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Ricognizione lungo il Bacchiglione

pubblicato il 01/09/2010, ultima modifica 01/09/2010
Effettuata dall'Assessore Paolo Pellizzari assieme al Genio Civile e al Presidente dei pescatori del bacino di pesca B, ha permesso di tracciare un quadro sulle problematiche di questo importante corso d'acqua e sulle opere previste in alcuni tratti.

Una ricognizione lungo il Bacchiglione per “tastare il polso” al fiume principale della pianura vicentina. Effettuata nei giorni scorsi dall'Assessore Provinciale alle Risorse Idriche Paolo Pellizzari assieme all'Ingegnere capo del Genio Civile dottor Luigi Fietta ed al dottor Domenico Romito - presente anche Silvano Foladore, Presidente dei pescatori del bacino di pesca B – ha permesso di tracciare un quadro abbastanza articolato sulle problematiche di questo importante corso d'acqua e sulle opere previste in alcuni tratti.

“Grazie all'ausilio della Polizia Provinciale, e dell'agente Francesco Nassi in particolare, abbiamo risalito il fiume con una barca fino a Montegalda verificando innanzitutto lo stato dei lavori della nuova rampa per le barche a Debba di Vicenza e poi quello della scala di risalita per i pesci a Colzé in corrispondenza della centrale idroelettrica. La società che la gestisce, infatti, ha fra i suoi compiti quello di provvedere a realizzare quelle strutture di salvaguardia e protezione ittica che compensino lo sfruttamento delle acque e l'eventuale abbassamento dei loro livelli”.

Dopo aver preso visione degli impianti, la lancia provinciale è tornata indietro per deviare nel Tesina. “Qui ci preoccupava e continua a preoccupare la situazione delle sponde. Come denunciato in diverse occasioni anche dal Genio Civile, la presenza delle tane delle nutrie e del gambero killer mette a rischio la loro compattezza e la solidità”.

La ricognizione ha poi verificato anche la condizione in cui si trova il corso d'acqua e le sue golene, tra piante e rifiuti. “Grazie agli amici pescatori – conclude Pellizzari - sentinelle delle nostre vie d'acqua, abbiamo un quadro molto dettagliato della situazione, però vi è la necessità di capire “sul campo” come si potrebbe e dovrebbe intervenire per ridare vivibilità e dignità a questi preziosi ambienti acquatici così strettamente legati al nostro territorio e alla sua vita”.

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