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Le "Fratte" di Fimon, tesoro archeologico

pubblicato il 04/05/2012, ultima modifica 04/05/2012

“Oggi abbiamo presentato le risultanze di un lavoro iniziato nel 2008 e concluso con una campagna di scavi minuziosa. Siamo veramente soddisfatti per gli esiti archeologici e scientifici di uno studio che da una parte ci ha permesso di capire, attraverso l'analisi del polline, come è cambiato il luogo negli ultimi 200mila anni e dall'altra ha confermato l'importanza storica delle Valli di Fimon”.
 “Padrone di casa” all'incontro di studi organizzato in Villa Cordellina Lombardi, l'assessore provinciale ai beni ambientali Paolo Pellizzari racconta quattro anni di lavoro intensi e sottolinea la forza di un intervento sinergico che ha visto accanto alla Provincia di Vicenza, Regione, Comune di Arcugnano e Fondazione Cariverona. “Il costo di tutta l'operazione è di 150mila euro, di cui 50mila messi da noi e dalla Fondazione, 20mila arrivati da Venezia e 30mila erogati dalla amministrazione di Arcugnano”.
 Tra carotaggi e rilievi l'indagine condotta dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici di Padova sotto la guida della dottoressa Elodia Bianchin Citton ed in collaborazione con il professor Broglio, ha permesso di approfondire le precedenti ricerche, a cominciare da quelle di Paolo Lioy, ampliando lo spettro cronologico dal neolitico antico fino al Bronzo finale. Dallo studio delle torbe è scaturita la presenza di numerosi focolari, segno di un folto e costante insediamento perdurato fino alle origini di Vicenza, “sebbene – sottolinea la dottoressa Bianchin Citton - non abbiamo molti dati al riguardo dagli scavi cittadini”.
 Dopo i saluti degli ospiti, tra cui il dottor Francesco Ceselin, responsabile dell'ufficio valorizzazione patrimonio storico archeologico della Regione, il Soprintendente Vincenza Tiné, moderatore d'eccezione, ha dato il via ai lavori introducendo i relatori ed i loro interventi: Claudio Balista, dello Studio Geoarcheologi Associati, sull'inquadramento geomorfologico dell'area a nord del Lago di Fimon, la stessa dottoressa Elodia Bianchin Citton, che ha relazionato sull'indagine archeologica nel sito dell'Età del Rame in località Le Fratte di Arcugnano, Roberta Pini sullo studio archeobotanico con ricostruzione delle attività e del paesaggio vegetale tra il V ed il IV millennio Avanti Cristo, Nicoletta Martinelli sulle strutture lignee dell'insediamento.
 “Tutto questo lavoro – conclude Pellizzari- diventerà una pubblicazione probabilmente già nell'autunno di quest'anno, perché la divulgazione è uno degli elementi fondamentali della ricerca”.