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Alluvione: agenti e volontari per salvare la fauna ittica

pubblicato il 20/05/2013, ultima modifica 20/05/2013

Oltre un quintale di pesce tra cui grossi esemplari di carpa di quasi 5 chilogrammi - specie che proprio in questo periodo vive la fase della riproduzione – recuperati nei campi vicentini. Una persona sanzionata per pesca abusiva. Questo il bilancio, positivo ed importante, del servizio congiunto di recupero svolto dagli agenti della polizia provinciale dei Distaccamenti di Vicenza e Montecchio Maggiore assieme agli agenti volontari del Bacino Imbrifero di pesca "zona B" nelle ore successive alla ennesima alluvione che ha colpito il territorio vicentino.

Un intervento prezioso, coordinato dall'ispettore Francesco Nassi e dal vice ispettore Alberto Nuciari, che ha coinvolto una ventina di uomini e che ha così permesso di salvare da morte certa la fauna ittica fuoriuscita dai corsi d'acqua a seguito delle esondazioni dei fiumi Bacchiglione e Retrone, e finita nei terreni agricoli. Nonché di scongiurare fenomeni di bracconaggio e sciacallaggio ambientale grazie alla vigilanza continua del personale preposto.

Tale attività, svoltasi in vari punti del territorio vicentino, in Riviera Berica (ovvero da Borgo Berga a Debba) come a S.Agostino (Via Colombaretta) e a Carpaneda (zone adiacente alla Dioma), ha consentito a Cà Tosate di effettuare un accertamento amministrativo a carico di persona impegnata nella cattura di pesci in un terreno della contrada e con mezzi vietati, nel caso specifico una fiocina costituita da un'asta in legno della lunghezza di 4 metri con 10 punte d'acciaio "a pettine" sagomate a dardo.

“Il nostro personale ed i volontari – sottolineano il dirigente provinciale Adriano Arzenton ed il Comandate Claudio Meggiolaro – lavorano in sintonia, segno che il rapporto si è così consolidato nel tempo da ottimizzare tempi e modalità”.