Intervento Erika Maran al Consiglio Provinciale 16.06.2025

INTERVENTO DI ERIKA MARAN
Presidente della Commissione Provinciale Pari Opportunità – Provincia di Vicenza
Seduta del Consiglio Provinciale – 16 giugno 2025

Signor Presidente, Consiglieri e Consigliere,
vi ringrazio per aver accolto la nostra richiesta di partecipare a questa seduta del Consiglio.

Mi chiamo Erika Maran e sono la Presidente della nuova Commissione Provinciale per le
Pari Opportunità della Provincia di Vicenza, recentemente insediatasi. Sono qui oggi con
grande senso di responsabilità e di impegno, a nome di tutte le componenti della Commissione:
   Maria Cristina Franco, Consigliera Provinciale con delega alle Pari Opportunità
   Claudia Maria Longhi
   Aida Abennay
   Elena Appiani
   Nicoletta De Rosso
   Loredana Daniela Zanella
   e la sottoscritta, Erika Maran.

La Commissione prende spunto dal Codice sulle Pari Opportunità del 2006 che ha i seguenti obiettivi:
  - Implementare leggi e politiche che promuovano l'uguaglianza di genere
  - Fornire istruzione e risorse che promuovano l'uguaglianza di genere
  - Incoraggiare gli uomini ad essere alleati e sostenitori dell'uguaglianza di genere
  - Aumentare la rappresentanza delle donne nella politica e nei ruoli di maggiore visibilità, con
   ruoli di leadership
  - Rivolgere l’attenzione sulle reali attitudini e combattere le discriminazioni e gli stereotipi della
   società (discipline STEM)
  - Introdurre sistemi che generino circoli virtuosi, come la Certificazione del Sistema di Gestione
   della Parità di Genere

Siamo donne con esperienze perse, provenienze differenti, percorsi personali e professionali
variegati. Ma tutte accomunate da un unico obiettivo: mettere a disposizione le nostre
competenze, i nostri contatti, la nostra energia per lavorare
concretamente sul territorio.
Vogliamo essere una Commissione operativa, viva, presente. Una
Commissione che fa. Che ascolta. Che costruisce.
Vogliamo che “le cose accadano”!

E in questo primo mese e mezzo di lavoro, lo abbiamo dimostrato con i fatti.
Abbiamo già attivato:
   Una mappatura completa dei Comuni della provincia per capire se esistano
    figure delegate alle Pari Opportunità, se siano assessori, consiglieri, o se vi siano commissioni
    comunali attive. Un lavoro prezioso per costruire una rete aggiornata, per sapere con chi
    possiamo dialogare e collaborare.
   Una serie di incontri e lettere ufficiali di presentazione e raccolta dati
    rivolti a enti strategici per la tenuta sociale e democratica del territorio:
      o Prefettura
      o Questura
      o Tribunale
      o ULSS
   L'organizzazione di incontri diretti con gli Ordini professionali che
    rappresentano presidi fondamentali nella vita delle persone e nei diritti:
      o   Ordine degli Avvocati
      o   Ordine dei Medici
      o   Ordine degli Infermieri
      o   Ordine dei Commercialisti
      o   Ordine dei Consulenti del Lavoro
   Un dialogo avviato con la Vice Sindaca del Comune di Vicenza Isabella Sala
    rappresentante anche della Consulta del Comune di Vicenza per le Pari Opportunità.
   Il contatto con la dirigente scolastica, per costruire un ponte anche con il mondo della
    scuola, che è il luogo primo in cui si forma la coscienza delle nuove generazioni.
   L'avvio di incontri con le associazioni datoriali, perché crediamo che il mondo del
    lavoro debba essere un pilastro nella promozione della parità, della valorizzazione delle
    differenze e della cultura inclusiva.
   L'organizzazione di un confronto con i centri antiviolenza presenti sul territorio,
    interlocutori fondamentali per comprendere i bisogni reali, le emergenze e costruire risposte
    integrate.
   Un incontro con il gruppo Donne Imprenditrici della Camera di
    Commercio di Vicenza, per valorizzare la voce e l’esperienza delle donne che fanno
    impresa, spesso in contesti ancora segnati da disuguaglianze strutturali.
   Il coinvolgimento del mondo dell’associazionismo sportivo e non
    sportivo, perché sono realtà che operano quotidianamente a contatto con le comunità e con
    i giovani, e rappresentano un presidio fondamentale per la crescita culturale, sociale e
    relazionale del territorio.
   E la volontà chiara di rafforzare la già presente Rete Provinciale dei Comuni, perché
    non possiamo pensare alle pari opportunità solo come un tema centrale, ma come una pratica
    capillare, quotidiana, che parte dai territori.
Il nostro obiettivo è semplice e radicale: essere presenti in modo autentico, in ascolto
costante e in azione concreta.

Le pari opportunità non sono un tema settoriale. Non sono una delega tra le tante. Non sono
un argomento da relegare in occasioni particolari o commemorative.
Le pari opportunità riguardano la vita di ogni inpiduo, ogni giorno, in
ogni ambito: dal lavoro alla salute, dalla genitorialità alla cura, dall'accesso all'istruzione alla
partecipazione pubblica, dal rispetto delle differenze alla lotta alle discriminazioni.

In questo mese abbiamo conpiso chiaramente che c'è bisogno di riprendere in mano le
relazioni autentiche con il territorio. La gente chiede ascolto. Le istituzioni chiedono
connessioni. Le comunità chiedono presenza. E noi ci siamo.
Per questo oggi siamo qui a chiedervi non solo attenzione, ma alleanza.
Non vogliamo essere un corpo a parte, ma una parte viva di questo
Consiglio, una risorsa a disposizione dell'intera Provincia.
Non vogliamo essere ascoltate una volta ogni tanto. Desideriamo costruire un dialogo
costante, uno scambio produttivo, un lavoro comune. Per questo vi chiediamo di riconoscerci non
solo formalmente, ma politicamente e operativamente.

Ringraziamo chi ci ha preceduto in questa Commissione per quanto fatto. Ma oggi desideriamo
portare avanti un cambio di passo. Non nelle intenzioni, perché il lavoro fatto va
assolutamente mantenuto, ma nel metodo.
Ognuna di noi ha messo sul tavolo ciò che sa fare, ciò che è. E questo è il vero
valore della Commissione: essere plurali, essere competenti, essere generose.
E oggi vi chiediamo di credere in questo nuovo approccio.
Non perché siamo nuove, ma perché siamo determinate. Non perché
siamo donne, ma perché siamo cittadine consapevoli.
Crediamo che le pari opportunità debbano pentare un orizzonte conpiso e una
responsabilità diffusa.
Abbiamo cominciato a muoverci, e non ci fermeremo. Ora, con il vostro
supporto, possiamo fare molto di più.
Dunque, GRAZIE.