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L’Assessore Galvanin sulla lettera di Confcommercio: “Richieste senza fondamento”

pubblicato il 05/04/2011, ultima modifica 05/04/2011

Martedì 15 marzo

“Richieste senza fondamento che confondono i veri contenuti del Piano”: l’Assessore Nereo Galvanin, che con il Presidente Schneck si sta occupando del Ptcp in particolare per quanto riguarda il commercio, commenta così la lettera di Confcommercio indirizzata ai consiglieri provinciali.

Partendo da una premessa: la filosofia di base del piano è di recuperare l’esistente, evitando nuove realizzazioni laddove già ci siano aree produttive da ristrutturare e riutilizzare. “Questa regola –specifica- è valida in generale in ogni caso in cui si parli di insediamenti, quindi sia per il commercio che per le residenze.”

Nel dettaglio, Confcommercio fa riferimento a tre specifici articoli del Ptcp: l’articolo 8 relativamente al Cis, l’articolo 78 lungo la direttiva della SR11 e l’articolo 91 in merito alle grandi strutture di vendita in particolare di Vicenza città.

A fare chiarezza sono il dirigente provinciale del settore urbanistica, architetto Roberto Josè Bavaresco, e il funzionario provinciale che si sta occupando del Ptcp, architetto Laura Pellizzari.

In merito all’area Cis, il piano provinciale non prevede l’insediamento di alcun centro commerciale, anzi ribadisce la vocazione logistica dell’area, così come dice anche la Regione Veneto nel suo Ptrc. In aggiunta a ciò, al momento della copianificazione sul Pati d’area elaborato da Montebello assieme a Montorso, Zermeghedo e Gambellara, quando ancora il Ptcp non era stato adottato, la Provincia ha sottolineato che per la realizzazione di un centro commerciale è necessario elaborare un preventivo Piano Direttore di concerto con tutti i Comuni che insistono sulla SR11.

Una indicazione richiesta non solo dalla legge regionale del commercio, ma ribadita anche dal Ptcp, il quale prescrive chiaramente che insediamenti di grandi strutture possano essere previsti solo con l’accordo di tutti i Comuni dell’area interessata, in questo caso la SR11.

“Rispondiamo così –precisa Galvanin- anche alle polemiche sollevate dal Presidente Rebecca nel notiziario Ascom di febbraio. La Provincia non è “spettatore passivo” e non “lascia fare”, anzi, pone paletti stretti sulla necessità di raccordare le decisioni di un Comune con le esigenze di un’area vasta, tenendo in debito conto gli ambiti su cui un insediamento commerciale va ad incidere, dalla viabilità all’ambiente.”

Confcommercio chiede che gli emendamenti non tolgano dall’articolo 78 la necessità di accordo dei Comuni Vi-Ver per eventuali insediamenti commerciali lungo la SR11. In realtà il Ptcp non ha mai chiesto questo tipo di accordo, né al momento dell’adozione né a seguito degli emendamenti. L’accordo sul commercio interessa, ora come ieri, solamente i Comuni che insistono sulla SR11. Diverso è invece il discorso per i Pati che riguardano gli aspetti ambientali, viabilistici, urbanistici. Questi più ampi accordi, oggi come ieri, devono riguardare un’area più ampia, quindi anche tutti i Comuni Vi-Ver.

Confcommercio chiede che Vicenza non sia esonerata dall’obbligo di un Pati tematico sul commercio. La Provincia sottolinea, innanzitutto, che in città non è previsto alcun insediamento di grandi aree di vendita se non per interesse pubblico. Inoltre, contrariamente a quanto dice Confcommercio, pone dopo l’emendamento paletti ancora più stretti che in precedenza. E’ infatti stata tolta la possibilità di accordo, per vincolare ad una pianificazione concertata, che è ben più dettagliata e gravosa.

“Vorremmo che i commercianti guardassero con serenità al nostro Ptcp –afferma Galvanin- nella certezza che si tratta di un piano che risponde al meglio alle esigenze dei cittadini e del territorio. Ci sembrava che questa fosse anche l’opinione delle associazioni di categoria, che abbiamo incontrato qui in Provincia la scorsa settimana e con cui lo abbiamo condiviso. Probabilmente Confcommercio aveva bisogno di altri chiarimenti. Qualora non fossero ancora sufficienti, ricordo al Presidente Rebecca che i nostri tecnici sono a sua disposizione.”

“I consiglieri provinciali –conclude Galvanin- conoscono la responsabilità a cui sono chiamati. Il Ptcp detta le linee guida dello sviluppo del nostro territorio per i prossimi anni ed è giusto valutarlo in ogni suo minimo dettaglio. Proprio per questo motivo abbiamo fatto numerosi incontri con i tecnici, commissioni consiliari e riunioni di approfondimento. Ora però è prioritario votarlo, in modo da ottenere dalla Regione le deleghe in campo urbanistico e poterlo così finalmente applicare.”