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Alluvione: stato di salute degli argini dei fiumi vicentini

pubblicato il 05/11/2010, ultima modifica 05/11/2010

“Questo incontro è una prima ricognizione sullo stato degli argini e dei lavori che si stanno effettuando ma è anche un modo per dare certezza ai cittadini che le Istituzioni sono loro vicine”.

Provincia di Vicenza, Consorzio Alta Pianura Veneta e Genio Civile – presenti il geometra Domenico Romito del Genio, Antonio Nani, Imerio Bordignon e Gianfranco Battistello rispettivamente presidente e consiglieri consortili - attorno allo stesso tavolo per fare il punto della situazione mano a mano che l'acqua si ritira. Davanti ad una mappa idrografica del Vicentino, l'Assessore Provinciale alle Risorse Idriche Paolo Pellizzari spiega interventi e criticità.  

“Riparata la falla di monte sul Bacchiglione in via Boschi a Dueville, stiamo lavorando alla chiusura di quella di via Due Ponti, sempre in territorio di Dueville, che dovrebbe essere completata al massimo entro domani a mezzogiorno”. In riparazione anche i punti di rottura in città di contrà Aracoeli e di Corte dei Roda, in fase di chiusura i “tagli” praticati sugli argini per far defluire la grande massa d'acqua riversatasi dai monti nei torrenti – e di qui nei grandi fiumi – ed in via di prosciugamento anche le casse di espansione di S.Agostino e Valli di Fimon. Individuate però due criticità alle quali, peraltro, si sta già cominciando a lavorare. 

“La prima è a Ponte del Marchese, dove la roggia Menegata va a confluire nel Timonchio. Qui si è verificata un'erosione dell'argine. La seconda invece è fra Quinto Vicentino e Torri di Quartesolo, in prossimità del quartiere Monte Santo di Marola e di Villaggio Montegrappa, dove abbiamo rilevato la presenza di fontanazzi, ovvero infiltrazioni, lungo le sponde del Tribolo. Tra l'altro qui l'intervento degli agricoltori, che con i loro trattori hanno pompato via acqua, ha sostenuto l'azione dell'impianto idrovoro del Consorzio permettendo di contenere conseguenze e disagi”.

Un dato sull'eccezionalità dell'evento lo riferisce Gianfranco Battistello: “In poco più di 48 ore sulla zona di Recoaro, Arsiero, Passo dello Xomo si sono riversate dai 400 ai 500 millimetri di pioggia ai quali vanno aggiunti anche i 170 millimetri di pioggia/neve del 24 e 25 ottobre. Nel 1966, nella stessa zona, le precipitazioni erano state il 40%”.