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Un richiamo contro lo spreco di risorse idriche: chiuso un pozzo artesiano a Cresole di Caldogno

pubblicato il 02/08/2011, ultima modifica 02/08/2011

Non solo un gesto simbolico. Con la chiusura di un pozzo artesiano presumibilmente degli anni '30 del secolo scorso, operato questa mattina dagli operai del Centro Idrico di Novoledo nelle campagne di Cresole di Caldogno, l'Assessore Provinciale alle Risorse Idriche Paolo Pellizzari ha voluto lanciare un concreto richiamo contro gli sprechi di risorse idriche. Alla presenza del dottor Lorenzo Altissimo, Direttore della struttura in comune di Villaverla, e del presidente di Acque Vicentine Angelo Guzzo, l'intervento ha permesso di turare una “falla” che perdeva almeno 600 litri di acqua al minuto. Un piccolo lago, al termine di ogni giornata.

 

“E' stato un intervento complesso – sottolinea Pellizzari – dal momento che la pressione del liquido è forte per cui si è dovuto studiare un tappo particolare con una specie di “canna fumaria” alta circa 3 metri, nonché oneroso, di oltre 4000 euro. Ringrazio il Centro per questo e per le professionalità messe in campo, ma si tratta solo del primo passo. La strada è ancora lunga”.

 

Detto che laddove c'era il pozzo, a ridosso dell'argine della vicina roggia, domani vi passerà la pista ciclabile prevista dal Comune di Caldogno, da notare che sono almeno 3000 le fonti libere presenti nel territorio, soprattutto nelle nostre zone agricole. Bocche da fuoco, anzi da acqua, in grado di sperperare in poco tempo qualcosa come il fabbisogno idrico di una città delle dimensioni di Vicenza. Uno spreco non più accettabile.

 

“Per questo – conclude Pellizzari – auspichiamo un coinvolgimento di tutta la collettività. Chiudere i pozzi dello spreco, quanto meno metterci un rubinetto, è un gesto di responsabilità civile. L'acqua non è eterna e tutti noi dobbiamo saper preservare questo bene, per questo chiediamo a agricoltori, proprietari e cittadini di aiutarci in questa battaglia di civiltà”.