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Sinergia tra Polizia Provinciale e Consorzio Nord-est per sequestro di uccelli protetti

pubblicato il 22/06/2011, ultima modifica 22/06/2011

Vicenza, martedì 21 giugno 2011

Trenta uccelli impagliati a varie specie protette: uno scricciolo, un codibugnolo, una capinera, due zigoli delle nevi, una ballerina bianca, un'averla piccola, un gruccione, un corriere grosso, un piovanello tridattilo, una pettegola, due voltapietre, un albastrello, un chiurlo piccolo, un piviere dorato,  una pivieressa, una calandra, un beccofrosone, un totano moro, una pantana, una beccaccia di mare, uno storno roseo, un'oca lombardella, una moretta codona, un'uria, un orchetto marino, un quattrocchi, un edredone, uno smergo minore. E ancora un cavaliere d'Italia, un torcicollo ed un marangone minore, specie particolarmente protette.

Ventidue uccelli protetti morti e congelati: sei totani mori, un piro piro culbianco, un piviere dorato, una moretta tabaccata, un rigogolo, sette lucherini, un cardellino, un pettirosso, due calandre, un chiurlo maggiore. Più una pelle di scoiattolo, specie anch'essa protetta. Quattordici uccelli vivi protetti: cinque lucherini, due cardellini, due verzellini, tre fringuelli, un migliarino di palude. Cinque gabbie a scatto per la cattura di cui è vietata anche la detenzione. Più cartucce e persino due baionette.

Questo il materiale sequestrato dalla Polizia Provinciale, in collaborazione con il Consorzio Nord-Est, nell'abitazione di G.C., cittadino di Monticello Conte Otto di 49 anni già segnalato in passato alle forze dell'ordine.

Coordinata dai comandanti Claudio Meggiolaro e Giovanni Scarpellini, l'operazione ha visto impegnati 4 agenti provinciali e due di polizia locale, intervenuti su segnalazione di cittadini ed a seguito di alcune verifiche fatto dal personale in divisa di palazzo Arnaldi.

Sottolinea l'Assessore Provinciale alla Caccia Marcello Spigolon: “Si tratta di una persona alla quale erano state comunque ritirate le armi e sospesa la licenza di caccia. Crediamo che imbalsamasse da se i volatili forse per collezionarli, più probabilmente per mercato. Comunque questa persona, che non è un cacciatore, non aveva nessun titolo per possedere munizioni e armi”.

 

Le gabbie-trappola, illegali, le sistemava alla luce del giorno, cosa che non è sfuggita ad alcuni cittadini di Monticello.

“L'uomo – sottolinea il comandante Meggiolaro – rischia ora una condanna penale ed una serie di sanzioni amministrative cumulabili. Quanto? Tra una cosa e l'altra almeno 5mila euro”. Davvero poco di fronte ad un simile massacro.