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Altri 38 Comuni per il Patto Sociale per il Lavoro

pubblicato il 15/03/2011, ultima modifica 15/03/2011

Martedì 15 marzo 2011

Il Patto Sociale per il Lavoro convince altre 38 amministrazioni comunali. Questa mattina, nella sala consiliare di Palazzo Nievo, sindaci ed assessori di 38 Comuni hanno sottoscritto assieme al Presidente della Provincia di Vicenza Attilio Schneck l'importante progetto studiato dall'Assessorato Provinciale alle Politiche del Lavoro e finanziato dalla Fondazione Cariverona. Salgono dunque ad 80 le adesioni fin qui raccolte, i due terzi esatti delle municipalità che compongono il policentrico puzzle vicentino.

“Non è né può essere una risposta definitiva – sottolinea il Presidente Schncek – dal momento che la problematica non riguarda solo il trand occupazionale ma anche e soprattutto il nostro sistema economico. Dobbiamo essere bravi a fare squadra ma soprattutto dovremo essere capaci di affrontare negli anni a venire i cambiamenti economico-industriali il cui impatto è comunque pesante sulla vita delle nostre comunità. Intendiamo pertanto continuare a mantenere il livello di attenzione e di risposta, ma questo è possibile anche per la presenza ed il sostegno di attivo di enti che continuano ad investire sulle nostre risorse umane. Mi riferisco alla Fondazione senza il cui intervento concreto questa iniziativa non avrebbe dato quella luce di speranza che si propone di rappresentare”.

Tra le firme quella del Comune di Vicenza rappresentato dall'Assessore allo Sviluppo Economico Tommaso Ruggeri. Ringraziato per la collaborazione dall'Assessore Martini al pari degli altri. Ed a margine dell'incontro anche alcune testimonianze. Cominciando da Orio Mocellin, primo cittadino di Pove del Grappa: “Con questa somma riusciremo a fare fronte ad una nostra esigenza, quella della pulizia del verde pubblico, e a dare ossigeno ad un paio di lavoratori rimasti inoccupati”. Per Martino Montagna e Renzo Lotto, invece, sindaci rispettivamente di Cornedo Vicentino e Grisignano di Zocco, la priorità riguarda i cinquantenni espulsi dal mercato del lavoro che ora, grazie a questi soldi, vi faranno rientro seppure per un periodo limitato (dai 6 mesi ad un anno) ma con una chance in più di veder tradotto in ulteriore contratto questo progetto.

“E per noi – sottolinea Lotto – che operiamo all'interno di un distretto orafo importante ma che vive le problematiche del settore, è un aiuto importante”.