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Centrale di Committenza: la Provincia a servizio dei Comuni per acquisti trasparenti

pubblicato il 16/01/2014, ultima modifica 16/01/2014

La Provincia di Vicenza anticipa la riforma e mette la propria Centrale di Committenza a disposizione dei Comuni con meno di 5mila abitanti che il Codice degli Appalti obbliga ad affidarsi dal 1° gennaio 2014 ad un ufficio unico per gli acquisti superiori ai 40mila euro.

Un obbligo che ha un duplice obiettivo: da un lato la trasparenza delle procedure, dall'altro la professionalità e la celerità di un ufficio a ciò dedicato, che certo i Comuni più piccoli non possono permettersi.

Un obbligo che mette in crisi migliaia di Comuni italiani ma non i 69 vicentini che contano meno di 5mila abitanti, cioè il 57% del totale dei Comuni vicentini: per loro infatti ha già provveduto la Provincia che da qualche mese segue le procedure per acquisti di servizi e forniture per gli enti che ne facciano richiesta.

“Abbiamo preceduto la legge –commenta il Commissario Straordinario Attilio Schneck- nella consapevolezza che tra i compiti della Provincia ci sia proprio quello di assistere gli enti minori nelle procedure più complesse, facendo risparmiare soldi e tempo ai cittadini.”

Una convinzione fatta propria dal direttore generale della Provincia Angelo Macchia, tanto che ormai un anno e mezzo fa, quando ancora non c’era normativa in merito, la Provincia ha costituito una Stazione Appaltante per l’acquisto “di gruppo” di beni di uso comune come la carta, i buoni pasto, le fotocopiatrici. L’obiettivo era naturalmente quello di abbassare il prezzo dei beni chiedendone maggiori quantità, alleviando i Comuni dal peso di gare complesse e articolate.

L’iniziativa è piaciuta a tal punto che la Provincia ha rilanciato e il passo dalla stazione appaltante all’Ufficio Unico di Committenza è stato breve.

Il nuovo ufficio, istituito nel settembre del 2013, si è proposto ai Comuni per acquisti di servizi e forniture.

In pochi mesi 16 Comuni hanno aderito, affidando alla Provincia acquisti di servizi di asfaltatura, impianti di illuminazione stradale, sgombraneve. Alle pratiche vere e proprie si è affiancato un lavoro di consulenza quotidiano che l’Ufficio provinciale svolge a favore dei Comuni, in particolare per aiutarli a districarsi nei meandri del Mercato Elettronico per la Pubblica Amministrazione piuttosto che attraverso il Consip. Servizio che, ad onore del vero, la Provincia di Vicenza svolge anche a favore di molti altri enti italiani, che guardano alla Centrale di Committenza vicentina come una delle più esperte e professionali d’Italia.

Oggi che la Centrale è un obbligo, la Provincia si pone quindi come punto di riferimento su ampia scala. Anticipando un'altra riforma: quella che vuole alleggerire le Province trasformandole in enti di secondo livello e prevedendo per loro la funzione di assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali . “In tema di riforma –conclude Schneck- ho sempre sostenuto che la questione non dovesse essere Province sì-Province no, ma piuttosto semplificare e snellire la burocrazia, con nuovi assetti istituzionali che tenessero conto di economie gestionali, risparmi di spesa e soprattutto economie organizzative su vasta scala. Il testo di riforma che si sta delineando in questi giorni va in questa direzione, ma mi auguro che ci sia il coraggio di osare di più, con una riforma che interessi tutti i livelli di governo.”

Nell’attesa, la Provincia persegue nella strada degli uffici unici a sostegno degli enti locali minori: oltre alla Centrale di Committenza ci sono infatti anche il rodato servizio di Avvocatura Unica, che offre assistenza legale, e il Centro Studi Amministrativi, che offre formazione.

 

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