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Spese scolastiche nel nome di informatizzazione e costi standard

pubblicato il 14/07/2014, ultima modifica 14/07/2014

367mila euro per telefono, cancelleria, pulizia e arredo scolastico

Vicenza, lunedì 14 luglio 2014 - Spending review e costi standard: la Provincia di Vicenza arriva dove non è riuscito lo Stato.
Ne è prova una recente delibera con cui il Commissario Straordinario Attilio Schneck ripartisce un fondo spese di 252mila euro agli istituti superiori vicentini.
Soldi che ogni scuola utilizza per coprire le spese di telefono e fax, per acquistare materiale di cancelleria per la segreteria e per il materiale di pulizia. Una cifra che non si discosta da quelle degli anni precedenti, ma che potrà diminuire se ogni singolo istituto seguirà i consigli che il Commissario ha voluto inserire in delibera.

Sì al telefono, ma basta fax. Il fax è uno strumento obsoleto, sostituito ormai da e-mail e posta elettronica certificata. La stessa legislazione obbliga enti pubblici, professionisti e imprese a dotarsi di Pec e, nel caso delle pubbliche amministrazioni, ad utilizzare fra loro solo questo mezzo. Quindi la Provincia –dice espressamente la delibera- non sosterrà più i costi relativi al fax, sia con riferimento alle apparecchiature che alle linee telefoniche dedicate.

Sì a internet. E, più in generale, alla informatizzazione della scuola. Che si traduce anche in dematerializzazione, quindi no all’utilizzo della carta ma uso esclusivo della posta elettronica per comunicazioni a studenti e genitori e utilizzo della Lim (lavagna interattiva multimediale) nell’attività didattica. Con l’obiettivo finale di ridurre sempre più le spese di cancelleria.

Per finire, il materiale di pulizia.
Gli uffici provinciali hanno verificato la possibilità di fare un acquisto unico da parte della Provincia, in modo da aumentare il quantitativo e diminuire i costi singoli. Tentativo che si è arenato dopo avere verificato la notevole differenza tra istituti sia per quanto riguarda la quantità di materiale utilizzato che il costo. Per mantenere la qualità dei servizi consolidati nelle scuole, si è quindi preferito utilizzare i dati raccolti per stabilire il costo standard dei singoli prodotti, facendo la media dei costi e indicandone uno mediano. Questo valore è stato utilizzato per calcolare il contributo da assegnare ad ogni singola scuola.
“Nel gennaio del 2015 ogni scuola è chiamata a rendicontare le spese sostenute -spiega il Capo di Gabinetto Dino Secco- e a dimostrare di avere seguito le indicazioni impartite. In questo modo possiamo monitorare con accuratezza le spese e soprattutto verificare i risparmi, che ci aspettiamo diventino tanto più corposi quanto più le direttive impartite si faranno stringenti.”

Arredi scolastici per 700 studenti in più
Sempre a proposito di scuola, il Commissario Schneck ha messo a disposizione 115mila euro per la fornitura di arredi scolastici dei 40 istituti superiori di competenza. Si tratta, nel dettaglio, di 1.515 banchi e 1.650 sedie, oltre a lavagne, cattedre, armadi, tavoli per pc.
Dovendo selezionare le richieste pervenute dalle scuole, si è data la preferenza a quelle che devono fornire il necessario ai circa 700 studenti in più rispetto allo scorso anno (numero ipotetico, che diventerà più preciso solamente a inizio anno scolastico) e a chi deve sostituire materiale vetusto e in cattivo stato.
L'acquisto verrà fatto dall'ufficio committenza provinciale attraverso il mercato elettronico della pubblica amministrazione, modalità che mette a confronto le offerte di numerose ditte e che permette acquisti a prezzi concorrenziali. Chiaro che i risparmi che si dovessero verificare saranno reinvestiti negli arredi scolastici, con possibilità di aumentare le quantità di prodotti acquistati.

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