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Alta Velocità: confronto tra Provincia, Regione e Comuni

pubblicato il 15/01/2016, ultima modifica 15/01/2016

In attesa della Conferenza dei Servizi, la cui convocazione potrebbe essere calendarizzata alla fine di gennaio, Regione, Provincia e Amministrazioni interessate hanno svolto a Vicenza, nella sala consiglio di palazzo Nievo, una nuova, importante ricognizione sul progetto “Linea ferroviaria AV/AC Verona-Padova sub tratta Verona Vicenza. 1° lotto funzionale Verona bivio Vicenza”. Ed è solo la prima, visto che a giorni ne seguirà una sul campo, lungo il percorso vicentino.

Presenti il Presidente della Provincia e Sindaco di Vicenza Achille Variati (con il Consigliere Delegato Renzo Marangon), l'Assessore Regionale alle Infrastrutture Elisa De Berti, il Presidente del Consiglio Regionale Roberto Ciambetti, i Sindaci Dino Magnabosco (Montebello Vicentino), Renato Ceron (Brendola), Milena Cecchetto (Montecchio Maggiore) e Claudio Catagini (Altavilla Vicentina) e gli Assessori Antonio Marco Dalla Pozza (Vicenza) e Ivana Martelletto (Lonigo), il dottor Roberto Travaglini, rappresentante dell'Associazione Industriali e della Camera di Commercio di Vicenza, l'ingegnere Gian Maria De Stavola nonché tecnici e progettisti di Italfer, Rfi Spa e del Consorzio Iricav 2 e delle amministrazioni interessate, si sono affrontate le ultime osservazioni nate dal territorio vicentino e da una più profonda analisi del progetto definitivo stesso, arrivato agli Enti alla fine dello scorso anno con gran parte delle osservazioni già espresse a suo tempo. Inevitabile trattandosi di Alta Velocità-Alta Capacità.

“E' stato un incontro importante – sottolinea il Presidente Variati – perché ha ribadito la disponibilità reciproca ad affrontare la questione con spirito di grande collaborazione, e perché ci ha permesso di porre l'accento su un paio di questioni che come Provincia di Vicenza abbiamo sottolineato fra le indicazioni trasmesse. In particolare la questione dei Campi Base e del Lavoro. Circa i primi, la previsione progettuale comporta un rilevante uso di territorio a vocazione agricola anche pregiata, che verrebbe così compromesso, data anche la durata, 98 mesi, del cantiere. Chiediamo, pertanto che vengano accorpati e senza impegnare aree agricole ma individuando aree giù urbanizzate”. Detto che sul tappeto la Provincia ha posto anche le problematiche dell'impatto acustico e atmosferico, del traffico e delle piste ciclopedonali, dell'impatto ambientale, della gestione dei rifiuti e delle acque meteoriche, la nuova preoccupazione è quella che riguarda alcune aziende – tre in territorio di Brendola ed una a Montebello Vicentino – pesantemente interessate dall'opera al punto che i 350-400 lavoratori delle prime (“Il 60-70% di Brendola”, avverte il primo cittadino Ceron) potrebbero ritrovarsi a spasso. Un'eventualità esclusa dai tecnici stessi di Iricav 2, che hanno sottolineato come la questione sia stata superata, dichiarandosi comunque disponibile ad un sopralluogo. Di qui la decisione di una ricognizione sul campo, che l'Assessore De Berti ha voluto estendere a tutto il tracciato vicentino. Si terrà prima della Conferenza dei Servizi e verificherà on the road le questioni sollevate anche dai privati, che hanno tempo fino al 27 gennaio per far pervenire le proprie valutazioni, pure in termini di espropri, alla sede veronese di RFI.

“Ripeto – conclude Variati – è stata una mattinata proficua anche per la grande capacità delle amministrazioni di affrontare con grande senso di responsabilità l'intera questione relativa ad un'opera, l'Alta Velocità-Alta Capacità, che permetterà a Vicenza ed al suo territorio di avere finalmente un collegamento infrastrutturale importante con l'Europa. Ricordo, ad esempio, che non abbiamo un aeroporto ma di contro siamo uno dei primi distretti industriali e produttivi dell'intero Paese”.