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L’orso Dino deve lasciare il vicentino: così è stato deciso stamattina al summit convocato ad Asiago

pubblicato il 26/05/2010, ultima modifica 26/05/2010

L’orso Dino deve lasciare la montagna vicentina.
Così è stato deciso al summit convocato oggi ad Asiago dal Prefetto di Vicenza, su stimolo e richiesta dell’Assessore Provinciale alla Sicurezza Marcello Spigolon.
Alla presenza di rappresentanti delle Province di Belluno, Trento e Verona, della Regione Veneto, del Corpo Forestale e dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), Spigolon si è fatto portavoce degli amministratori locali e delle associazioni di categoria, in particolare Coldiretti e allevatori, sostenendo la necessità che l’orso Dino trovi ospitalità lontano dal territorio montano vicentino.
L’orso Dino ha infatti un comportamento anomalo, si spinge fino a ridosso dei centri abitati ed è particolarmente aggressivo. Un comportamento, a quanto pare, già noto ai trentini, che infatti qualche tempo lo hanno catturato e provvisto di radiocollare per il monitoraggio.
“Siamo preoccupati per l’imminente stagione di alpeggio –sottolinea l’Assessore Spigolon- per il rischio a cui vanno incontro persone e animali, ma anche per lo stesso orso, che potrebbe essere vittima di un gesto esasperato. Trovare un luogo più adeguato alle sue esigenze è un’attenzione che abbiamo prima di tutto nei suoi confronti.”
Di qui la proposta della cattura e del trasferimento, con molta probabilità in Slovenia, o comunque laddove si riterrà più opportuno in ottemperanza anche del Pacobace,
il Piano d'Azione Interregionale per la Conservazione dell'Orso Bruno nelle Alpi Centro Orientali.
Un provvedimento che, dopo confronti e discussione tra i presenti, è stato accettato e anzi valutato come soluzione ottimale. Una decisione, tuttavia, non immediata, visto che dal punto di vista formale a decidere un simile intervento è il Ministero dell’Ambiente su proposta della Regione, la quale deve avere preventivamente sentito l’Ispra e la Provincia interessata. Da parte sua Spigolon ha già attivato gli uffici provinciali perché producano alla Regione Veneto tutta la documentazione necessario da allegare alla richiesta al Ministero.
Nell’attesa, Spigolon ha chiesto anche un provvedimento d’urgenza per la cattura immediata del plantigrado e la sua custodia temporanea in un luogo sicuro. “Potrebbe essere un recinto –precisa Spigolon- ma non si pensi ad una prigione, quanto piuttosto ad un luogo sufficientemente grande per permettere all’orso di non soffrire. Ricordando, comunque, che è una sistemazione temporanea.” Un’ipotesi credibile è quella di un recinto esistente nel trentino dove già è stata ospitata una femmina di orso con comportamento a rischio.
“Se invece –conclude Spigolon- si dovesse verificare la peggiore delle ipotesi, se cioè quest’orso fosse considerato pericoloso per l’uomo tanto da rendere necessaria una sua custodia permanente, valuteremo la possibilità di dargli ospitalità qui nel vicentino, in un luogo protetto. Con l’obiettivo, anche ma non solo, di incentivare qualche turista a farci visita. A queste condizioni, Dino sarebbe ospite gradito del nostro territorio, ma nel rispetto della sua natura mi auguro che possa stabilirsi altrove, dove poter vivere in libertà e dove poter incontrare femmine con cui riprodursi, per dare continuità ad un gene che, a detta degli esperti, merita attenzione.”

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