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Il 9 aprile Social Day per cinquemila studenti

pubblicato il 15/03/2011, ultima modifica 15/03/2011

Mercoledì 2 Marzo 2011

 

“Abbiamo scelto di continuare a partecipare convinti come siamo che la generosità e lo spirito di iniziativa dei ragazzi siano un patrimonio da incentivare e sostenere”. Patrocinio e contributo: presente per il secondo anno consecutivo, l'Assessore Provinciale alle Politiche Giovanili Andrea Pellizzari sottolinea la partecipazione della Provincia di Vicenza a “Social Day 2011”.

“In un momento in cui i tagli ai bilanci impongono scelte drastiche, ritengo che i Giovani siano il miglior investimento in prospettiva futura. Rispetto allo scorso anno, quando abbiamo messo di tasca nostra 100mila euro, il nostro impegno economico è calato sensibilmente ma questo solo per ragioni di casa non certo di convinzione. Ed in effetti il volerci essere testimonia quando crediamo in una Politica che coinvolga le nuove generazioni in azioni di cittadinanza attiva”.

La manifestazione avrà il suo clou nella giornata di Sabato 9 Aprile durante la quale circa 5000 studenti di una dozzina di istituti superiori e di 20 scuole elementari e medie si sporcheranno letteralmente le mani, assieme ai volontari delle 60 associazioni ed organizzazioni aderenti,  nel portare a termine i quattro Progetti individuati a favore di coetanei di alcuni Paesi del quarto mondo. Uno scopo cui concorreranno attraverso una serie di iniziative solidali che investiranno il territorio vicentino: dalle pulizie di casa all'imbiancatura di stanze, dalla pulizia dei giardini alla ripulitura di una parete di un edificio dai graffiti, dal servire dietro il bancone di un negozio, di un bar o di una farmacia alla raccolta differenziata spinta”. Il proprio lavoro in cambio di un piccolo compenso che andrà a confluire nei progetti di cui sopra. 

“A dimostrazione – sottolinea Pellizzari – che a volte siamo noi adulti che non riusciamo a vedere veramente la ricchezza in termini di umanità e solidarietà che brilla dentro i nostri ragazzi. Ci sorprendiamo a volte della loro profondità dimenticando che se da una parte dobbiamo adeguare il a loro il nostro modo di comunicare dall'altra la nostra generazione è riuscita a togliere parecchi di quei punti di riferimento che per un giovane erano il percorso obbligato sulla strada della maturità senza, nel contempo, offrire nuovi e condivisibili modelli di valori”  .