D - La dirigenza negli Enti Locali

       GIAMPIERO PIZZICONI
       MAGISTRATO DELLA
       CORTE DEI CONTI
       Collaboratore della Rivista
       www.lagazzettadeglientilocali.
       it e 1della Rivista Comuni
       d’Italia.
       Docente di Contabilità
       pubblica presso la Challenge
       School dell’Università Ca’
       Foscari di Venezia.
LA GESTIONE DEL PERSONALE NEGLI
EE.   LL..   PROBLEMATICHE
APPLICATIVE   E   SOLUZIONI
INTERPRETATIVE.  PROVINCIA DI
VICENZA, 21 FEBBRAIO 2020. D
1




       GIAMPIERO PIZZICONI
       MAGISTRATO DELLA
       CORTE DEI CONTI
       Collaboratore della Rivista
       www.lagazzettadeglientilocali.i
       t e della Rivista Comuni
         2
       d’Italia.
       Docente di Contabilità pubblica
       presso la Challenge School
       dell’Università Ca’ Foscari di
       Venezia.

  LA   DIRIGENZA
  NEGLI ENTI LOCALI.
2




                        1
      SALVE A TUTTI




3




  LA   DISTINZIONE  TRA
  INDIRIZZO  POLITICO  E
  GESTIONE.
              4


4




                2
    I principi di imparzialità e di buon
  andamento della pubblica amministrazione

L'art. 97 Cost., comm2 e 3, prevede che:
Comma 2: I pubblici uffici sono organizzati secondo
disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon
andamento e l'imparzialità della pubblica amministrazione.
Comma 3: Nell'ordinamento degli uffici sono determinate le
sfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilità proprie
dei funzionari.
Tale articolo inpidua tre principi caratterizzanti l'azione
della pubblica amministrazione: il principio di legalita’ quello
di imparzialità e infine il principio del buon andamento
5




  I PRINCIPI COSTITUZIONALI DELLA
    PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
  Il principio di legalità
  Il principio di legalità esprime l'esigenza che
  l'azione della pubblica amministrazione sia
  assoggettata alla legge.
  Tale principio, richiede che l’organizzazione e
  l’assetto delle competenze abbia il proprio
  fondamento giuridico nella legge che definisce i
  limiti entro i quali debba esplicarsi l'azione della
  pubblica amministrazione.

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                                  3
  PRINCIPIO SEPARAZIONE DELLE
  COMPETENZEDLGS 165/2001

  Articolo 4 Indirizzo politico-amministrativo.
  Funzioni e responsabilità
  1. Gli organi di governo esercitano le funzioni di
  indirizzo politico-amministrativo, definendo gli
  obiettivi ed i programmi da attuare ed adottando
  gli altri atti rientranti nello svolgimento di tali
  funzioni, e verificano la rispondenza dei risultati
  dell'attività amministrativa e della gestione agli
  indirizzi impartiti.

7




  PRINCIPIO SEPARAZIONE DELLE
  COMPETENZEDLGS 165/2001
  Articolo 4 Indirizzo politico-amministrativo.
  Funzioni e responsabilità
  2. Ai dirigenti spetta l'adozione degli atti e provvedimenti
  amministrativi, compresi tutti gli atti che impegnano
  l'amministrazione verso l'esterno, nonché la gestione finanziaria,
  tecnica e amministrativa mediante autonomi poteri di spesa, di
  organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo.
  Essi sono responsabili in via esclusiva dell'attività
  amministrativa, della gestione e dei relativi risultati.
  3. Le attribuzioni dei dirigenti indicate dal comma 2
  possono essere derogate soltanto espressamente e ad
  opera di specifiche disposizioni legislative.


8




                                     4
   PRINCIPIO SEPARAZIONE DELLE
   COMPETENZEDLGS 165/2001
   Articolo 4 Indirizzo politico-amministrativo. Funzioni e responsabilità
   1. Gli organi di governo…….. Ad essi spettano, in particolare:
   a) le decisioni in materia di atti normativi e l'adozione dei relativi atti di
   indirizzo interpretativo ed applicativo;
   b) la definizione di obiettivi, priorità, piani, programmi e direttive generali per
   l'azione amministrativa e per la gestione;
   c) la inpiduazione delle risorse umane, materiali ed economico-finanziarie
   da destinare alle perse finalità e la loro ripartizione tra gli uffici di livello
   dirigenziale generale;
   d) la definizione dei criteri generali in materia di ausili finanziari a terzi e di
   determinazione di tariffe, canoni e analoghi oneri a carico di terzi;
   e) le nomine, designazioni ed atti analoghi ad essi attribuiti da specifiche
   disposizioni;
   f) le richieste di pareri alle autorità amministrative indipendenti ed al
   Consiglio di Stato;
   g) gli altri atti indicati dal presente decreto.
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   PRINCIPIO SEPARAZIONE DELLE
   COMPETENZEDLGS 165/2001

   Articolo 14. Indirizzo politico-amministrativo
   1. Il Ministro esercita le funzioni di cui all'articolo 4, comma 1. A tal fine
   periodicamente, e comunque ogni anno entro dieci giorni dalla pubblicazione
   della legge di bilancio (37), anche sulla base delle proposte dei dirigenti di cui
   all'articolo 16:
   a) definisce obiettivi, priorità, piani e programmi da attuare ed emana le
   conseguenti direttive generali per l'attività amministrativa e per la gestione;
   b) effettua, ai fini dell'adempimento dei compiti definiti ai sensi della lettera
   a), l'assegnazione ai dirigenti preposti ai centri di responsabilità delle
   rispettive amministrazioni delle risorse di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c),
   del presente decreto, ivi comprese quelle di cui all'articolo 3 del decreto
   legislativo 7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni ed integrazioni,
   ad esclusione delle risorse necessarie per il funzionamento degli uffici di cui
   al comma 2; provvede alle variazioni delle assegnazioni con le modalità
   previste dal medesimo decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279, tenendo
   altresì conto dei procedimenti e subprocedimenti attribuiti ed adotta gli altri
   provvedimenti ivi previsti.
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                                              5
      CORTE COSTITUZIONALE
      SENTENZA N. 81/2013
   Con riferimento alla dirigenza amministrativa, la
   giurisprudenza costituzionale ha affermato più volte
   che una «netta e chiara separazione tra attività di
   indirizzo politico-amministrativo e funzioni gestorie»
   (sentenza n. 161 del 2008) costituisce una condizione
   «necessaria per garantire il rispetto dei principi di buon
   andamento e di imparzialità dell’azione amministrativa»
   (sentenza n. 304 del 2010; nello stesso senso,
   sentenze n. 390 del 2008, n. 104 e n. 103 del 2007).
   ……

11




      CORTE COSTITUZIONALE
      SENTENZA N. 81/2013
   Al principio di imparzialità sancito dall’art. 97 Cost. si
   accompagna, come «natural[e] corollari[o]», la separazione
   «tra politica e amministrazione, tra l’azione del “governo” –
   che, nelle democrazie parlamentari, è normalmente legata
   agli interessi di una parte politica, espressione delle forze di
   maggioranza – e l’azione dell’“amministrazione” – che,
   nell’attuazione dell’indirizzo politico della maggioranza, è
   vincolata invece ad agire senza distinzione di parti politiche,
   al fine del perseguimento delle finalità pubbliche
   obbiettivate dall’ordinamento» (sentenza n. 453 del 1990).



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                                    6
      CORTE COSTITUZIONALE
       SENTENZA N. 81/2013
   3.2. – La separazione tra funzioni di indirizzo politico-
   amministrativo e funzioni di gestione amministrativa,
   quindi, costituisce un principio di carattere generale, che
   trova il suo fondamento nell’art. 97 Cost. L’inpiduazione
   dell’esatta linea di demarcazione tra gli atti da ricondurre alle
   funzioni dell’organo politico e quelli di competenza della
   dirigenza amministrativa, però, spetta al legislatore. A sua volta,
   tale potere incontra un limite nello stesso art. 97 Cost.:
   nell’identificare gli atti di indirizzo politico amministrativo e quelli
   a carattere gestionale, il legislatore non può compiere scelte
   che, contrastando in modo irragionevole con il principio di
   separazione tra politica e amministrazione, ledano l’imparzialità
   della pubblica amministrazione.

13




          IL PRINCIPIO DI
         COMPETENZA E LA
          RIFORMA MADIA.

                                    14


14




                                        7
   LA   DISTINZIONE   TRA
   INDIRIZZO   POLITICO   E
   GESTIONE NEGLI ENTI LOCALI
                   15


15




   Assetto di competenze degli
   organi dell’ente locale

     Ispirato al principio di
    separazione tra indirizzo e
         gestione


16




                      8
        TIPOLOGIE DEGLI ORGANI
          negli enti pubblici territoriali, dopo le
          riforme del pubblico impiego, sono
          emersi 2 tipi fondamentali di organi:


                        GLI ORGANI
        GLI ORGANI           BUROCRATICI
         POLITICI          (O “DI GESTIONE”)



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Competenza distribuita
non a caso ma con norme                   separazione tra
                             indirizzo e gestione

di legge
   organi
   politici




     Consiglio                            organi
     (art.42)                           burocratici



                 indirizzo   gestione
                               dirigenti
   Giunta (art.48)                     (art.107)




Sindaco (art.50 e 54)

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                                           9
      L. 142/90         D.Lgs.267/2000




        Il principio di separazione
        delle competenze


    D.Lgs.29/93
                       L. 127/97
    D.Lgs.80/98
             D.Lgs.77/95


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    E’ norma fondamentale di
    riforma economico sociale
  Il principio sulla distribuzione di competenze tra
   organi elettivi ed organi burocratici secondo cui
   "i poteri di indirizzo e di controllo spettano agli
   organi   elettivi,   mentre   la  gestione
   amministrativa è attribuita ai dirigenti",
   costituisce "norma fondamentale delle riforme
   economico - sociali della Repubblica" e, in
   quanto tale, è applicabile anche alle Regioni a
   statuto speciale, costituendo un limite alla
   potestà   legislativa  regionale  esclusiva.

   TAR SARDEGNA-CAGLIARI       -   Sentenza   12
   giugno 2001 n. 629
20




                                10
   LE CONSEGUENZE DELLA
   VIOLAZIONE DEL PRINCIPIO




21




   CONSEGUENZE
   AMMINISTRATIVE




22




                11
       L’indirizzo maggioritario
   •  La disposizione dell’art. 21 octies si riferisce ai soli casi
     in cui il provvedimento sia stato adottato in violazione
     di norme sul procedimento o sulla forma, ma che
     proprio per questo non è possibile includere le norme
     sulla competenza tra quelle sul procedimento
     amministrativo o sulla forma degli atti: e cio’ dal
     momento che il comma 1 dell'art. 21-octies della L. n.
     241 del 1990 prevede testualmente che " È annullabile
     il provvedimento amministrativo adottato in violazione
     di legge o viziato da eccesso di potere o da
     incompetenza" T.A.R. Lazio-Roma, sez. III 29 agosto
     2007, n. 8224
23




     Competenze degli organi negli enti
     locali
     1. ENTI LOCALI – COMPETENZE – DISTRIBUZIONE TRA ORGANI
      DELLA STESSA AMMINISTRAZIONE – CARENZA ASSOLUTA DI
      POTERE – INCONFIGURABILITÀ

     1. La distribuzione delle competenze tra gli organi di
       una stessa amministrazione non può mai dar luogo
       ad una carenza assoluta di potere, la quale si ha
       solo allorquando un organo di un‘amministrazione
       venga investito di competenze del tutto estranee
       alla sfera di attribuzioni dell’amministrazione
       medesima.
   Consiglio di Stato sez.V 2/10/2008 n. 4755; Pres. Iannotta, R.,
   Est. Monticelli, C. L.
24




                                     12
   Potere di autotutela della P.A.

    ATTI AMMINISTRATIVI – POTERE DI AUTOTUTELA DELLA P.A. – ATTI
    VIZIATI DA INCOMPETENZA – ANNULLAMENTO D’UFFICIO – RIENTRA
    NELLA COMPETENZA DELL’ORGANO CHE HA ADOTTATO L’ATTO VIZIATO
.  Il potere di autotutela, con il quale l’ordinamento attribuisce
   all’amministrazione di poter emendare autonomamente l’azione
   amministrativa dalle illegittimità commesse, spetta per definizione
   all’organo che ha adottato l’atto asseritamene contrario alle regole
   di diritto che ne disciplinano l’attività. Escludere da tale potere gli
   atti viziati da incompetenza, oltre a non essere sorretto da una
   qualche apprezzabile ragione, appare, poi, contrario al principio di
   buona amministrazione in quanto consentirebbe ad atti contrari
   all’ordinamento di poter dispiegare o perpetuare effetti che si
   presumono contrari all’interesse pubblico così come definito dalle
   norme violate.
  Consiglio di Stato sez.V 8/1/2007 n. 10; Pres. Farina, G., Est. Fera, A.
25




      LE CONSEGUENZE IN TEMA
      DI RISARCIMENTO DEL
      DANNO




26




                                        13
      L’incompetenza

     Cosa succede se
     si adotta un atto
      da parte di un
        organo
      incompetente?




27




Competenze degli organi dell’ente locale
   4. GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA – ANNULLAMENTO DI ATTI VIZIATI
   DA INCOMPETENZA – DOMANDA DI RISARCIMENTO DEL DANNO
   – VALUTAZIONE – CRITERIO

   4. In relazione alla domanda di risarcimento del danno
   avanzata nell’ambito di un giudizio di annullamento, accolto
   sotto l’aspetto dell’incompetenza, deve osservarsi che la
   natura del vizio rilevato negli atti gravati impedisce una
   sicura valutazione degli stessi in termini di ingiustizia del
   danno, atteso che a fronte dell’attività rinnovatoria
   dell'amministrazione, occorre valutare se questa potrà
   condurre all'emanazione del provvedimento ampliativo
   richiesto e solo in tale ipotesi enucleare, essenzialmente
   nella perdita delle chances, un profilo di danno
   risarcibile. (T.A.R. Puglia Bari, 1 ottobre1999, 577).
TAR Calabria Catanzaro sez.II 16/1/2007 n. 9; Pres. Biancofiore, P.
28




                                    14
   ULTERIORI CONSEGUENZE IN
   MATERIA DI
   RESPONSABILITA’




29




     La responsabilità
   gestionale del Dirigente
    I rapporti con la sfera politica




30




                      15
     L’assetto delle competenze ispirato al
     principio di separazione tra indirizzo e
     gestione …


    …quale è il valore
     degli atti di
     indirizzo del
      politico?




31




   La responsabilità gestionale del
   Dirigente
   Nei rapporti con gli indirizzi gestionali e con gli
   obiettivi da perseguire



     Obiettivi generali      Indirizzo
      di gestione        decisioni
                          Organo
                          politico




32




                                16
     La responsabilità gestionale del
     Dirigente
     Nei rapporti con gli indirizzi gestionali e con gli
     obiettivi da perseguire




  Obiettivi fissati
                    Incarico     Organo
dall’amministrazione
                    direttive     politico



   L’adozione di direttive sull’azione amministrativa è strumento
   essenziale ed indispensabile per realizzare concretamente sistemi
   di controllo gestionale
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     RAPPORTO   TRA   INDIRIZZO
     POLITICO E DIRIGENZA NEGLI EE LL
     Dal combinato disposto delle previsioni normative
     contenute negli artt. 48 e 107 si ricava, dunque, che
     la giunta è l'organo politico esecutivo al quale sono
     attribuite competenze generali e residuali per dare
     attuazione alle linee programmatiche definite dal
     consiglio, « mentre ai dirigenti compete l'attività di
     gestione tecnica-finanziariacontabile e l'assunzione di
     tutti i provvedimenti amministrativi, o atti di diritto
     privato, necessari per conseguire gli obiettivi stabiliti
     dagli organi di indirizzo » (CS, V, 20 agosto 2013 n.
     4192).

34




                                     17
   La direttiva è uno strumento flessibile e adatto alla
       gestione di una società complessa




   Nella direttiva vengono indicati gli obiettivi ed
   eventualmente altri elementi che possono guidare
             l’azione



35




    La direttiva lascia al destinatario dell’atto
    la discrezionalità sull’organizzazione delle
         modalità realizzative.




36




                               18
         Il destinatario della direttiva può
       disattendere le indicazioni contenute
       nella direttiva motivando il suo dissenso



     Se il superiore gerarchico riscontra un errato
      adempimento da parte del sottoposto, può
     emanare un ordine gerarchico che lo vincola in
              modo diretto



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         Criteri di inpiduazione
        atti di indirizzo e gestione

   n




          caratteristiche
          atti di indirizzo




38




                              19
     Caratteristiche degli atti di indirizzo
     Gli atti di indirizzo e le direttive, per risultare
     coerenti con la ratio che ispira il sistema, devono
     essere dirette a svolgere nei confronti dei dirigenti
     una funzione di alta direzione, di indirizzo e di
     coordinamento, nonché ad assicurare gli strumenti
     per la verifica della rispondenza dei risultati della
     gestione alle direttive generali impartite, senza
     vincolare le scelte amministrative, tecniche e
     gestionali degli apparati, rientranti nell'autonomia
     professionale dei funzionari e nella loro sfera di
     responsabilità (Corte dei Conti,Sez. Contr.
     n.104/1995) .
39




     Caratteristiche degli atti di
     indirizzo(segue)
        generalità :è da escludere che possano
     riguardare singoli affari ed in modo episodico
     ·   tempestività :esse devono consistere
     nella previa e contestuale determinazione
     degli indirizzi unitari riguardanti, in via
     generale, l'attività amministrativa
     ·  forma scritta :esse non possono essere
     impartite di volta in volta o nelle vie brevi



40




                                 20
    LA DIRIGENZA      NEGLI   ENTI
    LOCALI.
                       41


41




   PREMESSA STORICA. L’ORIGINE
  d.P.R. n. 347/1983 allegato A ,
  d.P.R. n. 268/1987 (5) prevedono un
   insieme di disposizioni specificatamente
   destinate alla dirigenza locale, così da
   disciplinarne funzioni e forme di
   reclutamento, di seguito riprese e
   sviluppate dall’ultimo dei contratti
   collettivi di  categoria  di  natura
   pubblicistica, quale il d.P.R. 3 agosto
   1990, n. 333.              42


42




                         21
   PREMESSA STORICA. I PRINCIPI
   DAL DLGS 29/93
  inesistenza di un rapporto gerarchico tra rappresentanti
   politici e dirigenza, improntato ad un modello di direzione;
  attribuzione al dirigente del compito di attuare gli indirizzi
   e gli obiettivi indicati dagli organi politici, traducendo
   indirizzi ed obiettivi in provvedimenti, e inpiduando
   mezzi e procedure per il raggiungimento degli indicati
   obiettivi;
  attribuzione al dirigente del potere di disporre direttamente
   delle risorse dell’attività amministrativa, materiali ed
   umane
  rappresentanza     esterna    dell’amministrazione  di
   appartenenza nell’attività volta al raggiungimento degli
   obiettivi fissati dalla parte politica.
                                 43


43




   L’ACCESSO ALLA DIRIGENZA
   NEGLI EE LL
  per concorso, previo esperimento delle
   procedure di mobilità di cui agli artt. 30 e 34-
   bis del d.lgs. n. 165/2001,
  mediante contratti a tempo determinato,
   nelle ipotesi previste dall’art. 110 TUEL in
   forza dell’autonomia organizzativa riconosciuta
   dalla Costituzione, gli enti locali, per la durata
   del mandato elettivo del Sindaco o del
   Presidente della Provincia.
                                 44


44




                                   22
   LA DISCIPLINA PER L’ACCESO
   ALLA DIRIGENZA NEGLI EE LL
  , l’art. 89 TUeL stabilisce che i regolamenti
   volti a definire le procedure per le assunzioni
   fanno riferimento ai principi fissati dal d.lgs. n.
   165/2001, prevedendo che, in mancanza di
   disciplina regolamentare sull’ordinamento degli
   uffici e dei servizi o per la parte non
   disciplinata dalla stessa, si applica la
   procedura di reclutamento prevista, in tema di
   dirigenza statale, dal d.P.R. 9 maggio 1994, n.
   487                        45


45




   ART. 89 TUEL
  1. Gli enti locali disciplinano, con
   propri regolamenti, in conformità allo
   statuto, l'ordinamento generale degli
   uffici e dei servizi, in base a criteri di
   autonomia,     funzionalità    ed
   economicità di gestione e secondo
   principi   di   professionalità   e
   responsabilità.                  46


46




                              23
   ART. 89 TUEL
  2. La potestà regolamentare degli enti locali si esercita,
   tenendo conto di quanto demandato alla contrattazione
   collettiva nazionale, nelle seguenti materie:
  a) responsabilità giuridiche attinenti ai singoli
   operatori    nell'espletamento    delle procedure
   amministrative;
  b) organi, uffici, modi di conferimento della titolarità
   dei medesimi;
  c) principi fondamentali di organizzazione degli uffici;
  d) procedimenti di selezione per l'accesso al
   lavoro e di avviamento al lavoro;
                                47


47




   FUNZIONI DIRIGENZIALI NEGLI EE
   LL
  Direzione degli uffici e dei servizi degli enti locali (art.
   107, comma l), ma alla dirigenza è riconosciuta,
   altresì, una competenza generale e residuale sulle
   attività amministrative e gestionali.
  107, comma 2:
  ai dirigenti sono attribuiti tutti i compiti non
   espressamente previsti dalla legge o dallo statuto tra
   le funzioni di indirizzo e controllo politico-
   amministrativo degli organi di governo dell'ente o
   non ricomprese tra le funzioni spettanti al segretario
   o al direttore generale.                 48


48




                                  24
    Art. 107 tuel
  107. Funzioni e responsabilità della dirigenza.
  1. Spetta ai dirigenti la direzione degli uffici e dei
   servizi secondo i criteri e le norme dettati dagli statuti
   e dai regolamenti. Questi si uniformano al principio
   per cui i poteri di indirizzo e di controllo politico-
   amministrativo spettano agli organi di governo,
   mentre la gestione amministrativa, finanziaria e
   tecnica è attribuita ai dirigenti mediante autonomi
   poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane,
   strumentali e di controllo.

49




    Art. 107 tuel
  107. Funzioni e responsabilità della dirigenza.
  2. Spettano ai dirigenti tutti i compiti, compresa
   l'adozione degli atti e provvedimenti amministrativi
   che impegnano l'amministrazione verso l'esterno, non
   ricompresi espressamente dalla legge o dallo statuto
   tra le funzioni di indirizzo e controllo politico-
   amministrativo degli organi di governo dell'ente o non
   rientranti tra le funzioni del segretario o del direttore
   generale, di cui rispettivamente agli articoli 97 e 108.


50




                                 25
    Art. 107 tuel
  107. Funzioni e responsabilità della dirigenza.
  3. Sono attribuiti ai dirigenti tutti i compiti di attuazione degli
   obiettivi e dei programmi definiti con gli atti di indirizzo adottati
   dai medesimi organi, tra i quali in particolare, secondo le
   modalità stabilite dallo statuto o dai regolamenti dell'ente:
  a) la presidenza delle commissioni di gara e di concorso;
  b) la responsabilità delle procedure d'appalto e di concorso;
  c) la stipulazione dei contratti;
  d) gli atti di gestione finanziaria, ivi compresa l'assunzione di
   impegni di spesa;
  e) gli atti di amministrazione e gestione del personale;

51




    Art. 107 tuel
  107. Funzioni e responsabilità della dirigenza.
  f) i provvedimenti di autorizzazione, concessione o analoghi, il cui rilascio
   presupponga accertamenti e valutazioni, anche di natura discrezionale, nel
   rispetto di criteri predeterminati dalla legge, dai regolamenti, da atti generali
   di indirizzo, ivi comprese le autorizzazioni e le concessioni edilizie;
  g) tutti i provvedimenti di sospensione dei lavori, abbattimento e riduzione
   in pristino di competenza comunale, nonché i poteri di vigilanza edilizia e di
   irrogazione delle sanzioni amministrative previsti dalla vigente legislazione
   statale e regionale in materia di prevenzione e repressione dell'abusivismo
   edilizio e paesaggistico-ambientale;
  h) le attestazioni, certificazioni, comunicazioni, diffide, verbali,
   autenticazioni, legalizzazioni ed ogni altro atto costituente manifestazione di
   giudizio e di conoscenza;
  i) gli atti ad essi attribuiti dallo statuto e dai regolamenti o, in base a questi,
   delegati dal sindaco.
52




                                              26
    Art. 107 tuel
  107. Funzioni e responsabilità della dirigenza.
  4. Le attribuzioni dei dirigenti, in applicazione del
   principio di cui all'articolo 1, comma 4, possono essere
   derogate soltanto espressamente e ad opera di
   specifiche disposizioni legislative.
  5. A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente testo
   unico, le disposizioni che conferiscono agli organi di cui al
   Capo I Titolo III l'adozione di atti di gestione e di atti o
   provvedimenti amministrativi, si intendono nel senso che la
   relativa competenza spetta ai dirigenti, salvo quanto previsto
   dall'articolo 50, comma 3, e dall'articolo 54.


53




    Art. 107 tuel
  107. Funzioni e responsabilità della dirigenza.
  6. I dirigenti sono direttamente responsabili, in via
   esclusiva, in relazione agli obiettivi dell'ente, della
   correttezza amministrativa, della efficienza e dei
   risultati della gestione.
  7. Alla valutazione dei dirigenti degli enti locali si
   applicano i princìpi contenuti nell'articolo 5, commi 1 e
   2, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286,
   secondo le modalità previste dall'articolo 147 del
   presente testo unico .

54




                                     27
     richiamo art.
      107 Testo        Atti di gestione
       unico
   n


              A decorrere dalla data di entrata in
              vigore del presente testo unico, le
              disposizioni che conferiscono agli
                organi di cui al capo I titolo III
             l'adozione di atti di gestione e di atti
              o provvedimenti amministrativi, si
              intendono nel senso che la relativa
               competenza spetta ai dirigenti,
              salvo quanto previsto dall'articolo
               50, comma 3, e dall'articolo 54.

55




Caratteristiche degli atti di gestione (Corte dei
Conti Sez. contr. Stato n.117 - 7 settembre
1995)
     concetto generale desumibile dall’ art. 3 quarto
     comma L. 14 gennaio 1994 n. 20
     insieme coordinato di atti e di attività che si
     svolgono:
     a)    i primi secondo ordine e forme stabiliti dalla
     legge;
     b)     le seconde come azioni volte a creare ed
     eseguire detti atti;
     c)   gli uni e le altre diretti a perseguire gli obiettivi
     stabiliti dalla legge
56




                                    28
   ACCESSO ALLA        DIRIGENZA
   NEGLI EE LL



                       57


57




   MODALITA’ DI ACCESSO
  POSIZIONI  A  TEMPO   INDETERMINATO:
   concorso, per titoli ed esami, indetto dalle
   singole amministrazioni in base alle norme
   regolamentari adottate ex art. 89 del d.lgs
   165/2001.
  POSIZIONI A TEMPO DETERMINATO:
  Procedure comparative


                        58


58




                          29
   MODALITA’ DI ACCESSO
  La procedura di reclutamento si
   conclude con la stipula del contratto
   inpiduale di lavoro ai sensi dell’art.
   14 del citato CCnL del 10 aprile 1996,
   con il quale si costituisce un rapporto
   di lavoro subordinato (rapporto di
   impiego).
                       59


59




   MODALITA’ DI ACCESSO
  L’autonomia organizzativa riconosciuta
   agli enti locali dalla Costituzione, fa si
   che possano assumere i dirigenti, ai
   sensi dell’art. 110, comma 1 e 2, TUEL
   relativamente   a  posti  vacanti  in
   dotazione organica o anche al di fuori
   della stessa.
  Quindi a termine è sia l’incarico, che il
   rapporto di lavoro.
                       60


60




                          30
   CONFERIMENTO, RINNOVO E
   REVOCA  DELLE  FUNZIONI
   DIRIGENZIALI NEGLI EE LL



                       61


61




   IL CONFERIMENTO DEGLI
   INCARICHI NEGLI EE LL
  La costituzione del rapporto di lavoro
   dirigenziale è fattispecie complessa.
  la stipula del contratto a tempo
   indeterminato,     successiva    al
   superamento del concorso pubblico,
  la prestazione è conseguenza di
   determinazione         unilaterale
   dell'amministrazione.
                       62


62




                          31
   IL CONFERIMENTO DEGLI
   INCARICHI NEGLI EE LL
  ART.. 109, comma 1, del TUEL,
  1. Gli incarichi dirigenziali sono conferiti a
   tempo determinato, dal sindaco o dal
   presidente della provincia (art. 50,
   comma    1O,   del   TUEL),  con
   provvedimento motivato e con le
   modalità   fissate  dal   regolamento
   sull'ordinamento degli uffici e dei
   servizi……                    63


63




   IL CONFERIMENTO DEGLI
   INCARICHI NEGLI EE LL
  ART. 109 TUEL COMMA 2
  2. Nei comuni privi di personale di qualifica
   dirigenziale le funzioni di cui all'articolo 107,
   commi 2 e 3, fatta salva l'applicazione
   dell'articolo 97, comma 4, lettera d), possono
   essere attribuite, a seguito di provvedimento
   motivato del sindaco, ai responsabili degli
   uffici o dei servizi, indipendentemente dalla
   loro qualifica funzionale, anche in deroga a
   ogni persa disposizione.           64


64




                             32
   LA DIRIGENZA A CONTRATTO
   NEGLI EE LL.



                         65


65




ART.110 TUEL: CONFERIMENTO A
TEMPO DETERMINATO
  incarichi nell’ambito della dotazione
   organica (art. 110, comma 1, lo statuto può
   prevedere quote inpiduate dal regolamento
   sull’ordinamento degli uffici e dei servizi, in
   misura in ogni caso non superiore al 30% dei
   posti istituiti nella dotazione organica e,
   comunque, per almeno una unità )
  incarichi extradotazione (art. 110, comma
   2).
                         66


66




                            33
ART.110 COMMA 1 TUEL:
PRESUPPOSTI CONFERIMENTO.
   Fermi restando i requisiti richiesti per la
   qualifica da ricoprire, gli incarichi a
   contratto di cui al presente comma sono
   conferiti previa selezione pubblica volta
   ad accertare, in capo ai soggetti
   interessati, il possesso di comprovata
   esperienza   pluriennale  e  specifica
   professionalità nelle materie oggetto
   dell'incarico.                       67


67




ART.110 TUEL: PRESUPPOSTI
CONFERIMENTO.
   è necessaria la previa pubblicazione di
   un avviso di selezione (principio di
   buona amministrazione);
  la scelta del soggetto da incaricare deve
   conseguire     da    valutazione
   approfondita, benché informale, dei
   persi candidati.
  Corte dei conti, Friuli-Venezia Giulia, sez. giur., 26 marzo
   2013, n. 96; sez. III centrale d’appello, 8 febbraio 2012, n.
   66; Toscana, sez. giur., 13 maggio 2011, n. 175; ti,
                                68
   Lombardia, sez. giur., 24 marzo 2009, n. 165
68




                                   34
ART.110 COMMA 2 TUEL. EXTRA
DOTAZIONE IN ENTI SENZA DIRIG.
    Il regolamento sull'ordinamento degli uffici e dei
   servizi, negli enti in cui è prevista la dirigenza,
   stabilisce i limiti, i criteri e le modalità con cui
   possono essere stipulati, al di fuori della dotazione
   organica, contratti a tempo determinato per i
   dirigenti e le alte specializzazioni, fermi restando i
   requisiti richiesti per la qualifica da ricoprire. Tali
   contratti sono stipulati in misura complessivamente
   non superiore al 5 per cento del totale della
   dotazione organica della dirigenza e dell'area
   direttiva e comunque per almeno una unità.      69


69




ART.110 COMMA 2 TUEL. EXTRA
DOTAZIONE IN ENTI CON DIRIG.
  Negli altri enti, il regolamento sull'ordinamento degli uffici
   e dei servizi stabilisce i limiti, i criteri e le modalità con
   cui possono essere stipulati, al di fuori della dotazione
   organica, solo in assenza di professionalità analoghe
   presenti all'interno dell'ente, contratti a tempo
   determinato di dirigenti, alte specializzazioni o funzionari
   dell'area direttiva, fermi restando i requisiti richiesti per la
   qualifica da ricoprire. Tali contratti sono stipulati in
   misura complessivamente non superiore al 5 per cento
   della dotazione organica dell'ente arrotondando il
   prodotto all'unità superiore, o ad una unità negli enti con
   una dotazione organica inferiore alle 20 unità.        70


70




                                     35
ART.110 TUEL. DURATA INCARICHI
 Coincidente con il mandato del
 Sindaco/Presidente       della
 Provincia
 risolti di diritto se l’ente dichiara
 il dissesto o venga a trovarsi in
 situazioni     strutturalmente
 deficitarie (art. 110 comma 4)
                      71


71




ART.110 TUEL. E ASPETTATIVA
PER LA DURATA DEGLI INCARICHI
  5. Per il periodo di durata degli
   incarichi di cui ai commi 1 e 2 del
   presente articolo nonché dell'incarico
   di cui all'articolo 108, i dipendenti
   delle pubbliche amministrazioni sono
   collocati in aspettativa senza assegni,
   con riconoscimento dell'anzianità di
   servizio.               72


72




                        36
ART. 19 COMMA 6 DEL D.LGS
165/2001.
Tali incarichi sono conferiti, fornendone esplicita motivazione, a
persone di particolare e comprovata qualificazione professionale, non
rinvenibile nei ruoli dell'Amministrazione, che abbiano svolto attività
in organismi ed enti pubblici o privati ovvero aziende pubbliche o
private con esperienza acquisita per almeno un quinquennio in
funzioni dirigenziali, o che abbiano conseguito una particolare
specializzazione professionale, culturale e scientifica desumibile dalla
formazione universitaria e postuniversitaria, da pubblicazioni
scientifiche e da concrete esperienze di lavoro maturate per almeno
un quinquennio, anche presso amministrazioni statali, ivi comprese
quelle che conferiscono gli incarichi, in posizioni funzionali previste
per l'accesso alla dirigenza, o che provengano dai settori della
ricerca, della docenza universitaria, delle magistrature e dei ruoli
degli avvocati e procuratori dello Stato.              73


73




RAPPORTI TRA ART. 110 TUEL E 19
COMMA 6 DEL D.LGS 165/2001.
  possesso di particolare e comprovata
   qualificazione professionale, valutata anche
   sulla base di precedenti esperienze lavorative,
   non rinvenibile nei ruoli dell’amministrazione;
  all’adeguata motivazione da fornire in merito
   alla particolare e comprovata qualificazione
   professionale, mancante nell’amministrazione;
  alla durata massima del rapporto (non
   superiore a cinque anni;
                                  74


74




                                      37
   LA DIRIGENZA       NEGLI ENTI
   LOCALI MINORI



                          75


75




DEROGHE NORMATIVE ALLA
DISCIPLINA DELLA DIRIGENZA EL
  ENTI LOCALI CON MENO DI 5.000
   ABITANTI
  si è prevista la possibilità, anche al fine di
   operare un contenimento della spesa, di
   attribuire ai componenti dell’organo esecutivo,
   la responsabilità degli uffici e dei servizi ed il
   potere di adottare atti anche di natura tecnica
   gestionale (art. 53, comma 23, della legge
   n. 23 dicembre 2000, n. 388 (finanziaria
   2001)                     76


76




                             38