determina
PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 179 DEL 02/03/2018
Servizio SUOLO RIFIUTI ACQUA
OGGETTO: SOCIETA' FRASSON GERARDO SNC - PROGETTO DI IMPIANTO DI
MESSA IN RISERVA (R13/R12) E RECUPERO (R3/R4) MEDIANTE INSTALLAZIONE DI
UN IMPIANTO DI LAVAGGIO DEGLI IMBALLAGGI, NEL SITO IN VIA QUARTA
STRADA N. 46/48, IN COMUNE DI ARZIGNANO
IL DIRIGENTE
Premesso che:
- con provvedimento A.U.A. n.454/2016 del 29/08/2016, la Provincia di Vicenza, per l'impianto sito
in via Quarta Strada n. 46/48 – Arzignano, ha autorizzato l'esercizio dell'impianto per gli aspetti
legati all’autorizzazione alle emissioni in atmosfera, alla comunicazione di cui all'articolo 8, comma
4, della legge 26 ottobre 1995, n. 447 ed alla comunicazioni in materia di rifiuti di cui agli articoli
215 e 216 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152;
- con documentazione agli atti con prot. n. 57347 del 10 agosto 2017 la Società ha chiesto di
attivare la procedura di verifica di assoggettabilità alla valutazione impatto ambientale, ai sensi
dell’art. 19 del D.Lgs 152/2006, considerata l’installazione del nuovo impianto di lavaggio;
- con Determinazione del Dirigente n. 71 del 02 febbraio 2018, detto progetto è stato escluso - con
prescrizioni - dalla procedura di valutazione di impatto ambientale di cui al D.Lgs. n.152/06 e alla
L.R. 04/16 e ss.mm.ii.;
- la società Frasson Gerardo snc ha presentato istanza - ai sensi dell'art. 208 del D.Lgs. 152/2006 e
dell'art. 24 della L.R. 3/2000 e loro ss.mm.ii. - al Protocollo Provinciale con n. 57347 del 10 agosto
2017 per l’approvazione del progetto di messa in riserva e recupero rifiuti in regime ordinario;
- il Comune di Arzignano non ha fatto pervenire osservazioni e/o pareri di carattere ostativo.
Considerato che:
- rispetto a quanto già autorizzato, la ditta intende ora inserire una linea di lavaggio delle cisternette
in una zona in prossimità del lato nord-est del capannone e modificare l’elenco delle tipologie di
rifiuto recuperabili. L’impianto sarà dotato di due vasche nelle quali saranno avviati separatamente i
reflui non pericolosi (da 17 mc e 30 mc) e di tre serbatoi fuori terra nei quali saranno avviati i reflui
pericolosi (da 10 mc/cadauno), entrambe correnti derivanti dalle operazioni di lavaggio. Le zone
nelle quali verranno effettuate le operazioni di prelavaggio avranno sistema di separazione dei
flussi, mediante switch manuali, per deviare le acque in funzione dei contenuti del lotto in
lavorazione. Per l’ottimizzazione nell’uso delle acque si prevede di installare, presso l’area di
macinazione fusti, un evaporatore, con produzione pari a circa 30 litri/ora avviati poi all’impianto di
lavaggio del macinato. Le vasche di lavaggio saranno svuotate periodicamente mediante autospurgo
avviandone il contenuto a corretto smaltimento; è prevista una procedura gestionale per il controllo
copia informatica per consultazione
periodico della loro integrità strutturale. Lo svuotamento delle vasche di lavaggio, fisicamente
separate dalla rete fognaria, avviene mediante delle linee di trasferimento fisse dei reflui;
- è stata preliminarmente attivata la procedura di verifica di assoggettabilità alla V.I.A., avviata con
la pubblicazione avvenuta in 24 agosto 2017 e conclusasi in data 02 febbraio 2018, con determina
di esclusione del progetto dalla procedura di V.I.A. n.71, a seguito del parere del Comitato V.I.A.
n.01/2018.
Visto che il progetto presentato dalla Frasson Gerardo Snc è stato esaminato in data 22 febbraio
2018 dalla Commissione Tecnica Provinciale per l'Ambiente, riunitasi con funzioni di Conferenza
di Servizi ai sensi dell'art. 208 del D.Lgs. 152/06 e che la stessa ha espresso all’unanimità parere
favorevole all’approvazione del progetto come descritte nel parere n.01/0218, allegato alla presente
Determinazione quale parte integrante e sostanziale.
Ritenuto pertanto di procedere all'approvazione dell'intervento proposto nel rispetto delle
condizioni inpiduate dal citato parere n° 01/0218.
Rilevato che il presente provvedimento di approvazione sostituisce ad ogni effetto visti, pareri,
autorizzazioni e concessioni di organi regionali, provinciali e comunali e costituisce, qualora
richiesto, variante allo strumento urbanistico, ai sensi dell’art. 208, comma 6, del D.Lgs. 152/2006 e
dell’art. 24 della L.R. 3/2000 e loro successive modifiche e integrazioni;
Richiamato il comma 1 dell'art. 18 della L.R. 16/08/2007, n. 20 che ha stabilito che “Fino
all’entrata in vigore della legge regionale di riordino della disciplina di tutela ambientale, la
Regione, le Province ed i Comuni esercitano le competenze amministrative in materia di gestione
dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati di cui agli articoli 4, 6 e 7 della L.R. 21/01/2000, n. 3 e s.m.i.,
nonché le competenze amministrative in materia di tutela dell’atmosfera e delle acque di cui agli
articoli 4, 5 e 6 della L.R. 16/04/1985, n. 33 e s.m.i.”;
Visti:
- il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale”;
- la Legge Regionale 16 aprile 1985, n. 33 “Norme per la tutela dell'ambiente”;
- la Legge Regionale 21/01/2000, n. 3 “Norme in materia di gestione dei rifiuti”.
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimento amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 165 ID PROC 35;
Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.25 del 17/07/2017 con la quale è stato
approvato il Bilancio di Previsione 2017-2019;
Visto che con Decreto Presidenziale n. 65 del 01/08/2017 è stato approvato il Piano Esecutivo di
Gestione 2017/19;
DETERMINA
1. Di approvare il progetto presentato dalla società Frasson Gerardo snc, con sede legale in Via
Quarta Strada, 46/48 – Arzignano, per la modifica dell’attività di messa in riserva (R13/R12)
e recupero (R3/R4), mediante installazione di un impianto di lavaggio degli imballaggi, da
realizzarsi presso il sito produttivo di Via Quarta Strada, 46/48 – Arzignano, come descritto
nel parere n. 01/0218 espresso in data 22 febbraio 2018 dalla Commissione Tecnica
Provinciale per l’Ambiente (C.T.P.A.) che costituisce parte integrante e sostanziale del
presente provvedimento;
2. Di dare atto che il presente provvedimento sostituisce ad ogni effetto visti, pareri,
autorizzazioni e concessioni di organi regionali, provinciali e comunali, ai sensi e per gli
effetti dell’art. 208, comma 6, del D.Lgs. 152/2006 e dell’art. 24, comma 2, della L.R.
3/2000, limitatamente allo svolgimento e alla permanenza, nel sito in questione, dell’attività
oggetto del presente provvedimento;
copia informatica per consultazione
3. Di evidenziare al proponente che ai sensi dell’art. 24, comma 4, della L.R. 3/2000, l’inizio
dei lavori, nella configurazione così come approvata dalla C.T.P.A., dovranno iniziare entro
12 mesi e l’impianto dovrà essere messo in esercizio entro 36 mesi dalla data del presente
provvedimento, pena la decadenza dello stesso;
4. Di dare atto che l’avvio dell’impianto ed il suo esercizio provvisorio nella nuova
configurazione, ai sensi dell’art. 25 della L.R. 3/2000, restano subordinati alla presentazione
della dichiarazione scritta del direttore lavori attestante la realizzazione delle opere di
allestimento del sito in conformità al progetto approvato, della comunicazione della data di
inizio attività, del nominativo del tecnico responsabile dell’impianto e della prestazione
delle garanzie finanziarie, secondo quanto previsto dalla D.G.R.V. 2721/2014;
5. Di richiamare l’obbligo di trasmettere alla Provincia il documento di collaudo statico e
funzionale dell'impianto nella nuova configurazione, nei termini di cui all’art. 25 della L.R.
3/2000 che dovrà contenere quanto prescritto dal parere della Commissione VIA n. 01/2018
ricompreso nella determinazione dirigenziale n.71 del 02/02/2018 che prevede:
a) in sede di collaudo dell’impianto dovrà essere effettuata una mirata ed accurata indagine
acustica di verifica del rispetto del criterio differenziale e del limite di emissione, da ripetersi
poi con frequenza triennale, e mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto:
- le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale
(scelta dei punti di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi
di misura), saranno comunicate con congruo preavviso ad Arpav;
- nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari,
mediante una specifica progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed
ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i risultati delle analisi;
- si prescrive, altresì, di mantenere di tenere le porte, i portoni e le finestre del capannone
sede dell’attività sempre ben chiusi;
- l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore
dello Studio Previsionale di Impatto Acustico.
b) l’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione
del personale addetto al ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli
aspetti ambientali e di sicurezza/rischio segnalati (chimico e rumore); di tale definizione
dovrà essere dato riscontro in occasione della presentazione del certificato di collaudo
finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio.
6. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).
7. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
all'albo pretorio on line.
AVVERTE CHE
Il mancato rispetto delle condizioni e delle prescrizioni espresse nel presente decreto e
nell’allegato parere della C.T.P.A. comporta l’applicazione dei provvedimenti previsti
dall’art. 208, comma 13, del D.Lgs. n. 152/2006, nonché delle sanzioni di cui all’art. 256 del
medesimo decreto;
Ogni eventuale modifica al progetto approvato che dovesse rendersi necessaria od opportuna
durante la fase di esercizio provvisorio, dovrà essere preventivamente comunicata alla
Provincia di Vicenza per le valutazioni di competenza.
INFORMA CHE
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al T.A.R. del Veneto
entro 60 giorni dalla notifica, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120
giorni.
copia informatica per consultazione
Il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, né riflessi diretti o indiretti
sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai sensi dell'art. 49
del T.U.E.L. come modificato dal D.L. 174/12);
Al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione all'albo pretorio
on line.
Copia del presente provvedimento viene inviata alla società Frasson Gerardo snc., al
Sindaco del comune di Arzignano, al Dirigente del Dipartimento Provinciale di Vicenza
dell’A.R.P.A.V., al Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss n.8 Berica, al Comando
Provinciale dei Vigili del Fuoco.
Vicenza, 02/03/2018
Sottoscritta dal Dirigente
(MACCHIA ANGELO)
con firma digitale
---
Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI
copia informatica per consultazione
PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 179 DEL 02/03/2018
OGGETTO: SOCIETA' FRASSON GERARDO SNC - PROGETTO DI IMPIANTO DI
MESSA IN RISERVA (R13/R12) E RECUPERO (R3/R4) MEDIANTE INSTALLAZIONE DI
UN IMPIANTO DI LAVAGGIO DEGLI IMBALLAGGI, NEL SITO IN VIA QUARTA
STRADA N. 46/48, IN COMUNE DI ARZIGNANO
CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
Provincia per 15 giorni dal 05/03/2018.
Vicenza, 05/03/2018
Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
(POLO PAOLA)
con firma digitale
copia informatica per consultazione
PROVINCIA DI VICENZA
AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
SETTORE AMBIENTE
Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
Domicilio Fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contrà Gazzolle, 1 – 36100 Vicenza
Indirizzo di posta elettronica certificata: provincia.vicenza@cert.ip-veneto.net
COMMISSIONE TECNICA PROVINCIALE PER L'AMBIENTE
(LEGGE REGIONALE N. 33/85, ART. 14)
FRASSON GERARDO S.N.C.
VIA QUARTA STRADA 46/48 – ARZIGNANO
PARERE N. 01/0218
La Commissione Tecnica Provinciale per l'Ambiente, riunitasi con funzioni di conferenza di servizi
ai sensi dell'art. 208 del D. Lgs. 152/06 e dell’art. 23 della L.R. 3/2000 e smi, a seguito di
convocazione, il 22 febbraio 2018 presso gli uffici di Contra’ Gazzolle, 1 Vicenza, esamina il
progetto presentato per l’approvazione progetto in procedura ordinaria per l’impianto di messa in
riserva (R13) e recupero (R3) (R4) di rifiuti speciali costituiti da fusti, fustini e cisternette a base
metallica e/o plastica.
Relazione Istruttoria
PROPONENTE: FRASSON GERARDO SNC
SEDE LEGALE: Via Quarta Strada 46/48 – Arzignano
SEDE INTERVENTO: Via Quarta Strada 46/48 – Arzignano
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Impianto di recupero rifiuti
COMUNE INTERESSATO: Vicenza
DATA DOMANDA: 10/08/2017 prot.n. 57347
DATA INTEGRAZIONI: 08/02/2018 prot.n.8672
DOCUMENTAZIONE TECNICA PRESENTATA:
• Relazione tecnica
• Compatibilità del progetto rispetto a Piani Territoriali e di Programmazione
• Verifica dell’impatto acustico esterno
• Attestazione di non necessità della V.Inc.A.
• Piano di sicurezza e procedure di emergenza
• Piano di gestione operativa
ELABORATI GRAFICI PRESENTATI:
• Inquadramento territoriale
• Lay-out con reti fognarie
• Documentazione fotografica.
PREMESSE
La società Frasson Gerardo snc si occupa della raccolta e recupero di imballaggi plastici all’interno
della propria piattaforma sita in Via di Quarta Strada, n. 46/48 ad Arzignano (VI), attività
autorizzata in regime di procedure semplificate di gestione rifiuti ai sensi dell’art. 216 del D. Lgs.
152/06 e s.m.i..
La società ha in progetto ampliare suddetta autorizzazione con il ritiro codici pericolosi da avviare a
recupero interno.
Provincia di Vicenza - Area Servizi al cittadino e al territorio.
Settore Ambiente.
Contrà Gazzolle, 1 – 36100 VICENZA
copia informatica per consultazione
La stabilimento oggetto della presente relazione non è stato completamente saturato negli spazi dal
trasferimento delle attività che erano site precedentemente in Via Ferraretta.
Con questo ultimo step, il ritiro e il trattamento finalizzato al recupero degli imballaggi plastici e
metallici pericolosi, si va a raggiungere una configurazione di impianto definitiva, con
l’installazione di un impianto lava-cisternette che permetterà di svolgere l’attività di recupero su le
cisternette da 1 mc che vengono prese in carico come rifiuto speciale pericoloso.
Si vuole aggiungere, inoltre, la possibilità di ricevere e lavorare anche i fusti caratterizzati da CER
pericoloso per poterli avviare ai cicli interni di recupero mediante lavaggio o macinazione.
In linea generale verranno anche rivisti i quantitativi di materiale non pericoloso trattabile, rispetto
alla precedente autorizzazione.
Tutte le operazioni di recupero vengono svolte al coperto e all’interno del capannone aventi le
seguenti caratteristiche: il fabbricato occupa una superficie in pianta di 4.383,48 mq, mentre la
restante parte costituisce un resede privato sui quattro lati costituito per 3.203,45 mq di superficie
permeabile a verde e di 2.263,00 mq di superficie impermeabile asfaltata, per un’area totale di
9.849,97 mq.
STATO DI PROGETTO
Il progetto non prevede alcun ampliamento, modifica interna o prospettica delle strutture esistenti.
Attualmente la sudpisione degli ambiti lavorativi o di stoccaggio dei materiali avviene mediante
linee colorate sul pavimento. Il progetto prevede di mantenere lo stesso tipo di sudpisione degli
ambiti.
L’immobile è costituito da una struttura portante in c.a. prefabbricata, con un doppio ordine di
pannelli perimetrali e una sovrastante fascia di finestrature, in parte apribili manualmente.
La copertura piana è cadenzata da lucernari. La pavimentazione è in calcestruzzo liscio vibrato.
L’accesso avviene da tre portoni metallici sul lato sud ovest e da altre aperture più piccole disposte
sugli altri tre lati.
L’altezza sottotrave è di 5,50 m. Il fabbricato è dotato di servizi igienico sanitari, spogliatoi,
refettorio e uffici.
Tutta l’area e recintata e dotata di un accesso carrabile sul lato nord.
Il piazzale esterno asfaltato è destinato al transito e manovra dei mezzi in ingresso/uscita.
Lo stoccaggio e trattamento dei rifiuti avviene ed avverrà all’interno del fabbricato.
I rifiuti plastici pericolosi e non pericolosi che saranno trattati, sono di due tipi:
• cisternetta: contenitore plastico cubico di 1 mc, con tappo e valvola di scarico, griglia metallica
esterna e appoggiato su pallet in legno/plastica/metallo;
• fusto: contenitore plastico cilindrico da 30 a 220 litri, con coperchio in plastica, cerniera metallica
e guarnizione in gomma.
Le cisternette in ingresso vengono stoccate internamente al capannone, nell’apposita area R13,
previa sudpisione tra recuperabili (da avviare al lavaggio) e non recuperabili (da avviare a
macinazione).
L’impianto si occupa anche di rifiuti metallici prevalentemente costituiti da imballaggi, fusti, latte,
lattine di materiale ferroso e non ferroso e acciaio anche stagnato.
Il tipo di attività che si andrà a svolgere è il seguente:
La modifica più significativa rispetto alla situazione attuale riguarda l’inserimento della linea di
lavaggio delle cisternette in una zona in prossimità del lato nord-est del capannone.
L’impianto sarà dotato di due vasche nelle quali saranno avviati separatamente i reflui non
pericolosi (da 17 mc e 30 mc) e di tre serbatoi fuori terra nei quali saranno avviati i reflui pericolosi
(da 10 mc/cadauno), entrambe correnti derivanti dalle operazioni di lavaggio.
Le zone nelle quali verranno effettuate le operazioni di prelavaggio avranno sistema di separazione
dei flussi, mediante switch manuali, per deviare le acque in funzione dei contenuti del lotto in
lavorazione.
copia informatica per consultazione
Per l’ottimizzazione nell’uso delle acque si prevede di installare, presso l’area di macinazione fusti,
un evaporatore, con produzione pari a circa 30 litri/ora avviati poi all’impianto di lavaggio del
macinato.
Le vasche di lavaggio saranno svuotate periodicamente mediante autospurgo avviandone il
contenuto a corretto smaltimento; è prevista una procedura gestionale per il controllo periodico
della loro integrità strutturale.
Lo svuotamento delle vasche di lavaggio, fisicamente separate dalla rete fognaria, avviene mediante
delle linee di trasferimento fisse dei reflui. Il progetto non evidenzia correzioni a questo sistema o
puntuali indicazioni in merito all’implementazione dello schema fognario interno in ragione delle
modifiche previste.
E’ prevista inoltre una superficie esterna adibita a stoccaggio dei prodotti finiti. Non è fatta
menzione se su quest’area il progetto edilizio approvato per la costruzione del capannone preveda
parcheggio pubblico o privato e, nel caso, come la sovrapposizione funzionale possa essere risolta..
Ubicazione sito di messa in riserva
POTENZIALITÀ DELL'IMPIANTO IN PROGETTO
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La potenzialità massima già risulta essere pari a 5.460 Tonn/anno di rifiuti in ingresso, di cui 2.350
di rifiuti pericolosi, sottoposti a operazioni di recupero dei metalli e plastica (R3)/(R4) mediante
cernita/selezione (R12).
Le attività di recupero attualmente svolte sono di seguito riportate:
DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
Linea di lavaggio cisternette:
a) prelievo per lotti (P o N/P) mediante muletto e conferimento nell’area di lavorazione;
b) rimozione di etichette;
c) prelavaggio per la rimozione dei residui interni mediante utilizzo di idropulitrice e aspiraliquidi;
d) lavaggio esterno mediante idropulitrice;
e) lavaggio interno mediante idropulitrice;
f) asciugatura con aria calda;
g) collaudo e controllo.
La modifica più significativa rispetto alla situazione attuale riguarda l’inserimento della linea di
lavaggio delle cisternette in una zona in prossimità del lato nord-est del capannone.
Linea di macinazione cisternette:
a) prelievo per lotti (P o N/P) mediante muletto e conferimento nell’area di lavorazione;
b) aspirazione del contenuto mediante aspiraliquidi;
c) lavaggio esterno mediante idropulitrice;
d) lavaggio interno mediante idropulitrice;
e) smontaggio degli accessori;
f) taglio dell’otre con sega elettrica a nastro;
g) riduzione volumetrica mediante triturazione e successiva granulazione;
h) lavaggio del granulo mediante centrifuga, vasca di flottazione e nuova centrifugazione;
i) il materiale cosi ottenuto viene raccolto in big bag ed avviato alla zona di stoccaggio dedicata.
I fusti in ingresso vengono stoccati, nell’apposita area R13 sudpisa per il codice pericoloso e non
pericoloso, previa sudpisione tra recuperabili (da avviare a lavaggio) e non recuperabili (da
avviare a macinazione).
Linea di lavaggio fusti:
a) prelievo per lotti (P o N/P) mediante muletto e conferimento nell’area di lavorazione;
b) smontaggio accessori;
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c) prelavaggio eseguito in 3 modi:
- il primo con spazzole in vasca a circuito chiuso a bagno di soda e risciacquo su vasca a circuito
chiuso;
- il secondo, per i fusti con sporco più ostinato, lavaggio in vasca con idropulitrice;
- il terzo, per fusti fuori misura, con idropulitrice e macchina a spazzole con vasca a circuito chiuso;
d) lavaggio mediante macchina lavafusti a 4 stazioni automatica;
e) asciugatura con getto d’aria calda;
f) assemblaggio manuale degli accessori (coperchi e cerniere)ai fusti;
g) imballaggio mediante avvolgimento con pellicola di nylon e stoccaggio in apposita area a terra.
Fasi gestionali linea di macinazione fusti:
a) prelievo per lotti (P o N/P) mediante muletto e conferimento nell’area di lavorazione;
b) prelavaggio mediante lavafusti a getto a circuito chiuso per la rimozione del residuo;
c) riduzione volumetrica mediante taglio con sega a nastro;
d) triturazione e successiva granulazione;
e) lavaggio del granulo con sistema costituito da centrifuga, vasca di flottazione e nuova
centrifugazione;
f) il materiale cosi ottenuto viene raccolto in big bag ed avviato alla zona di stoccaggio dedicata.
Il materiale ferroso viene conferito in apposita area interna di messa in riserva, stoccato a terra o in
gabbie e successivamente avviato alla fase di trattamento costituita da:
a) selezione del materiale rigenerabile e non rigenerabile (quest’ultimo avviato ad altri impianti
R13);
b) smontaggio degli accessori (coperchi e cerniere);
c) lavaggio interno con macchina a getto d’acqua a circuito chiuso;
d) lavaggio esterno in vasca con idropulitrice;
e) montaggio degli accessori all’imballo nuovo (gli accessori non riutilizzabili vengono sostituiti).
GESTIONE ACQUE METEORICHE
L’attività di recupero di rifiuti non dà luogo a scarichi di acque reflue industriali. Gli unici scarichi
idrici prodotti dall’attività sono quelli dei servizi igienici (reflui assimilati a domestici) e delle acque
meteoriche di dilavamento del piazzale (scoperto). L’impianto esistente non subisce modifiche
rispetto a quanto già autorizzato e si evidenzia come le attività di gestione rifiuti vengano svolte
esclusivamente all’interno degli stabili.
GESTIONE DELLE EMISSIONI
Le emissioni in atmosfera dell’attività sono riconducibili al camino E1, già autorizzate in seno
dell’AUA rilasciata e corrispondente al sistema di captazione della fase di triturazione della
plastica; esiste un secondo punto emissivo legato al sistema di aspirazione delle stazioni di lavaggio
fusti, che però sia per la natura delle emissioni emesse che dei controlli effettuati non rientra tra
quelli per cui richiedere l’autorizzazione alle emissioni.
La nuova configurazione impiantistica prevede un nuovo camino in corrispondenza del sistema di
asciugatura delle cisterne, dopo il lavaggio con acqua; il sistema e costituito da una mandata di aria
parzialmente riscaldata. Per la natura dell’emissione si ritiene che non debba rientrare tra quelle che
richiedono autorizzazioni.
Tra le fasi di lavorazione previste, alcune possono prevedere la presenza di solventi e/o sostanze
volatili (rimozione delle etichette con uso di solventi, prelavaggio per rimozione residui, ecc) ed è
possibile che, con l'arrivo di contenitori da ex pericolosi, vi sia un incremento dei quantitativi di
contenitori con residui di materiali organici volatili. A tal fine, è stata prevista, durante la fase di
collaudo, un’analisi degli ambienti di lavoro, al fine di verificare la necessità di sistemi di
aspirazione dedicati.
GESTIONE DELLE EMISSIONI ACUSTICHE
Il Piano Comunale di Classificazione Acustica inserisce l’ambito di progetto in classe VI Aree
esclusivamente industriali.
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I recettori che potranno essere interessati dalle emissioni sonore sono rappresentati dalle attività
artigianali industriali prospicienti ai quattro lati dell’ambito in questione, anch’essi ricadenti in
classe VI.
Anche con le modifiche previste la lavorazione si svolgerà in un unico turno giornaliero di 8 ore per
circa 240 giorni l'anno con orario di lavoro 07:30-12:30 e 13:00-16:00.
Le sorgenti sonore più significative proprie dell’attività sono:
• le linee di lavaggio e di triturazione. ( la modifica più significativa riguarda l’inserimento della
linea di lavaggio delle cisternette vicino alla parete nord-est del capannone);
• le operazioni di carico e scarico rifiuti ed MPS con movimentazioni a mezzo di un carrello
elevatore elettrico attraverso i portoni sul lato sud-ovest ( Il contributo sonoro del carrello elevatore
elettrico è stato considerato trascurabile).
• le operazioni in esterno sulla prevista zona di stoccaggio delle MPS (qui è stata cautelativamente
considerata la presenza di un autocarro con il motore acceso al minimo)
Il transito degli autocarri in esterno avverrà a passo d’uomo, circa 10 Km/h. I mezzi saranno del
tipo furgoni leggeri o autocarri a tre assi da 8-10 tonnellate di portata con circa 10 transiti/ giorno
(dei quali 5 per i rifiuti);
Il rumore rilevato all’interno dell’edificio produttivo nella zona di lavaggio fusti con il
contemporaneo funzionamento dell’impianto di macinazione e taglio è stato di 84,7 dBA.
Al fine di considerare periodi/picchi di maggiore rumorosità, è stato stimato cautelativamente un
livello massimo di pressione sonora nella nuova zona di lavaggio cisternette di 87 dBA, che
rappresenta anche il valore limite previsto dal D. Lgs. 81/2008 per l’esposizione dei lavoratori al
rumore.
L’azienda dovrà tenere sempre porte, portoni e finestre ben chiusi per evitare la diffusione in
ambiente esterno di emissioni di rumore ulteriori rispetto a quanto indicato nel documento di
Valutazione Previsionale di Impatto Acustico. Nel caso, in seguito ad aggiornamenti del piano
comunale di Z.A., l’area dovesse presumibilmente assumere classe e limiti più restrittivi, si ricorda
l’obbligo di verificare il limite differenziale; contestualmente ad un’analisi dei livelli di rumore
prodotti dal traffico che saranno scorporati dal tracciato con lo scopo di identificare i valori LeqA e
L95 orari più bassi (essendo in fascia di pertinenza stradale) riscontrati dal monitoraggio.
Per i futuri monitoraggi si chiede inoltre per la verifica del traffico indotto dall’attività, un confronto
con i limiti normativi indicati dal DPR n. 142 del 30 marzo 2004, quindi di indicare la
classificazione stradale della/e infrastruttura/e afferenti all’area di indagine, usate come percorsi di
transito dai mezzi (soprattutto pesanti) aziendali.
PIANO DI SICUREZZA DELL’IMPIANTO
Nel merito sono stati definiti il rischio del rumore e delle emissioni in atmosfera, prodotto
dall’attività, lieve e reversibile a breve termine anche nel caso più gravoso di accensione
contemporanea di tutti i mezzi e impianti.
E’ stata condotta un’analisi per famiglie di prodotti chimici originariamente contenute negli
imballaggi da sottoporre a recupero la cui conclusione è che l’interazione tra persi residui
(prodotti chimici pericolosi) risulta di fatto remota cosi come la possibilità che si possano
sviluppare reazioni chimiche incontrollate.
Per il rischio di contaminazione del suolo per sversamenti di liquidi pericolosi è prevista la
dotazione in stabilimento di un kit di materiale assorbente per il contenimento di eventuali
sversamenti di materiali liquidi.
Per la salute dei lavoratori l’azienda adempie a quanto previsto dal D.Lgs. 81/08 in materia di igiene
e sicurezza nei luoghi di lavoro.
L’azienda è inoltre in fase di acquisizione di Certificato di Prevenzione Incendi..
PIANO DI RIPRISTINO DELL’AREA
Il piano di ripristino dell’area, stante la situazione urbanistica dell’area e non essendo allo stato
prevedibile una riconversione del sito con conseguente necessità di interventi di demolizione delle
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strutture edilizie, il Piano di Ripristino Ambientale è principalmente identificabile con un “piano di
caratterizzazione” dell’area, come per qualsiasi altro insediamento produttivo.
Tutto ciò premesso e considerato, la Commissione Tecnica Provinciale per l’Ambiente
Convocata con funzioni di Conferenza dei servizi ai sensi dell’art. 208 del D. Lgs. 152/06, dell’art.
23 della L.R. 3/2000 e della D.G.P. 55509/538 del 19.10.2000 ;
Rilevato che risulta assente il rappresentante del Genio Civile di Vicenza.
Visto l’art. 14-ter, comma 7, della Legge 241/1990, come modificato dal D. Lgs. 127/2016, che
recita “Si considera acquisito l'assenso senza condizioni delle amministrazioni il cui rappresentante
non abbia partecipato alle riunioni ovvero, pur partecipandovi, non abbia espresso ai sensi del
comma 3 la propria posizione, ovvero abbia espresso un dissenso non motivato o riferito a
questioni che non costituiscono oggetto della conferenza”.
Dato atto che
- la ditta, nell’ambito del procedimento di Screening ha proceduto ad alcuni chiarimenti e
integrazioni al progetto presentato che sostituiscono i corrispondenti atti presentati nella domanda di
autorizzazione sopra riportata e che le prescrizioni rilasciate dal Comitato Via saranno ricomprese
nel provvedimento di approvazione progetto, costituendo condizione necessaria per il rilascio del
provvedimento di autorizzazione all’esercizio.
Ritenuto pertanto di procedere all’espressione del parere in merito al progetto in discussione;
ESPRIME PARERE
Favorevole all’approvazione del progetto presentato dalla ditta Frasson Gerardo snc per la messa in
riserva (R13), selezione e cernita (R12) e recupero(R3)/(R4) di rifiuti speciali di rifiuti speciali
costituiti da fusti, fustini e cisternette a base metallica e/o plastica in Via Quarta Strada 46/48 –
Arzignano, con le seguenti prescrizioni:
1. Rifiuti
I rifiuti conferibili presso il sito, con le relative prescrizioni ed operazioni, sono indicati in
premessa. Sono altresì indicati in premessa l’elenco di rifiuti prodotti dalle attività di recupero
rifiuti (elenco non esaustivo).
a) quantità massima annua di rifiuti in stoccaggio (in ingresso): 5.460 tonn. di cui 2.350 Tonn.
di rifiuti pericolosi;
b) quantità massima istantanea di rifiuti in stoccaggio (in ingresso): 136 tonn di cui 42 Tonn. di
rifiuti pericolosi;
c) quantità massima di rifiuti in stoccaggio (prodotti dall’attività): 129 tonn di cui 40 Tonn. di
rifiuti pericolosi;
d) quantità massima giornaliera di rifiuti sottoposti a trattamento: 23 tonn di cui 10 tonn di rifiuti
pericolosi;
e) quantità massima annua di rifiuti sottoposti a trattamento: 5.460 tonn di cui 2.350 tonn di
rifiuti pericolosi.
2. Avvio impianto:
L’inizio dell’attività ed il suo esercizio provvisorio sono subordinati alla presentazione di:
a) comunicazione di inizio lavori per l'allestimento del sito, nella configurazione approvata;
b) comunicazione di fine dei lavori, con riscontro dell'avvenuta esecuzione degli interventi
previsti, che dovranno essere documentati da apposita tavola grafica;
c) comunicazione di inizio attività con contestuale nomina del tecnico responsabile
dell’impianto (in possesso delle “idonee conoscenze tecniche” di cui all’art. 28, comma 1,
della L.R. 3/2000, che dovranno essere documentate mediante autocertificazione resa ai
sensi dell’art. 47 del DPR 445/2000) e presentazione delle garanzie finanziarie, adeguate
secondo quanto previsto dalla D.G.R.V. n° 2721/2014 del 29.12.2014;
d) la comunicazione di inizio lavori sarà subordinata alla verifica del non aggravio del
rischio da parte dei Vigili del Fuoco rispettivamente al progetto approvato allegando la
relativa documentazione;
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e) ogni eventuale modifica al progetto approvato che dovesse rendersi necessaria od
opportuna durante la fase di esercizio provvisorio, dovrà essere preventivamente
comunicata alla Provincia di Vicenza, al Comune di Arzignano e all’A.R.P.A.V. di
Vicenza.
3. Esercizio provvisorio:
a) La Società dovrà rispettare l’organizzazione complessiva dell’impianto e le condizioni
organizzative di stoccaggio dei rifiuti e i processi di trattamento, esclusivamente nelle aree
indicate, come richiamato negli elaborati tecnici presentati.
b) La Società dovrà comunicare preventivamente a questo Servizio le variazioni che si
intendono apportare alla gestione dell’impianto e informare tempestivamente la Provincia, il
Comune di Arzignano e l’A.R.P.A.V. di Vicenza di eventuali anomalie e/o incidenti che
dovessero verificarsi nell’esercizio corrente dell’attività.
c) La Società dovrà assicurare che la gestione dell’impianto e la manipolazione dei rifiuti
rispettino le norme vigenti in materia di tutela della salute dell’uomo e dell’ambiente,
nonché di sicurezza e igiene sul lavoro, emissioni in atmosfera e prevenzione incendio.
d) La Società dovrà mantenere un’adeguata impermeabilizzazione delle pavimentazioni, in
modo da evitare possibili inquinamenti al terreno sottostante.
e) La Società dovrà mantenere le superfici costantemente pulite e in buono stato d’uso,
rimuovendo tutti gli spanti in genere, occorsi durante l’attività.
f) La superficie dedicata al conferimento deve avere dimensioni tali da consentire
un'agevole movimentazione dei mezzi e delle attrezzature in ingresso ed in uscita.
g) Dovranno essere inoltre identificate in modo univoco mediante idonea cartellonistica
indicante il codice C.E.R..
h) Il monitoraggio dell’impatto acustico dovrà avvenire secondo quanto previsto nella
relazione previsionelne, e nel caso di non conformità dei valori riscontrati ai limiti dettati
dalla normativa in materia di inquinamento acustico dovrà essere comunicato, oltre che
all’Amministrazione Comunale e ad Arpav, anche al Settore Ambiente della Provincia i
valori riscontrati e le azioni correttive da adottare per garantire il rispetto dei limiti previsti
dalla normativa in materia di inquinamento acustico.
4. Collaudo:
a) Il documento di collaudo dovrà essere redatto entro i termini e con i contenuti previsti
dall’art. 25, comma 8, della L.R. 3/2000 e ss.mm.ii.
b) Contestualmente al collaudo, dovrà essere, eventualmente, presentato un nuovo lay-out
che tenga conto di tutte le eventuali variazioni inpiduate dalla Ditta durante la fase di
collaudo ed esplicitamente ritenute dal collaudatore di carattere gestionale e non sostanziale.
5. Raccomandazioni:
a) nello svolgimento dell’attività si dovrà tener conto di quanto previsto dalla normativa
Reach;
b) ai fini dello smaltimento finale dei rifiuti liquidi prodotti, in considerazione delle
limitazioni regionale a carico degli impianti di smaltimento, si raccomanda di tener conto
della potenziale presenza di PFAS nella filiera dei rifiuti.
Il Segretario della Commissione Il Presidente della Commissione
f.to dott.ssa Cristina Del Sal f.to ing. Filippo Squarcina
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