cartella-stampa-convegno-80-fine-della-ii-guerra-mondiale.pdf

              RECOARO TERME
            SABATO 20 SETTEMBRE 2025
                Teatro Lux
               Ore 9,00 – 12,00

                  CONVEGNO
             RECOARO 1945.
           I TEDESCHI IN ITALIA:
        LA RITIRATA, LA DISFATTA, LA RESA


    Con il Patrocinio di:

   - Consiglio Regionale del Veneto
   - Provincia di Vicenza
   - Unione Montana Pasubio-Piccole Dolomiti


  L’Amministrazione Comunale di Recoaro Terme (VI) nel corrente anno 2025 ha
predisposto numerose attività culturali, in collaborazione con vari enti e
associazioni che operano nel territorio e con il locale Istituto Onnicomprensivo
Statale ‘Artusi-Floriani’, in occasione dell’80° Anniversario della fine della
Seconda Guerra Mondiale.
  In particolare l’intento era quello di ricordare, mettendoli in giusta luce, gli
eventi decisivi che ebbero luogo a Recoaro Terme nei giorni 20-23 aprile 1945 e
che portarono al bombardamento alleato delle Fonti Centrali e alla conseguente
resa delle armate tedesche in Italia.

(si allega la locandina con il calendario degli eventi organizzati)

 Quale momento finale del calendario di eventi figura un Convegno storico che
avrà luogo Sabato 20 settembre 2025, organizzato dal Gruppo Storico Valle
dell’Agno, con la presenza, in qualità di relatori, di numerosi e qualificati esperti.
  Il convegno si svolgerà a Recoaro Terme, presso il teatro Lux, Sabato 20
settembre 2025, con inizio alle ore 9.00 e termine alle ore 12,00
  - Titolo: Recoaro 1945. I Tedeschi in Italia: la ritirata, la disfatta, la resa


(si allega la locandina con alcune immagini da utilizzare)
                 PROGRAMMA

Dopo la Presentazione a cura del Gruppo Storico Valle dell’Agno, ci saranno i
saluti istituzionale del Sindaco di Recoaro Terme Armando Cunegato e del
Presidente del Consiglio Regionale Roberto Ciambetti.
A seguire gli interventi:
 1) Giorgio Fin: Gli ultimi mesi della Resistenza a Recoaro Terme.
 2) Ferdinando Offelli: Le missioni segrete alleate nell’Alto Vicentino.
 3) Paolo Savegnago: L’Alpenfestung tedesca. La Fortezza alpina e la Linea Blu.
 4) Maurizio Dal Lago: Il bombardamento delle Fonti e la “Conferenza di
   Recoaro”.
 5) Franco Rasia: Le vie della ritirata tedesca nell’Alto Vicentino.
 6) Lorenzo Gardumi: Le vie della ritirata nazifascista nelle valli trentine.
 7) Mauro Varotto: Dai luoghi della memoria alla memoria dei luoghi.

Moderatori: Andrea Savio e Silvano Fornasa.
Al termine, ringraziamento da parte dell’Assessore alla Cultura Cristina
Camposilvan ed eventuali saluti da parte di componenti del Gruppo di lavoro sulla
celebrazione dell’80. della fine della II Guerra Mondiale.
Di seguito si forniscono:

- Testo ricostruttivo degli eventi che ebbero luogo a Recoaro Terme dal 20 al 23
aprile 1945 e dlele conseguenze che ebbero sulla resa dei Tedeschi in Italia;
- Presentazione dei relatori e sintesi degli interventi
Per ogni ulteriore informazione ci si può rivolgere al Gruppo Storico Valle
dell’Agno – Sig.Silvano Fornasa: mail: silvano@fornasa.it
          20 aprile 1945. Le bombe su Recoaro Terme
        e la fine della Seconda Guerra Mondiale in Italia

    I fatti
    Recoaro, venerdì 20 aprile 1945.
    Da tempo la maggior parte delle strutture ricettive esistenti in paese è stata
occupata dai tedeschi, in arretramento verso il nord della penisola sotto l’incalzare
delle forze alleate. Su ordine del Feldmaresciallo Albert Kesselring è stato
requisito l’intero complesso termale e gli edifici delle Fonti Centrali, dove è
dislocato il Quartier Generale del gruppo di armate “C” che opera nel quadrante
sud-ovest dell’Europa.
  L’attacco aereo alleato avviene intorno all’una del pomeriggio, quando 18
bombardieri americani in tre ondate successive colpiscono uno dopo l’altro tutti i
punti nevralgici del Comando tedesco.
  Quello stesso giorno Hitler, asserragliato nel bunker della Cancelleria a Berlino,
compie i suoi cinquantasei anni quando ormai le sorti della guerra in Europa sono
segnate.
  A Recoaro il generale von Vietinghoff-Scheel, che da qualche settimana ha
sostituito Kesselring, ha trovato rifugio con il suo Stato maggiore nelle strutture
della difesa antiaerea, mentre le Fonti Centrali sono ridotte ad un cumulo di
macerie sotto le quali giacciono numerose vittime. Dopo febbrili lavori volti a
ripristinare i collegamenti con Berlino e con le Armate in ritirata, e ad assicurare un
minimo di funzionalità agli uffici, agli alloggi e ai servizi, i tedeschi, le cui Armate
stanno già risalendo in ritirata il nord della penisola, si trovano alle prese con una
decisione drammatica: continuare la guerra oppure arrendersi.
  In via d’urgenza viene convocata una riunione, che si potrebbe chiamare la
“conferenza di Recoaro”, alla quale partecipano i massimi responsabili e le autorità
politico-militari tedesche allora presenti in Italia, tutti riuniti nel bunker di
comando la mattina di domenica 22 aprile, meno di 48 ore dopo l’incursione
dell’aviazione alleata. Ad intervenire, fra gli altri, oltre al generale von Vietinghoff,
sono il capo delle SS in Italia, il governatore del Tirolo-Voralberg, il comandante
della Luftwaffe, l’ambasciatore plenipotenziario presso la R.S.I. e vari alti ufficiali.
  È una discussione lunghissima, tesa e contrastata, finché alle ore 19.25 di quella
sera del 22 aprile 1945, nella galleria del comando la decisione viene presa: i
plenipotenziari partiranno da Recoaro con l’incarico di firmare a Caserta la resa
incondizionata, cosa che avverrà il 29 aprile. Il cessate il fuoco su tutto il fronte
viene fissato per le ore 14 del 2 maggio 1945.
  Si sanciva così la fine della guerra in Italia, in buon anticipo rispetto all’effettiva
conclusione della guerra nel resto d'Europa. Un fatto quindi di grande rilevanza, al
quale tuttavia per lungo tempo la storiografia ufficiale non ha riservato tutta
l’attenzione che merita.

    Il contesto politico e militare
  Il generale Wolff, comandante delle SS in Italia, fin dall’8 marzo 1945 aveva
proposto, all’insaputa di Hitler, trattative per una resa separata del fronte italiano
attraverso i servizi segreti americani in Svizzera. “Operazione Sunrise” (o anche
“Operazione Crossword”) era il nome in codice dato a queste trattative segrete, alle
quali erano favorevoli anche il governatore del Tirolo Hofer e l’ambasciatore
tedesco in Italia Rahn. La decisione finale tuttavia dipendeva dal generale
Vietinghoff comandante delle forze armate, che dal 9 marzo aveva sostituito il
feldmaresciallo Kesselring nell’alto comando di Recoaro.
  Il 7 aprile Vietinghoff e Wolff incontrarono Mussolini e il generale Graziani,
comandante delle forze armate della RSI, i quali proposero un’ultima difesa in
territorio trentino, benché i generali tedeschi avessero lasciato intendere che la
situazione era talmente grave che era opportuno trattare con gli Alleati. Nello
stesso tempo altre trattative segrete erano in corso anche con il Comitato di
Liberazione Nazionale attraverso il cardinale Schuster arcivescovo di Milano.
  Di fronte alla grande offensiva alleata contro la Linea Gotica iniziata il 9 aprile,
le due armate tedesche e l’armata italiana della RSI, a corto di munizioni, senza più
il carburante necessario agli spostamenti e sottoposte a incessanti bombardamenti
aerei, avevano mostrato di non essere più in condizione di contrastare l’avanzata
delle forze alleate. L’autorizzazione al ripiegamento, richiesta più volte a Berlino
dal comando del Gruppo d’armate “C” e ancora negata il 17 aprile, venne concessa
autonomamente dal generale Vietinghoff da Recoaro il 20 aprile.
  Quello stesso giorno, mentre le bombe americane devastavano il Quartier
Generale tedesco, la X Divisione da Montagna degli Stati Uniti raggiungeva la
pianura e costringeva i tedeschi ad una precipitosa ritirata, che veniva contrastata
nelle retrovie anche dagli attacchi di oltre 50 mila partigiani armati, equipaggiati e
diretti dagli uomini delle missioni alleate paracadutati oltre la linea del fronte.
Benché centinaia di migliaia di soldati tedeschi riuscissero comunque a passare il
fiume Po e a dirigersi verso le Prealpi secondo i piani prestabiliti, successivamente
la manovra di arretramento del fronte avrebbe portato alla cattura di ben 140 mila
soldati.
  In questa fase della battaglia il generale Wolff venne convocato il 13 aprile a
Berlino per chiarire i suoi contatti con i servizi segreti americani. L’abilità del
generale nel sostenere l’utilità di una trattativa gli permise di rientrare incolume in
Italia e di proseguire nel suo progetto.
  Visti i successi riportati in tutti i fronti europei, i comandi alleati non
sembrarono più interessati a proseguire con le trattative di resa in Italia e lo stesso
Churchill diede ordine il 19 aprile di sospendere i contatti con i tedeschi,
preoccupato oltretutto di irritare Stalin contrario a rese separate con il nemico. Gli
americani peraltro temevano che i tedeschi ancora una volta ripetessero la manovra
di arretramento programmato del fronte occupando la linea dell’Adige e la
cosiddetta Linea Blu a difesa della Fortezza Alpina.
  Per questi motivi, quando il 20 aprile a Recoaro fu colpito il centro nevralgico
del Comando tedesco e la riunione del 22 portò alla decisione di arrendersi, le
trattative da parte alleata poterono riprendere con la presenza di ufficiali superiori
del Comando tedesco che avevano i pieni poteri di firmare la resa.
  Va aggiunto, come considerazione finale, che in quei giorni era nell’interesse
degli alleati chiudere il prima possibile il fronte italiano e raggiungere rapidamente
Trieste e l’Austria, penute ormai obiettivi dei sovietici e dei partigiani di Tito che
avevano chiuso i rapporti con gli inglesi. In tal senso il comportamento tenuto
degli americani e degli inglesi potrebbe intendersi come un presupposto, se non
l’inizio vero e proprio, della guerra fredda, che avrebbe visto contrapporsi nei
decenni successivi il blocco comunista e quello occidentale.
  PRESENTAZIONE DEI RELATORI E SINTESI DEGLI INTERVENTI

  Giorgio Fin
  Ricercatore storico, autore di volumi e saggi sulla Resistenza vicentina
  Titolo: Gli ultimi mesi della Resistenza a Recoaro Terme.
  L’intervento ripercorre le ultime cruciali fasi della lotta partigiana a Recoaro e
nel territorio circostante, la liberazione degli ultimi giorni di aprile con i reparti
tedeschi in ritirata e i giorni convulsi che seguirono.

  Ferdinando Offelli
  Ricercatore poliedrico, autore di volumi e saggi storici, in particolare sulla
Resistenza e la Seconda Guerra Mondiale.
  Titolo: Le missioni segrete alleate nell’Alto Vicentino.
  L’intervento tocca i seguenti punti: la presenza di Missioni segrete sia del Soe
britannico che dell’Oss americano; le missioni che hanno operato nell’Alto
Vicentino partendo dalla Mrs di Rocco-Marini, accennando alle missioni del
bassanese e sul Cansiglio, per soffermarmi poi sulla missione “Ruina” e la sua
evoluzione in Ruina-Fluvius proprio in conseguenza dell’insediamento di
Kesserling a Recoaro; la figura di Freccia come B.L.O. (Ufficiale di collegamento)
tra le missioni operanti nel Vicentino ed il Comando alleato; l’importanza delle
missioni viste come collegamento tra gli alleati e i partigiani in un momento e in
una zona penuti cruciali per la ritirata dei Tedeschi.

  Paolo Savegnago
  Ricercatore storico, si occupa in particolare di tematiche riguardanti la Seconda
Guerra Mondiale.
  Titolo: L’Alpenfestung tedesca. La Fortezza alpina e la Linea Blu.
  L’intervento sarà un percorso per immagini attraverso il quale si parlerà della
Linea Blu come elemento difensivo meridionale dell’Alpenfestung, ultimo sistema
difensivo tedesco in Italia, e delle sue implicazioni politiche e diplomatiche. I
documenti forniranno le prove della strettissima relazione esistente tra il progetto
fortificatorio tedesco e i cicli di rastrellamenti nell’area confinaria tra Veneto e
Trentino dell’autunno 1944. Emergerà il fatto che l’occupante si trovò nell’urgenza
di liberare dalla presenza delle formazioni della Resistenza le zone che di lì a breve
sarebbero pentate cantieri di lavoro. Saranno presentati degli esempi di
rilevamento delle fortificazioni nel territorio vicentino eseguite da parte degli
analisti anglo-americani che dimostreranno la complessità della Linea Blu e del
Vallo Veneto.

  Maurizio Dal Lago
  Ricercatore di storia del Novecento, scrittore e giornalista pubblicista.
  Titolo: Il bombardamento delle fonti e la “Conferenza di Recoaro”.
  È noto che le truppe tedesche operanti in Italia furono le prime della Wehrmacht
ad arrendersi, firmando la capitolazione nella reggia di Caserta il 29 aprile 1945. È
meno noto che la decisione di arrendersi fu presa a Recoaro una settimana prima, il
22 aprile 1945, anche in seguito al pesante bombardamento americano del Quartier
generale Sud Ovest ivi di stanza (20 aprile).
  La presente relazione analizza le modalità con le quali avvenne quel
bombardamento, condotto da 18 aerei B25 Mitchel e il successivo svolgimento
della “Conferenza di Recoaro” durante la quale i più alti responsabili tedeschi in
Italia, politici e militari, decisero la resa del Gruppo di armate C.

  Franco Rasia
  Ricercatore storico, autore di numerosi saggi sulla Seconda guerra mondiale
  Titolo: Le vie della ritirata tedesca nell’Alto Vicentino.
  L’intervento descrive la ritirata delle truppe tedesche che tra il 20 aprile e il 2
maggio 1945 interessò l’Alto Vicentino ed in particolare le valli dell’Agno e del
Chiampo. Oltre agli itinerari percorsi dalle grosse colonne organizzate viene
analizzato il movimento di piccoli gruppi di soldati sbandati che avevano perso i
contatti con i loro comandi.
  Sono descritti inoltre i mezzi di trasporto, i metodi di sicurezza adottati dalle
colonne, l’armamento e la reazione agli attacchi delle forze partigiane che in più
occasioni portarono a numerose perdite e alla cattura di centinaia di soldati. Il
comportamento della popolazione civile costituisce un altro interessante argomento
di studio.

 Lorenzo Gardumi
  Lavora per la Fondazione Museo storico del Trentino; autore di ricerche e
pubblicazioni sui conflitti bellici del Novecento.
  Titolo: Le vie della ritirata nazifascista nelle valli trentine.
  Dopo il 25 aprile 1945, nell’Italia Nord-orientale, vera via di fuga dell’esercito
nazifascista verso la Germania, infuriano i combattimenti e si scatenano le ultime
atrocità tedesche. Le valli del Trentino, fin allora risparmiate dalle brutalità che
avevano contraddistinto l’occupazione nazista della penisola, sono attraversate da
migliaia di soldati tedeschi in ritirata o da reparti che si stanno attestando sulla
linea Blu. La Liberazione è dunque una fase costellata da saccheggi, furti e
violenze contro civili e partigiani, estreme e tragiche conseguenze della guerra
totale nazista e di comportamenti ‘abitudinari’.

  Mauro Varotto
  Professore ordinario all’Università di Padova, è autore di numerose
pubblicazioni scientifiche su tematiche riguardanti la montagna, i paesaggi rurali
storici e i patrimoni geografici.
  Titolo: Dai luoghi della memoria alla memoria dei luoghi.
  Ogni operazione memoriale si concentra, giustamente, su di un evento specifico
della storia per valorizzarlo e farlo emergere dallo scorrere del tempo. Spesso
tuttavia si dimentica che il ricordare - come ci insegna Paul Ricoeur - è sempre un
ri-accordarsi, è un’azione riflessiva che mette in connessione un passato con un
presente. Diventa fondamentale allora fare luce sui modi e sui fini di ogni
operazione memoriale, che non è mai neutra e mai definitiva. Il passato è un paese
straniero - come ci ricorda David Lowenthal - che ogni volta esploriamo in modo
perso in relazione a sensibilità, attitudini e attribuzioni di valore che cambiano
nel tempo. Non esiste “un” passato ma tanti passati quanti sono gli sguardi che si
posano su di esso. Questa geografia “relazionale” può aiutarci non solo ad
orientare in maniera più consapevole il nostro rapporto con il tempo, ma anche a
tessere relazioni tra l'evento specifico e le perse stagioni che con esso - prima o
dopo - hanno interagito, in una ragnatela di connessioni che ci consente di
salvaguardare la memoria aperta dei luoghi senza cadere nel rischio di semplificati
“luoghi della memoria”.