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Vascon contro le nuove regole sugli agriturismi

pubblicato il 16/12/2010, ultima modifica 16/12/2010

Vicenza, 15 dicembre 2010 - “Dal Ministero delle Politiche Agricole alle Province, via Regione, arriva una proposta denominata metodologia unitaria di classificazione per gli agriturismi italiani. In buona sostanza si tratta di un giro di parole per cambiare le regole del gioco. Regole, sottolineo, grazie alle quali si erano fissati parametri rispettosi del lavoro, della passione e della serietà del comparto, e di quello veneto in particolare”.

L'onorevole Luigino Vascon, Assessore Provinciale all'Agricoltura, non ci sta e prende carta e penna per manifestare disagio e contrarietà ad una normativa che se passasse scardinerebbe il sistema agrituristico, a nocumento dei produttori ma anche del consumatore finale.

“In pratica la legge attuale, che nasce dallo spirito di conservazione e della continuità rurale, verrebbe di fatto rottamata. Al posto di questa una legge – o comunque delle norme – che andrebbero altresì a soddisfare le pressanti e continue di un mondo rurale composto di soggetti diventati-improvvisatisi nuovi agricoltori. Praticamente il contratto di capitolato va a prevedere una serie di nuove opzioni che, inseriti, renderebbero gli agriturismi aziende in cui verrebbero erogati servizi (vedi beauty farm, campi da golf ed altro) che snaturerebbero l'essenza 

medesima dell'agriturismo”.

Lente di ingrandimento della biodiversità locale e sinonimo di gastronomia rurale, gli agriturismi diverrebbero pertanto un ibrido da cui l'anima agricola e contadina rischierebbe di essere progressivamente espulsa.

“Porterò le mie argomentazioni non solo alla prima riunione dell'Urpv ma anche direttamente in Regione per difendere a qualsiasi costo la ruralità dei territori. Al riguardo sarà mio compito e credo anche dei colleghi delle altre province venete sollecitare la Regione affinché promulghi quanto prima la nuova legge regionale, che ha nella sua ratio un maggior valorizzazione delle terre venete”