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La Rete delle Biblioteche aderisce al Manifesto della comunicazione non ostile. Guzzonato: “Biblioteche servizi essenziali, ambasciatrici di responsabilità nell’uso delle parole”

pubblicato il 31/03/2021, ultima modifica 31/03/2021

Le biblioteche di Vicenza ambasciatrici di gentilezza. La Rete delle Biblioteche ha aderito, tramite la Provincia di Vicenza, al Manifesto della comunicazione non ostile, un progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza nelle parole, in particolare sul web. Una iniziativa voluta dall’Associazione Parole Ostili, che sta facendo proseliti in tutta Italia e che, grazie alla Provincia e alla Rete, approda in tutto il vicentino.

Le biblioteche sono luoghi di sapere e crocevia di informazione -commenta Marco Guzzonato, consigliere provinciale con delega alla cultura- stimolano esperienze di socialità e favoriscono la crescita culturale e civile delle nostre comunità. Possono quindi, e anzi devono, farsi portavoce di un nuovo modo di comunicare, ridefinendo lo stile con cui si sta sul web, per responsabilizzare gli utenti a scegliere con cura le parole, partendo dal presupposto che in particolare i social network, pur essendo luoghi virtuali, non sono un porto franco, ma il centro in cui si incontrano persone reali.”

Il Manifesto delinea 10 principi utili a migliorare la qualità delle relazioni attraverso una scelta responsabile dello stile di comunicazione, per una ecologia della parola ( https://paroleostili.it/).

Partendo dall’assunto che “Virtuale è reale”, sottolinea che “Si è ciò che si comunica” e che “Le parola danno forma al pensiero”, o almeno dovrebbero. “Prima di parlare bisogna ascoltare”, afferma il Manifesto, perché “le parole sono un ponte” e “hanno conseguenze”. “Condividere è una responsabilità”, quindi attenzione a foto e testi che non siano verificati. Sembra banale ricordarlo, ma a quanto pare non lo è: “Gli insulti non sono un argomento” e “Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare”. Il decalogo termina con un consiglio spesso sottovalutato: “Anche il silenzio comunica”, quindi quando la scelta migliore è tacere, bisogna tacere.

Il Manifesto è il frutto di un lavoro di partecipazione collettiva a cui hanno contribuito esperti della comunicazione, del marketing, del giornalismo e utenti e appassionati della Rete.

Aderendo al Manifesto -sottolinea Guzzonato- la Rete delle Biblioteche Vicentine si impegna a darne attuazione in tutte le attività e in tutti i canali di comunicazione non solo online ma anche off line e a divulgarne il contenuto nelle biblioteche di tutti i comuni aderenti a RBV, nella consapevolezza della necessità di riportare ad un uso corretto del significato delle parole per lo sviluppo di una comunità educante.”

Un ruolo importante quello delle biblioteche. Punti di riferimento che hanno saputo trasformarsi e rimanere accanto ai concittadini anche durante la pandemia, tanto da essere gli unici luoghi della cultura aperti e accessibili anche in zona rossa. A riprova che i libri e la cultura sono beni essenziali per l'animo umano.

Tuttavia -conclude Guzzonato- molti dei nostri Comuni sono stati costretti a rivedere le mansioni dei dipendenti delle nostre Biblioteche, magari, ad esempio, per supportare i servizi sociali e di assistenza alla cittadinanza. Con il rischio di impoverire la dotazione organica delle biblioteche.” Di qui l’appello a sindaci e Giunte comunali: “Vi esortiamo a mantenere in servizio, con orario completo, i bibliotecari, siano essi dipendenti di ruolo o di cooperative, affinché possano svolgere al meglio il loro lavoro, nonostante le difficoltà del periodo.”

I 10 principi del Manifesto della Comunicazione non ostile:

1- Virtuale è reale

Dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona.

2- Si è ciò che si comunica

Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano.

3- Le parole danno forma al pensiero

Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso.

4- Prima di parlare bisogna ascoltare

Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura.

5- Le parole sono un ponte

Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri.

6- Le parole hanno conseguenze

So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi.

7- Condividere è una responsabilità

Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi.

8- Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare

Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare.

9- Gli insulti non sono argomenti

Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi.

10- Anche il silenzio comunica

Quando la scelta migliore è tacere, taccio.

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