Determina Esclusione VIA Villanova Paolo 2019
PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 1813 DEL 04/12/2019
Servizio VIA VINCA
OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M. E I.
DITTA: VILLANOVA PAOLO.
PROGETTO: RISTRUTTURAZIONE CENTRO ZOOTECNICO CON AMPLIAMENTO.
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: LOCALITÀ LEBENE - LUSIANA CONCO.
IL DIRIGENTE
Vista la documentazione presentata con note prott. 42187, 42189, 42190, 42193 del 05/08/2019, da
parte della ditta Villanova Paolo con sede legale in via Piazza, 45 in comune di Lusiana Conco e
operativa in località Lebene -Lusiana Conco, relativa al progetto di un “Ristrutturazione centro
zootecnico con ampliamento” richiedendo, contestualmente, l’attivazione della procedura di verifica
ai sensi dell’art.19 del D.Lgs. 152/2006.
Vista la documentazione integrativa spontanea trasmessa dalla ditta di cui alle note acquisite agli
atti con prott. 44394 e 44395 del 20/08/2019 e prott. 44861 e 44862 del 22/08/2019.
Vista la documentazione integrativa presentata dalla ditta in data 21/11/2019, acquisita agli atti con
prott. 61186, 61187, 61190, 61193, 61196, 61197, 61200, 61201, a seguito di richiesta integrazioni
trasmesse con prot. 52657 del 07/10/2019 da parte del Servizio VIA, secondo quanto deliberato
nella seduta del Comitato Tecnico Provinciale per la VIA in data 03/10/2019.
Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 1. Agricoltura,
lettera c) “Impianti per l’allevamento intensivo di animali il cui numero complessivo di capi sia
maggiore di quello derivante dal seguente rapporto: 40 quintali di peso vivo di animali per ettaro
di terreno funzionalmente asservito all’allevamento. Sono comunque esclusi, indifferentemente
dalla localizzazione, gli allevamenti con numero di animali inferiore o uguale a: 1.000 avicoli, 800
cunicoli, 120 posti per suini da produzione (di oltre 30 kg) o 45 posti per scrofe, 300 ovicaprini, 50
posti bovini;” dell’allegato IV della parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m. e i..
Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A), con riferimento alla tipologia degli
interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006.
Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 26/08/2019, contestualmente alla
comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
valutazioni di competenza.
Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull’ambiente, dispone l’esclusione dalla procedura di
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valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
presente articolo.
Tenuto conto che sono pervenute, ai sensi dell’art. 19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, le osservazioni di
Terna Rete Italia S.p.A. con le considerazioni di pertinenza acquisite con nota al prot. 49464 del
19/09/2019, trasmesse al proponente con la nota di richiesta integrazioni di cui al prot. 52657 del
07/10/2019.
Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 03/12/2019, ha disposto
l’esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
33/2019 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
nel tempo la situazione aziendale.
Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
dell’intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l’autorizzazione
dell’intervento.
Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti.
Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 45.
Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”.
Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.2 del 10/01/2019 con la quale è stato
approvato il Bilancio di Previsione 2019-2021;
Richiamato altresì il Decreto Presidenziale n. 11 del 31/01/2019 con cui è stato approvato il Piano
Esecutivo di Gestione 2019/2021 e il Piano Performance 2019/2021;
DETERMINA
1. che il progetto “Ristrutturazione centro zootecnico con ampliamento” della ditta Villanova
Paolo con sede legale in via Piazza, 45 in comune di Lusiana Conco e operativa in località
Lebene -Lusiana Conco, è escluso dalla procedura di valutazione di impatto ambientale
di cui al D.Lgs. 152/2006 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere
n.33/2019 allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante e
sostanziale;
2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
Regione Veneto;
3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell’art. 23 D.Lgs. 33/2013;
4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Lusiana
Conco, ad ARPAV, all’Azienda ULSS n.7 Pedemontana, a Etra S.p.A., a Vi.Abilità S.r.l., a
Terna Rete Italia S.p.A., a E-Distribuzione S.p.A..
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5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).
6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
all'albo pretorio on line.
INFORMA
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l’attuazione dell’intervento.
Vicenza, 04/12/2019
Sottoscritta dal Dirigente
(MACCHIA ANGELO)
con firma digitale
---
Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI
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DETERMINAZIONE N° 1813 DEL 04/12/2019
OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M. E I.
DITTA: VILLANOVA PAOLO.
PROGETTO: RISTRUTTURAZIONE CENTRO ZOOTECNICO CON AMPLIAMENTO.
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: LOCALITÀ LEBENE - LUSIANA CONCO.
CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
Provincia per 15 giorni dal 06/12/2019.
Vicenza, 06/12/2019
Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
(PONZIO DESIREE)
con firma digitale
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AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
VILLANOVA PAOLO
PARERE N. 33/2019
Oggetto: Ristruturazitne centrt ztttecnict ctn apliiapentt.
PROPONENTE: Villanova Paolo
SEDE LEGALE: Via Piazza n. 45 - Lusiana Conco
SEDE INTERVENTO: Località Lebene - Lusiana Conco
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Allevamento intensivo di animali.
PROCEDIMENTO: Verifca di assoggetabilità ex art.9t del D.Lgs. 95/2/006.
MOTIVAZIONE V.I.A: ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 95/2/006 e ss.mm.ii. - 9. Agricoltura
c) impianti per l'allevamento intensivo di animali il cui numero complessivo
di capi sia maggiore di quello derivante dal seguente rapporto: 40 quintali di
peso vivo di animali per etaro di terreno funzionalmente asservito
all'allevamento. Sono comunque esclusi, indiferentemente dalla
localizzazione, gli allevamenti con numero di animali inferiore o uguale a:
9.000 avicoli, 800 cunicoli, 9/0 posti per suini da produzione (di oltre 30 kg)
o 45 posti per scrofe, 300 ovicaprini, 50 posti bovin.
COMUNE INTERESSATO: \\\
DATA DOMANDA: 8, 9t e /0 agosto /09t
DATA PUBBLICAZIONE: /6 agosto /09t
DATA INTEGRAZIONI: /9 novembre /09t
DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
9 SIA Verifca VIA Villanova (con analisi grafca);
/ Relazione tecnica di progeto Villanova;
3 Tavola 9;
4 Tavola /;
5 Tavola 3;
6 Tavola 4;
7 Tavola 5;
8 Relazione non necessità Vinca Villanova;
t Valutazione impato acustico Villanova;
90 Relazione geologica e geotecnica Villanova;
99 Relazione Paesaggistica Villanova.
PREMESSE
L'azienda è costituita da un capannone avicolo per l'allevamento di tacchini femmine e risulta ripartito in un
piano terra ad uso avicolo, un piano primo interrato con soppalco ed un piano secondo interrato con n. / ma -
gazzini; l’allevamento atualmente accasa potenzialmente circa 7//5 capi.
La richiesta della dita è quella di poter realizzare un secondo capannone adibito ad allevamento avicolo di
tacchini, pertanto la valutazione ambientale riguarda l'aumento del numero di capi allevabili che passerà da
7//5 a 940/5, pari a 6800 capi2ciclo.
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AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
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Nello specifco l’intervento consiste nella realizzazione di un nuovo capannone funzionale all’atività avicola
e nella ristruturazione del capannone esistente; il piano primo sarà invece destinato interamente ad alleva-
mento, con annesso locale fltro (di circa t mq) per l’accesso dall’esterno degli operatori che lavorano in
azienda e del personale veterinario, e ripostiglio (di circa 7 mq).
Il terreno atiguo al nuovo fabbricato verrà risagomato al fne di poter rendere funzionale l'uso degli spazi
esterni realizzando dei muri di contenimento con blocchi in marmo e delle scarpate. Verrà inoltre realizzata
una recinzione in legno a protezione delle scarpate.
Il progeto prevede anche la ristruturazione del capannone esistente; l’intervento comporta la bonifca delle
parti di copertura e contro-softatura in amianto le cui lastre verranno rimosse e smaltite da una dita spe-
cializzata. Verranno sostituiti i serramenti e sopraluce esistenti e realizzate delle nuove fnestre al lato nord-
ovest e sud-est al fne di garantire una migliore illuminazione ed aerazione del capannone..
UBICAZIONE
L'azienda agricola è situata nella parte nord del territorio del comune di Lusiana (VI).
Per il P.I. l'azienda ricade all'interno:
- dell'Ambito Territoriale Omogeneo (A.T.O.) n. 99 “Sistema montano delle contrade storiche minori”;
- del Vincolo paesaggistico dei Corsi d'acqua e delle Zone Boscate (art. 8 NTA);
- del Vincolo idrogeologico-forestale (art. t NTA).
L'area oggeto di intervento atualmente non risulta boscata.
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Orttfttt dei sitt
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianifcazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Asseto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Lusiana;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Lusiana;
• Rete Natura /000.
Il Quadro Programmatico evidenzia un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianifcazione
territoriale che interessano l’area, ad eccezione del Piano di Tutela delle Acque di cui si chiede l’analisi e la
valutazione, per i quali si ritengono tutavia necessari i seguenti approfondimenti, in quanto risultano
presenti una serie di sensibilità che devono essere messe in relazione con l’intervento proposto.
PTRC
Relativamente al PTRC in corso di approvazione, non viene preso in considerazione l’elaborato “Ambiti di
Paesaggi, atlante ricognitivo” della variante al PTRC adotato (D.G.R. n. 4/72/093), e, conseguentemente, non
è stato analizzato il rapporto dell’intervento con gli “obietivi e indirizzi di qualità’ paesaggistica”
riguardanti l’ambito n. 0t Altopiano dei Sete Comuni 9 (ambito comprendente l’area in questione) in
particolar modo , il punto / “Integrità dei sistemi geomorfologici di interesse storico-ambientale” (/c), il
punto 99 “Integrità e qualità ecologica dei sistemi prativi” (99b), il punto 98 “Valore storico-culturale
dell’edilizia rurale tradizionale” (98b), 37 “Integrità delle visuali estese” (37a) e, se del caso, il punto /4
“Valore culturale e testimoniale degli insediamenti e dei manufati storici” (/4b).
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PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (P.T.C.P.)
Nello S.P.A. non vengono prese in considerazione le tavole /./ CARTA GEOLITOLOGICA e /.4 CARTA
GEOMORFOLOGICA del PTCP; in entrambi è indicata, nelle immediate vicinanze dell’intervento, la
presenza di una “Faglia e sovrascorrimento certa”.
PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (P.A.T.) DI LUSIANA
Tav. 4 Carta delle Trasformabilità, nello S.P.A. non viene indicato il fato che l’area interessata dall’intervento
è all’interno di “Aree di urbanizzazione consolidata prevalentemente produtive – art. 40”.
Si aferma che l’area interessata dall’intervento è interna a “Corridoi ecologici del P.T.R.C.” ma questa
dizione non è presente nella legenda della tavola.
PIANO DEGLI INTERVENTI DI LUSIANA (P.I.)
La scheda n. / dell’elaborato “g- Schede tecniche di intervento” che prevede la “Destinazione d’uso
produtiva”. L’intervento, da realizzarsi all’interno dei succitati mappali, è da compiersi mediante Strumento
Urbanistico Atuativo (SUA), la cui approvazione dovrà essere efetuata entro cinque anni
dall’approvazione del Piano degli Interventi (PI) stesso, pena il decadimento della trasformabilità
dell’ambito.“.
Nello specifco dovrà essere indicata la compatibilità urbanistica dell’intervento proposto con quanto
indicato nella scheda succitata.
Le integrazioni fornite hanno parzialmente soddisfato quanto richiesto; il giudizio di conformità urbanistica
rimane pertanto di esclusiva competenza del Comune.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impati aggiuntivi e signifcativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
Il progeto prevede la realizzazione di un nuovo capannone funzionale all’atività avicola e la ristruturazio-
ne del capannone esistente.
Il nuovo capannone sarà posto ad ovest dell’esistente e disposto su due piani. Il piano terra avrà superfcie
totale di 9/0 m/ e sarà composto da un deposito materiali ad uso letiera (/8,5 m /), una zona stoccaggio rifuti
(96 m/), una zona con cella frigo (96 m/), una vasca di raccolta acque piovane (93,5 m /) e un deposito (69 m/).
Il piano primo sarà destinato interamente ad allevamento, con superfcie utile di 850,04 m /, con annessi locale
fltro (di circa t m/), per l’accesso dall’esterno degli operatori che lavorano in azienda e del personale veteri -
nario, e ripostiglio (di circa 7 m /). La strutura verrà realizzata in elementi prefabbricati modulari in acciaio,
pareti e termocopertura con pannelli sandwich ad alto coefciente di coibentazione in doppia lamiera pre -
verniciata e teto a due falde in lamiera grecata. Il terreno atiguo al nuovo fabbricato verrà risagomato al fne
di poter rendere funzionale l'uso degli spazi esterni realizzando dei muri di contenimento con blocchi in
marmo e delle scarpate. Verrà inoltre realizzata una recinzione in legno a protezione delle scarpate.
La ristruturazione del capannone esistente comprende la bonifca delle parti di copertura e contro-softatu-
ra in amianto, le cui lastre verranno rimosse e smaltite da una dita specializzata. Verranno sostituiti i serra-
menti e sopraluce esistenti e realizzate delle nuove fnestre al lato nord-ovest e sud-est al fne di garantire
una migliore illuminazione ed aerazione del capannone. Sopra la terrazza esistente verrà realizzato un nuo-
vo locale di circa 38 m / da adibire a spogliatoio (97,44 m /), bagno con doccia (4,75 m/) e ripostiglio (8,40 m/).
L’ampliamento verrà realizzato con murature in termo-laterizio con cappoto esterno e teto tradizionale a
due falde.
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Per garantire e migliorare il benessere degli animali:
- nel nuovo capannone verrà installato un impianto di ventilazione forzata, con 3 agitatori e t estartori (ven-
tilatori);
- nel capannone esistente, atualmente provvisto solo di / agitatori interni, verranno aggiunti 8 estratori
(ventilatori).
In entrambi i capannoni i ventilatori saranno posti sul fronte sud-ovest e le fnestrature saranno di tipo a va-
sistas. La documentazione di progeto riferisce per ciascun capannone una capacità massima di 35.650 m 32h
per il sistema di agitatori e di 4/./00 m32h per il sistema di estratori (ventilatori).
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Nel periodo invernale l’allevamento avicolo sarà riscaldato tramite impianto a GPL: il capannone esistente
sarà servito da / riscaldatori d’aria pensili posti all’esterno; il nuovo capannone sarà servito da 5 tubi radianti
a softo e / riscaldatori d’aria pensili posti all’esterno.
L’impianto di alimentazione nel nuovo capannone sarà costituito da / silos da 99/ q.li ciascuno, con convo-
gliamento del mangime tramite sistema di coclee alle 3 linee delle mangiatoie, lineari e dotate di sistema anti-
spreco. L’impianto di abbeveraggio degli animali nel nuovo capannone sarà costituito da 4 linee lunghe
quanto il capannone, dove verranno collegati i gocciolatoi con tazzina antispreco sotostante.
Nel capannone esistente saranno presenti / linee di abbeveraggio.
DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
La tipologia di allevamento è quella della BAT 34 a) “Ventilazione naturale o forzata con sistemi di
abbeveraggio antispreco (in caso di pavimento pieno con letiera profonda)”.
Il progeto prevede l’allevamento di tacchini femmine, stabulati su letiera permanente, su una superfcie
neta di 850,04 m/ nel nuovo capannone e t03,98 m/ nel capannone esistente (superfcie utile complessiva
9.753 m/), per una capacità massima di 94.0/5 capi. L’azienda efetuerà 3 cicli2anno secondo il criterio
gestionale del tuto-pieno2tuto-vuoto all’interno di ogni capannone, con periodi di vuoto sanitario di almeno
/9 giorni. La durata di ciascun ciclo è normalmente di 990 gg, con accasamento di tacchine di 9 giorno di età.
Per la descrizione in detaglio delle fasi di processo si rimanda alla documentazione di progeto.
Durante le fasi di allevamento si prevede la produzione dei seguenti rifuti, da conferire a dite specializzate:
- contenitori vuoti dei prodoti ftofarmaceutici impiegati;
- carcasse dei capi morti (raccolte giornalmente e portate in container freezer; mortalità circa 5%);
- imballaggi vari.
La pollina viene raccolta tramite pala meccanica e venduta ad azienda specializzata: non sono previsti
stoccaggi in sito in concimaia.
Atualmente l’azienda nel capannone esistente efetua la pulizia a secco. Nello stato di progeto in entrambi i
capannoni si efetuerà il lavaggio con idropulitrice, con conseguente produzione di acque refue rientranti
nella defnizione dell’art. /, letera f, DGR 9835296.
Si richiede una nota di precisazione in merito al sistema di ventilazione dei locali, in particolare su:
- portata totale di estrazione che sarà garantita in ciascun capannone, e quindi numero minimo di
ricambi d’aria;
- portata di ciascun ventilatore che si prevede di installare.
Si richiede inoltre di riferire sull’applicabilità della normativa di prevenzione incendi relativamente agli
impianti termici previsti e, se pertinente, sullo stato dei relativi adempimenti presso il Comando dei Vigili
del fuoco.
Inoltre, l'allevamento atuale risulta privo della Comunicazione nitrati; infati, con accasamento potenziale di
7.//5 tacchini femmine2ciclo e con stabulazione su letiera permanente, produce annualmente oltre 4.500 kg
di azoto al campo (quindi al neto delle perdite per volatilizzazione, e tenendo anche conto dei periodi di
vuoto sanitario). Allevamenti ubicati in zone non vulnerabili ai nitrati (come Lusiana e Conco) hanno
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l'obbligo della Comunicazione nitrati quando superano la soglia dei 3.000 kg2anno di azoto al campo
(indipendentemente che pratichino o meno lo spandimento agronomico).
Le integrazioni fornite hanno soddisfato e chiarito quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impati aggiuntivi e signifcativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Il progeto prevede un aumento di potenzialità e pertanto un aumento delle emissioni gassose prodote nella
fase di esercizio: anidride carbonica dalla respirazione; ammoniaca e metano dalle deiezioni avicole. L’entità
di tali emissioni dipende da svariati fatori, tra i quali: tipo di capo allevato, stabulazione, dieta alimentare
etc. La documentazione di progeto evidenza come odori e polveri siano fatori inevitabilmente legati all’ati -
vità di allevamento e che la zona limitrofa all’impianto in esame viene inquadrata come agricola, con presen-
za di altri allevamenti di piccole e medie dimensioni. Inoltre viene sotolineato che nello stato di progeto i
due capannoni saranno dotati di ventilatori che permeteranno di convogliare all’esterno le polveri, mentre
nel capannone esistente sono in funzione solo agitatori interni.
Il progeto comprende una modellizzazione delle dispersioni in atmosfera in atmosfera, elaborata per i se-
guenti inquinanti: ammoniaca, polveri sotili (PM90) e impato odorigeno.
Le sorgenti di emissioni sono perse per le simulazioni ante e post intervento, rispetivamente costituite dal
solo capannone esistente (emissione dal salo sud, dove sono posti i ventilatori) e dai due capannoni avicoli,
esistente e nuovo (emissione lato sud, dove sono posti i ventilatori). I ricetori sono rappresentati dalle case
di civile abitazione più vicine all’allevamento: sono state identifcate sei abitazione:
Le emissioni dall’allevamento sono state quantifcate, sia nelle condizioni ante intervento sia in quelle post
intervento, sulla base di fatori di emissione per capo derivanti da leteratura. Per ammoniaca e polveri sono
stati ricavati i fussi di massa in kg2anno ed in microg2sec, mentre per l’odore sono state ricavate le emissioni
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totali in u.o.2sec. Per ciascun inquinante sono state poi eseguite le simulazioni di ricaduta presso i recetori,
confrontati con i relativi valori limite applicabili. Si riportano di seguito i risultati reperibili nella documenta -
zione di progeto:
PER L’AMMONIACA:
PER LE POLVERI (PM90):
PER LE EMISSIONI ODORIGENE:
Per gli odori, assumendo come soglia di potenziale disturbo il valore di 3 u.o.2m3 presso il ricetore, si rileva -
no nella simulazione sopra descrita dati ampiamente inferiori (di circa un ordine di grandezza).
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Richiamate le Linee guida della provincia di Vicenza per la gestione della “problematica odori” da alleva -
menti intensivi nelle pratiche di VIA, ed in particolare la sezione 4 inerente “Modalità nella determinazione
della portata di odore”, si rileva come l’elaborazione sopra riepilogata sia basata su portate di odore assunte
da leteratura e non misurate nel caso specifco (atività esistente) con la tecnica dell’olfatometria dinamica.
Analogamente per gli inquinanti ammoniaca e polveri. Si rende necessario validare ovvero aggiornare le as-
sunzioni tramite opportune misure dell’emissione reale nello stato di fato.
Si ritiene inoltre signifcativo, per una valutazione dei potenziali impati ambientali cumulativi nell’area,
integrare la simulazione sulle emissioni e sulle relative ricadute tenendo conto di tute le sorgenti analoghe
presenti nella zona circostante, cioè tuti gli allevamenti, ativi o previsti, anche di terzi, ciascuno considerato
per la tipologia e le dimensioni carateristiche. In allegato allo Studio Preliminare Ambientale è presentato il
documento "Modellizzazione delle dispersioni in atmosfera". Si richiede di riformulare i risultati dello studio
previsionale conformemente al Punto 94 dell'Allegato 9 all'Allegato A alla DGR 95 febbraio /09/ n.IX23098
della Regione Lombardia cui fanno riferimento le LG predisposte dal Comitato VIA della Provincia di
Vicenza sia per quanto concerne il punto 94./ (Risultati di impato presso i recetori sensibili) che il punto
94.3 (Mappa di impato).
Le integrazioni fornite hanno soddisfato quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impati aggiuntivi e signifcativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
L’approvvigionamento idrico viene garantito da acquedoto comunale.
L’ampliamento dell’allevamento comporterà un aumento dei consumi di acqua per abbeverare gli animali,
diretamente proporzionale all’aumento del numero di capi.
Per la disinfezione degli automezzi, adotando la tecnica della nebulizzazione di acqua con disinfetante, si
stima un consumo pari a / litri2veicolo.
Nello stato di progeto in entrambi i capannoni si efetuerà il lavaggio con idropulitrice, con conseguente
produzione di acque refue rientranti nella defnizione dell’art. /, letera f, DGR 9835296. Il consumo di acque
di lavaggio dei capannoni viene stimato in 5 l2m/, che per la superfcie di stabulazione di 9.753 m/ porta a
prevedere una produzione di acque refue pari a 8,765 m3.
La tabella seguente prospeta un confronto tra i consumi ante e post intervento di progeto:
Si rileva pertanto una previsione di aumento dei consumi d’acqua pari a 9.335,0/ m32anno, nelle condizioni
di regime massimo potenziale.
Nello stato di progeto le acque refue derivanti dal lavaggio di entrambi i capannoni verranno convogliate in
una vasca interrata (volume t m3), posta tra il capannone esistente e quello nuovo. Le acque di lavaggio della
piazzola di disinfezione verranno raccolte tramite griglia e convogliate in un’altra vasca chiusa (volume 9 m 3)
che non permete l’entrata dell’acqua piovana. Tute le acque di lavaggio prodote verranno successivamente
smaltite da una dita specializzata (pag. 4).
Lo scarico del nuovo bagno verrà realizzato con tubazioni in PVC, sifone Firenze, tratamento in vasca Im-
hof e sub-irrigazione.
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Le acque pluviali delle coperture dei capannoni verranno raccolte in una vasca ricavata all’interno del capan-
none di progeto (capacità 30 m3) e il troppo pieno verrà smaltito in pozzo perdente. Una parte delle acque
pluviali verrà dispersa a terra.
Le acque meteoriche dei piazzali verranno raccolte tramite caditoie e verranno tratate in pozzeto disoleato-
re e successivamente smaltite mediante sub-irrigazione.
Non si prevede la gestione separata delle acque di prima pioggia. Secondo la documentazione di progeto le
sole acque che possono venire in contato con le deiezioni animali sono le acque di lavaggio dei capannoni, le
quali saranno gestite in conformità alla Diretiva Nitrati e alla DGR /4t5206 e DGR /43t207: a tal fne
convogliate e raccolte in una vasca interrata da t m3 (capacità superiore a quella stimata per il lavaggio
completo della superfcie utile dell’allevamento, pari a 8,765 m 3), dove vengono stoccate per un periodo
minimo di t0 giorni prima di essere smaltite da una dita specializzata.
Si ritiene necessario predisporre dei punti di ispezione e campionamento sulle linee delle acque meteoriche,
appena a monte del recapito in subirrigazione e in pozzo perdente, in modo da rendere possibili interventi di
caraterizzazione e di controllo sugli scarichi. Si richiede di aggiornare in tal senso le piante scarichi di
progeto, proponendo un set di parametri signifcativi a fni di caraterizzazione straordinaria post
intervento.
Inoltre si richiede di specifcare il volume della vasca, gli utilizzi dell'acqua raccolta (con approssimato
bilancio di massa) e quale parte viene dispersa a terra, con quali fnalità e modalità, specifcando quali
considerazioni siano state fate nella inpiduazione della localizzazione del pozzo perdente e della sua
strutura di progeto rispeto al prevenire la possibilità di veicolazione accidentale di sostanze indesiderate
nel sotosuolo.
Si ritiene opportuno e necessario che la scelta ed il dimensionamento del sistema di smaltimento delle acque
refue (subirrigazione) venga supportano da una specifca Relazione Idrogeologica (ai sensi del D.Lgs.
95/2/006 e del Piano di Tutela delle Acque (PTA), pubblicato sul B.U.R. del 8 dicembre /00t e
specifcatamente all’Art. /9 - Sistemi di tratamento inpiduale delle acque refue domestiche, come
modifcato dalla DGRV n.84/ del 952052/09/).
La stessa Relazione Idrogeologica dovrà afrontare il calcolo del sistema di smaltimento delle acque
meteoriche tramite “pozzi perdenti” (smaltimento nei primi strati di sotosuolo), verifcandone il
dimensionamento e la posizione onde evitare infuenze negative con altre proprietà e2o aree pubbliche.
Le integrazioni fornite hanno parzialmente soddisfato quanto richiesto; si dovrà pertanto prescrivere uno
specifco adempimento per la defnizione esaustiva di tale aspeto. In particolare:
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- defnizione dei punti di controllo e del set analitico sulla rete acque meteoriche;
- nella relazione idrogeologica non si parla del sistema di smaltimento autonomo delle fognature del bagno,
previsto tramite subirrigazione, salvo un generico riferimento ad elaborati grafci.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impati aggiuntivi e signifcativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
L’area in esame è situata poco più a nord dell’abitato di Lusiana, in località Vitarolo, nella fascia
pedemontana compresa tra il monte Campantile a nord ed il monte Linta a sud. In particolare il sito
d’intervento si posiziona a circa 730 m s.l.m., in posizione soprastante la strada comunale “a mezza costa”
che collega l’abitato di Lusiana a quello di Conco.
L’acclività dei versanti vicini, piutosto accentuata, è comunque omogenea a costante e sono entrambi
delimitati alla base dall’incisione del torrente Zante; si trata di una valle larga, percorsa solo
occasionalmente da acque di ruscellamento superfciale provenienti dal territorio circostante.
L’intervento in progeto prevede la ristruturazione del fabbricato ad uso zootecnico esistente, che misura
circa t60 mq di superfcie, e la realizzazione di un nuovo fabbricato a monte da t90 mq circa, in posizione
sopra-elevata di 3 m. Si prevedono fondazioni a plinti quadrangolari impostati a – 3.0 m dal proflo naturale
del versante.
Il substrato roccioso nella zona d’indagine è rappresentato da due importanti formazioni geologiche quali il
Rosso Ammonitico e il Biancone contraddistinto quest’ultimo da un ampio areale di aforamento in tuto il
territorio dell’Altopiano. Appaiono inoltre particolarmente carsifcati con numerose venature e cavità interne
riempite da materiale terrigeno e2o calcitico.
Le giaciture degli strati rocciosi aforanti sono prossime alla verticalità o fortemente inclinate di 50°-60°, con
immersioni a SO; data l’elevata stratifcazione dei banchi inferiori, generalmente superiore ai 50 cm, gli
aforamenti appaiono poco fraturati e disgregati, anche se suscetibili ai fenomeni atmosferici quali gelo
disgelo o precipitazioni meteoriche corrosive.
L’elevata degradazione e la facile fraturazione degli strati calcareo-marnosi posti al teto, determina estese
coltri detritiche eluviali e colluviali che si distribuiscono in superfcie lungo i pendii debolmente inclinati,
mascherando zone più o meno vaste del substrato roccioso aforante. Questi terreni detritici incoerenti si
depositano anche nelle zone di fondovalle, secondo morfologie a cono, sia per gravità che per dilavamento
meteorico proprio alla base dei versanti montani; sono costituite da elementi lapidei eterogenei di
dimensione decimetrica con matrice fne limoso-argillosa a scarsa coesione, molto ossidata e alterata.
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Dal punto di vista idrogeologico, nella zona d’intervento vi è una forte percolazione idrica sia superfciale
che soterranea in quanto l’elevata permeabilità del substrato roccioso per carsismo ha determinato le
morfologie tipicamente carsiche quali il salto geomorfologico, ben visibile poco più a valle, denominato
Prialunga o la stessa valle del torrente Zante pressochè priva di defusso idrico superfciale.
Non si riscontrano pertanto emergenze d’acqua al piede del versante in esame mentre esse sono presenti più
a sud dove le rocce calcaree si trovano a contato con il substrato marnoso-arenaceo delle unità poste al teto
(Scaglia Rossa e Cinerea).
Dal punto di vista geotecnico, data la presenza di roccia aforante, non si rinvengono depositi detritici di
particolare entità ma solo materiale eluviale di copertura proveniente dalla degradazione della medesima
roccia madre; gli aforamenti calcarei risultano coperti dalla sola cotica erbosa ed emergono dal versante con
regolarità e con una buona continuità spaziale.
Poichè l’intervento prevede lo sbancamento del terreno e della roccia presente a monte, è stata valutata la
stabilità dei fronti di scavo.
Data la presenza del substrato roccioso aforante e le sue condizioni struturali, i cui strati emergono dal
pendio con inclinazioni moderate ma con una pendenza verso valle (frana-poggio) si rileva una possibile
pericolosità geologica per franamento della scarpata di scavo.
Si dovrà quindi porre atenzione, durante la realizzazione dello scavo del piano interrato, ad eventuali
distacchi di roccia, quali caduta massi o sassi dal pendio, che anche se di moderata entità necessitano di un
intervento di contenimento.
E’ opportuno pertanto inserire una rete paramassi o un opera di contenimento anche provvisionale lungo il
fronte di scavo per la sicurezza degli operari e del cantiere in grado di limitare e quindi contenere questi
locali fenomeni di crollo dall’ammasso roccioso aforante.
Per quanto riguarda il PIANO DI ASSETTO IDROGEOLOGICO (PAI), presso il sito di indagine non risulta
la presenza di fenomeni di dissesto così come nella cartografa tematica del PAT (Carta Geomorfologica)
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PAI
Estratto Carta Geomorfologica PAT
Si consiglia inoltre di intervenire mediante un’adeguata regimazione di tute le acque in circolazione,
inserendo una condota di drenaggio a tergo del muro perimetrale allo scopo di allontanarle dal piano
interrato. Si potranno poi adotare dei sistemi di fltrazione al suolo, quali pozzi perdenti, purchè posizionati
lontano a e valle dei fabbricati esistenti e di progeto. Tali pozzi dovranno essere soggeti a calcolo idraulico
ed idrogeologico, verifcandone il dimensionamento e la posizione onde evitare infuenze negative con altre
proprietà e2o aree pubbliche.
Le integrazioni fornite hanno soddisfato quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impati aggiuntivi e signifcativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
Nell’ambito della documentazione di progeto è stata prodota una valutazione previsionale di impato
acustico, a frma dell’ing. Luca Zenari.
Le sorgenti nello stato di progeto vengono così inpiduate:
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Per propagazione in interno ed esterno vengono assunte come ricetori sensibili le unità residenziali
situate nelle vicinanze dell’impianto, di seguito inpiduate:
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Si conclude che, nello stato di progeto, i valori limite assoluti di immissione e di emissione risultano rispeta-
ti e che i valori limite diferenziali risultano rispetati o non applicabili.
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La documento di valutazione previsionale di impato acustico propone in Allegato 3 le misure strumentali
del rumore residuo diurno e noturno ante operam, senza approfondire la verifca del rispeto dei limiti di
zona nello stato atuale dell’esercizio dell’allevamento.
Si ritiene necessario integrare la valutazione con la dimostrazione del rispeto dei limiti di emissione e di im-
missione (assoluti e diferenziali) nello stato di fato.
Di seguito alle valutazioni efetuate dal Tecnico Competente e riportate nella Documentazioni di Impato
Acustico, con gli approfondimenti riguardanti le integrazioni del caso, non si riscontrano potenziali o mani-
feste criticità a causa delle emissioni sonore delle atività, degli impianti, macchinari e mezzi dell’azienda.
Si ritiene opportuno prescrivere fn d’ora un monitoraggio – con gli impianti dell’atività funzionanti a pieno
regime - per evidenziare la bontà della stima previsionale ed eventualmente per inpiduare ulteriori moda-
lità operative o interventi struturali fnalizzati alla limitazione delle criticità laddove si potessero riscontrare
livelli di emissione acustica superiori ai limiti di norma.
Qualora al Comune dovessero pervenire lamentele o segnalazioni di disturbo ovvero se il Comune, per pre-
cauzione, lo ritenesse comunque opportuno, sarà richiesto alla dita titolare dell’atività di produrre adeguate
verifche fonometriche. I risultati delle verifche dovranno essere consegnati alla l’Amministrazione Comuna-
le entro breve tempo dalla suddeta richiesta. Nel caso di eventuali riscontri di potenziali o manifeste criticità
acustiche si predisponga dei più opportuni sistemi di contenimento e di mitigazione delle emissioni di rumo-
re impatanti nei confronti dei ricetori più prossimi all’atività
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impati aggiuntivi e signifcativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
Il progeto non presenta particolari criticità dal punto di vista degli impati da agenti fsici, salvo quanto ri-
portato nell’apposita sezione in materia di rumore. Nella documentazione non è specifcato se l’intervento
prevede la realizzazione di nuovi impianti di illuminazione esterna. Nel caso in cui tali impianti fossero pre -
visti, si rende necessario il progeto illuminotecnico in base alla L. R. 972/00t. e ai criteri e linee guida di pro -
getazione consultabili sul sito ARPAV all’indirizzo: htps:22www.arpa.veneto.it2temi-ambientali2luminosita-
del-cielo2criteri-e-linee-guida-9.
Le integrazioni fornite hanno soddisfato quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impati aggiuntivi e signifcativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
Secondo la documentazione di progeto l’allevamento, pur ricadendo in zona boscata in base alla cartografa,
si colloca in un’area atualmente non boscata. Viene riferito che l’intervento comporterà una modifca
dell’atuale paesaggio, inserendosi però armonicamente e non causando ostacolo visivo per beni di tipo natu-
rale o paesaggistico. Inoltre gli edifci non saranno visibili dalla sotostante strada punnclia SPt4, in quanto
coperti dalla scarpata stradale.
Dal sopralluogo sul campo si è rilevato come il sito dell’atività sia contornato da boschi (che in direzione
nord ed est arrivano a ridosso dell’allevamento) e si collochi alle quote più basse di una valleta caraterizza-
ta prevalentemente da boschi e prati, con una modesta presenza di insediamenti antropici.
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Si ritiene che, considerato il pregio paesaggistico dell’area e la conformazione del territorio circostante, che
ofre punti di visuale assai persifcati per posizione planimetria e quota altimetrica, l’impato visivo del
progeto vana ulteriormente approfondito mediante:
- precisazioni sulle carateristiche cromatiche degli edifci (sia pareti esterne sia copertura);
- presentazione di rappresentazioni grafche tipo “rendering” post operam, con punti di vista scelti in
ragione del potenziale maggior impato visivo (ad es. sulla cresta del rilievo a prato posto verso sud-
ovest).
Le integrazioni fornite hanno parzialmente soddisfato quanto richiesto, in quanto il riferimento
esclusivo agli edifci esistenti per le scelte cromatiche non è conpisibile e manca qualsiasi valutazio-
ne rispeto all’inserimento nell’ambiente naturale; inoltre, il singolo rendering fornito (senza motiva-
re la collocazione del punto di vista) evidenzia una certa “visibilità” dell’edifcio e non si riesce per -
tanto a dimostrare la trascurabilità dell’impato visivo. L’ulteriore approfondimento da richiedersi
dovrà essere integrato con il progeto riguardante la sistemazione “a verde”.
VALUTAZIONE
Si ravvisano particolari elementi che, in assenza di progetazione integrativa, potrebbero determinare impati aggiuntivi
e signifcativi sull'ambiente determinati dall’intervento, comportando la necessità di una specifca prescrizione
corretiva.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
La realizzazione del nuovo capannone comporterà l’arrivo in loco di tuto il materiale necessario ai lavori di
cantiere e alla successiva gestione dell’atività ampliata. Atualmente l’allevamento è ativo e per il transito
dei mezzi utilizza la stessa strada pubblica che utilizzerà in futuro. Quest’ultima presenta un trafco
veicolare modesto e, secondo la documentazione di progeto, non si sono mai manifestati problemi nella
viabilità locale.
Nella fase di gestione è previsto un aumento del trafco, sopratuto per il carico2scarico di materie prime e
prodoti, legato all’aumento dei quantitativi tratati:
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Si prevede un aumento del numero di viaggi all’anno (da 57 a t7), dovuto all’aumento di capi accasabili,
mentre rimane invariato il numero di cicli all’anno (/,7t cicli2anno). Il numero di viaggi per i medicinali è
stimato in base al numero di cicli, ma può variare in base alle esigenze degli animali. Inoltre il numero di
viaggi può cambiare in base alle dimensioni ed alle capacità dei camion. L’andamento ciclico dei viaggi, che
segue l’andamento dei cicli di allevamento, è rappresentato grafcamente nelle fgure che seguono, dove
l’intervallo temporale minimo considerato è pari a 5 giorni (7/ intervalli da 5 giorni per /60 giorni all’anno).
Sia nella situazione ante intervento sia in quella post intervento si è considerato l’arrivo di pulcini, mangime
e letiera contemporaneamente ad inizio ciclo e il ritiro di capi venduti, carcasse e pollina
contemporaneamente a fne ciclo, così da ipotizzare la situazione peggiore.
Si passerà da 8 viaggi in 5 giorni (9,6 viaggi2giorno) nella situazione peggiore ante intervento fno a 99 viaggi
in 5 giorni (/,/ viaggi2giorno) nella situazione peggiore post intervento. L’aumento è di 0,6 viaggi giorno
nella situazione di picco.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impati aggiuntivi e signifcativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE
Il progeto, sulla base della documentazione prodota, non presenta particolari criticità dal punto di vista de-
gli impati su risorse naturali ed agronomiche, ma per realizzare l’intervento è necessario un rimodellamento
del terreno al fne di garantire l’accessibilità del nuovo capannone. E’ prevista la realizzazione di scarpate
inerbate e muri di sostegno in blocchi in pietra ciclopici e l’installazione di una recinzione nella parte sommi-
tale delle scarpate e lungo il confne di proprietà nei lati nord e sud. Il tuto al fne di inserire il nuovo fabbri -
cato in maniera congrua e in armonia con il contesto oggeto di tutela.
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In considerazione dell’elevato grado di naturalità in cui è inserito l'intervento e delle cospicue alterazioni
morfologiche in progeto, è opportuno un approfondimento della sistemazione paesaggistico-ambientale
appena abbozzata, che consideri in modo più approfondito la “Barriera Verde “ citata a pag 40 della
Relazione
ponendo maggiore atenzione ai seguenti elementi:
rimaneggiamento morfologico e interventi di sistemazione a verde complementari (idrosemina,
interventi di bio-ingegneria forestale ecc)
verifca della qualità2quantità della formazione boschiva contermine, con ipotesi di miglioramento
ed integrazione che tenga conto sia degli aspeti di continuità ecologica che della realizzazione della
nuova recinzione.
Proprio tenendo conto quanto riportato in circa gli efeti ambientali della vegetazione:
- assorbimento CO/ e altre emissioni prodote dall’allevamento
- emissione di O/
- incremento della biopersità
- mitigazione visiva, acustica, da polveri ed odori.
Le integrazioni fornite hanno parzialmente soddisfato quanto richiesto, in particolare manca una
progetazione articolata degli interventi di sistemazione a verde:
- esiste una potenziale contraddizione tra la relazione, in cui si parla di “mureti a secco” e la cartografa di
progeto che cita invece “muro di contenimento in blocchi di marmo” e non risulta correto prevedere, quali
opere di mitigazione ed inserimento paesaggistico-ambientale, interventi già presenti nella fase del progeto
originale, con fni solamente edilizio-struturali;
- la sistemazione prospetata, oltre alla idrosemina (in cui va specifcato il miscuglio da impiegare) ed alla
messa a dimora di piante di edera, va efetuata la posa anche di piccoli alberi (Fraxinus ornus, Ostrya
carpinifolia, Acer campestre) ed arbusti (Cornus sanguinea, Corylus avellana, Crataegus monogyna..) nelle
porzioni piane che interrompono la pendenza;
- non vengono sfrutate le possibilità di metersi in connessione ecologica con le aree boscate esterne ed è
importante prevedere la messa a dimora di alberature nelle porzioni allo scopo utilizzabili: nello spazio
perimetrale, a monte della scarpata, nei punti di interesse notevole, nelle vicinanze della recinzione.
VALUTAZIONE
Si ravvisano particolari elementi che, in assenza di progetazione integrativa, potrebbero determinare impati aggiuntivi
e signifcativi sull'ambiente determinati dall’intervento, comportando la necessità di una specifca prescrizione
corretiva.
CARATTERIZZAZIONE DELLA FLORA E FAUNA
Secondo la documentazione di progeto non possono escludersi impati negativi sulla parte di fora e fauna
che si sono adatate all’ecosistema agrario (micromammiferi, inseti, invertebrati, uccelli, e specie erbacee
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infestanti). Nel contempo la presenza di una barriera vegetale perimetrale costituita dal bosco esistente
garantirà il mantenimento degli elementi di biopersità.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impati aggiuntivi e signifcativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE PER LA TUTELA DEI SITI S.I.C./Z.P.S PER LA V.INC.A.
La realizzazione del nuovo capannone comporterà la riduzione di superfcie agricola, pari a circa 850 m /.,
senza peraltro riduzione di habitat prioritari o di habitat di specie prioritarie ai sensi della Diretiva Habitat
t/243. Il sito rete Natura /000 più vicino è il SIC “IT3//000/ Granezza”, distante 9.800 metri in direzione
ovest. La realizzazione del nuovo capannone comporterà la riduzione di superfcie agricola, pari a circa 850
m/., senza peraltro riduzione di habitat prioritari o di habitat di specie prioritarie ai sensi della Diretiva
Habitat t/243. Il sito rete Natura /000 più vicino è il SIC “IT3//000/ Granezza”, distante 9.800 metri in
direzione ovest. Gli impati che potenzialmente l’allevamento potrebbe indurre su Rete natura /000
potrebbero essere di natura odorigena o rumorosa ma le distanze sono tali da afermare con ragionevole
certezza che non vi siano alterazioni in forma direta o indireta su habitat Natura /000 o habitat di specie. In
base al paragrafo /./ dell’allegato A alla Dgr n. 9400 del /t2082/097, l’ampliamento dell'impianto, può
rientrare nel punto /3 “ piani, progeti e interventi per i quali sia dimostrato tramite apposita relazione
tecnica che non risultano possibili efeti signifcativi negativi sui siti della Rete Natura /000” e dunque essere
esonerati dalla relazione di V.Inc.A..
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impati aggiuntivi e signifcativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Il progeto non presenta particolari criticità dal punto di vista degli impati sulla salute dei lavoratori e delle
persone; non sono inoltre presenti segnalazioni e2o osservazioni da parte dell’Ulss competente per territorio.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impati aggiuntivi e signifcativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
CONCLUSIONI
Il progeto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispeto ad altri piani,
progeti o interventi in zone limitrofe, n questi ultimi possono interagire con l’intervento oggeto del parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti., fate salve le
valutazioni di compatibilità urbanistica di competenza del Comune.
Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifche integrazioni richieste, la
tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
fnalità che il proponente intende conseguire, necessitando tutavia di alcune specifche precisazioni, da
defnire ante-operam.
Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progeto.
Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
La considerazione degli impati, riferibili alle specifche atività oggeto dell’istanza, porta a ritenere come il
progeto non comporti, in s , pressioni o efeti signifcativi per l’ambiente, rilevando tutavia come, nel
contesto in cui l’intervento andrà ad inserirsi, l’impato sulla matrice odore e sulla componente acustica
debba essere oggeto di monitoraggio successivo.
Tuto ciò premesso si esprime
PARERE FAVOREVOLE
all’intervento, subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate.
1) L’azienda è impegnata ad otenere le specifche autorizzazioni necessarie allo svolgimento dell’atività,
previo verifca del Comune sulla compatibilità urbanistica.
2) Entro 60 giorni dalla notifca del presente parere si dovrà presentare una relazione tecnica, con
valutazione vincolante del Comitato, contenente:
- la defnizione dei punti di controllo e del set analitico sulla rete acque meteorichec
- la proposta defnitiva del sistema di smaltimento autonomo delle fognature del bagno, previsto tramite
subirrigazionec
- un progeto di detaglio di inserimento paesaggistico che comprenda un rendering efetivo ed articolato,
prevedendo una connessione ecologica con le aree boscate esterne e prevedendo la messa a dimora di
alberature nelle porzioni allo scopo utilizzabili: nello spazio perimetrale, a monte della scarpata, nei punti
di interesse notevole, nelle vicinanze della recinzionec
- il riscontro oggetivo dell’avvio della necessaria procedura presso Vi.abilità, spa, in relazione alle soluzioni
da adotare rispeto all’interferenza con la viabilità provinciale.
3) A seguito della realizzazione dell’intervento, in tema di impato acustico, si dovrà efetuare una mirata
ed accurata indagine acustica di verifca del rispeto del criterio diferenziale e del limite di emissione, da
ripetersi poi con frequenza triennale, e mirata ai ricetori presenti in prossimità dell’intervento:
- le modalità di efetuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti
di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunicate
con congruo preavviso ad Arpavc
- nel caso i valori non siano rispetati, dovranno essere messi in opera i corretivi necessari, mediante una
specifca progetazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel fratempo,
saranno stati comunicati i risultati delle analisic
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- l’indagine dovrà essere condota da un soggeto qualifcato terzo, rispeto all’estensore dello Studio
Previsionale di Impato Acustico.
4) A seguito della messa a regime dell’atività, si dovrà efetuare una mirata ed accurata indagine olfatome -
trica al fne di verifcare i dati previsionali .
Vicenza, 03 dicembre /09t
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
Dot.ssa Alessandra Di Nardo Andrea Baldisseri
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