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Parchi periurbani

pubblicato il 16/04/2010, ultima modifica 15/06/2010

 

Aree verdi periurbane

lago_fimon.jpg

Con l'espressione "area verde periurbana" ci si riferisce a comprensori pressoché naturali, ubicati nel raggio di 20 km dal centro di un agglomerato urbano, raggiungibili con mezzi pubblici di trasporto o piste ciclabili, destinati a favorire il contatto diretto tra natura e popolazione della città, offrendole esperienze didattiche e migliorandone la qualità di vita.

La Provincia di Vicenza si è recentemente posta l'obiettivo di realizzare un sistema di aree verdi periurbane, appunto, creando la "Rete Provinciale delle Aree Naturalistiche". Per perseguire tale obiettivo si vuole dare vita ad un sistema aperto e integrato di aree naturali, esteso all'intero territorio, che coniughi esigenze ecologiche, ricreative e paesaggistiche.

Nell'ambito di questo programma si lavorerà a 360° intorno al capoluogo per dare coerenza geografica al sistema e garantire un'efficace interconnessione tra le aree e verso la città mediante piste ciclopedonali. In particolare:

  • ad Ovest della città vi è, già in atto, il progetto di riqualificazione fluviale del fiume Retrone. Tale progetto,che interessa un tratto di asta fluviale lungo 1.5 km, vuole ripristinare la naturalità del corso d'acqua con una serie di interventi che prevedono il ricorso all'ingegneria naturalistica, la realizzazione di un percorso paesaggistico per la fruizione dell'area e la creazione di un invaso, di 100.000 metri cubi, per incrementare la sicurezza idraulica del fiume stesso;

  • ad Est vi è in atto un progetto, approvato dal Comune di Torri di Quartesolo, tale per cui, oltre alla tutela ambientale e paesaggistica, si è previsto un abbozzo per la creazione di un'area naturalistica fluviale, dell'ampiezza di circa tre ettari, per la fruizione ricreativa;

  • a Nord il progetto delle sorgenti del Bacchiglione, un'area attualmente occupata da un impianto di piscicoltura, prevede la ricostruzione dell'ambiente naturale delle sorgenti con il recupero delle risorgive e dell'originario tracciato fluviale. Inoltre, il progetto include la piantumazione di specie autoctone e la realizzazione di percorsi e spazi attrezzati per la fruizione turistico-ricreativa. Le strutture della piscicoltura, quindi, potrebbero essere recuperate per l'allestimento del museo dell'acqua.

  • a Sud, infine, vi sono due siti di rilevante importanza ambientale e naturalistica:

    • l'ex cava di San Rocco, area considerata "da sottoporre a ricomposizione ambientale", per la quale sono state previste delle azioni mirate alla ricomposizione morfologica e ambientale della valle, la sua valorizzazione turistico ricreativa, nonché la creazione di un laboratorio didattico, inerente al sistema vegetazionale delle colline beriche.

    • l'area demaniale del Lago di Fimon, per la cui gestione sono state predisposte delle linee guida ed un regolamento. In questa zona, nell'anno 2009, sono state condotte molteplici attività di monitoraggio ambientale, ricerca scientifica, controllo della fauna alloctona e tutela di specie a rischio, ricerca archeologica, didattica ambientale ed archeologica e riqualificazione ambientale, tutte volte al recupero e alla valorizzazione culturale del lago.