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Schneck modifica il Regolamento del lago di Fimon: “Il giubbotto di salvataggio va indossato”

pubblicato il 27/08/2013, ultima modifica 27/08/2013



“Mai più simili tragedie”. Attilio Schneck, Commissario Straordinario della Provincia di Vicenza, è risoluto dopo l’incontro con il papà di Igor Menegatti, il giovane vicentino che ieri ha perso la vita al lago di Fimon. Sulla riva del lago stamattina si sono ritrovati entrambi a guardare lo svolgimento delle operazioni di recupero del corpo e della barca. E a cercare, assieme, una spiegazione a quello che è successo, tanto più inspiegabile visto che il papà assicura che Igor fosse un esperto nuotatore.
Eppure Igor non è la prima vittima del lago, dove nell’aprile del 2011 ha perso la vita Lucian Nechulai Orasanu.

“Il lago di Fimon è pericoloso –spiega Schneck- come lo sono tutti i laghi, con acqua fredda e priva di sale, che quindi non facilita il galleggiamento. Non è sufficiente saper nuotare per avventurarsi nelle sue acque, bisogna adottare ulteriori accorgimenti che quanto prima vogliamo rendere obbligatori, con sanzioni per chi non li rispetta.” Il riferimento è al giubbotto di salvataggio, poco utilizzato dai tanti frequentatori del lago, pescatori in primis.

Già il Regolamento per la Gestione del Lago di Fimon, approvato dal Consiglio Provinciale nel 2009, impone a natanti a vela e a remi l’obbligo di essere dotati dei mezzi di salvataggio e dei dispositivi di sicurezza.
“Ma vogliamo essere ancora più incisivi –afferma Schneck- chiariremo il Regolamento e lo modificheremo per prevedere che non solo i natanti siano equipaggiati, ma che chi esce con un natante indossi il giubbotto di salvataggio, perché è inutile averlo in barca se poi capita qualcosa che non ti lascia neppure il tempo di indossarlo.” L’iter per la modifica sarà veloce visto che i tecnici provinciali sono già al lavoro per elaborare il nuovo testo che dovrà essere approvato dallo stesso Commissario.

La modifica verrà quindi comunicata alle forze dell’ordine, a cui è demandato il compito di farla rispettare, e alle associazioni di pesca e vela che utilizzano il lago. “Intensificheremo la presenza della nostra Polizia Provinciale –conclude Schneck- per promuoverne la conoscenza e per sensibilizzare all’uso dei giubbotti. Ci affidiamo però anche a chi esce con un natante: la sicurezza, e l’uso del giubbotto di salvataggio, sono un obbligo prima di tutto morale.”