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Provincia e Coldiretti a difesa delle aziende agricole

pubblicato il 29/04/2010, ultima modifica 29/04/2010
Non una crociata ma una forte e condivisa preoccupazione non solo, nel caso specifico, riguardo al futuro di un'azienda modello, ma anche verso la sottrazione costante e progressiva di territorio all'agricoltura.

Provincia di Vicenza e Coldiretti assieme per la salvaguardia del territorio rurale e delle aziende agricole presenti. E' quanto emerso dall'incontro odierno fra l'Assessore all'Agricoltura, on.Luigino Vascon, e Diego Meggiolaro, Presidente della Associazione di categoria, organizzato a seguito della notizia della probabile costruzione di una centrale elettrica di accumulo in Comune di Monte di Malo.

Non una crociata ma una forte e condivisa preoccupazione non solo, nel caso specifico, riguardo al futuro di un'azienda modello, ma anche verso la sottrazione costante e progressiva di territorio all'agricoltura: “Con il Presidente della Provincia Schneck – sottolinea l'Assessore Vascon – ci siamo trovati concordi che è necessario contemperare le esigenze di tutti i protagonisti. Se da una parte infatti va rispettata l'esigenza di approvvigionamento elettrico dall'altra, come ente territoriale, non possiamo far finta di non vedere le preziosità esistenti sul territorio messe a rischio da alcuni interventi. Noi chiediamo alla Regione e alla ditta appaltante un intervento suppletivo per ridurre al minimo l'impatto ambientale. In questo caso specifico ma anche per il futuro, visto che ad esempio vi sono strumenti legislativi come il Ptcp che sono tutt'ora in uso”.

Parole condivise da Meggiolaro che invita al rispetto delle regole ed al buonsenso: “a volte basta uno spostamento di qualche centinaio di metri per risolvere la questione. Da parte nostra ci muoveremo per capire come migliorare il progetto proposto. Ma chiediamo che le scelte che riguardano il territorio ed in particolare quello rurale siano ordinate e coordinate assieme ai soggetti interessati, Provincia e Categorie in primis”. Parola d'ordine, categorica ed impegnativa per tutti, uscire dal disordine generale. Si tratti di una centrale, di un elettrodotto o di una opera viaria.

“L'obiettivo che è poi la nostra proposta – conclude Vascon – è che si scelgano zone più idonee e meno impattanti possibili e questo lo si può fare coinvolgendo chi il territorio lo vive e lo conosce. L'agricoltura è un bene che va salvaguardato e rispettato e per questo non vogliamo ripetere gli errori e gli sprechi di territorio degli anni '60”.

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