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la Regione affianca la Provincia nel Progetto Giada

pubblicato il 13/07/2011, ultima modifica 14/07/2011

Siamo molto soddisfatti che la Regione Veneto abbia deciso di entrare in questo progetto attivamente. E' il riconoscimento di un lavoro paziente e silenzioso, portato avanti nel tempo grazie alla disponibilità di tutti gli attori coinvolti e delle realtà del territorio”. Antonio Mondardo, assessore provinciale all'ambiente, registra con soddisfazione la volontà espressa dall'assessore regionale Maurizio Conte. Invitato all'assemblea annuale di Giada, nella sala del Consiglio Provinciale a palazzo Nievo, l'esponente della Giunta Zaia ha infatti promesso di sostenere, compatibilmente con le disponibilità - invero limitate – di cassa, l'attività che la Provincia di Vicenza e l'Agenzia stanno portando avanti in termini di risanamento e valorizzazione dei corsi idrici nell'area conciaria vicentina. Un risultato importante ma non l'unico.

 

Durante l'incontro, che ha visto la presenza dei Comuni aderenti, dei gestori del servizio idrico integrato e di Arpav, sono stati infatti presentati due progetti qualificati e qualificanti, realizzati dal altrettanti atenei del Nord-Est. Il primo, dell'Università di Padova, riguardante il costo sociale dell'acqua. “Ovvero – spiega Mondardo – la valutazione della risorsa idrica sotto il profilo economico-ambientale e non più solo ambientale. Ciò al fine di valutare la propensione delle imprese e i costi per interventi di miglioramento ambientale. Tradotto in volontà, penso che potrebbe scapparci anche qualche strumento incentivante dal punto di vista della tariffa per le aziende che decideranno di investire in tecnologie più pulite”.

 

Il secondo, proposto dall'Università di Trieste, è una “vecchia conoscenza” dell'ente provinciale. Si tratta infatti del bio-monitoraggio dei corsi d'acqua dell'Ovest Vicentino mediante i muschi. “Con la differenza – incalza Mondardo - che a noi questa fase preliminare è servita a strutturare una rete fissa, in funzione da questo anno”. Ogni mese i muschi saranno posizionati in 15 punti per essere poi raccolti e analizzati. Detto questo, stamane abbiamo presentato i risultati della campagna sperimentale svolta nei primi due anni, risultati che hanno evidenziato qualche situazione da studiare con attenzione”.

 

Situazioni di contaminazione da metalli sono state rilevate nel fiumicello Brendola mentre tracce di cromo si registrano nei corsi d'acqua di medio e fondo valle Chiampo e Agno. “Partendo da questi dati – promette Mondardo – faremo ora analisi approfondite delle possibili cause a monte per capire come e dove intervenire e che interventi approntare. Sempre in sinergia fra assessorati provinciali e regionale e territorio e con il supporto operativo di Arpav”.