Report monitoraggio PTAP_maggio2021

  Report di monitoraggio 2021 sui Piani Triennali di Azioni Positive (PTAP)
              Provincia di Vicenza


I Comuni della Provincia di Vicenza sono 114, di cui 54 superano i 5000 abitanti.
All’inizio del mandato ( 22 12. 2020) ho verificato che mancavano, agli atti dell’Ufficio, i dati
degli anni precedenti e l’agenda delle scadenze delle triennalità dei PTAP dei Comuni.
Pertanto ho attivato uno screening, tramite richiesta scritta ( sono state inviate 2 comunicazioni
successive, a gennaio e febbraio 2021, via Pec e protocollate) a tutti i Comuni :
- per inpiduare:
 1. gli enti con il PTAP in scadenza 2020 e rinnovo triennalità 2021-23 => questi enti sono
 stati invitati a spedire il loro Piano entro il 31 marzo 2021 (prorogato, in seguito, al 31 maggio
 2021)
 2. gli enti con il PTAP scaduto da oltre un anno => questi enti sono stati invitati a procedere
 con l'eventuale approvazione e a spedire il loro Piano entro il 31 marzo 2021
 3. gli enti con il PTAP in scadenza persa dal 2020 => questi enti sono stati invitati a fornire,
 comunque le informazioni sul personale alla data del 31dicembre 2021 entro il 31 maggio 2021 e
 a comunicare la scadenza del Piano triennale per le Azioni positive (PTAP)
- per ottenere collaborazione istituzionale
- per avere alcune informazioni disaggregate per genere in merito alla composizione del personale
(consistenza numerica, posizioni contrattuali, incarichi, godimento dei congedi di maternità e
parentali, L. 104, PartTime, ecc) ad integrazione dei Ptap

Hanno inviato il nuovo PTAP 2021/23 :
- 50 Comuni, La Provincia e l’Unione Comuni Montani. Di questi, 30 Piani sono di comuni con
popolazione superiore a 5000 abitanti e 20 sono di comuni con popolazione inferiore a 5000 abitanti


Hanno inviato le informazioni e indicato la data di scadenza del PTAP:
PTAP in scadenza a fine 2021 ( nuovo PTAP 2022/24):
- 14 Comuni. Di questi, 10 Piani sono di comuni con popolazione superiore a 5000 abitanti e 4
Piani sono di comuni con popolazione inferiore a 5000 abitanti
PTAP in scadenza a fine 2022 ( nuovo PTAP 2023/25):
- 11 Comuni. Di questi, 10 Piani sono di comuni con popolazione superiore a 5000 abitanti e 1
Piano è di comune con popolazione inferiore a 5000 abitanti
39 Comuni non hanno risposto alle comunicazioni e sollecitazioni:
- 4 sono comuni con popolazione superiore a 5000 abitanti, ai quali è stata inviata una lettera di
raccomandazioni, richiamando la normativa. Sono in ordine decrescente di abitanti: Thiene, Rosà,
Camisano Vicentino, Mussolente.
- 35 sono di comuni con popolazione inferiore a 5000 abitanti


Sono stati inviati inviati 50 pareri positivi ai Comuni, 1 parere positivo alla Provincia e 1
parere positivo all’Unione Comuni Montani, completati con indicazioni e raccomandazioni.
A 3 Comuni si è inviata una Lettera con precisazioni e indicazioni normative.


Avvertenza: i dati possono leggermente pergere dai numeri riscontrati nel
report scritto perché alcuni comuni hanno inviato la documentazione in ritardo
e il CED provinciale aveva già concluso la sua elaborazione (aggiornata al
31.05.2021).


              Numero di Comuni per PTAP
     50
     45
     40                              10
     35
     30                              10
     25
                 1
     20           4
     15
                                   25
     10           19
     5
     -
              <5.000 abitan            >5.000 abitan

             PTAP 2021/2023  PTAP 2019/2021   PTAP 2020/2022
            Comuni della provincia di Vicenza e Comuni
            risponden per dimensione (da in V.A.)
     70
              60
     60                           54
     50                                 45

     40

     30              24
     20

     10

      -
              <5.000 abitan             >5.000 abitan

              Comuni Provincia di Vicenza  Comuni risponden




             Comuni risponden (valori %)

     90%                                83%
     80%
     70%
             61%
     60%
     50%
                          40%
     40%
     30%
     20%
     10%
      0%
            TOTALE        <5.000 abitan      >5.000 abitan




OSSERVAZIONI
Dall’analisi dei nuovi PTAP 2021/23 osservo che, nella maggioranza dei casi, sono inpiduati gli
obiettivi con chiarezza, anche se non in tutti i casi precisandone le finalità e indicando come le
esigenze che li originano siano emerse. Non sempre ogni obiettivo è declinato in modo completo
attraverso una o più iniziative adeguate, indicando le azioni previste, gli attori coinvolti, i
beneficiari in termini di genere, il capitolo di spesa e le risorse impegnate. Spesso mancano
indicazioni per il monitoraggio del raggiungimento dei risultati attesi.
In questi casi i Comuni sono stati invitati a predisporre valutazioni e verifiche coerenti per
ciascuna iniziativa (azione positiva), indicandole nel Piano e utilizzando opportune modalità di
misurazione con indicatori, target e fonte del dato, specifici per ogni azione prevista.

I PTAP esaminati sono generalmente in linea con quanto suggerito dalla normativa e redatti, nella
maggioranza dei casi, in modo utile quale strumento di programmazione nel segno delle Azioni
Positive per la Parità di genere.


Infatti, se redatti responsabilmente e non solo considerati come banali adempimenti da
ripetere in fotocopia anno dopo anno, costituiscono un valido sussidio in grado di monitorare
in modo appropriato la capacità di gestione delle risorse umane in un'ottica di parità tra
lavoratrici e lavoratori.


Alcuni Comuni aggiornano annualmente la triennalità del proprio piano, analogamente a
quanto succede per il bilancio pluriennale di previsione.
Come segnalato nei pareri espressi o in comunicazione specifica, la periodicità indicata dalla norma
di riferimento è quella triennale e, in assenza di uno specifico chiarimento normativo, sulla base di
quanto svolto dalle pubbliche amministrazioni centrali (Ministeri) e dalla gran parte delle altre
pubbliche amministrazioni territoriali e locali, è da ritenersi una triennalità definita e non
progressiva.

Sul punto si osserva dunque una disomogeneità di comportamento tra gli enti locali, segno di
una lacuna normativa che lascia spazio a interpretazioni perse. Pare chiarire la questione la nuova
direttiva interministeriale dell'estate 2019, in vigore dal 2020, che introduce importanti novità sui
Piani delle azioni positive e su ruolo e funzioni dei Comitati unici di garanzia promotori e
"controllori" degli stessi.


Il parere espresso ha l’obiettivo di valorizzare le buone prassi programmate. Purtroppo l’ottica di
parità, in linea con quanto succede altrove, non sempre è scontata all’interno delle pur assai
controllate amministrazioni pubbliche. Infatti, mentre talvolta può succedere che vi siano più
lavoratrici che lavoratori nelle nostre amministrazioni comunali, quasi sempre accade che i
livelli direttivi o di responsabilità, cioè quelli di maggiore remunerazione, siano detenuti in
proporzione più da uomini: una realtà che conferma il cosiddetto fenomeno del “soffitto di
cristallo e del muro di gomma” per cui, anche a parità di titoli e abilità, le donne vengono più
facilmente ignorate per rivestire i ruoli di vertice.


Il monitoraggio dei Ptap e il conseguente parere espresso contengono esplicito invito a
rimuovere eventuali ostacoli e pregiudizi in tal senso.


Nonostante l’art. 48 del dlgs 198/06 reciti: ……omissis…. “sentito inoltre la consigliera di parità
territorialmente competente” …..etc…, tuttavia, anche se appare evidente che qualsiasi parere
debba essere sentito prima della delibera di Giunta, quasi tutti gli Enti hanno inviato all’Ufficio
della Consigliera, il PTAP insieme alla delibera degli organi interni all’ Amministrazione
stessa e perciò approvato e privo dell’acquisizione del previsto parere di cui all’art 48 prima
richiamato.
In questi casi il parere è puramente formale a fronte di atti già compiuti. Si dovrebbe inviare
il PTAP per il parere alla Consigliera di Parità e poi deliberare in giunta e non viceversa.

Le elaborazioni, costruite sulla base dei dati pervenuti dai Comuni rispondenti (i dati relativi al
personale sono riferiti al 31.12.2020), sono a cura del CED della Provincia di Vicenza.
Si ringrazia la dott.ssa Monica Cominato per la preziosa collaborazione.

Riferimenti normativi per la Redazione dei PTAP

In base all’articolo 48 del decreto legislativo dell’11 aprile 2006, numero 198 (Codice delle pari
opportunità tra uomo e donna), le amministrazioni pubbliche devono predisporre e approvare il
Piano triennale di azioni positive (PTAP). Si tratta di un documento che indica le azioni che
l’Amministrazione intende mettere in atto per assicurare la rimozione degli ostacoli che
impediscono la piena realizzazione di pari opportunità di lavoro e nel lavoro tra uomini e donne.
Alla redazione e approvazione del PTAP sono chiamate le amministrazioni dello Stato anche ad
ordinamento autonomo, le province, i comuni e gli altri enti pubblici non economici.
Tanto l’approvazione quanto l’aggiornamento del PTAP sono da effettuarsi entro il 31 gennaio di
ogni anno; il mancato adempimento comporta il pieto di assunzione di nuovo personale,
compreso quello appartenente alle categorie protette (art. 6, comma 6, d.lgs. 165/2001); inoltre,
l’inadempienza influenza    la valutazione della performance organizzativa complessiva
dell’amministrazione e della valutazione della performance inpiduale del dirigente responsabile
(direttiva PCM 2/2019, articolo 3.2).
Il percorso di redazione e approvazione del PTAP non è chiaramente delineato dal Legislatore.
Da una parte, infatti, l’articolo 48 del decreto legislativo 198/2006 assegna l’iniziativa
all’Amministrazione, prevedendo che siano sentiti in proposito le RSU o, in mancanza, le
organizzazioni rappresentative nell'ambito del comparto e dell'area di interesse. Prescrive inoltre
che sia sentito il Comitato nazionale per l'attuazione dei principi di parità di trattamento ed
uguaglianza di opportunità tra lavoratori e lavoratrici, la consigliera o il consigliere nazionale di
parità e il Comitato Unico di Garanzia (erede del Comitato per le pari opportunità in base alla legge
183/2010) e la Consigliera o il Consigliere di parità territorialmente competente.
La legge prevede chi i Ptap siano inviati alla Consigliera di Parità provinciale il cui parere è non
vincolante per l'ente (la legge riserva la prerogativa di adozione attraverso la giunta comunale), ma
viene richiesto, perchè i Piani sono documenti programmatici, in grado di monitorare la
capacità di gestione delle risorse umane in un'ottica di parità tra lavoratrici e lavoratori.
La Direttiva della Presidenza del Consiglio dei ministri del 26 giugno 2019, numero 2, sembra
confermare tale approccio, riferendo la responsabilità di eventuali inadempienze in capo
all’Amministrazione e ribadisce come “nell’ambito della funzione propositiva del CUG, riveste
particolare importanza la predisposizione di Piano di azioni positive”.
I contenuti del PTAP e le forme che questi devono assumere sono appena accennati dalla
normativa.Il decreto legislativo 198/2006, infatti, non specifica né i contenuti, né la forma del
PTAP, prevedendo solamente che “le amministrazioni dello Stato […] predispongono piani di azioni
positive” aventi come fine “la rimozione degli ostacoli che, di fatto, impediscono la piena
realizzazione di pari opportunità di lavoro e nel lavoro tra uomini e donne”, “l'inserimento delle
donne nei settori e nei livelli professionali nei quali esse sono sottorappresentate” e “il riequilibrio
della presenza femminile nelle attività e nelle posizioni gerarchiche ove sussiste un pario fra
generi non inferiore a due terzi”.
Tuttavia, dagli allegati alla direttiva PCM 2/2019 si desume come le azioni inpiduate nel
PTAP possano essere di natura molto varia: sono ammesse azioni inerenti la formazione e la
pulgazione delle tematiche delle pari opportunità, la prevenzione e il contrasto di ogni forma
di discriminazione e di violenza di genere, la diffusione dell’uso di termini non discriminatori,
il reinserimento del personale dopo assenze di lungo periodo (come maternità e congedi
parentali), le mappature delle competenze del personale, l’adozione di codici etici, la
redazione del bilancio di genere e di statistiche sul personale ripartite per genere, l’attivazione
della figura del Consigliere di fiducia e di sportelli di ascolto, la costituzione di reti di
conciliazione e di servizi di supporto alla genitorialità, la sperimentazione di certificazioni di
genere.
Per quanto riguarda la forma, gli allegati alla direttiva PCM 2/2019 indicano che il PTAP debba
inpiduare alcuni obiettivi, precisandone la finalità e indicando come le esigenze che lo originano
siano emerse. Più in particolare, ogni obiettivo sarà perseguito attraverso una o più iniziative,
rispetto alle quali occorre indicare le azioni previste, gli attori coinvolti, i beneficiari in termini di
genere, il capitolo di spesa e le risorse impegnate. Per ciascuna iniziativa, inoltre, sarà da indicare la
modalità di misurazione, in termini di indicatori utilizzati, base line, target e fonte del dato, un
Piano triennale di azioni positive in linea con quanto suggerito dalla normativa e redatto in un
formato utile quale strumento di programmazione, attuazione e monitoraggio.
QUINDI, IN SINTESI:
L’ illustrazione schematica delle azioni positive studiate per migliorare le condizioni di parità tra
uomo e donna nell'ente, devono evidenziare gli obiettivi, come raggiungerli, in quanto tempo, chi
o quale ufficio li promuove, chi o quali sono i destinatari (tutto il personale o una sua
segmentazione).
Le Azioni Positive:
  rimuovono gli ostacoli che impediscono la piena realizzazione delle pari opportunità di lavoro e
  nel lavoro tra uomini e donne
  promuovono il riequilibrio della presenza femminile nelle attività, nelle posizioni gerarchiche e
  nelle retribuzioni
  assicurano parità di accesso alle posizioni di lavoro, nello sviluppo di carriera, nella formazione
  e nella qualificazione professionale
  attivano percorsi di conciliazione tra vita professionale e privata, al fine di rimuovere la
  disparità tra donne e uomini nei carichi di cura.
  Si riportano alcune rappresentazioni grafiche, elaborate sulla base dei dati
  del Ministero dell’Interno e dei dati inviati dai comuni rispondenti al
  monitoraggio, che ben evidenziano la realtà della composizione di genere.




   CARICHE POLITICHE NEI COMUNI IN PROVINCIA DI VICENZA


                                   Totale  < 5000 abit.     >5000 abit.

Comuni Provincia di Vicenza ad oggi                  114        60         54
SINDACA                                20
SINDACO                                93
ASSESSORE DONNA                            179
ASSESSORE UOMO                            231
CONSIGLIERE DONNA                           494
CONSIGLIERE UOMO                           913



Fonte: Ministero dell'Interno. Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali. Anagrafe degli
Amministratori Locali e Regionali. Amministratori Comunali. Statistica aggiornata al 31/12/2020
(*) I dati non registrano unioni/pisioni dei territori comunali intercorsi dopo il 31/12/2020
                I DATI DEI COMUNI MONITORATI

                              Totale  < 5000 abit.  > 5000 abit.

Comuni rispondenti al 28.05.21 (*)              69       24         45
% sul totale Comuni della Provincia            61%      40%        83%
                 PTAP 2021/2023       44       19         25
                 PTAP 2019/2021       14       4         10
                 PTAP 2020/2022       11       1         10
SINDACA                            7       5         2
SINDACO                           35       10         25
SINDACO ( Nessuna indicazione)                28       10         18
ASSESSORI UOMINI                       91       24         67
ASSESSORI DONNE                       79       20         59
ASSESSORI UOMINI (%)                    54%      55%        53%
ASSESSORI DONNE (%)                    46%      45%        47%


(*) I dati possono leggermente pergere dai numeri riscontrati nel report scritto perché
alcuni comuni hanno inviato la documentazione in ritardo e il CED provinciale aveva già
concluso la sua elaborazione in data 31.05.2021.
   Distribuzione per sesso delle Giunte nei
        Comuni risponden
60%               55%
   54%                           53%
50%     46%             45%             47%

40%

30%

20%

10%

0%
    TOTALE          <5.000 abitan       >5.000 abitan

        ASSESSORI UOMINI (%)   ASSESSORI DONNE (%)
      I DIPENDENTI dei COMUNI MONITORATI

Dati del personale al 31.12.2020, disaggregati per genere, dei Comuni rispondenti al 28.05.21


                              Totale   < 5000 abit.  > 5000
abit.

DIPENDENTI MASCHI                     1.113       82     1.021
DIPENDENTI FEMMINE                     2.014      164     1.850
DIPENDENTI MASCHI (%)                    36%      33%      36%
DIPENDENTI FEMMINE (%)                   64%      67%      64%

CATEGORIA D - MASCHI                     297       16      281
CATEGORIA D - FEMMINE                    472       42      430
CATEGORIA D - MASCHI (%)                  39%      28%      40%
CATEGORIA D - FEMMINE (%)                  61%      72%      60%

CATEGORIA C - MASCHI                     431       29      402
CATEGORIA C - FEMMINE                   1.056       68      988
CATEGORIA C - MASCHI (%)                  29%      30%      29%
CATEGORIA C - FEMMINE (%)                  71%      70%      71%

CATEGORIA A+B - MASCHI                    384       37      347
CATEGORIA A+B - FEMMINE                   412       44      368
CATEGORIA A+B - MASCHI (%)                 48%      46%      49%
CATEGORIA A+B - FEMMINE (%)                 52%      54%      51%

PO MASCHI                          116       15      101
PO FEMMINE                          126       27       99
PO MASCHI (%)                        48%      36%      51%
PO FEMMINE (%)                       52%      64%      50%

PT (solo Comuni > 5000 ab) - MASCHI                             57
PT (solo Comuni > 5000 ab) - FEMMINE                            544

L. 104 (solo Comuni > 5000 ab) - MASCHI                           87
L. 104 (solo Comuni > 5000 ab) - FEMMINE                          172




Legenda: PO = Posizione Organizzativa / PT = Part Time
    Distribuzione per sesso dei dipenden
        nei Comuni risponden
70%       64%             67%            64%
60%

50%

40%  36%             33%            36%

30%

20%

10%

0%
     TOTALE          <5.000 abitan       >5.000 abitan

        DIPENDENTI MASCHI (%)    DIPENDENTI FEMMINE (%)




   Distribuzione per sesso dei dipenden in Cat. D
         nei Comuni risponden
80%                     72%
70%
        61%                          60%
60%
50%
    39%                           40%
40%
                  28%
30%
20%
10%
0%
     TOTALE          <5.000 abitan       >5.000 abitan

       CATEGORIA D - MASCHI (%)   CATEGORIA D - FEMMINE (%)
    Distribuzione per sesso dei dipenden in Cat. C
          nei Comuni risponden
80%
         71%             70%             71%
70%
60%
50%
40%
     29%             30%            29%
30%
20%
10%
0%
      TOTALE          <5.000 abitan       >5.000 abitan

        CATEGORIA C - MASCHI (%)   CATEGORIA C - FEMMINE (%)




   Distribuzione per sesso dei dipenden in Cat. A e B
          nei Comuni risponden
56%
                       54%
54%
         52%                           51%
52%
50%                               49%
     48%
48%
                   46%
46%
44%
42%
40%
      TOTALE          <5.000 abitan       >5.000 abitan

      CATEGORIA A+B - MASCHI (%)    CATEGORIA A+B - FEMMINE (%)
   Distribuzione per sesso dei dipenden con Posizione
             Organizza va
          nei Comuni risponden
70%                  64%
60%
      52%                   51%
   48%                           50%
50%
40%              36%

30%
20%
10%
0%
    TOTALE        <5.000 abitan      >5.000 abitan

          PO MASCHI (%)  PO FEMMINE (%)
Vicenza, 3 giugno 2021  La Consigliera di Parità
               Francesca Lazzari