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Fogazzaro e prodotti tipici: "missione" in Baviera

pubblicato il 02/12/2011, ultima modifica 02/12/2011

 

Antonio Fogazzaro ed i prodotti tipici nostrani sbarcano in Baviera. La combinazione, a prima vista “profana”, è in realtà la “vetrina” che Provincia di Vicenza, Comuni di Montegalda e Barbarano Vicentino ed Associazione “Perle dei Colli Berici” hanno realizzato nel corso del viaggio svoltosi verso la fine di novembre nel più grande Land della Germania. Due tappe distinte, ad Eichstatt e Abensberg, con l'intento comune di allargare la conoscenza della terra vicentina attraverso la percezione diretta di quello che il territorio ha saputo e sa produrre anche sotto il profilo culturale e agricolo. Terza provincia industrializzata d'Italia, in realtà Vicenza è anche una galleria di personaggi che tanto hanno dato alla Storia e alla Letteratura italiana nonché una miniera di tipicità agro-alimentari esaltata dai riconoscimenti doc, dop, igp e deco di cui si fregiano almeno un centinaio di produzioni.

“Raccogliendo l'invito di Montegalda – sottolinea l'Assessore Provinciale Martino Bonotto – il 25 novembre mi sono recato assieme al sindaco Riccardo Lotto ad Eichstatt, cittadina di cui Fogazzaro parla ne “Il mistero del poeta”. Qui abbiamo incontrato il vescovo Gregor Maria Hanche per organizzare una sua futura visita nei nostri luoghi fogazzariani, compresa l'abbazia di Praglia che come è noto fu salvata dalla vendita e dalla trasformazione proprio dallo scrittore quando era senatore a Roma. Nell'ambito delle celebrazioni fogazzariane abbiamo anche posto le basi per una lezione, nella locale Università cattolica, affidata al professor Cenghiaro”.

Il giorno dopo, 26 novembre, trasferimento ad Abensberg, cittadina gemellata con Lonigo, per presenziare all'inaugurazione dello sportello del gusto aperto dai produttori agricoli aderenti a “Perle dei Berici”. Presenti il borgomastro, i sindaci di Barbarano Vicentino, Roberto Boaria, e Montegalda, formaggi, salumi, olio, riso, sottaceti, radicchio, vini biologici, grappe, panettoni, mandorlato ma anche bigoli, gargati, tagliatelle ed altre paste fresche, condite dai sughi delle impagabili cuoche in cucina, si sono svelati agli occhi e ai palati del pubblico tedesco in tutto il loro profumo e sapore. Tutto rigorosamente vicentino e chissà che questo piccolo avamposto culinario non possa un giorno trasformarsi in una task force che invada gioiosamente e pacificamente il territorio tedesco.

 

“Nel frattempo – conclude Bonotto – un grande plauso va agli imprenditori agricoli che hanno accettato questa sfida. Si tratta, infatti, di una presenza permanente e si sa che promuovere in tal modo il proprio lavoro, con una formula di marketing sicuramente impegnativa, è una scommessa importante. Che contiamo di vincere sul campo, ovvero facendo conoscere ai nostri ospiti la bontà, l'unicità e la varietà dei prodotti vicentini”.