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Consiglio di Bacino Vicenza: un unico ente per la gestione dei rifiuti urbani. Vicentini virtuosi nella raccolta differenziata, ora si migliori la qualità

pubblicato il 23/04/2021, ultima modifica 23/04/2021

Un gestore unico per il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani: è questa la grande sfida a cui è chiamato il Consiglio di Bacino Vicenza.

L’ente si è presentato questa mattina a palazzo Nievo, sede della Provincia di Vicenza che ha fatto da facilitatore per la sua nascita, mettendo assieme 90 Comuni vicentini per un totale di 680.000 abitanti. Voluto dalla Regione Veneto, il Consiglio di Bacino ha come obiettivo la gestione associata delle funzioni di organizzazione del servizio rifiuti urbani, quindi programmazione, organizzazione e controllo dei servizi di raccolta, trasporto, avvio a smaltimento e recupero dei rifiuti urbani.

L’obiettivo è quello di uniformare le modalità di gestione dei rifiuti, per elevarne la qualità, uniformando anche la tariffa a carico dei cittadini.

Il Comitato di Gestione, eletto dai 90 Comuni, è composto da Maria Cristina Greselin presidente, Simona Siotto vicepresidente, Gianfranco Trapula, Mattia Veronese e Renzo Lotto.

La struttura operativa è in via di definizione, ma il Consiglio è già attivo grazie ad una convenzione con la Provincia che ha messo a disposizione la propria sede e il proprio personale, tra cui Andrea Baldisseri nominato direttore del Bacino.

La prima attività, per poter operare con piena cognizione di causa, è stata l’elaborazione di dati relativi alla raccolta dei rifiuti urbani nel bacino Vicenza, mettendoli a confronto con gli altri bacini veneti, ma soprattutto analizzando l’attività degli 8 gestori che operano nel vicentino, per evidenziarne differenze ed eccellenze da prendere ad esempio.

Vicenza è virtuosa -ha sottolineato la presidente Greselin- la produzione di rifiuti è di 419 kg all’anno per abitante, sotto alla media regionale di 471. La produzione di secco non recuperabile è tra le migliori, pari a 88 kg all’anno per abitante su una media di 119, così come la percentuale di raccolta differenziata, pari a 78,6% su una media di 74,7%. Dati performanti che, raffrontati per singolo gestore, evidenziano come il livello sia abbastanza omogeneo. Piccole differenze si riscontrano su singole categorie di rifiuto, ed è su quelle che agiremo per livellare verso l’alto gli standard.”

La base da cui partire è quindi buona, grazie all’impegno delle 8 società che gestiscono il servizio rifiuti nel bacino Vicenza: Agno Chiampo Ambiente (22 Comuni), Alto Vicentino Ambiente (31 Comuni), Consorzio CICLAT (5 Comuni), ATI SESA/Idealservice (6 Comuni), SIT (2 Comuni), Soraris (17 Comuni), Utilya (6 Comuni), Valore Ambiente (1 Comune).

La sfida è di arrivare entro il 31 dicembre del 2021, così come concordato con la Regione Veneto, all’affidamento ad un gestore unico del servizio di raccolta, trasporto, avvio a smaltimento e recupero dei rifiuti.

Il Consiglio di Bacino sta studiando il percorso migliore per arrivarci, con la duplice finalità di garantire ai cittadini un servizio ottimo ad un costo giusto.

Sul tavolo c’è però anche un’altra sfida.

I vicentini differenziano molto, ma non tutto viene recuperato – ha sottolineato la Greselin- E’ necessario capirne le cause, analizzando i dati degli impianti di recupero, e intervenire migliorando la qualità della differenziata per rendere possibile un maggiore recupero.”

La raccolta "porta a porta" è individuata come strategia fondamentale, sia per diminuire la quantità di rifiuto prodotto che per migliorarne la differenziazione. Altre modalità potrebbero riguardare sistemi meccanizzati di raccolta con misurazione puntuale mediante strumenti informatici sul conferimento.

Per il 2021, il Consiglio di Bacino ha individuato come obiettivo anche la determinazione del fabbisogno e la pianificazione del sistema dei centri di raccolta rifiuti (ecocentri etc.), in modo da ottimizzare il servizio per ambiti territoriali più vasti in funzione di particolari necessità di raccolta per particolari tipologie di rifiuti. E si occuperà naturalmente anche di impianti di trattamento rifiuti: verrà determinato il fabbisogno e verranno pianificati gli impianti di destinazione dei rifiuti post-raccolta, secondo il principio dell’autonomia territoriale e con criteri di prossimità, procedendo alla stipula di contratti di servizio, a partire dalla gestione del residuo secco, per proseguire poi con le diverse matrici merceologiche sulla base dei diversi quantitativi in gioco.

Il Consiglio di Bacino è, inoltre, propenso a far svolgere, oltre al servizio rifiuti urbani, altri servizi anche strumentali, come il servizio di rimozione, raccolta e smaltimento dei rifiuti contenenti amianto e la gestione di servizi extra-tariffa (rifiuti cimiteriali, sgomberi, servizi fuori standard e altro).

Sarà riservato un occhio di riguardo anche al sociale, con l’obiettivo di avvalersi, laddove possibile, di soggetti che vivono disagi sociali attraverso il coinvolgimento di cooperative o imprese operanti nel sociale, con lo scopo della rieducazione e il reinserimento al mondo del lavoro e quindi nella società.

Verranno inoltre promosse campagne di comunicazione e informazione al cittadino

per promuovere la riduzione, il riutilizzo, la valorizzazione, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti.

E ciò non solo per obbligo istituzionale, ma anche nella intima convinzione che solo la diffusione di comportamenti virtuosi in capo alla cittadinanza, compresa quella di provenienza da tradizioni culturali diverse, potrà consentire il raggiungimento e il mantenimento di buoni risultati nel campo della prevenzione della produzione di rifiuti e di miglioramento quantitativo e qualitativo della raccolta differenziata.

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