Imprese Femminili 2020_Veneto

I numeri imprese femminili al 31 dicembre 2020

Al 31 dicembre 2020 in Italia le imprese femminili registrate nel Registro delle Imprese delle
Camere di Commercio sono 1.336.227 (il 22% del totale), in Veneto sono 96.633 (20,1%) e in
provincia di Vicenza sono 15.742 (19,4%).
Pur confermando sostanzialmente la quota sul totale delle imprese registrate, la variazione rispetto
al 31 dicembre 2019 è negativa per tutti i livelli territoriali considerati (-3.907 imprese femminili in
Italia, -822 in Veneto e -309 in provincia di Vicenza).
Le imprese femminili sono in generale di piccole dimensioni e in genere devono affrontare molte
delle difficoltà che incontrano tutte le PMI (difficoltà di accesso al credito, capacità di investimento
limitata, …). In effetti gli addetti alle imprese femminili in Italia sono 2.844.989 un valore
importante ma che rappresenta una quota pari al 14,7% del totale degli addetti alle imprese.
Analogamente la quota di addetti alle imprese femminili in Veneto è pari al 13,2% (238.474) un
numero rilevante ma comunque più contenuto della percentuale delle imprese. Gli addetti alle
imprese femminili della provincia di Vicenza sono 41.350 che rappresenta il 12,5% del totale degli
addetti alle imprese in provincia.
Con riferimento ai macro-settori dell’economia, in Italia la partecipazione femminile alle imprese è
particolarmente significativa nell’agricoltura (28,3%), nei servizi (26,6%) e nel commercio (23,3%)
mentre è meno rilevante nell’industria (16,9%) e nelle costruzioni (6,5%). Più in dettaglio le
imprese femminili rappresentano una quota molto importante nelle attività dei servizi alle persone
(51,4%), nella sanità e assistenza sociale (37,5%), nell’istruzione (30,5%), nei servizi di alloggio e
ristorazione (29,3%).
Con riferimento ai macro-settori dell’economia, in Veneto la partecipazione femminile alle imprese
varia solo in parte rispetto alla situazione italiana: è infatti significativa nei servizi (43.559 imprese
e 26% del totale) nell’agricoltura (15.009 imprese, 22,9%), e nel commercio (22.513 imprese,
21,6%) mentre è meno rilevante nell’industria (9.060 imprese, 15,7%) e nelle costruzioni (3.357
imprese, 5%). Più in dettaglio nella nostra regione, le imprese femminili rappresentano la
maggioranza delle imprese nelle attività dei servizi alle persone (58,4%), e una quota importante
nella sanità e assistenza sociale (35,1%), nei servizi di alloggio e ristorazione (29,7%) e nei servizi
di supporto alle imprese (noleggio, agenzie di viaggio, …) (26,9%).
Con riferimento ai macro-settori dell’economia, nella provincia di Vicenza la partecipazione
femminile alle imprese replica sostanzialmente quella a livello veneto: è infatti significativa nei
servizi (7.454 imprese e 27% del totale), nell’agricoltura (1.799 imprese, 22,1%), e nel commercio
(3.653 imprese, 20,8%) mentre è meno rilevante nell’industria (1.872 imprese, 13,8%) e nelle
costruzioni (457 imprese, 4,2%). Più in dettaglio in provincia, le imprese femminili rappresentano
la maggioranza delle imprese nelle attività dei servizi alle persone (61,6%), e una quota importante
nella sanità e assistenza sociale (37,8%), nei servizi di alloggio e ristorazione (31,3%) e nei servizi
di supporto alle imprese (noleggio, agenzie di viaggio, …) (26,8%).

Fonte: elaborazione Camera di Commercio di Vicenza su dati Infocamere-Registro Imprese
Le cariche presenti nel Registro delle Imprese al 31 dicembre 2020
Oltre alle imprese femminili dal Registro delle Imprese è possibile analizzare le caratteristiche delle
“cariche” presenti in azienda con riferimento in particolare ai titolari (per le imprese inpiduali), ai
soci (per le imprese strutturate in forma di società), agli amministratori e alle altre cariche (ad
esempio sindaci, revisori, responsabili tecnici …).
Al 31 dicembre 2020 in Italia le persone con cariche registrate nel Registro delle Imprese delle
Camere di Commercio sono 9.123.195 di cui 2.525.242 sono donne (il 27,7% del totale, dato stabile
rispetto al 2019), in Veneto sono 765.894 di cui 210.202 donne (27,4%, come nel 2019) e in
provincia di Vicenza sono 134.708 di cui 36.897 donne (27,4%, 27,3% nel 2019). I livelli
territoriali analizzati mostrano quindi quote sostanzialmente analoghe.
La variazione rispetto al 31 dicembre 2019 è negativa per tutti i livelli territoriali considerati (-
10.965 le donne con carica in Italia, -1.890 in Veneto e -483 in provincia di Vicenza) ma la
diminuzione è generalizzata ed è presente anche nella componente maschile.
Al di là degli aspetti più congiunturali è interessante verificare gli effetti a medio termine della
cosiddetta legge “Golfo-Mosca” del 2011 che, come noto, ha inserito vincoli di genere nei consigli
di amministrazione e nei collegi sindacali delle società quotate in mercati regolamentati e delle
società controllate da pubbliche amministrazioni, non quotate in mercati regolamentati. Nel 2011 le
donne con carica “amministratore” erano 914.360 in Italia e a 12.209 Vicenza, ora tali valori sono
aumentati rispettivamente di oltre 60 mila (976.435) e di oltre 1.500 unità (13.794) con aumenti di
+6,8% e di +13%. È interessante il confronto con il dato degli amministratori totali che è
aumentato, in correlazione con l’incremento delle società di capitali, ma in modo molto meno
significativo: +2,4% in Italia e +4,7% a Vicenza (rispettivamente 3.792.203 e 53.961 nel 2011 e
3.886.084 e 56.490 nel 2020).
Con riferimento alle tipologie di cariche, in Italia le titolari donna sono 828.586 (pari al 26,5% del
totale dei titolari), le socie sono 523.635 (42,3%), le amministratrici sono 976.435 (25,1%) e le altre
cariche sono coperte da 196.586 (22,6%). Analogamente in Veneto le titolari donna sono 60.608
(pari al 24,6% del totale), le socie sono 66.076 (39,4%), le amministratrici sono 67.817 (23,7%) e le
altre cariche sono coperte da 15.701 (23,3%). In provincia di Vicenza le titolari donna sono 9.374
(pari al 24,5% del totale), le socie sono 10.454 (39,7%), le amministratrici sono 13.794 (24,4%) e le
altre cariche sono coperte da 3.276 (23,7%). Nei tre livelli territoriali non ci si evidenziano
composizioni sostanzialmente differenti, ma va rilevato che nelle società la quota di soci donne è
sempre attorno al 40% del totale.
In Italia con riferimento ai settori caratterizzati dalla presenza di cariche al femminile, vi sono le
attività dei servizi alle persone (le donne con cariche sono il 53,8% del totale), la sanità e assistenza
sociale (43,7%), l’istruzione (38,2%) e i servizi di alloggio e ristorazione (38,1%).
In Veneto, con riferimento ai settori con più cariche al femminile vi sono le attività dei servizi alle
persone (60,4%), la sanità e assistenza sociale (41,8%), i servizi di alloggio e ristorazione (40,5%) e
le attività immobiliari (34,2%).
Nella provincia di Vicenza con riferimento ai settori con più cariche al femminile vi sono le attività
dei servizi alle persone (63,4%), la sanità e assistenza sociale (46,2%), i servizi di alloggio e
ristorazione (41,4%) e l’istruzione (34%).

Fonte: elaborazione Camera di Commercio di Vicenza su dati Infocamere-Registro Imprese
La situazione occupazionale delle donne nel 2020 secondo l’indagine Istat - Forze di lavoro

Secondo l’indagine Istat sulle Forze di lavoro, nel 2020 in media d’anno, le donne occupate in Italia
erano 9 milioni e 623 mila pari al 42% del totale degli occupati. Il relativo tasso di occupazione
femminile in età lavorativa (15-64 anni secondo le classificazioni internazionali) era pari a 49%
contro un tasso totale pari a 58,1% e un tasso relativo alla popolazione maschile pari a 67,2%.
Quindi in Italia nel 2020 meno della metà delle donne in età lavorativa erano occupate. Soprattutto
a causa della pandemia, la situazione è decisamente peggiorata rispetto al 2019 le donne occupate
sono diminuite di 249 mila unità e il tasso di occupazione femminile (15-64) è passato dal 50,1% al
49%. Prendendo a riferimento il tasso di disoccupazione femminile la situazione occupazionale
mostra una situazione ambigua: tale tasso passa dall’11,1% del 2019 al 10,2% del 2020 restando
comunque più elevato del corrispondente tasso di disoccupazione maschile (anch’esso in
diminuzione dal 9,1% all’8,4%). Si assiste quindi a una situazione di auto-esclusione dal mercato
del lavoro: non solo diminuiscono le occupate ma diminuiscono anche le donne che cercano lavoro.
Nel 2020 in media d’anno, le donne occupate in Veneto erano 896 mila pari al 42,4% del totale
degli occupati. Il relativo tasso di occupazione femminile in età lavorativa (15-64) era pari a 56,5%
contro un tasso totale pari a 64,3% e un tasso relativo alla popolazione maschile pari a 75,3%. La
situazione occupazionale delle donne in Veneto resta quindi migliore rispetto all’Italia. La
situazione è comunque significativamente peggiorata rispetto al 2019: le donne occupate sono
diminuite di 36 mila unità e il tasso di occupazione femminile (15-64) è passato dal 58,8% al
56,5%. Anche prendendo a riferimento il tasso di disoccupazione femminile la situazione
occupazionale mostra un, seppur lieve, peggioramento: tale tasso passa dal 7,4% al 7,5% restando
molto più elevato del corrispondente tasso di disoccupazione maschile (4,5% nel 2020).
Nel 2020 in media d’anno, le donne occupate in provincia di Vicenza erano 151 mila pari al 41,4%
del totale degli occupati. Il relativo tasso di occupazione femminile in età lavorativa (15-64) era pari
a 54,8% contro un tasso totale pari a 64,3% e un tasso relativo alla popolazione maschile pari a
73,5%, certo occorre tener conto che l’indagine è campionaria e sono indagati un numero
relativamente limitato di Comuni. La situazione occupazionale delle donne in provincia è
comunque migliore rispetto all’Italia ma vi è un significativo peggioramento rispetto al 2019: le
donne occupate sono diminuite di 13 mila unità e il tasso di occupazione femminile (15-64) è
passato dal 59,4% al 54,8%. Anche prendendo a riferimento il tasso di disoccupazione femminile, si
conferma il peggioramento del mercato del lavoro nella nostra provincia: tale tasso passa dal 5,7%
del 2019 al 9,3% del 2020 che resta ancora molto più elevato del corrispondente tasso di
disoccupazione maschile (5,4% nel 2020, mentre il tasso totale è pari al 7% il più elevato dal 2013).
Naturalmente tutti i dati sono risentono pesantemente dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19.

Fonte: elaborazione uff. Studi della Camera di Commercio di Vicenza su dati Istat