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Edifici accessibili: una sfida per i futuri geometri

pubblicato il 08/11/2012, ultima modifica 08/11/2012

Progettare edifici e spazi accessibili anche alle persone con disabilità: è questa la sfida lanciata questa mattina da Palazzo Nievo, sede della Provincia di Vicenza, dove sono stati presentati i corsi gratuiti per aspiranti geometri negli istituti scolastici di Arzignano, Bassano, Schio, Thiene e Vicenza.
Ad illustrare l’iniziativa i suoi ideatori: Massimo Piani, Presidente dell’associazione trevigiana Ribaltamente, e Luigi Tortima di Aniep Vicenza. Al loro fianco la folta “rete istituzionale” che l’ha resa possibile: Attilio Schneck Commissario Straordinario della Provincia di Vicenza, il Prefetto Melchiorre Fallica, l’Assessore Regionale alle Politiche Sociali Remo Sernagiotto e la lunga schiera di partner, dai direttori Ulss ai dirigenti scolastici, dai Presidenti delle Conferenze dei Sindaci ai Presidenti Csv (Centro Servizi Volontariato), Uic (Unione Ciechi) e Collegio dei Geometri. Fondamentale il contributo della Fondazione Monte di Pietà, della Comunità Vicentina per la Qualità della Vita, di ThissenKrupp Encasa e di Guldmann, che ha anche fornito la pedana per rendere accessibile la Sala Consiglio di palazzo Nievo.
È la prima iniziativa del genere in provincia di Vicenza e la seconda nel Veneto. I corsi sono rivolti agli studenti delle ultime tre classi degli istituti tecnici per geometri. Gli esperti di Ribaltamente aiuteranno i futuri professionisti dell’edilizia a orientare la progettazione verso i concetti di accessibilità e di fruibilità. Partendo dalle migliori esperienze internazionali e con il contributo della visione “dal basso” del tema dell’accessibilità. Infatti in aula non andranno solo gli architetti, ma anche persone con disabilità, operatori delle Ulss e tecnici del territorio che aiuteranno gli studenti a capire cosa significa vivere sulla propria pelle l’esperienza di un edificio o di uno spazio pubblico che produce handicap.
Quello di Vicenza è il secondo ciclo di incontri, dopo l’esordio dell’anno scorso in provincia di Treviso con il coinvolgimento di 740 studenti. Nel Vicentino gli istituti tecnici statali coinvolti saranno:

il “Pasini” di Schio
il “Ceccato” di Thiene
l’“Einaudi” di Bassano del Grappa
il “Canova” di Vicenza
il “Galilei” di Arzignano

Per ogni scuola sono previste quattro lezioni per gruppi di massimo 30 studenti. I docenti principali saranno gli architetti di Ribaltamente, tutti esperti di accessibilità, fruibilità ed ergonometria: Simonetta Benetollo, Stefano Maurizio, Paola Minati e Lionella Piva.
“Gli studenti degli istituti per geometri hanno in mano il futuro dell’accessibilità –ha commentato Schneck- Giusto e doveroso, quindi, formarli già a scuola, mettendoli a confronto con chi conosce la problematica e la sa gestire. Strettamente collegato, poi, c’è il tema della sicurezza, cui va riservata analoga attenzione visto che le due tematiche sono strettamente collegate.”
L’assessore regionale Sernagiotto, congratulandosi con gli autori dei corsi, ha definito “strategica l’educazione sulle barriere architettoniche dei ragazzi che saranno poi i geometri, gli architetti e gli ingegneri del domani. Come Regione – ha detto – vogliamo che ci sia in ogni consiglio comunale un consigliere delegato su questi temi in modo che possa dare la sua consulenza su tutti i piani urbanistici ed edilizi pubblici e privati. Va poi tenuto presente che il nostro orizzonte anche per il reperimento di risorse in questo campo che la politica nazionale fa sempre più fatica a reperire è l’Europa che ha ingenti finanze nel settore sociale che anche i nostri Comuni, associandosi, potrebbero ricevere”.
Sulla stessa linea il Prefetto Fallica: “L’accessibilità non riguarda solo i disabili, ma anche gli anziani, le mamme con i bimbi in carrozzina, chi è temporaneamente limitato a causa di un incidente. D’altra parte –ha proseguito- i fondi pubblici sono sempre meno, quindi fare rete diventa quasi un obbligo per convogliare soldi e fatiche nella medesima direzione, garantendo in maniera decisa e concreta una vita e una quotidianità dignitose a tutti, anche e soprattutto a chi deve affrontare maggiori difficoltà”.
"Con questa iniziativa -spiega Massimo Piani- intendiamo proporre percorsi formativi sia di carattere emozionale che didattico, capaci di porre le basi di una nuova cultura progettuale. L’obiettivo è modificare l’ambiente secondo i criteri del design for all e dell’universal design, per eliminare situazioni di difficoltà e favorire la consapevolezza di vincoli e criteri e dei tanti punti di vista da considerare nella pratica progettuale, a chiunque interagisca con l’ambiente e con situazioni di difficoltà».