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Operazione della Polizia Provinciale: bracconiere di Arzignano nei guai

pubblicato il 11/11/2016, ultima modifica 11/11/2016

Nell'ambito delle azioni di contrasto del bracconaggio la Polizia Provinciale di Vicenza ha di recente portato a termine una importante operazione che ha permesso di identificare un attivo bracconiere durante la sua attività illecita.

A fine ottobre, durante un pattugliamento sulle colline di Arzignano, è stato udito dagli agenti provinciali del distaccamento di Montecchio Maggiore il richiamo tipico emesso da un apparecchio elettroacustico utilizzato per attirare gli uccelli migratori che ha portato ad individuare all'interno di un'area recintata un vero e proprio impianto di uccellagione in attività, costituito da una rete verticale delle dimensioni di metri 18x4,5.

Nei pressi della rete erano stati collocati anche vari richiami vivi di specie protette e nella rete stessa erano presenti alcuni uccelli impigliati. Gli accertamenti degli agenti hanno portato ad identificare immediatamente il responsabile, C.G. di 65 anni, il quale si faceva aiutare dalla moglie.

A seguito della perquisizione, operata nella flagranza del reato, sono stati raccolti vari elementi di prova comprovanti che l'attività proseguiva da almeno un mese e che le catture erano state cospicue.

Ben nascosta in un fienile è stata rinvenuta una cella frigorifera contenente più di 400 uccelli di piccola taglia appartenenti a specie protette e particolarmente protette, costituiti per la maggior parte da fringuelli, passere scopaiole e pettirossi.

Tutto il materiale raccolto e la fauna viva e morta sono stati sottoposti a sequestro penale ed è stata trasmessa denuncia all'autorità giudiziaria; i reati contestati al bracconiere, peraltro già noto alla Polizia Provinciale per precedenti analoghi, sono diversi e vanno dall'uccellagione all'uso di mezzi vietati per la cattura di fauna selvatica, dalla cattura e detenzione di specie protette a quella di specie particolarmente protette.

La mole delle catture fa ritenere che la fauna catturata fosse destinata al commercio abusivo.