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Scarichi illegali bloccati nell'arzignanese

pubblicato il 26/07/2011, ultima modifica 01/08/2011

Colto con le mani nel sacco, anzi nel fango. E' successo ad un imprenditore conciario di Arzignano sorpreso dagli agenti della polizia municipale a scaricare illegalmente sostanze di risulta nei corsi d'acqua della zona. Un'operazione non certo casuale, soprattutto alla luce della decisione di portare a tre le settimane di chiusura del depuratore.

 

Spiega l'Assessore Provinciale all'Ambiente Antonio Mondardo: “I lavori di manutenzione della struttura gestita dal Consorzio Acque del Chiampo spa e Consorzio Arica sono indifferibili ed importanti, di qui la decisione di allungare di sette giorni la chiusura dell'impianto. Questo però non può essere motivo per decidere di fare pulizia da sé, ci sono delle regole che valgono per tutti. Per questo assieme a tutti i protagonisti, dai Consorzi all'Arpav fino alla Polizia Municipale, abbiamo messo a punto un piano di controlli costante, h.24, che da Crespadoro a Lonigo, ovvero lungo tutta la vallata, permetterà di monitorare il territorio e le sue acque in tempo reale, proprio per evitare che simili situazioni si ripetano. Mi rivolgo pertanto a quegli imprenditori che come tanti loro colleghi rispettano la normativa ma che sono tentati di saltare il fosso: fate attenzione, perché saremo inflessibili”.

 

Nel ribadire l'importanza della collaborazione fra gli Enti, Mondardo promette rigore e severità verso chi deciderà di infrangere la normativa: “Nel nostro caso al rispetto per l'ambiente si lega pure la complessità di quegli interventi che come Progetto Giada stiamo portando avanti da anni, anche con un impegno economico importante, proprio per ridare all'Ovest Vicentino tutte le condizioni che si configurino come un miglioramento della qualità della vita degli abitanti. Dimenticare ciò significa operare un crimine anche nei confronti della propria collettività”.