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Interventi a Fimon per la tutela del lago

pubblicato il 02/04/2012, ultima modifica 02/04/2012

   Primavera, tornano gli sfalci di alghe al Lago di Fimon. Spiega l'Assessore Provinciale alle Risorse Idriche Paolo Pellizzari: “Si tratta di interventi programmati per contrastare, con la proliferazione di questi organismi, il degrado dello specchio lacustre. Ninfee, miriofillum (o mirofillum) e nannufori, uniti allo sviluppo delle micro-alghe, determinano una volta morti, depositati sul fondo e decomposti, un consumo importante di ossigeno, in un ambiente già depauperato, che finisce con il danneggiare gravemente tutte le specie ittiche che qui vivono. Si tratta dunque di far respirare il lago”.

 Tre gli interventi previsti per quest'anno ed altrettanti il prossimo anno. Attenzione, però, con tutti i crismi ambientali. “Innanzitutto ringrazio il Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta ed il suo presidente Antonio Nani per la grande sensibilità dimostrata sull'argomento. Lo scorso anno, infatti, hanno eseguito le opere gratuitamente mentre quest'anno rimborseremo loro solo le spese per un totale di circa 40mila euro. Detto questo ci tengo a precisare che ogni operazione di stralcio è stata studiata dall'Università di Parma proprio perché ci siamo posti il problema di non alterare l'equilibrio dello specchio lacustre. Dunque le prossime uscite sono state programmate tenendo conto di una serie di fattori, ad esempio la riproduzione non solo dei pesci ma anche di quelle specie di uccelli che nidificano nei canneti”.

Primavera ed estate di lavoro, dunque, con la preoccupazione di temperature già alte nonostante la stagione e di precipitazioni scarsissime. Per fortuna le buone notizie arrivano dal fronte delle specie infestanti: “L'ossigenazione del lago di Fimon è per il momento il cruccio principale e fa ancor più male pensando che la qualità chimica dell'acqua è ottima, non essendo stata rilevata presenza di metalli e agenti inquinanti. Per quanto riguarda, invece, la lotta al siluro, quest'anno, nelle tre uscite della Polizia Provinciale, sono stati catturati per essere rivenduti in Germania una ventina di siluri di 80 centimetri e 3 chilogrammi di media. Come si vede, quantità e pezzatura confermano che la loro presenza è in calo”.

Per luccio e carpe è tempo di “No Kill”, memori anche di quanto successo un anno fa, quando un centinaio di lucci femmina, primo anello della catena alimentare di questo ambiente, furono trovate morte. “Un brutto segno, se non vogliamo che questo specchio muoia non bisogna abbassare la guardia”.