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Patto sociale per il lavoro: numeri di successo

pubblicato il 30/04/2012, ultima modifica 30/04/2012

Il Patto Sociale per il Lavoro Vicentino supera l’anno di vita con numeri che ne dimostrano la piena maturità. Più di mille persone hanno trovato un impiego per un totale di 2,3 milioni di euro impegnati e 1,1milioni già erogati e ben 1.167 interventi tra tirocini e lavori di pubblica utilità.
Voluto dalla Provincia di Vicenza quale strumento per far fronte all’emergenza occupazionale, il Patto ha da subito coinvolto i 121 Comuni vicentini, le 4 Ulss, le parti sociali e le associazioni di categoria. Una task force che ha convinto la Fondazione Cariverona a finanziare il progetto, che grazie a tutti i partner ha potuto contare su un fondo di 5milioni di euro.
Anzi, per la precisione, 5.025.000 euro per rispondere a due esigenze attraverso due distinte azioni: l’una assistenziale, realizzata dai Comuni, e l’altra di inserimento lavorativo nelle aziende del territorio.
Nel dettaglio, oltre 4mila lavoratori hanno aderito al Patto: 607 persone hanno svolto lavori di pubblica utilità, perlopiù di assistenza alla persona, e 405 hanno svolto tirocini in azienda con contestuale formazione interna assistita. Di questi ultimi, il 31,25% di coloro che hanno concluso il progetto è stato assunto. “Un numero assolutamente positivo –commenta l’assessore provinciale al Lavoro Morena Martini- che ci fa capire quanto importante sia la formazione in azienda sia per i lavoratori che per i datori di lavoro. Abbiamo profondamente creduto in questa azione, sfidando anche le opinioni contrarie, e i risultati ci danno ragione e ci stimolano a continuare in questa direzione.”
L’appello alle aziende è chiaro: cercate un lavoratore a costo zero per sei mesi da testare, formare in azienda, affiancare al personale esistente ed, eventualmente, da assumere? Il Patto del Lavoro fa al caso vostro.
“Il Patto del Lavoro–afferma il Presidente della Conferenza dei Sindaci Alberto Toldo- è una scommessa che il vicentino ha fatto e che, grazie alla sinergia che si è creata, può già dire di avere vinto. Siamo comunque pronti a proseguire, rafforzando l’azione che interessa le aziende, perché più strutturata e più concreta nelle prospettive che offre. Serve un cambio di mentalità anche da parte dei Sindaci: non possiamo più limitarci a risolvere le emergenze con misure assistenziali, serve programmare più a lungo termine con interventi di promozione dell’occupazione soprattutto dei giovani. Un ambito in cui la Provincia ha dimostrato non solo di saper fare squadra, ma anche di saper guidare nella giusta direzione.”

Azione 1
Ha carattere emergenziale, prevede interventi di assistenza al reddito di soggetti svantaggiati attraverso lavori di pubblica utilità. Ne hanno beneficiato finora 607 persone per un totale di 762 interventi e oltre 820mila euro erogati.
I beneficiari sono stati per il 60% uomini e il 40% donne, per la maggior parte italiani, con un residuo 25,7% di stranieri. Il 60% degli interessati ha tra i 30 e i 50 anni, il 30% oltre i 50 anni, perlopiù, queste ultime, persone che sono state accompagnate verso il pensionamento.
Gli interventi hanno riguardato manutenzione e pulizia (388), ufficio (168), assistenza alla persona, in particolare nelle case di ripose e nelle scuole.
“L’azione –commenta la Martini- ha il merito di sostenere persone in difficoltà non attraverso una semplice assistenza fine a sé stessa, ma in cambio di un’attività utile al territorio e alla comunità.”

Azione 2
Prevede un tirocinio in azienda con formazione interna assistita, con un rimborso mensile di 450 euro a carico del Patto.
Ne hanno beneficiato finora 405 persone, 56% femmine, 44% maschi. Oltre la metà, il 53%, ha meno di 30 anni, a conferma che si tratta di uno strumento che promuove l’occupazione a lungo termine e quindi interessa soprattutto i giovani. Le aziende che “ospitano” i tirocinanti operano perlopiù nel settore del commercio, del turismo e dei servizi (220), ma non mancano l’industria (82) e l’artigianato (50). Attualmente 229 tirocini sono in corso, 176 sono conclusi. Di questi ultimi, ben il 31,25% si è trasformato in assunzione.
“Finora 55 persone sono state assunte grazie al Patto –conclude la Martini- di questi tempi è un risultato eccellente.”

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