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Precisazioni Assessore Sandonà sull'articolo di oggi del Giornale di Vicenza

pubblicato il 27/07/2011, ultima modifica 27/07/2011

In riferimento all'articolo apparso quest'oggi su “Il Giornale di Vicenza” e relativo alla mia presenza e militanza all'interno della Lega Nord, desidero puntualizzare quanto segue.


Le considerazioni sintetizzate nel titolo “Non mi riconosco più in questa Lega” e riportate nel testo non corrispondono al mio reale pensiero e meno che meno ad una posizione politica nei confronti del Movimento, del quale mi onoro di far parte da sempre. Volevano essere solo considerazioni per trattare tematiche sociali, un pungolo in un periodo delicato come l'attuale, al fine di implementare quel filo che da sempre ci vede impegnati con le parti più deboli della nostra popolazione e che nella Lega hanno il loro riferimento politico. Da qui l'equivoco di fondo: non si parlava di Lega a 360 gradi ma di iniziative sociali.


Lungi pertanto da me criticare l'operato dei nostri responsabili, anche locali, convinto come sono che in un contesto come quello che stiamo vivendo, di crisi mondiale e aggressione dei mercati nazionali, stiano di contro attuando tutte le azioni necessarie per far fronte alla situazione con grande senso di responsabilità. E ciò anche a fronte di scelte apparentemente impopolari ma coraggiose e importanti se lette in prospettiva futura.


Da leghista della prima ora e convinto attivista di questo Movimento, ho espresso con la foga del militante semplicemente un invito a esaltare nel territorio le nostre radici più vere affinché la gente Vicentina, a cominciare da chi sta pagando al riguardo un costo sociale enorme, possa sapere di poter contare ancora sulla nostra capillare presenza. Non certo perché i segnali che arrivano dal nostro interno siano deboli quanto per la necessità di spiegare meglio anche a livello di base le politiche del Governo e, a cascata, delle amministrazioni periferiche.


Sono nato leghista e sempre tale mi riterrò e da buon soldato, come ho detto, mi batterò sempre perché la causa sia resa chiara a tutti. Mi dispiace per questo malinteso che non rappresenta affatto il mio reale pensiero come chi mi conosce sa bene.