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Vera Brittain: il convegno al Museo della Resistenza

pubblicato il 04/04/2014, ultima modifica 14/04/2014

Il cuore oltre la guerra ed il dolore. Tra le milioni di tessere che compongono il puzzle della Prima Guerra Mondiale, la storia di Vera Brittain, scrittrice inglese e grande pacifista, è un bellissimo inno all'amore. Riportato alla luce dall'associazione Pedemontana.Vi Turismo, con la collaborazione attiva della Provincia di Vicenza e del comune di Lusiana e la gentile ospitalità del Comune di Vicenza e del dottor Mauro Passarin, e raccontato domani, sabato 5 aprile, a partire dalle ore 10, al Museo del Risorgimento e della Resistenza di Monte Berico.

Nata a Newcastle under Lyme il 29 dicembre 1893, come molte giovani donne sentì, allo scoppio delle ostilità, il bisogno ed il dovere di impegnarsi in prima persona. Così, nel 1915, dopo l'arruolamento del fratello Edward e del fidanzato Roland Leighton si arruolò come infermiera volontaria e partì anche lei verso il fronte. Gli eventi la porteranno nella fascia meridionale dell'Altopiano di Asiago dove la sua vita resterà segnata per sempre, infilzata anch'essa, idealmente, sui reticolati dei campi di battaglia. Vera, infatti, dopo aver perso il fidanzato in Francia, perde a pochi mesi dalla fine delle ostilità anche l'amato fratello, ucciso da un cecchino austriaco. Un colpo durissimo, dal quale non si riprenderà mai, tanto che alla sua morte, avvenuta nel 1970, all'età di 77 anni, sua figlia Shirley diede corso alla volontà di spargerne le ceneri proprio sulla tomba di Edward, nel piccolo cimitero militare britannico di Granezza, nel territorio comunale di Lusiana. “Per quasi 50 anni gran parte del mio cuore è rimasto in quel cimitero, in quel paese italiano”.
Colpita negli affetti più cari, Vera Brittain decise di pubblicare i diari personali e la corrispondenza con il fratello, ricchi di testimonianze sugli anni del conflitto. A consacrarla al grande pubblico, nel 1933, “Testament of Youth”, un'autobiografia dove gli orrori della guerra si mischiano alle sue tragedie personali e ai temi del femminismo, dell'amicizia e dell'amore. Primo passo sulla strada del pacifismo.
Una donna la cui rievocazione apre una finestra anche sulla presenza inglese sui nostri monti. Ricordata da 5 cimiteri solo nel Vicentino, ma sconosciuta ai più come i nomi di questi ragazzi sepolti sotto croci tutte uguali. “Siamo felici di poterla raccontare – spiega la funzionaria provinciale dottoressa Francesca Bressan – anzi a celebrarla arriverà anche una delegazione del B.P.W. Fidapa”. Per Antonella Corradin, sindaco di Lusiana, una presenza che arricchisce anche il piccolo comune altopianese, mentre per Nazzareno Leonardi, presidente dell'associazione pedemontana ed organizzatore anche di una visita, a Granezza, il 26 aprile, l'opportunità di far conoscere ai Vicentini anche questa parte di fronte, dove permangono opere di ingegneria legate al conflitto e le prime piazzole della contraerea.

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