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Lotta alla pesca di frodo: operazione della Polizia Provinciale con i volontari del Bacino B

pubblicato il 19/05/2014, ultima modifica 19/05/2014

 

17.05.2014 - Giornata dedicata alla lotta alla pesca abusiva per la Polizia Provinciale.
Undici gli agenti in campo dalle 14 alle 19 che, con la preziosa collaborazione delle guardie volontarie di pesca del Bacino B, hanno monitorato due aree: la prima in città, lungo il Bacchiglione e il Tesina, l'altra nell'ovest e nel basso vicentino, in particolare lungo il Liona, il Bisatto, le golene del Bacchiglione.
Coordinati dai responsabili dei distaccamenti di Vicenza (Alberto Nuciari) e Montecchio Maggiore  (Francesco Nassi), gli agenti e le guardie volontarie hanno percorso a bordo di un'imbarcazione il Bacchiglione dall'invaso idrico di Debba alla Centrale Idroelettrica di Colzè in Comune di Montegalda per poi proseguire lungo il fiume Tesina fino a Torri di Quartesolo. A supporto dell'imbarcazione un'auto della Polizia ha seguito le operazioni da terra, così come da terra sono stati eseguiti i controlli nell'ovest e nel basso vicentino.
A fine giornata, spiegano Nassi e Nuciari, il risultato sono 30 controlli su altrettanti pescatori trovati lungo gli argini. Tre pescatori erano sprovvisti di autorizzazione e sono stati quindi sanzionati per un totale di 600 euro. Un ulteriore pescatore, con tutta probabilità abusivo, è scappato alla vista degli agenti abbandonando l'attrezzatura che è risultata essere non a norma: si trattava infatti di strumenti utilizzati per la pesca di professione, non permessa a Vicenza . Sequestrate anche tre nasse abusive di grandi dimensioni, assicurate agli argini con spesse corde armate.
“La pesca abusiva è molto praticata in particolare nel Bacchiglione e nel Tesina -sottolinea il Presidente del Bacino B Silvano Folladore- soprattutto dagli extracomunitari e dai rumeni .  Simili operazioni della Polizia Provinciale sono quindi importanti, anche perchè spesso alla pesca di frodo si affianca il mancato rispetto della natura, con utilizzo di attrezzatura illegale che altera l'equilibrio che con tanta fatica noi pescatori cerchiamo di mantenere.”
Ad attirare i pescatori la grande quantità di pesce presente nei corsi d'acqua, delle più svariate specie, dal luccio alle carpe all'anguilla. Merito anche di un'acqua dalla buona qualità in un'area che l'Europa tutela come Sito di Importanza Comunitaria proprio per le sue caratteristiche ambientali.
Il monitoraggio della Polizia Provinciale è stato anche occasione per verificare lo stato degli argini, in particolare lungo il Bacchiglione e il Tesina grazie all'utilizzo dell'imbarcazione che ha reso più agevole l'individuazione di tane e perforamenti. Lungo il tratto navigato sono state trovate una quindicina di tane di nutrie, perlopiù attive. Una situazione che non desta particolare preoccupazione, a cui si aggiunge però una fragilità causata dalle continue piene e quindi dal repentino innalzamento e abbassamento del livello dell'acqua. In alcuni punti il terreno è già ceduto, in altri c'è pericolo di cedimento: la Polizia relazionerà dettagliatamente in merito al Genio Civile e al Consorzio di Bonifica a cui è demandato il compito di intervenire.
Abbastanza buona anche la situazione “rifiuti”: nel primo tratto del Bacchiglione, a Debba, è stato individuato un frigorifero abbandonato su un argine. Poco più avanti alcuni copertoni e poi nulla. A significare che si tratta di singoli episodi di maleducazione in un contesto di generale rispetto ambientale. Sugli alberi che si affacciano ai corsi d'acqua, nella parte bassa, si vedono sporadicamente alcuni sacchetti di plastica: sono le risulte delle piene dei mesi scorsi.

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