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Pellizzari: “Bene alzare gli argini, ma meglio abbassare il livello dei fiumi”

pubblicato il 16/12/2011, ultima modifica 16/12/2011

Il Tormeno e Santa Croce Bigolina si mettono in sicurezza. Il Comune di Vicenza investe nell’innalzamento degli argini con il sostegno del Genio Civile. “Non posso che congratularmi per questa decisione –commenta l’assessore provinciale alle Risorse idriche Paolo Pellizzari- visto anche che l’area è stata duramente colpita dall’alluvione dello scorso anno. Sono passati tredici mesi da quel primo novembre che ha costretto il territorio a confrontarsi con il rischio idrico e ad affrontare seriamente il problema della prevenzione. Tanti sono stati anche gli incontri che Enti e associazioni hanno organizzato sul territorio con i cittadini. Tecnici e persone comuni hanno rafforzato e supportato la mia convinzione che la soluzione al problema consista nell'abbassare il livello del fiume. La soluzione più logica perché la più naturale, visto che ripristina la conformazione originaria dei corsi d’acqua. Bene, dunque, che si intervenga sugli argini, ma senza dimenticare che sono necessarie opere strutturali più incisive che la natura stessa ci suggerisce.”
L’assessore Pellizzari ribadisce così un concetto espresso e ribadito più volte in questi anni, tanto che con gli uffici provinciali ha elaborato un vero e proprio progetto definito “Quota Zero”, ossia la quota di livello a cui è necessario portare il letto del fiume se si vuole davvero dare una risposta ai problemi idrici del vicentino.
“Altrimenti –precisa Pellizzari- si rischia di risolvere il problema in un’area del territorio per aggravarlo in un’altra. Nel caso specifico, se si alzano gli argini nel comune di Vicenza si aumenta il rischio idraulico nei comuni più a valle, in particolare Longare, Montegalda e Montegaldella.”
E’ quindi necessario, conclude Pellizzari, pensare al territorio nella sua globalità e intervenire in maniera strutturale su ampia scala per risolvere un problema che non conosce confini comunali.