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Indagine asili nido: nel Vicentino tante realtà differenti

pubblicato il 24/05/2012, ultima modifica 24/05/2012

 

Una ricognizione sugli asili nido ed in genere sui servizi per l'infanzia 0-3 anni presentata questa mattina a palazzo Nievo da Ornella Galleazzo, presidente provinciale della Commissione Pari Opportunità. “L'esigenza di questo lavoro nasce dalla consapevolezza che per riuscire a conciliare i tempi di vita e di lavoro delle donne è necessario che sul territorio esista una rete di servizi, e quelli all'infanzia sono tra i più importanti. La commissione voleva verificare direttamente la situazione in termini di numero di asili presenti, di distribuzione sul territorio, di spesa affrontata da ciascun Comune per ogni bambino di età 0-3 anni”. Dalla fotografia ne esce una Provincia a macchia di leopardo, dove le realtà virtuose si contrappongono a scelte amministrative diverse. “Questo rapporto – continua la consigliere Galleazzo – diventerà un opuscolo che consegneremo a tutti i Comuni”.

 A proposito, sono 115 su 121 le amministrazioni che hanno risposto al questionario con i dati elaborati dal sociologo Luca Comunello in collaborazione con l'Ufficio Pari Opportunità ed il SIT del Settore Innovazione. “Il periodo preso in esame – ovvero da 0 a 3 anni – sottolinea l'esperto, associato dell'Università di Trento – è fondamentale per la formazione personale e ambientale di un bambino. Ci sono varie componenti che prendiamo in esame e che sottoponiamo alle operatrici: la famiglia sociale, oggi molto chiusa, e che è la prima forma di relazione, il gioco, aperto, non competitivo, che è fondamentale per la crescita e l'equilibrio dei bimbi – ed è per questo che prendiamo in esame varie tipologia di gioco – la qualità dei servizi”.

 Aspetto, quest'ultimo che avrà bisogno di una nuova indagine, tempi, amministrazione e soldi permettendo. Complesso, inoltre, lo studio relativo alle singole amministrazioni, con Cismon del Grappa attento nella spesa a favore dell'infanzia e comuni più grandi apparentemente distratti da altre problematiche: “A Torri di Quartesolo – sottolinea la presidente Galleazzo – c'è un asilo nido dentro un appartamento ed una caserma nuova di zecca”. A macchia di leopardo, dunque, ma le considerazioni analitiche del lavoro potranno rappresentare un ottimo strumento di studio per ogni amministratore di buona volontà.

 E dalla dirigente Maria Pia Ferretti un invito a non perdere di vista le opportunità che arrivano dalla Regione Veneto, in attesa che la legge 53 del 2000 batta un colpo anche quest'anno: “Vi sono bandi per la presentazione di progetti per costituire servizi ai nidi familiari, per le madre di giorno e relativi alle aziende. Ad esempio c'è il progetto Audit, mutuato da una esperienza tedesca, sul quale la Regione investe molto”. Occhio al computer, insomma, con tanti saluti alla convinzione vetero-maschilista seconda la quale i bambini debbono stare a casa con la mamma.