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Poesie sulla porta di casa: tre incontri a Vicenza e Montecchio Maggiore

pubblicato il 22/05/2014, ultima modifica 22/05/2014


La poesia che racconta il territorio o, meglio, il territorio che diventa poesia. La poesia che entra in un castello, in una villa, in un'officina, per riscoprire il nostro passato e le nostre radici. Questo è “Poesie sulla porta di casa”, un breve percorso poetico curato da Stefano Strazzabosco e patrocinato dalla Provincia di Vicenza e dal Comune di Montecchio Maggiore, che invita ad ascoltare le voci di grandi autori viventi e del passato, e insieme a riflettere sul significato dell’abitare e del perdere case.
Case reali, come quelle del paesaggio veneto, restituite da una recentissima antologia di poeti dialettali veneti tra Novecento e Duemila, o case simboliche e immateriali come la lingua, specie quando si tratta della lingua materna.
Questo sentimento di case abitate, perdute e ritrovate in poesia si articola in tre incontri in altrettanti luoghi: l’Officina d'Arte Contemporanea a Vicenza (contra’ Carpagnon, 17), Villa Cordellina Lombardi e il Castello di Romeo a Montecchio Maggiore.
“Non è un caso -spiega Francesca Bressan, responsabile dell'ufficio cultura della Provincia- che la rassegna sia inserita nel cartellone culturale Reteventi, dedicato quest'anno proprio al territorio e alle espressioni d'arte che esso riesce ad ispirare. Un tema che ritroveremo anche nei Concerti in Villa, nella consapevolezza che il paesaggio vicentino sia già in sé una forma d'arte e che saperne cogliere la bellezza sia l'unico vero antidoto alle brutture che lo deturpano”.
Un concetto che spiegano bene gli ideatori dell'iniziativa Stefano Strazzabosco e Giovanni Turria: il legame dell'uomo con il territorio si fa quindi poesia e la poesia sublima con parole e sentimenti un territorio che è casa, patria, storia.

Il primo incontro, venerdì 23 maggio (ore 21) all’Officina arte contemporanea di Vicenza, propone una delle grandi voci latino-americane del nostro tempo: quella del poeta e romanziere Armando Romero (Colombia, 1948) che vive da anni negli Stati Uniti. Romero sarà coinvolto in una performance durante la quale verrà eseguita una partitura per voce e sestetto di pedaline tipografiche dirette da Giovanni Turria. I testi che Romero leggerà sono tratti dalla raccolta fresca di stampa Il colore dell’Egeo (Sinopia, Venezia 2014). Come si evince dal titolo, la raccolta è dedicata alla Grecia, terra d’elezione di Romero.

Il secondo incontro, venerdì 6 giugno (ore 18) nella sala Tiepolo di Villa Cordellina Lombardi a Montecchio Maggiore, presenta una recentissima antologia della poesia dialettale veneta tra Novecento e Duemila: Un altro Veneto, a cura di Maurizio Casagrande e di Matteo Vercesi (Cofine, 2014). Oltre ai curatori, saranno presenti anche alcuni tra i poeti antologizzati. Patrizia Laquidara partecipa alla serata con intermezzi per voce sola. Villa Cordellina è il luogo ideale per far risuonare le tante voci che compongono il canto insieme individuale e corale della poesia veneta di questi ultimi trent’anni circa.

Il terzo incontro, venerdì 13 giugno (ore 21) al Castello della Villa o di Romeo di Montecchio Maggiore (in caso di pioggia nella chiesa parrocchiale di Sovizzo Colle), prevede la presenza di due poeti che scrivono sia in italiano che in dialetto. La vita li ha portati a risiedere in luoghi diversi rispetto a quelli di origine: Luciano Caniato è nato nel rodigino, ma vive da molti anni a Conegliano; Luigi Bressan è della provincia di Padova, ma risiede a Codroipo (UD). Anche per loro, dunque, la casa è soprattutto il dialetto in cui scrivono, un luogo affettivo più che materiale. Gli interventi musicali sono affidati al violinista e violista Michele Sguotti. Per l’occasione, al termine della lettura sarà possibile visitare gratuitamente le parti restaurate del castello.

L’ingresso a tutti gli appuntamenti è libero.

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