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Agenzia Giada: dopo 10 anni distretto più in salute

pubblicato il 29/11/2011, ultima modifica 29/11/2011

Agenzia Giada chiude il primo decennio di attività con dati di estremo ottimismo sulla qualità di salute della valle dell’Agno e del Chiampo. “Dieci anni fa –commenta Antonio Mondardo, presidente dell’Agenzia oltre che assessore provinciale all’ambiente - ci hanno dato dei visionari quando con Arpav abbiamo deciso di migliorare i parametri ambientali del distretto della concia, uno dei più produttivi e compromessi d’Italia. Con noi ci hanno creduto 17 Comuni (Alonte, Altissimo, Arzignano, Brendola, Castelgomberto, Chiampo, Crespadoro, Gambellara, Lonigo, Montebello Vicentino, Montecchio Maggiore, Montorso Vicentino, Nogarole, San Pietro Mussolino, Sarego, Trissino, Zermeghedo) e gli imprenditori locali. Una sinergia che ha trasformato il nostro obiettivo in realtà.”
La realtà è che in dieci anni sono stati costantemente monitorati lo stato dell’aria e dell’acqua, i rifiuti, il suolo, i campi elettromagnetici e l’inquinamento acustico.
Acqua - Gli scarichi idrici dei cinque depuratori sono stati convogliati in un unico collettore che scarica ora a Cologna Veneta, quindi al di fuori della fascia di ricarica dell’acquifero. I corsi d’acqua sono biomonitorati attraverso i muschi acquatici oltre che con le centraline tradizionali. Dal 2006 è operativo un accordo di programma con il Ministero dell’Ambiente che prevede obiettivi di riduzione dei carichi inquinanti, anche attraverso tecniche che intervengono sui cicli di produzione.
Il risultato è che cloruri e solfati sono diminuiti di un terzo. Il cromo si è addirittura dimezzato, così come i Solidi Sospesi Totali, “a significare –spiega il responsabile di Agenzia Giada Andrea Baldisseri- non solo il minor uso di inquinanti in fabbrica, ma anche la bontà dei sistemi di depurazione presenti nel distretto”.
Aria – Il consumo di solventi è passato dalle 18.500 tonnellate nel 1996 alle 6.700 del 2010. Il trend è in continuo miglioramento, così come i dati relativi alle ricadute dei solventi al suolo, passate nelle aree abitate a confine tra zona industriale e abitativa dai 120 microgrammi al metro cubo agli attuali 22, ben al di sotto della soglia dei 50.
Rifiuti – La produzione dei rifiuti nei settori della concia e del marmo rappresenta un terzo del totale prodotto a livello industriale nel vicentino. Chiaro, allora, che la sua gestione è uno dei fattori ambientali più significativi. “Lo standard –commenta Mondardo- è di eccellenza a livello nazionale, con percentuali superiori al 60% di rifiuti urbani destinati al recupero o al riciclo e una produzione pro-capite pari a 366 kg a persona, ben al di sotto dei 417 kg del vicentino e dei 488 veneti.”
Certificati – Nel 2007 il distretto conciario ha ottenuto l’attestato Emas per ambiti produttivi omogenei, quale riconoscimento per i risultati raggiunti sul fronte della tutela ambientale e per avere elaborato un modello di sviluppo eco-sostenibile unico in Italia. Nel 2009 è stato il turno del Comune di Montecchio Maggiore che ha ottenuto la certificazione Iso 14001 e nel 2011 a tre aziende è stato riconosciuto l’Epd (Environmental Product Declaration) valido a livello internazionale.