Relazione INL 2021_convalida dimissioni e risoluzioni consensuali_lavoratrici madri e lavoratori padri
Relazione annuale sulle convalide delle dimissioni e
risoluzioni consensuali delle lavoratrici madri e dei lavoratori padri
ai sensi dell’art. 55 del Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151
Anno 20211
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La presente relazione è stata elaborata in collaborazione con Inapp-Struttura Mercato del Lavoro
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1. CONVALIDE PER TIPOLOGIA
Nel corso del 2021, il numero delle convalide complessivamente adottate su tutto il territorio nazionale è
stato pari a 52.436. In linea con le precedenti annualità, 48.673 provvedimenti (pari al 92,8% del totale) sono
stati emessi dagli Ispettorati territoriali del lavoro facenti capo all’INL, 1.725 (pari a circa il 3,3%) dai Servizi
ispettivi della Regione Sicilia, 1.100 (pari a circa il 2,1%) dalla Provincia autonoma di Bolzano e 938 (pari ad
un ulteriore 1,8%) dalla Provincia autonoma di Trento.
Delle 52.436 convalide totali, 37.662 (il 71,8%) si riferiscono a donne e 14.774 (28,2%) a uomini. Anche in
questa annualità, dunque, si conferma il tradizionale squilibrio di genere, ma anche la costante graduale
diminuzione del pario in questione già registrata nel precedente decennio (v. Fig. 1 e 2), salvo il dato in
controtendenza osservato nel 2020 e ascrivibile alla particolare contingenza dell’anno della pandemia.
Fig.1 Numero convalide per genere ed anno 2011-2021 (v.a.)
40.000 37.611 37.662
35.963
35.000 32.812
29.879 30.672
30.000
25.620
25.000 22.480
21.282
20.000 18.454
17.175
13.947 14.774
15.000 13.488
9.066 9.565
10.000 7.859
5.629
3.853
5.000 2.384
506 733
-
2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021
Maschi Femmine
Fig.2 Composizione % di genere destinatari CVD – 2011-2021
100,0%
90,0%
80,0%
70,0%
77,2% 72,7% 72,9% 77,4% 71,8%
60,0% 82,0% 79,2%
89,9% 85,4%
50,0% 97,1% 96,2%
40,0%
30,0%
20,0%
22,8% 27,3% 27,1% 22,6% 28,2%
10,0% 18,0% 20,8%
10,1% 14,6%
0,0% 2,9% 3,8%
2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021
Maschi Femmine
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Più nel dettaglio, le donne sono interessate dal 71,5% delle convalide relative a dimissioni volontarie, dal
87,5% di quelle riferite a dimissioni per giusta causa e dal 61,6% delle convalide concernenti le risoluzioni
consensuali.
La tipologia di recesso più frequente, come nelle precedenti annualità, è costituita dalle dimissioni volontarie,
cui si riferisce oltre il 94% delle convalide (49.513), mentre le dimissioni per giusta causa (1.796) superano
largamente il 3% e le risoluzioni consensuali (1.127) risultano poco oltre il 2% del totale. Come per il 2020 si
segnala che il pario di genere risulta ancor più accentuato nel caso di dimissioni per giusta causa che
interessano le lavoratrici madri nell’87,5% dei casi (nel 2020 il dato in questione si attestava all’86%).
Tab.1 Numero di convalide per tipologia e genere 2021 (v.a), incidenza % delle donne per tipologia e incidenza % delle
tipologie sul totale delle convalide per genere
% F per Incidenza % della tipologia sul totale delle convalide
Tipologia
F M TOT tipologia
Recesso F M TOT
di recesso
Dimissioni
35.397 14.116 49.513 71,5 94 95,6 94,4
volontarie
Giusta Causa* 1.571 225 1.796 87,5 4,2 1,5 3,4
Risoluzione
694 433 1.127 61,6 1,8 2,9 2,2
consensuale
Totale 37.662 14.774 52.436 71,8 100,0 100,0 100
Elab. Inapp su dati INL, 2021
* Si ricorda che, in caso di modificazioni sostanziali delle condizioni di lavoro per trasferimento d’azienda, si applica la disciplina delle
dimissioni per giusta causa
Rispetto all’annualità precedente (Tab.2) – e in controtendenza rispetto alle variazioni registrate tra il 2019
e il 2020 – nel 2021 le convalide totali sono aumentate di oltre 10.000 unità (23,7%), riportando i valori alla
situazione prepandemica. Questo aumento, tuttavia, non è avvenuto in modo uniforme per uomini e donne,
avendo interessato – in termini percentuali – più i lavoratori padri che le lavoratrici madri. Elementi esplicativi
di questo fenomeno sono ravvisabili nell’analisi delle motivazioni (v. oltre).
Tab.2 Numero di convalide per tipologia e genere biennio 2021, var % 2020
2021 Var% dal 2020
Tipo Recesso F M TOT F M TOT
Dimissioni volontarie 35.397 14.116 49.513 14,5% 55,0% 23,7%
Giusta Causa 1.571 225 1.796 14,8% -0,4% 12,6%
Risoluzione consensuale 694 433 1.127 30,5% 89,1% 48,1%
N.D. 0 0 0 0,0% 0,0% 0,0%
Totale complessivo 37.662 14.774 52.436 14,8% 54,5% 23,7%
Elab. Inapp su dati INL, 2021
Le convalide riferite a donne, che nel 2021 sono oltre le 37.660 unità, aumentano del 14,8% rispetto all’anno
precedente mentre quelle riferite a uomini, che nel 2021 sono 14.774, sono in aumento dal 2020 del 54,5%.
La tipologia di convalida maggiormente in crescita tra le due annualità è la risoluzione consensuale che segna
un incremento dell’89% per gli uomini e di circa il 31% per le donne, pur continuando a rappresentare solo il
2,2% del totale dei provvedimenti (tab.1).
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2. LE CONVALIDE PER CLASSE DI ETÀ DEI GENITORI E NUMERO ED ETA’ DEI FIGLI
Delle 52.436 convalide del 2021, 40.226 (pari al 77%, in leggero aumento rispetto al 2020 quando
rappresentavano il 75%) riguardano lavoratrici e lavoratori di età tra i 29 e i 44 anni, con una leggera
differenza di genere (Tab.3). Come già rilevato nel 2020, le donne sono più equamente distribuite tra la classe
di età 29-34 e 35-44, mentre per gli uomini si segnala una polarizzazione maggiore nella classe 35-44. Ciò
conferma come l’andamento dei dati relativi alla distribuzione delle lavoratrici/dei lavoratori per fasce di età
rifletta le caratteristiche demografiche italiane evidenziate nella relazione relativa all’anno 2020.
Tab.3 Numero convalide per genere e classe di età 2021 (v.a e %F) -var % -2021-2020
2021 Var% 2021-2020 % F per
classe di
F M TOT F M TOT
età 2021
Fino a 24 1.375 305 1.680 4,6 61,4 11,7 81,8
Più di 24 a 29 7.263 1.690 8.953 6,9 51,7 13,2 81,1
Più di 29 a 34 14.275 4.251 18.526 18,3 55,4 25,2 77,1
Più di 34 a 44 14.328 7.372 21.700 16,9 52,8 27,0 66,0
Più di 44 a 54 420 1.111 1.531 12,6 64,1 45,8 27,4
Più di 54 a 64 1 44 45 -50,0 76,0 66,7 2,2
Oltre 64 0 1 1 -100,0 0,0 -50,0 0,0
Totale 37.662 14.774 52.436 14,8 54,5 23,7 71,8
Elab. Inapp su dati INL, 2021
Sul complesso dei/lle 52.436 richiedenti, il 60,3% ha 1 figlio, il 32,6% 2 e il 7,1% più di 2 (Tab. 4). L’età del
figlio che più incide in questo fenomeno (Tab.5) è quella fino ad 1 anno, seguita da quella sino ai 3 anni.
Tab.4 Incidenza % del numero dei figli sul totale Tab. 5 Incidenza % Età dei figli su totale dei figli
delle convalide (M+F) e variazioni rispetto al 2020 (M+F) e variazioni rispetto al 2020
Punti Punti
percentuali percentuali
di di
variazione variazione
2021 2021
della della
incidenza incidenza
rispetto al rispetto al
2020 2020
1 figlio 60,3 -0,6 Nascituro 1,3 -0,2
2 figli 32,6 0,5 Fino a 1 anno 40,8 -3,4
Più di 2 figli 7,1 0,1 Da 1 a 3 anni 34,3 3
Oltre 3 anni 23,6 0,6
Elab. Inapp su dati INL, 2021 Elab. Inapp su dati INL, 2021
4
3. LE CONVALIDE PER CITTADINANZA
Anche con riferimento alla variabile cittadinanza, la distribuzione dei provvedimenti di convalida nel 2021 si
dimostra stabile rispetto agli anni precedenti: come rappresentato nelle Fig. 3 e 4, sul complesso delle 52.436
convalide:
- 45.210 provvedimenti (circa l’86% del totale) riguardano persone di nazionalità italiana, e di essi il
73,4% è riferito a donne e il 26,6% a uomini;
- 4.743 provvedimenti (oltre il 9% del totale) sono relativi a cittadini di Paesi terzi, di cui il 57% sono
lavoratrici madri e il 43% lavoratori padri;
- 2.483 provvedimenti (il 5% del totale) si riferiscono cittadini UE di cui il 72% è rappresentato da donne
e il 28% da uomini.
Fig.3 Composizione % totale convalide per cittadinanza dei richiedenti, 2021
Paesi Extra EU Italiana Paesi EU
5% 9%
86%
Elab. Inapp su dati INL, 2021
Fig.4 Incidenza di genere su Totale Convalide 2021, per cittadinanza
100%
90%
26,6% 28,0%
80% 42,9%
70%
60%
50%
40%
73,4% 72,0%
30% 57,1%
20%
10%
0%
Paesi Extra EU Italiana Paesi EU
F M
Elab. Inapp su dati INL, 2021
5
Analizzando invece separatamente il complesso di convalide di donne e quello di uomini (Tab.6), anche in tal
caso senza rilevanti scostamenti rispetto al passato, si evince che: delle 37.662 convalide riferite a donne,
oltre l’88% riguarda cittadine italiane, il 7,2 % e il 4,8% rispettivamente lavoratrici provenienti da paesi Extra
UE e da Paesi Ue. Delle 14.774 convalide rilasciate a lavoratori padri, l’81,5% riguarda italiani, il 13,8%
lavoratori di Paesi extra Ue e il 4,7% uomini di Paesi Ue.
Guardando alla composizione per età e cittadinanza distinta per genere, emerge che per le donne straniere,
così come già rilevato nel 2020, vi è una leggera prevalenza della fascia tra i 29 e 34 anni, mentre per gli
uomini stranieri la prevalenza delle convalide si registra nella classe tra i 34 e 44 anni; come lo scorso anno
per entrambi i gruppi i provvedimenti sono nel complesso distribuiti maggiormente nella fascia tra i 24 e 44
anni.
Tab.6 Numero convalide per genere, classe di età e cittadinanza -2021
F M TOT
Paesi Paesi Paesi
Paesi Paesi Paesi
Extra Italiana TOT F Extra Italiana TOT M Extra Italiana TOT
EU EU EU
EU EU EU
Fino a 24 194 1.096 85 1.375 78 202 25 305 272 1.298 110 1.680
Più di 24 a 29 746 6.112 405 7.263 389 1.203 98 1.690 1.135 7.315 503 8.953
Più di 29 a 34 971 12.658 646 14.275 642 3.340 269 4.251 1.613 15.998 915 18.526
Più di 34 a 44 778 12.915 635 14.328 798 6.296 278 7.372 1.576 19.211 913 21.700
Più di 44 a 54 17 385 18 420 124 964 23 1.111 141 1.349 41 1.531
Più di 54 a 64 0 1 0 1 6 37 1 44 6 38 1 45
Oltre 64 0 0 0 0 0 1 0 1 0 1 0 1
Totale 2.706 33.167 1.789 37.662 2.037 12.043 694 14.774 4.743 45.210 2.483 52.436
%
cittadinanza
7,2 88 4,8 100 13,8 81,5 4,7 100 9,0 86,2 4,7 100
su totale (per
genere)
Elab. Inapp su dati INL, 2021
Rispetto al 2020, per la componente non italiana dei/delle richiedenti (Tab. 7), si conferma - per entrambi i
generi - la prevalenza di convalide riferite a persone appartenenti a Paesi extra Ue (2.706 convalide relative
a donne e 2.037 relative a uomini) rispetto ai Paesi Ue. Nel complesso le convalide crescono in tutte le
categorie di cittadinanza anche se in misura più rilevante in caso di cittadinanza italiana, seguita da quelle di
Paesi extra Ue e poi da quelle di Paesi Ue. All’interno di questo modello, la crescita della componente
maschile è superiore, seppure non tale da modificare sostanzialmente i gap di genere nelle convalide, che,
come rappresentato in Fig 4, restano comunque ampi.
Tab. 7 Variazione % dal 2020 Convalide per genere e cittadinanza
Paesi Extra
Italiana Paesi EU TOT
EU
M 43,1 57,9 35,0 54,5
F 10,4 15,7 5,0 14,8
TOT 22,4 24,6 12,0 23,7
Elab. Inapp su dati INL, 2021
6
4. LA CONDIZIONE PROFESSIONALE: QUALIFICHE E ANZIANITÀ DI SERVIZIO
Anche nell’anno in esame la maggior parte dei provvedimenti di convalida riguarda lavoratrici e lavoratori
con qualifica di impiegato (24.887) e di operaio (23.207), che complessivamente rappresentano il 92% delle
convalide effettuate, situazione sostanzialmente in linea con il 2020 (Tab.8).
Tab.8 Numero convalide 2021 per qualifica e genere e variazione % dal 2020
% su % su
VAR % VAR %
Tipo Qualifica F M TOT qualifica qualifica
2020 F 2020 M
F M
APPRENDISTATO 2.054 250 2.304 16,5 47,1 5,5% 1,7%
DIRIGENTE 352 285 637 41,4 33,2 0,9% 1,9%
IMPIEGATO 19.943 4.944 24.887 16,0 55,4 53,0% 33,5%
OPERAIO 14.698 8.509 23.207 11,9 55,6 39,0% 57,6%
QUADRO 615 786 1.401 30,0 48,3 1,6% 5,3%
Totale 37.662 14.774 52.436 14,8 54,5 100,0% 100,0%
Elab. Inapp su dati INL, 2021
Se invece si guarda all’incidenza dei profili sul complesso delle convalide separatamente per uomini e per
donne, in modo non dissimile dal 2020, si nota come il 53% di tutti i provvedimenti relativi a donne si riferisca
al profilo impiegatizio e il 39% a quello operaio, mentre per il complesso delle convalide relative a uomini, il
58% riguardi il profilo operaio e il 33% quello impiegatizio. Minore la quota delle convalide che interessano
le posizioni apicali ricoperte da donne (che si attesta al 2% per il profilo di quadro e all’1% per il ruolo di
dirigente), mentre per gli uomini l’incidenza sul totale è del 5% come quadro e del 2% come dirigente.
Fig. 5 Composizione di genere delle convalide per qualifica professionale 2021
100%
11%
90% 20%
28%
80% 37%
45%
70% 56%
60%
50%
89%
40% 80%
72%
30% 63%
55%
20% 44%
10%
0%
DIRIGENTE QUADRO IMPIEGATO OPERAIO APPRENDISTA totale
F M
Come già rilevato nella relazione 2020, ciò sembra riconducibile, da un lato, alla distribuzione di genere nel
mercato del lavoro dipendente, dove le donne sono maggiormente rappresentate nelle qualifiche di livello
intermedio e meno ai livelli apicali e, dall’altro, alla maggiore esposizione al recesso dal mercato del lavoro
delle donne in condizione genitoriale che peraltro risulta accentuata rispetto agli anni precedenti: per le
donne dirigenti e per le donne quadro, infatti, nel 2021 le convalide aumentano rispettivamente del 41,4% e
del 30% rispetto al 2020, a fronte di un aumento medio del 14,8% delle convalide relative a tutte le lavoratrici
madri.
7
Anche nel 2021 i dati sull’anzianità di servizio (Tab. 9) mostrano che le lavoratrici madri e i lavoratori padri
che si dimettono o aderiscono a risoluzioni consensuali presentano, secondo un andamento stabile nel
tempo, una bassa anzianità di servizio, entro i primi 3 anni di rapporto di lavoro (26.345 convalide nel 2021,
di cui circa il 67% sono riferite a donne che nel 2020 rappresentavano invece il 73%). Segue la fascia da 3 a
10 anni con 20.153 provvedimenti, il 79% dei quali relativi a lavoratrici madri (83% nel 2020). Il totale delle
convalide entro i primi 10 anni di servizio, pari a 46.498, costituisce complessivamente oltre l’88% del totale
dei provvedimenti adottati dagli Uffici territoriali. Come in passato, decisamente più contenuti sono i numeri
delle convalide riferite a dimissioni o risoluzioni consensuali di lavoratrici o lavoratori con oltre 10 anni di
servizio, che comunque continuano ad interessare più lavoratrici madri che lavoratori padri.
Rispetto all’anno precedente, l’aumento delle convalide relative a donne ha riguardato in misura pressoché
equiparabile tutte le fasce di anzianità di servizio coinvolgendo in misura minore solo la fascia tra i 10 e i 15
anni di servizio (5%). L’aumento delle convalide tra i padri nel 2021 rispetto al 2020 ha registrato percentuali
pari o superiori al 50% in ogni fascia ed è più che duplicato tra i padri con più di 20 anni di anzianità. I dati,
dunque, dimostrano che anche per il 2021, come già delineato nel 2020, le lavoratrici madri con anzianità di
servizio bassa o media, continuano a presentare un alto rischio di recesso dal mercato del lavoro e per loro
la condizione di genitorialità rappresenta un push factor più incisivo di quanto non sia l’esperienza
professionale maturata.
Tab. 9 Numero convalide 2021 per anzianità di servizio e genere e var % dal 2020
2021 var %F var %M
Fasce Anzianità di Servizio F M TOT %F 2021-2020 2021-2020
Fino a 3 anni 17.612 8.733 26.345 67 14,6 51,6
Da oltre 3 a 10 anni 15.881 4.272 20.153 79 17,1 61,1
Da oltre 10 a 15 anni 3.257 1.203 4.460 73 5,2 49,1
Da oltre 15 a 20 anni 780 434 1.214 64 16,4 50,7
Oltre 20 anni 132 132 264 50 12,8 131,6
Totale 37.662 14.774 52.436 72 14,8 54,5
Elab. Inapp su dati INL, 2021
8
5. LE CONVALIDE PER SETTORE ECONOMICO
Nel merito dell’esame delle convalide per settore economico, va premesso che questa informazione non è
stata resa per oltre 30.000 convalide (il 58% del totale, a fronte di circa il 9% nel 2020 e il 3% nel 2019).
L’analisi che segue è perciò circoscritta al restante gruppo di provvedimenti (complessivamente 21.716) ma
conferma, comunque, l’andamento osservato negli anni precedenti.
L’ambito produttivo in cui le convalide sono maggiormente concentrate permane il terziario, settore con una
prevalente presenza femminile, a cui si riferiscono 15.965 provvedimenti , pari ad oltre il 73% del totale di
quelli per i quali è stato precisato il settore economico di riferimento (80% nel 2020 e 78% nel 2019); rilevante
anche il dato dell’industria - con 4.663 provvedimenti , pari a oltre il 21% del totale (16% nel 2020 e 17% nel
2019) - e dell’edilizia - con 910 convalide, pari al 4% circa (oltre il 3% nel 2020 e 4% nel 2019). Come negli
anni precedenti, invece, risulta particolarmente contenuto il numero delle convalide nel settore agricolo, pari
a 178 e allo 0,8% del complesso delle convalide per cui è stato registrato il settore di appartenenza (0,7% nel
2020 e nel 2019) (Tab.10).
Si conferma, inoltre, la composizione di genere all’interno dei singoli settori (Fig. 6), in cui indipendentemente
dai valori assoluti delle convalide registrate, la prevalenza femminile è costante nel terziario (75% del totale,
contro 25% maschile, rispettivamente 82% e 18% nel 2020 e 86% e 14% nel 2019); nell’industria, il 62% delle
convalide è riferito a lavoratrici madri, a fronte del 38% relativo ai lavoratori padri (nel 2020 il 61% erano
donne e il 39% uomini e rispettivamente 55% e 45% nel 2019); in edilizia, contrariamente a quanto
riscontrato nel 2020 e nel 2019 in cui prevalevano le convalide maschili (pari al 59% e al 69%), il 57% delle
convalide è relativo a donne e il 43% a uomini; infine, in agricoltura il numero di convalide di lavoratrici madri
è pari 65% dei provvedimenti (54% nel 2020 e 51%), a fronte del 35%(46% nel 2020 e 49% nel 2019) dei
provvedimenti emessi in relazione a uomini.
Fig. 6 Composizione di genere delle convalide per settore economico 2021
100%
90% 25%
80% 35% 38% 43%
70%
60%
50%
40% 75%
30% 65% 62% 57%
20%
10%
0%
Agricoltura Industria Edilizia Terziario
F M
Elab.INAPP su dati INL, 2021
Pur nella parzialità dell’informazione fornita, l’analisi dei dati in questione consente di dedurre che lo scenario
settoriale delle convalide in parte si innesta nel tradizionale assetto di genere del mercato del lavoro, ma
dall’altro presenta alcune dinamiche pergenti: vi sono infatti settori come l’industria e l’edilizia, in cui le
donne sono presenti in quota inferiore agli uomini, ma che registrano un numero di convalide per le madri
lavoratrici comunque più elevato di quello dei padri.
9
Tab. 10 Numero convalide per genere e settore economico (v.a.)
%F su TOT
2021 per settore
2021
Settore Settore dettaglio (codifiche sezione Ateco 2007) F M TOT
AGRICOLTURA A - AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA 115 63 178 64,6%
B - ESTRAZIONE DI MINERALI DA CAVE E MINIERE 12 13 25 48,0%
INDUSTRIA
C - ATTIVITA' MANIFATTURIERE 2.860 1.778 4.638 61,7%
EDILIZIA F – COSTRUZIONI 520 390 910 57,1%
D - FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA, GAS, VAPORE E ARIA
45 24 69 65,2%
CONDIZIONATA
E - FORNITURA DI ACQUA; RETI FOGNARIE, ATTIVITA' DI
79 56 135 58,5%
GESTIONE DEI RIFIUTI E RISANAMENTO
G - COMMERCIO ALL'INGROSSO E AL DETTAGLIO; RIPARAZIONE
2.321 702 3.023 76,8%
DI AUTOVEICOLI E MOTOCICLI
H - TRASPORTO E MAGAZZINAGGIO 579 396 975 59,4%
I - ATTIVITA' DEI SERVIZI DI ALLOGGIO E DI RISTORAZIONE 1.230 338 1.568 78,4%
J - SERVIZI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE 638 332 970 65,8%
K - ATTIVITA' FINANZIARIE E ASSICURATIVE 258 135 393 65,6%
L - ATTIVITA' IMMOBILIARI 62 25 87 71,3%
M - ATTIVITA' PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHE 2.472 899 3.371 73,3%
N - NOLEGGIO, AGENZIE DI VIAGGIO, SERVIZI DI SUPPORTO ALLE
TERZIARIO 1.011 366 1.377 73,4%
IMPRESE
O - PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E DIFESA; ASSICURAZIONE
162 66 228 71,1%
SOCIALE OBBLIGATORIA
P – ISTRUZIONE 349 74 423 82,5%
Q - SANITA' E ASSISTENZA SOCIALE 1.567 214 1.781 88,0%
R - ATTIVITA' ARTISTICHE, SPORTIVE, DI INTRATTENIMENTO E
142 48 190 74,7%
DIVERTIMENTO
S - ALTRE ATTIVITA' DI SERVIZI 644 120 764 84,3%
T - ATTIVITA' DI FAMIGLIE E CONVIVENZE COME DATORI DI
LAVORO PER PERSONALE DOMESTICO; PRODUZIONE DI BENI E
431 172 603 71,5%
SERVIZI INDIFFERENZIATI PER USO PROPRIO DA PARTE DI
FAMIGLIE E CONVIVENZE
U - ORGANIZZAZIONI ED ORGANISMI EXTRATERRITORIALI 6 2 8 75,0%
N.D. N.D. 22.159 8.561 30.720 72,1%
Totale 37.662 14.774 52.436 71,8%
Elab INAPP su dati INL 2021
10
6. LE CONVALIDE PER DIMENSIONE AZIENDALE E ARTICOLAZIONE DELL’ORARIO DI LAVORO
Anche il profilo della dimensione aziendale, in relazione ai settori economici di riferimento (Tab.11), presenta
una quota elevata di dato di dettaglio non disponibile (circa l’87% del totale). Dai casi rilevati emerge il
seguente quadro:
• grandi imprese (oltre 250 dipendenti): 2.309 convalide, pari al 34% delle convalide complete della
informazione sulla dimensione aziendale (54% nel 2020 e nel 2019);
• medie imprese (da 50 a 249 dipendenti): 1.984 convalide, corrispondenti al 29% (22% nei due anni
precedenti);
• piccole imprese (da 10 a 49 dipendenti): 1.528 convalide, pari al 23% (15% nel 2020 e 16% nel 2019)
(2.016 nel 2020);
• microimprese (da 0 a 9 dipendenti): 948 convalide, corrispondenti al 14% (9% nel 2020 e 8% nel
2019).
Anche in questo caso, il dato della dimensione e del settore economico riflette la composizione settoriale per
genere dell’occupazione e il peso statisticamente più rilevante dei grandi contesti aziendali rispetto alle
piccole e microimprese. Le convalide riferite a lavoratrici madri risultano sempre prevalenti nelle aziende di
ogni dimensione, con maggiore incidenza nelle micro e piccole imprese - dove le convalide delle lavoratrici
rappresentano rispettivamente l’85% e il 74% del totale delle convalide riferite ad aziende di tali dimensioni
rispetto alle medie e grandi imprese, dove le donne destinatarie dei provvedimenti in analisi costituiscono
rispettivamente il 69% e il 70%. Fermo restando che, come detto, l’analisi sconta la mancanza di informazioni
sulla dimensione aziendale per un largo numero di provvedimenti, si evidenzia come negli anni precedenti lo
squilibrio di genere era invece più accentuato nelle medie e grandi imprese (dove le convalide relative alle
lavoratrici madri rappresentavano rispettivamente il 72% e il 70% nel 2020 e il 68% e 64% nel 2019) mentre
nelle piccole e micro imprese le percentuali in questione si attestavano sul 66% e 55% nel 2020 e 64% e 58%
nel 2019.
11
Tab.11 Numero convalide 2021 per genere, dimensione di impresa e settore economico (v.a.)
F M
Grande
Media
Grande 250 e Media Piccola Micro 250 e Piccola Micro
Settore Settore Dettaglio N.D. Tot. 50-249 N.D. Tot.
oltre dip. 50-249 dip. 10-49 dip. 0-9 dip. oltre 10-49 dip. 0-9 dip.
dip.
dip.
AGRICOLTURA,
AGRICOLTURA 1 6 2 1 88 98 0 2 2 3 52 59
SILVICOLTURA E PESCA
ESTRAZIONE DI MINERALI
0 1 0 0 10 11 0 0 1 0 12 13
DA CAVE E MINIERE
INDUSTRIA
ATTIVITA'
222 240 166 38 2.115 2.781 215 252 122 12 1.124 1.725
MANIFATTURIERE
EDILIZIA COSTRUZIONI 6 18 17 5 453 499 7 29 24 10 281 351
ALTRE ATTIVITA' DI
1 0 2 0 39 42 0 0 0 0 23 23
SERVIZI
ATTIVITA' ARTISTICHE,
SPORTIVE, DI
4 4 2 1 68 79 3 7 4 2 40 56
INTRATTENIMENTO E
DIVERTIMENTO
ATTIVITA' DEI SERVIZI DI
ALLOGGIO E DI 320 193 184 79 1.300 2.076 101 48 52 12 457 670
RISTORAZIONE
ATTIVITA' DI FAMIGLIE E
CONVIVENZE COME
DATORI DI LAVORO PER
PERSONALE DOMESTICO;
PRODUZIONE DI BENI E 58 44 25 7 429 563 35 43 20 8 282 388
SERVIZI INDIFFERENZIATI
PER USO PROPRIO DA
TERZIARIO PARTE DI FAMIGLIE E
CONVIVENZE
ATTIVITA' FINANZIARIE E
44 63 103 69 784 1.063 17 12 23 8 249 309
ASSICURATIVE
ATTIVITA' IMMOBILIARI 49 36 18 13 494 610 55 41 13 5 214 328
ATTIVITA'
PROFESSIONALI, 35 13 12 7 165 232 33 8 5 0 84 130
SCIENTIFICHE E TECNICHE
COMMERCIO
ALL'INGROSSO E AL
DETTAGLIO;
0 3 1 1 54 59 0 1 0 0 23 24
RIPARAZIONE DI
AUTOVEICOLI E
MOTOCICLI
FORNITURA DI ACQUA;
RETI FOGNARIE, 48 45 34 61 2.221 2.409 29 23 11 21 809 893
ATTIVITA' DI GESTIONE
12
DEI RIFIUTI E
RISANAMENTO
FORNITURA DI ENERGIA
ELETTRICA, GAS, VAPORE 279 86 57 25 515 962 124 21 12 2 198 357
E ARIA CONDIZIONATA
ISTRUZIONE 15 17 8 0 120 160 8 5 3 0 43 59
NOLEGGIO, AGENZIE DI
VIAGGIO, SERVIZI DI 10 48 40 13 229 340 2 5 1 2 64 74
SUPPORTO ALLE IMPRESE
ORGANIZZAZIONI ED
ORGANISMI 426 361 94 31 553 1.465 41 48 13 1 96 199
EXTRATERRITORIALI
PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE E
12 8 13 3 95 131 3 3 2 3 36 47
DIFESA; ASSICURAZIONE
SOCIALE OBBLIGATORIA
SANITA' E ASSISTENZA
18 49 49 62 427 605 1 4 7 4 102 118
SOCIALE
SERVIZI DI
INFORMAZIONE E 0 0 0 2 426 428 0 0 0 0 172 172
COMUNICAZIONE
TRASPORTO E
3 1 1 0 1 6 1 0 0 0 1 2
MAGAZZINAGGIO
N.D. N.D. 0 0 0 1 22.158 22.159 0 0 0 0 8.561 8.561
Totale 1.551 1.236 828 419 32.744 36.778 675 552 315 93 12.923 14.558
Prov. Aut Bolzano 60 141 299 384 0 884 23 55 86 52 0 216
Totale generale 1.611 1.377 1.127 803 32.744 37.662 698 607 401 145 12.923 14.774
Elab. Inapp su dati INL 2021
13
Con riferimento alla tipologia di orario di lavoro (Tab.12), circa il 68% dei provvedimenti di convalida, pari a
35.640, si riferisce a rapporti di lavoro a tempo pieno, a fronte di 16.796 part time. In entrambi i casi
prevalgono i provvedimenti riferiti a lavoratrici madri, 21.898 occupate a tempo pieno (a fronte di 13.742
lavoratori padri) e 15.764 a tempo parziale (a fronte di 1.032 uomini). La quota femminile sul totale delle
convalide in full time è del 61% e del 94% quella sul totale delle convalide riferite a rapporti part time.
Il dato relativo al regime orario delle richieste di convalida si innesta in uno scenario nazionale in cui di tutte
le donne che lavorano sono a part time il 33% e in cui le donne rappresentano il 70% di tutte le persone con
lavoro part-time2.
Tab.12 Numero convalide per regime orario richiedenti e var % 2020 per genere
2021
VAR % F Distribuzione % F Incidenza % F
Var % M
F M TOT dal per tipologia per tipologia
2020
2020 orario lavoro orario lavoro
FULL
21.898 13.742 35.640 18 58,2 58,1% 61,4%
TIME
PART
15.764 1.032 16.796 10,6 17,4 41,9% 93,9%
TIME
TOT 37.662 14.774 52.436 100% 71,8%
Elab. Inapp su dati INL 2021
Dal monitoraggio dei dati del 2021, inoltre, emerge che 2.621 persone (incluse lavoratrici madri/lavoratori
padri) interessati dalle convalide hanno presentato richieste di part-time o flessibilità (2.028 nel 2020) e che
le stesse risultano accolte solo in 1.044 casi, pari a circa il 40% delle domande, dato comunque in aumento
rispetto a quello rilevato nell’anno precedente (602, pari a circa il 30% delle richieste).
La lettura combinata dei dati sopra menzionati sottolinea la necessità di una nuova riflessione sulla reale
efficacia della funzione “conciliativa” del tempo parziale rispetto alle esigenze di cura familiare.
2
Fonte ISTAT
14
7. MOTIVAZIONI DELLE CONVALIDE
Ai fini del rilascio del provvedimento di convalida, la lavoratrice/il lavoratore che ne facciano richiesta sono
chiamati ad indicare uno o più motivi sottesi alle dimissioni o alla risoluzione consensuale. Le informazioni in
questione sono evidentemente utili a sondare la genuinità e volontarietà dell’atto e, in generale, consentono
di raccogliere dati sui fattori che inducono alla risoluzione del rapporto di lavoro in presenza di carichi
familiari.
Complessivamente (Tab. 13), le motivazioni indicate nei moduli di richiesta della convalida risultano pari a
61.949 (50.616 nel 2020). Si precisa che il dato è superiore al totale dei provvedimenti di convalida in quanto,
come accennato, il modulo prevede che ogni richiedente possa indicare più risposte.
Fig. 7 Motivazioni di recesso – incidenza % su totale delle motivazioni indicate-2021
9%
PASSAGGIO AD ALTRA AZIENDA
17% 36% CAMBIO RESIDENZA/DISTANZA TRA LUOGO DI RESIDENZA E
SEDE DI LAVORO/RICONGIUNGIMENTO AL CONIUGE
DIFFICOLTÀ A CONCILIARE IL MIO LAVORO CON LA CURA DEL
BAMBINO/BAMBINA, PER RAGIONI LEGATE AI SERVIZI DI
CURA
DIFFICOLTÀ A CONCILIARE IL MIO LAVORO CON LA CURA DEL
BAMBINO/BAMBINA, PER RAGIONI LEGATE ALL'AZIENDA
4% DOVE LAVORO
34% ALTRO
Elab. Inapp su dati INL 2021
Sul totale delle convalide, come in passato, (Fig.5, Tab.13) la motivazione più frequente è la difficoltà di
conciliazione tra la condizione lavorativa e le esigenze di cura della prole, sia per ragioni legate alla
disponibilità di servizi di cura che per ragioni di carattere organizzativo riferite al proprio contesto lavorativo.
Sommando le due specifiche, questa motivazione incide sul totale per il 51% (31.519 casi, contro le 29.255
nel 2020, corrispondenti al 58% del totale).
Nel caso di difficoltà di conciliazione legate alla disponibilità di servizi, si tratta di 20.797 motivazioni, che
rappresentano quasi il 33,6% del totale delle causali (19.064 nel 2020, pari al 38% circa del totale).
Le sottovoci che compongono questa motivazione sono le seguenti:
- assenza di parenti di supporto – 15.530 indicazioni, pari ad una percentuale del 25% (13.733 nel 2020,
pari a circa il 27%);
- elevata incidenza dei costi di assistenza al neonato (es. asilo nido o baby-sitter) – 4. 556, pari al 7%
(4.269 nel 2020, corrispondente all’8%);
- mancato accoglimento al nido – 711, pari all’1% (1.062 nel 2020, pari al 2%).
Nel caso di difficoltà di conciliazione dovute all’organizzazione del lavoro, si registrano 10.722 casi che
rappresentano oltre il 17 % del totale delle motivazioni indicate (10.191 nel 2020, corrispondenti al 20% del
totale).
Le sottovoci che compongono questa motivazione sono:
- condizioni di lavoro particolarmente gravose o difficilmente conciliabili con le esigenze di cura
della prole in 5.981 casi, corrispondenti a quasi il 10% del totale (6.024 nel 2020, pari al 12%);
15
- distanza dal luogo di lavoro, pari a 2.393 – pari a quasi il 4% (2.104, poco più del 4% nel 2020) o
cambiamento della sede di lavoro, pari a 246 – pari allo 0,4% (268, 0,5% nell’anno precedente);
- ragioni concernenti l’orario di lavoro, pari a 1.942 e a oltre il 3% (come nel 2020 quando erano
1.665), di cui 1.169 per mancata modifica degli orari lavorativi (958 nel 2020) e 773 per mancata
concessione del part time (707 nel precedente anno);
- modifica delle mansioni svolte, pari a 160, corrispondente a circa il 2% (130 – 0,3% nel 2020).
Le ulteriori motivazioni, di carattere residuale, riguardano le seguenti situazioni: cambio di
residenza/distanza tra luogo di residenza e sede di lavoro/ricongiungimento al coniuge, pari a 2.446 (1.617
nel 2020); trasferimento dell’azienda, pari a 76 (95 nel 2020); altre motivazioni 5.639 (4.665 nel 2020).
Come rilevato anche nel 2020 esiste, tuttavia, una profonda differenza di genere nel dato relativo alle
motivazioni: (Tab.13, Fig. 6) la causale del recesso inpiduata nella difficoltà di esercizio della genitorialità in
maniera compatibile con la propria occupazione, nelle perse articolazioni proposte, è quasi esclusivamente
femminile.
Delle 20.797 segnalazioni di difficoltà di conciliazione per ragioni legate ai servizi di cura, infatti, ben il 98%
proviene da donne. Delle 10.722 motivazioni ricondotte alla difficoltà di conciliazione per ragioni legate
all’organizzazione del lavoro il 94% riguarda donne.
Tab.13 Motivazioni alla richiesta di recesso –convalide 2021 per genere e var% dal 2020
2021 var % 2021-2020
F M TOT %F F M TOT
A PASSAGGIO AD ALTRA AZIENDA 10.083 12.186 22.269 45,3 37,8% 58,9% 49%
CAMBIO RESIDENZA/DISTANZA TRA LUOGO
DI RESIDENZA E SEDE DI
B 2.016 430 2.446 82,4 47,9% 69,3% 51%
LAVORO/RICONGIUNGIMENTO AL
CONIUGE
DIFFICOLTÀ A CONCILIARE IL MIO LAVORO
C CON LA CURA DEL BAMBINO/BAMBINA, 20.299 498 20.797 97,6 8,4% 43,9% 9%
PER RAGIONI LEGATE AI SERVIZI DI CURA:
C1 MANCATO ACCOGLIMENTO AL NIDO 694 17 711 97,6 -32,8% -41,4% -33,1%
C2 ASSENZA PARENTI DI SUPPORTO 15.149 381 15.530 97,5 12,2% 67,8% 13,1%
ELEVATA INCIDENZA DEI COSTI DI
C3 ASSISTENZA AL NEONATO (ASILO NIDO/BABY 4.456 100 4.556 97,8 6,6 11,1 6,7
SITTER)
DIFFICOLTÀ A CONCILIARE IL MIO LAVORO
CON LA CURA DEL BAMBINO/BAMBINA,
D 10.062 660 10.722 93,8 2,7% 66,2% 5%
PER RAGIONI LEGATE ALL'AZIENDA DOVE
LAVORO:
LA MIA SEDE DI LAVORO É TROPPO
D1 2.128 265 2.393 88,9 8,5% 85,3% 13,7%
LONTANO
D2 LA MIA SEDE DI LAVORO É STATA CAMBIATA 220 26 246 89,4 -10,6% 18,2% -8,2%
D3 LE MIE MANSIONI SONO STATE CAMBIATE 130 30 160 81,3 18,2% 50,0% 23,1%
L'ORGANIZZAZIONE E LE CONDIZIONI DI
LAVORO SONO PARTICOLARMENTE
D4 5.700 281 5.981 95,3 -2,8% 73,5% -0,7%
GRAVOSE E/O DIFFICILMENTE CONCILIABILI
CON LE ESIGENZE DI CURA DELLA PROLE
IL DATORE DI LAVORO NON PUÒ/NON
VUOLE MODIFICARE I MIEI ORARI DI
D5 1.117 52 1.169 95,6 22,5% 13,0% 22,0%
LAVORO (TURNI, FLESSIBILITÀ
INGRESSO/USCITA, ECC.)
IL DATORE DI LAVORO NON VUOLE
D6 767 6 773 99,2 9,1% 50,0% 9,3%
CONCEDERMI IL PART TIME
TRASFERIMENTO DELL'AZIENDA DOVE
E 52 24 76 68,4 -37,3% 100,0% -20%
LAVORO
F ALTRO: 3.860 1.779 5.639 68,5 13,7% 40,2% 21%
Totale 46.372 15.577 61.949 74,9 14,0% 56,6% 22,4%
Elab. Inapp su dati INL, 2021
16
Esaminando separatamente il complesso delle convalide riferite a uomini e donne, emerge in modo ancora
più chiaro l’origine e la natura delle richieste di convalida per uomini e donne. Infatti, fatto 100 il totale delle
motivazioni segnalate separatamente da uomini e donne (Fig.6) si evince che la motivazione principale per
gli uomini, che copre circa il 78,2% dei provvedimenti emanati, è il passaggio ad altra azienda. La motivazione
inerente alle difficoltà di conciliazione tra lavoro e attività di cura variamente intese, invece, copre solo il
7,4% del totale delle motivazioni addotte dai lavoratori padri.
Il caso delle lavoratrici madri in sede di convalida, invece, fa emergere una situazione completamente
opposta. Sul totale delle motivazioni indicate, le difficoltà di conciliazione tra lavoro e funzione di cura pesano
per il 65,5% sul totale (il 43,8% riguarda difficoltà connesse alla mancanza di servizi e oltre il 21,7%
problematiche di organizzazione del lavoro), mentre solo il 21,7% fa riferimento a casi di trasferimento ad
altra azienda.
Fig. 8 Incidenza % motivazioni convalide su totale convalide per genere
TRASFERIMENTO DELL'AZIENDA DOVE LAVORO 0,2%
0,1%
PASSAGGIO AD ALTRA AZIENDA 78,2%
21,7%
DIFFICOLTÀ A CONCILIARE IL MIO LAVORO CON LA CURA 4,2%
DEL BAMBINO/BAMBINA, PER RAGIONI LEGATE… 21,7%
M
DIFFICOLTÀ A CONCILIARE IL MIO LAVORO CON LA CURA 3,2% F
DEL BAMBINO/BAMBINA, PER RAGIONI LEGATE AI… 43,8%
CAMBIO RESIDENZA/DISTANZA TRA LUOGO DI 2,8%
RESIDENZA E SEDE DI LAVORO/RICONGIUNGIMENTO AL… 4,3%
ALTRO 11,4%
8,3%
0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% 80,0% 90,0%
Elab. Inapp su dati INL, 2021
17
8. ANALISI TERRITORIALE
Sebbene nel 2021 il numero complessivo delle convalide adottate nel Nord, nel Centro e nel Sud Italia risulti
in crescita, è confermata la distribuzione dei provvedimenti nelle tre differenti aree geografiche (Fig. 9 e 10),
che rispecchia il perso tasso di occupazione presente nel Paese.
La ripartizione in termini percentuali è peraltro rimasta sostanzialmente in linea con quella rilevata lo scorso
anno:
• nell’Italia Settentrionale sono state adottate 35.367 convalide (27.516 nel 2020), che rappresentano
oltre il 67% del totale (a fronte del 65% del 2020 e del 2019);
• nell’Italia Centrale i provvedimenti sono 9.898, pari al 19% del totale (percentuale corrispondente a
quella del 2020, in cui le convalide erano 8.144, pari al 19%, come nel 2019);
• nell’Italia Meridionale sono stati rileasciati 7.171 provvedimenti, corrispondenti al 14% del totale (a
fronte del 16% nel 2020, quando le convalide adottate erano 6.717, pari al 16%, uguale a quella del 2019).
Fig. 9. Dimissioni/risoluzioni convalidate 2021 – distribuzione per area geografica
Dati INL, 2021
18
Fig. 10 Dimissioni/risoluzioni convalidate e non convalidate – Distribuzione per aree geografiche
NORD
Dimissioni/risoluzioni convalidate n. 35.367
Dimissioni/risoluzioni non convalidate n. 19
CENTRO
Dimissioni/risoluzioni convalidate n. 9.898
Dimissioni/risoluzioni non convalidate n. 10
SUD
Dimissioni/risoluzioni convalidate n. 7.171
Dimissioni/risoluzioni non convalidate n. 5
Dati INL, 2021
Nella tabella che segue (Tab. 14) sono evidenziate, in ciascuna area geografica, le Regioni in cui è stato
adottato il maggior numero di provvedimenti, in linea con l’andamento evidenziato negli anni precedenti.
Tab. 14 Dimissioni/risoluzioni lavoratrici madri/lavoratori padri - Regioni con maggior numero di
provvedimenti distribuite per area geografica
NORD CENTRO SUD
Lombardia 12.023 Lazio 3.768 Campania 2.317
(9.554 nel 2020) (3.266 nel 2020) (2.244 nel 2020)
Veneto 8.987 Toscana 2.910 Sicilia 1.725
(6.662 nel 2020) (2.634 nel 2020) (1.553 nel 2020)
Emilia-Romagna 5.145 (4.174 Marche 1.532 Puglia 1.694
nel 2020) (925 nel 2020) (1.630 nel 2020)
Dati INL, 2021
19
Dalla lettura dei dati a livello regionale e dal raffronto con la situazione osservata nel 2020 emerge un
generalizzato aumento delle convalide adottate sia in termini assoluti che percentuali rispetto al precedente
anno; tali valori sono analoghi a quelli registrati nel 2019, prima dell’emergenza epidemiologica (v. Fig. 11 in
cui le regioni sono rappresentate in ordine crescente per numero di convalide adottate nel 2021, con
l’indicazione delle relative variazioni rispetto al 2020).
Fig. 11. Numero convalide 2021 per regione e variazione % rispetto al 2020
Dati INL, 2021
In tutti gli ambiti territoriali prevalgono nettamente le convalide relative alle lavoratrici madri, che
rappresentano il 90% nel Meridione (93% nel 2020), il 77% nell’Italia centrale (83% nel 2020) e il 67% nel
Settentrione (72% nel 2020). Si sottolinea al riguardo come le convalide riferite alle donne presentino un calo
di 3 punti percentuali nel Sud, di 6 punti percentuali nel Centro e di 5 nel Nord Italia.
I dati concernenti le convalide delle dimissioni/risoluzioni consensuali delle sole lavoratrici madri per il 2021
confermano un andamento analogo agli anni precedenti: la maggior parte dei provvedimenti, pari a circa il
63% (23.586) risulta emessa nel Nord Italia (a fronte di 19.795 convalide, pari al 60% adottate nel 2020 e di
22.166, pari al 59% del 2019); oltre il 20% delle convalide (7.650, a fronte di 6.753 provvedimenti nel 2020,
pari al 21% e a 7.968, pari al 21%, nel 2019) sono state adottate nel Centro Italia e il restante 17% (pari a
6.426) riguarda il Sud Italia (a fronte di 6.264 nel 2020, pari al 19%, e di 7.477, pari al 20%).
Nella seguente tabella (Tab. 15) sono riportate le regioni cui si riferisce il maggior numero di convalide di
dimissioni/risoluzioni consensuali delle lavoratrici madri, raggruppate per aree geografiche:
20
Tab. 15 Dimissioni/risoluzioni lavoratori madri - Regioni con maggior numero di provvedimenti
distribuite per area geografica
NORD CENTRO SUD
Lombardia 8.334 Lazio 2.926 Campania 2.116
(7.006 nel 2020) (2.702 nel 2020) (2.117 nel 2020)
Veneto 5.427 Toscana 2.213 Sicilia 1.568
(4.384 nel 2020) (2.141 nel 2020) (1.455 nel 2020)
Emilia-Romagna 3.371 Marche 1.156 Puglia 1.515
(2.984 nel 2020) (759 nel 2020) (1.521 nel 2020)
Dati INL, 2021
Anche nel 2021 i dati concernenti le convalide delle dimissioni/risoluzioni consensuali dei soli lavoratori padri,
sono prevalentemente concentrati nell’Italia settentrionale, con 11.781 convalide (7.721 nel 2020 e 11.276),
pari a circa l’80% del totale (a fronte dell’81% nel 2020 e del 2019).
Nell’Italia centrale il dato in esame risulta pari a 2.248, corrispondente al 15% del totale (sostanzialmente in
linea con il dato rilevato nel 2020, pari a 1.391, e nel 2019, pari a 1.931, in entrambi gli anni corrispondente
al 14% del totale).
Infine, nel Sud Italia le dimissioni/risoluzioni consensuali dei lavoratori padri complessivamente convalidate,
pari a 745, risultano – come nel 2020, quando i provvedimenti erano stati 453, e nel 2019, quando erano stati
740 – pari sempre al 5% del totale.
Di seguito si riporta la tabella (Tab. 16) recante le regioni in cui è stato adottato il maggior numero di
convalide delle dimissioni/risoluzioni consensuali dei lavoratori padri, sudpise per aree geografiche:
Tab. 16 Dimissioni/risoluzioni lavoratori padri – Regioni con maggior numero di provvedimenti distribuite
per area geografica
NORD CENTRO SUD
Lombardia 3.689 Lazio 842 Campania 201
(2.548 nel 2020) (564 nel 2019) (127 nel 2020)
Veneto 3.560 Toscana 697 Puglia 179
(2.278 nel 2020) (493 nel 2019) (109 nel 2020)
Emilia-Romagna 1.774 Marche 376 Sicilia 157
(1.190 nel 2020) (166 nel 2020) (98 nel 2020)
Dati INL, 2021
La distribuzione delle convalide per classi di età, a livello territoriale, risulta sostanzialmente in linea con i dati
rilevati a livello nazionale, che evidenziano una leggera prevalenza di lavoratrici e lavoratori di età tra i 34 e i
44 anni (21.700), seguiti dalla fascia dai 29 ai 34 anni di età (18.526).
In particolare, le lavoratrici madri e i lavoratori padri che si dimettono o aderiscono a risoluzioni consensuali
in una fascia di età dai 34 ai 44 anni sono:
NORD ITALIA 15.032 42,5% del totale del Nord Italia
CENTRO ITALIA 4.210 42,5% del totale del Centro Italia
SUD ITALIA 2.638 37% del totale del Sud Italia
21
Le lavoratrici madri e i lavoratori padri di età compresa tra i 29 e i 34 anni sono:
NORD ITALIA 12.434 35% del totale del Nord Italia
CENTRO ITALIA 3.416 34,5% del totale del Centro Italia
SUD ITALIA 2.676 37% del totale del Sud Italia
Con riferimento all’anzianità di servizio i dati relativi ai persi ambiti territoriali risultano conformi
all’andamento rilevato a livello nazionale, con una decisa prevalenza dei provvedimenti rilasciati a favore di
lavoratori/lavoratrici con bassa anzianità di servizio (fino a 3 anni), seguiti da quelli concernenti la fascia da 3
a 10 anni. Più contenuta invece è la percentuale di convalide riferite a dimissioni o risoluzioni consensuali di
lavoratrici o lavoratori con oltre 10 anni di servizio.
In particolare, le lavoratrici madri e i lavoratori padri che si dimettono o aderiscono a risoluzioni consensuali
entro i primi 3 anni di rapporto di lavoro sono:
NORD ITALIA 17.397 49% del totale del Nord Italia
CENTRO ITALIA 5.093 52% del totale del Centro Italia
SUD ITALIA 3.855 54% del totale del Sud Italia
I lavoratori/le lavoratrici con anzianità di servizio compresa nella fascia da 3 a 10 anni risultano:
NORD ITALIA 13.539 38% del totale del Nord Italia
CENTRO ITALIA 3.799 38% del totale del Centro Italia
SUD ITALIA 2.815 39% del totale del Sud Italia
Si riportano infine i dati delle convalide relative ad un’anzianità di servizio superiore ai 10 anni:
NORD ITALIA 4.431 13% del totale del Nord Italia
CENTRO ITALIA 1.006 10% del totale del Centro Italia
SUD ITALIA 501 7% del totale del Sud Italia
22
9. LE MANCATE CONVALIDE
Resta esiguo il numero di mancate convalide, relativo alle ipotesi in cui il personale degli Uffici territoriali ha
accertato la mancata genuinità del consenso della lavoratrice madre o del lavoratore padre alle dimissioni o
risoluzioni consensuali del rapporto di lavoro.
Tali casi risultano pari a 34, in lieve aumento rispetto ai 27 del precedente anno (Tab. 17), ma non in misura
proporzionale all’aumento delle convalide in termini assoluti. La maggior parte di questi (20), pari al 59%, si
riferiscono a lavoratrici madri (a fronte di 17 nel 2020, pari al 63%) mentre 14 riguardano lavoratori padri,
pari al 41% (10 nel 2020, pari al 37%).
Le ipotesi di mancata convalida si confermano concentrate nelle regioni del Nord in cui risultano 19 (13 nel
2020): 10 in Veneto, 6 in Piemonte, 2 in Emilia-Romagna e 1 in Friuli-Venezia Giulia.
Le restanti mancate convalide sono così distribuite: 10 al Centro (6 nel 2020), delle quali 6 nel Lazio, 3 in
Umbria e 1 in Toscana, e 5 al Sud (8 nel 2020), di cui 3 in Calabria, 1 in Puglia e 1 in Sardegna.
Tab. 17 Numero richieste non convalidate per genere, tipologia ed annualità. Var % da 2020 per genere
2020 2021
var F % var %M var% Tot
Tipo Recesso F M TOT F M TOT da 2020 da 2020 da 2020
Dimissioni volontarie 12 10 22 16 14 30 33,3% 40,0% 36,4%
Giusta Causa 1 0 1 3 0 3 200,0% 0,0% 200,0%
Risoluzione consensuale 4 0 4 1 0 1 -75,0% 0,0% -75,0%
Totale 17 10 27 20 14 34 17,6% 40,0% 25,9%
Dati INL 2021
23
10. LE CONVALIDE E LA FASE POST-PANDEMICA
La Relazione 2021 rispetto al 2020 presenta un quadro sostanzialmente immutato per quanto riguarda gli
aspetti di tipologia di recesso (prevalenza delle dimissioni), incidenza di genere (conferma del ruolo
prevalente dei recessi femminili), incidenza delle variabili di età, cittadinanza, anzianità professionale e
settore economico. Il dato che muta rispetto alla precedente annualità è la ripresa delle convalide e
l’aumento di oltre il 50% delle convalide relative a lavoratori padri, che tuttavia non altera in modo
sostanziale lo squilibrio di genere nelle varie tipologie di recesso.
Nell’ambito di un andamento in crescita progressiva dal 2011 (v. Fig .12), la Relazione 2020 aveva illustrato
uno scenario di particolare contrazione dei fenomeni di recesso dal mercato del lavoro oggetto di convalida
sia per uomini che per donne, in un contesto di emergenza pandemica, in cui vigevano politiche
specificatamente rivolte al mantenimento del posto di lavoro (dai sostegni al reddito all’introduzione del
lavoro agile). Nel 2021, con la ripresa delle attività produttive, il fenomeno delle convalide ha invece ripreso
il suo trend in aumento, segnando il ritorno ai valori prepandemici del 2019.
Fig. 12 Numero convalide genitori con figli 0-3 anni per genere (2011-2021)
60.000
55.000
50.000
45.000
40.000
35.000
30.000
25.000
20.000
15.000
10.000
5.000
-
2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021
F M TOT
Elab. Inapp su dati INL, 2021
24
11. LE CESSAZIONI DI RAPPORTI DI LAVORO IN GENERALE E L’INCIDENZA DELLA PRESENZA DI FIGLI
Le convalide descritte nella presente Relazione rappresentano una piccola parte del più ampio fenomeno di
recesso dal mercato del lavoro di uomini e donne.
Il numero totale di cessazioni di rapporti di lavoro registrate al 20213 è pari a 10,6 milioni di cui oltre 2 milioni
possono essere identificate come cessazioni richieste dal/la lavoratore/trice, ovvero dimissioni volontarie e
per giusta causa. Le cessazioni promosse dal datore di lavoro sono, invece, a 830 mila di cui la maggior parte
per licenziamento e circa 50 mila per cessazione attività. La quota maggiore delle cessazioni è rappresentata
dalle cessazioni al termine, intese come scadenza di contratti, che superano i 7 milioni di casi.
Premesso che le variazioni registrate tra il 2021 e il 2020 risentono della generale diminuzione delle cessazioni
riscontrata nell’anno 2020 rispetto all’anno 2019, in larga parte dovuta al pieto di licenziamento vigente
nella fase emergenziale, si segnala che, rispetto al 2020, risultano in aumento principalmente le cessazioni
richieste dal/la lavoratore/trice (+ 30,6% a fronte di una diminuzione del - 15% registrata l’anno precedente).
Tale andamento risulta in linea con la variazione complessiva del totale delle cessazioni che ha subito un
aumento del 13,6% e di quelle promosse dal datore di lavoro che risultano incrementate del 6,5%. Anche
raffrontando i dati del 2021 a quelli “prepandemici” del 2019 si nota un aumento sostanziale delle cessazioni
richieste dal lavoratore (+ 11,2%) mentre si registra una notevole diminuzione di quelle richieste dal datore
(- 27%) e una più contenuta flessione delle cessazioni al termine (- 7,2%).
Per calcolare l’incidenza delle cessazioni delle persone con figli 0-3 rispetto al totale delle cessazioni si sono
rapportati i dati delle convalide esaminati nella presente Relazione con quelli del Sistema Informativo
Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie (SISCOB), che raccoglie anche le comunicazioni delle imprese circa
gli esiti delle convalide, limitatamente alle cessazioni di interesse ai fini del presente esame (dimissioni
volontarie, per giusta causa e risoluzioni consensuali).
Da una prima analisi di genere emerge un andamento sostanzialmente immutato negli ultimi 3 anni (Tab.
18). Le persone (uomini e donne) con figli 0-3 che cessano la propria attività lavorativa rappresentano
complessivamente nel 2021 il 2,5% del totale delle cessazioni. Considerando solo le donne questa incidenza
sale al 4,3%, mentre per i soli uomini si riduce all’1,2%. La rilevanza della presenza di prole sulle cessazioni
delle donne appare evidente e strutturale: se le donne, tra tutti coloro che in presenza di figli presentano
cessazioni di rapporti di lavoro, sono oltre il 70%, considerando invece il caso delle cessazioni complessive
(quindi di persone con e senza figli), la percentuale scende al 40%.
Tab. 18. Totale dimissioni volontarie, per giusta causa e risoluzioni consensuali di persone con figli in età
0-3 anni e del totale. Anni 2019, 2020 e 2021 (Valori assoluti e incidenza per genere)
2021
F M TOT Incidenza % F sul totale
Cessazioni persone con figli 0-3 anni 37.662 14.774 52.436 71,8
Cessazioni persone totali (con e senza figli 0-3 anni) 870.594 1.226.221 2.096.814 41,5
Incidenza % cessazioni lavoratori con figli 0-3 anni su totale 4,3 1,2 2,5
2020
Cessazioni persone con figli 0-3 anni 32.812 9.565 42.377 77,4
Cessazioni persone totali (con e senza figli 0-3 anni) 676.983 872.259 1.549.243 43,7
Incidenza % cessazioni lavoratori con figli 0-3 anni su totale 4,8 1,1 2,7
2019
Cessazioni persone con figli 37.611 13.947 51.558 72,3
3 Sistema SISCOB Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, 2021
25
Cessazioni persone totali (con e senza figli) 791.699 1.076.425 1.868.123 42,4
Incidenza % cessazioni persone con figli su totale 4,8 1,3 2,8
Fonte: Elab. INAPP su dati SICOB e INL
Un approfondimento per singola tipologia di cessazione osservata (dimissioni volontarie, giusta causa e
risoluzioni consensuali) fa emergere che (Tab. 19): rispetto alla tipologia prevalente, ossia le dimissioni
volontarie, quelle delle persone con figli (uomini e donne) incidono per il 2,5 % sul totale, corrispondente ad
un 4,3% per le donne e 1,2% degli uomini. Rispetto alle dimissioni per giusta causa, l’incidenza totale delle
persone con figli è del 7,6%, ma in termini relativi si registra un’incidenza di oltre il 12% per le lavoratrici
rispetto al 2% dei lavoratori. Rispetto alle risoluzioni consensuali, l’incidenza complessiva delle persone con
figli è del 1,4%, ma con un 1,9% relativa alle donne e a 1% degli uomini.
Tab. 19. Dettaglio per causa cessazione: dimissioni volontarie, per giusta causa e risoluzioni consensuali, di
lavoratori con figli in età 0-3 e del totale lavoratori. Anno 2021 (Valori assoluti e incidenza per genere)
F M TOT
Dimissioni volontarie persone con figli 35.397 14.116 49.513
Dimissioni giusta causa persone con figli 1.571 225 1.796
Risoluzioni consensuali persone con figli 694 433 1.127
Dimissioni volontarie persone con e senza figli 821.072 1.172.756 1.993.828
Dimissioni giusta causa persone con e senza figli 12.592 11.002, 23.594
Risoluzioni consensuali persone con e senza figli 36.929 42.462 79.392
Incidenza dimissioni volontarie persone con figli su totale 4,3 1,2 2,5
Incidenza dimissioni giusta causa persone con figli su totale 12,5 2,1 7,6
Incidenza risoluzioni consensuali persone con figli su totale 1,9 1,0 1,4
Fonte: Elab. INAPP su dati SICOB e INL
Un dato interessante riguarda la rilevanza dell’orario di lavoro (full time/ part time) osservato dalle persone
richiedenti convalide (Tab. 20). In valore assoluto le cessazioni di donne in part time (con e senza figli) sono
superiori a quelle in full time, in linea col dato nazionale che attesta come di tutte le donne occupate (con e
senza figli) sono a part time il 34% e come le donne comunque rappresentino più del 70% delle forme di
lavoro part time totale. Ma se si considera quanto incide su questo totale la presenza di figli 0-3 anni, si
evidenzia che nel 2021 le cessazioni delle lavoratrici donne con figli sul totale delle cessazioni sia doppia nel
caso di contratti di lavoro full time rispetto a quelli part time (in particolare 6,2% rispetto al 3%).
Nel complesso, la prevalenza delle cessazioni per persone con figli in full time emerge anche per quanto
riguarda gli uomini ma i valori sono significativamente inferiori.
Tab. 20. Totale dimissioni volontarie, per giusta causa e risoluzioni consensuali di persone con figli in età
0-3 anni e del totale. Dettaglio regime orario. Anno 2021 (Valori assoluti e incidenza per genere)
F M
Full time Part time Full time Part time
Cessazioni persone con e senza figli 354.096 516.497 868.241 357.980
Cessazioni persone con figli 21.898 15.764 13.742 1.032
Incidenza cessazioni persone con figli su
6,2 3,1 1,6 0,3
totale
Fonte: Elab. INAPP su dati SICOB e INL
26
Mettendo in relazione le incidenze delle cessazioni con figli sulle cessazioni totali separatamente per uomini
e donne su base regionale4 (Fig. 13) emerge un valore differenziale, con due caratteristiche: da un lato si
riflette il pario di genere già riscontrato a livello aggregato, dall’altro in relazione alle motivazioni di
cessazione considerate, si presentano minime differenze tra regioni e non emergono pari per macroaree.
Pur nelle perse configurazioni dei mercati di lavoro locali, questa fotografia potrebbe suggerire una
connotazione “strutturale” della caduta di partecipazione in presenza di figli 0-3 anni, (c.d parenthood
pushing factor) ricollegabile proprio alla condizione e alla relativa persa gestione della genitorialità tra
uomini e donne.
Fig. 13. Differenziali di genere dell’incidenza delle cessazioni volontarie, per giusta causa e risoluzioni
consensuali) di lavoratori con figli 0-3 anni rispetto al totale delle cessazioni volontarie per giusta causa e
risoluzioni consensuali. Dettaglio regionale.
Fonte: Elab. INAPP su dati SICOB e INL
In termini generali, senza guardare al dettaglio di genere, l’incidenza delle cessazioni di contratti di lavoro
relativi a lavoratori con figli nella fascia di età 0-3 anni residenti nelle regioni del Nord rispetto all’intero
territorio nazionale è molto più alta rispetto al resto del Paese (circa il 66% delle cessazioni sono al Nord, il
18% è al Centro e 15% al Sud e nelle Isole). Lo stesso dato osservato sul totale dei lavoratori, con e senza
figli, fornisce uno scenario simile ma il pario tra il Nord e il resto del Paese è meno evidente (il 55% delle
cessazioni sono al Nord, il 20% al Centro e il 26% al Sud).
4I differenziali di genere presentati in Fig. 8 riportano la differenza, a livello regionale, tra l’incidenza delle cessazioni relative a lavoratrici con figli 0-
3 sul totale delle cessazioni delle lavoratrici rispetto all’incidenza delle cessazioni relative a lavoratori con figli 0-3 sul relativo totale. La differenza di
genere risulta comunque sempre positiva per le lavoratrici, ossia maggiore rispetto all’incidenza calcolata per i lavoratori uomini, come riportato
anche nella Tab. 17 che permette un approfondimento del dettaglio regionale
27
Tab. 21. Totale dimissioni volontarie, giusta causa e risoluzioni consensuali - Regioni
PERSONE CON FIGLI PERSONE CON E SENZA FIGLI INCIDENZE
DIFFERENZIALE
REGIONI
% DI GENERE %
F M TOT F M TOT %F %M
TOT
ABRUZZO 631 102 733 16.551 26.121 42.672 3,8 0,4 1,7 3,4
BASILICATA 185 34 219 5.319 10.228 15.547 3,5 0,3 1,4 3,2
CALABRIA 448 55 503 15.705 26.648 42.354 2,9 0,2 1,2 2,6
CAMPANIA 2.116 201 2.317 55.423 112.134 167.558 3,8 0,2 1,4 3,6
EMILIA ROMAGNA 3.371 1.774 5.145 78.787 101.272 180.059 4,3 1,8 2,9 2,5
FRIULI VENEZIA
1.073 625 1.698 22.628 28.481 51.109 4,7 2,2 3,3 2,6
GIULIA
LAZIO 2.926 842 3.768 80.445 109.780 190.224 3,6 0,8 2,0 2,9
LIGURIA 915 297 1.212 22.892 29.095 51.987 4,0 1,0 2,3 3,0
LOMBARDIA 8.334 3.689 12.023 181.383 250.325 431.708 4,6 1,5 2,8 3,1
MARCHE 1.156 376 1.532 22.509 31.191 53.700 5,1 1,2 2,9 3,9
MOLISE 114 21 135 3.106 5.263 8.368 3,7 0,4 1,6 3,3
PIEMONTE 2.942 1.163 4.105 70.288 85.791 156.080 4,2 1,4 2,6 2,8
PUGLIA 1.515 179 1.694 38.908 66.518 105.426 3,9 0,3 1,6 3,6
SARDEGNA 594 119 713 20.518 23.828 44.346 2,9 0,5 1,6 2,4
SICILIA 1.568 157 1.725 40.636 73.071 113.707 3,9 0,2 1,5 3,7
TOSCANA 2.213 697 2.910 61.245 78.417 139.662 3,6 0,9 2,1 2,7
TRENTINO ALTO
1.412 626 2.038 21.182 25.340 46.522 6,7 2,5 4,4 4,2
ADIGE
UMBRIA 610 210 820 12.720 15.861 28.581 4,8 1,3 2,9 3,5
VAL D'AOSTA 112 47 159 2.022 2.115 4.137 5,5 2,2 3,8 3,3
VENETO 5.427 3.560 8.987 98.326 124.740 223.067 5,5 2,9 4,0 2,7
Fonte: Elab. INAPP su dati SICOB e INL
IL DIRETTORE DELL’ISPETTORATO
Bruno GIORDANO
Bruno Giordano
2022.11.14 16:25:11
Ispettorato Nazionale del Lavoro
28