Salta ai contenuti. | Salta alla navigazione

E-mail istituzionale info@provincia.vicenza.it

E-mail posta certificata provincia.vicenza@cert.ip-veneto.net

Notizie stampa

Tu sei qui: Home / Notizie stampa / Archivio news / 2011 / Dall’Alto Vicentino un esempio di reinserimento lavorativo

Dall’Alto Vicentino un esempio di reinserimento lavorativo

pubblicato il 26/01/2011, ultima modifica 26/01/2011

21 gennaio 2011 - Donne e lavoro: un binomio possibile. Anche in un periodo di crisi economica e anche quando le donne devono reinserirsi nel mercato del lavoro dopo essere state costrette ad uscirci.

L’insegnamento arriva da diciotto donne dell’alto vicentino, di età varia ma perlopiù sopra i 45 anni, alcune in mobilità, altre disoccupate, altre apprendiste, le quali si sono unite in cooperativa, la Società Cooperativa Femminile Montana e, diventate imprenditrici di se stesse, si sono proposte nel mercato del lavoro con lavorazioni di tipo artigianale, nella scia della migliore tradizione veneta.
Un’operazione coraggiosa, che ha trovato l’appoggio della Comunità Montana Alto Astico e Posina, della Provincia di Vicenza attraverso l’Assessorato alle Politiche del Lavoro e di Bottega Veneta Srl, azienda leader nella produzione di beni di lusso e prodotti in pelle, con cui la Cooperativa ha sottoscritto un contratto di fornitura.
Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, onorerà l’intesa lunedì 24 gennaio. Una presenza prestigiosa, a testimoniare un percorso di reinserimento lavorativo che merita di diventare modello non solo a livello locale.

“Un modello –commenta l’Assessore Provinciale alle Politiche del Lavoro Morena Martini- che segue la logica dettata dal patto Sociale per il Lavoro Vicentino, lo strumento sottoscritto da 17 protagonisti della vita economica e sociale del vicentino (oltre alla Provincia le quattro Conferenze dei Sindaci in rappresentanza di tutti i 121 Comuni vicentini, le quattro Aziende Sanitarie Ulss, cinque associazioni di categoria, tre organizzazioni sindacali) grazie al quale si cerca di invertire il trend negativo dell’occupazione nel territorio berico. Uno strumento tanto forte da aver convinto la Fondazione Cariverona a finanziare il progetto con 3.900.000 euro, a cui vanno aggiunti 1.125.000 euro di cofinanziamento a carico dei diciassette partner, per un totale di 5.025.000 euro. A dimostrazione che la sinergia è l’arma vincente.”

Entrambi i modelli hanno come protagonisti persone alla ricerca di occupazione. L’incrocio tra domanda e offerta di lavoro passa attraverso l’intervento dell’ente locale che attraverso la formazione assistita e il sostegno finanziario concreto facilita un legame di collaborazione. Nel caso della Società Cooperativa Femminile Montana, la Provincia di Vicenza è intervenuta con un finanziamento di 20mila euro.
“Ma è alle 18 donne che dobbiamo dire grazie –conclude la Martini- perché ci stanno dando una lezione di coraggio e ottimismo di cui tutti noi abbiamo bisogno.”