DETERMINA

                 PROVINCIA DI VICENZA
               Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA  C. Fisc. P. IVA 00496080243




        Determinazione Dirigenziale N° 1467 DEL 25/11/2020

                     AREA TECNICA
                 SERVIZIO RIFIUTI VIA VAS


DIRIGENTE/RESPONSABILE: Filippo Squarcina

OGGETTO: PROVVEDIMENTO DI ESCLUSIONE PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI
IMPATTO  AMBIENTALE  AI  SENSI DELL' ART.  19 D.LGS. 152/2006
DITTA:   VALLORTIGARA    SERVIZI   AMBIENTALI    SPA
PROGETTO: ISTALLAZIONE DEL NUOVO IMPIANTO DI GESTIONE E RECUPERO RIFIUTI.

LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI MARANO VICENTINO


             COPIA CONFORME PROVVEDIMENTO

Titolo: Copia Conforme

Note:



                      Documenti Presenti:

      Titolo          Nome File         Formato          Data
Impronta
TESTO ATTO FIRMATO DD_2020_1467.odt.pdf.p7m         AT - ATTO         25/11/2020
   DIGITALMENTE
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   parere n. 25/2020  Parere Vallortigara INF - DOCUMENTO                   17/11/2020
              Marano.pdf     INFORMATICO
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               DETERMINA N° 1467 DEL 25/11/2020

                         AREA TECNICA
                    SERVIZIO RIFIUTI VIA VAS



OGGETTO: PROVVEDIMENTO DI ESCLUSIONE PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI
IMPATTO AMBIENTALE AI SENSI DELL' ART. 19 D.LGS. 152/2006
DITTA:   VALLORTIGARA   SERVIZI  AMBIENTALI    SPA
PROGETTO: ISTALLAZIONE DEL NUOVO IMPIANTO DI GESTIONE E RECUPERO
RIFIUTI.
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI MARANO VICENTINO



                          IL DIRIGENTE

  Vista la documentazione presentata in data 07/07/2020 agli atti con prot. nn. 28842, 28844,
28845, 28846 e 28849 ed integrato in data 09/7/2020, da parte della ditta Vallortigara Servizi
Ambientali S.p.A con sede legale in via dell’Artigianato n. 21 in comune di Torrebelvicino e
operativa in comune di Marano Vicentino, nell’area delimitata dalle vie Due Camini a ovest,
Maestri del Lavoro a nord‐ovest e dallo svincolo di quest’ultima su via dell’Autostrada a nord e
nord‐est.. relativa al progetto di un “Istallazione del nuovo impianto di gestione e recupero rifiuti”
con cui è stata richiesta l’attivazione della procedura di verifica ai sensi dell’art.19 del D.Lgs.
152/2006;
  Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata nell’Allegato IV
alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 - 7. Progetti di infrastrutture:
   z.a) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti pericolosi, mediante operazioni di cui
all'allegato B, lettere D2, D8 e da D13 a D15, ed all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta
del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
  z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità complessiva
superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte
quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
Tenuto conto che la procedura di verifica di assoggettabiltà a procedura di VIA rientra, per il
progetto in parola, tra le competenze inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge Regionale n.
4/2016;
Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005;
sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.
  Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
pubblicazione sul sito web provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
informativa al pubblico sul medesimo sito web 13/07/2020, contestualmente alla comunicazione di
avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le valutazioni di competenza;
  Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l’esclusione dalla procedura di
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
medesimo articolo;
  Tenuto conto che sono pervenute, ai sensi dell’art. 19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, le osservazioni
di
- Comune di Marano Vicentino prot. 36783 e prot. 36795 del 02-09-2020
- Comune di Schio prot. 36868 del 03-09-2020
- Comune di Zanè prot. 34344 del 128-2020
- Consorzio bonifica alta pianura veneta prot. 36870 del 03-09-2020
- Terna Rete Italia prot. 32783 del 04-08-2020
- Movimento salvaguardia ambiente prot. 36125 del 28-08-2020
trasmesse alla ditta per le eventuali controdeduzioni, all’interno della comunicazione con la quale è
stata inoltrata la richiesta di integrazione generale (nota prot. 37953 del 11/09/2020);
Viste le integrazioni pervenute in data 5/08/2020, 5-12- 20/10/2020;
  Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA , nella seduta in modalità teleconferenza del
giorno 12-11-2020, ha votato all’unanimità dei presenti il non assoggettamento alla procedura di
valutazione ambientale con le prescrizioni/raccomandazioni contenute nel parere 25/2020 allegato
al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
  Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni/raccomandazioni al fine di mitigare gli impatti
ambientali e monitorare nel tempo la situazione aziendale;
  Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità
urbanistica/edilizia dell’intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il
rilascio di eventuali pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per
l’autorizzazione dell’intervento;
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 45;
Visti:
  • il D.Lgs. n.152/2006 “Norme in materia ambientale” e s.m.i.;
  • la D.G.R. n. 1539 del 27/9/2011 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile
    2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18
    giugno 2009, n. 69. Disposizioni applicative”;
  • la L.R. 4/2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di
    competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;
    Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
    Richiamata la deliberazione del Consiglio Provinciale n.3 del 03/02/2020 con la quale è
stato approvato il Bilancio di Previsione 2020-2022;
    Visto il decreto di attribuzione dell'incarico dirigenziale n 88 del 29-09-2020;




Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005;
sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.
                         DETERMINA



  1. di non assoggettare a procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale, ai sensi dell’art.19
    del D.Lgs. 152/2006, a seguito dell’istanza presentata da Vallortigara Servizi Ambientali
    S.p.A, con sede legale in via dell’Artigianato n.21 in comune di Torrebelvicino e operativa
    in comune di Marano Vicentino, nell’area delimitata dalle vie Due Camini a ovest, Maestri
    del Lavoro a nord‐ovest e dallo svincolo di quest’ultima su via dell’Autostrada a nord e
    nord‐est, il progetto di un “Istallazione del nuovo impianto di gestione e recupero rifiuti.”

  2. di prendere atto facendolo proprio del parere espresso dal Comitato tecnico provinciale VIA
    n.25/2020 del 12/11/2020, Allegato A al presente provvedimento, di cui forma parte
    integrante e sostanziale;

  3. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
    diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
    sensi art. 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).

                             INFORMA


Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
La documentazione oggetto dell’istruttoria è visionabile presso il Servizio VIA della Provincia di
Vicenza, contra' Gazzolle n. 1, Vicenza.
Il presente provvedimento viene trasmesso alla ditta, al comune di Marano Vicentino – Schio -
Zanè, ad ARPAV, all’Azienda ULSS n.7 Pedemontana, al Consorzio di Bonifica Alta Pianura
Verneta,a Vi.Acqua spa, a Vi.Abilità srl, a Terna Rete italia spa, al Comando Vigili del Fuoco
Provinciale di Vicenza ;
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l’attuazione dell’intervento.
Agli Enti si ricorda la rispettiva competenza in materia di vigilanza e controllo ai sensi delle vigenti
norma, con particolare riferimento alle competenze comunali in materia di edilizia
Di dare mandato al Responsabile del procedimento alla pubblicazione nel sito istituzionale ai sensi
e per gli effetti D.L. 33/2013.


                                       Sottoscritta dal Dirigente
                                         Filippo Squarcina
                                         con firma digitale



Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005;
sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.
ALLEGATI     - parere n. 25/2020
         (impronta: A32152795B1F535CB74D2A131F7241B7C68FAEDBC089F2055167E36FB39DBFC7)




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   VERBALE DELLA COMITATO TECNICO PROVINCIALE VIA
           DEL 12-11-2020
L'anno 2020, il giorno 12 del mese di novembre alle ore 17:00 il Comitato Tecnico Provinciale di V.I.A si è
riunito nella sede provinciale, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente argomento: Vallor-
tigara Servizi Ambientali spa – istanza di istallazione del nuovo impianto di gestione e recupero rifiuti – co-
mune di Marano Vicentino
All'appello risultano:
SQUARCINA FILIPPO              Presidente                Presente

BALDISSERI ANDREA             Vicepresidente               Presente

CORTESI ANGELO               Commissario                Presente

DE MARCHI ROBERTO             Commissario                Presente

MONTANARI RICCARDO             Commissario                Presente

MURARO TERESA               Commissario                Presente

ROSSI STEFANO               Commissario                Assente

SALVIATI STEFANO              Commissario                Presente

SVEGLIADO GIULIA              Commissario                Presente

VALVASSORI RIMSKY             Commissario                Presente

VICENTIN ALBERTO              Commissario                Presente

PRETTO UGO                 Commissario                Presente


La Commissione viene presieduta da Ing. Filippo Squarcina che riconosciuta legale l’adunanza in conformità
dell’art. 7 del Regolamento per il funzionamento del Comitato Tecnico Provincia VIA, udita la relazione
istruttoria, accertata la completezza delle informazioni e preso atto della proposta progettuale contenuta nel-
la documentazione tecnica presentata, esprime congiuntamente al CTP VIA parere unanime, per la pratica
in oggetto, nel parere sotto riportato.




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         Vallortigara Servizi Ambientali S.p.A.
                       PARERE N. 25/2020

Oggetto: Istallazione del nuovo impianto di gestione e recupero rifiuti.
PROPONENTE:           Vallortigara Servizi Ambientali S.p.A.
SEDE LEGALE:           Via dell’Artigianato n. 21 – Torrebelvicino
SEDE INTERVENTO:         Via Due Camini – Marano Vicentino
TIPOLOGIA ATTIVITÀ:       Impianti di recupero di rifiuti non pericolosi e pericolosi
PROCEDIMENTO:          Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                 infrastrutture z.a) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti pericolosi,
                 mediante operazioni di cui all'allegato B, lettere D2, D8 e da D13 a D15, ed
                 all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3
                 aprile 2006, n. 152.
                 z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità
                 complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato
                 C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006,
                 n. 152.
COMUNE INTERESSATO:       Schio e Zanè
DATA DOMANDA:          07 e 09 luglio 2020
DATA PUBBLICAZIONE:       13 luglio 2020
DATA INTEGRAZIONI:        05 agosto, 5, 12 e 20 ottobre 2020

DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
   S     STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE:
   S1    RELAZIONE GENERALE
   S2    PROGETTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE
   S3    DICHIARAZIONE DI NON NECESSITÀ DI V.INC.A.
   S4    DOCUMENTAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO
   S5    STUDIO DI RICADUTA DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA
   S6    VALUTAZIONE IMPATTO VIABILISTICO:
   S6.1   RELAZIONE TECNICA
   S6.2 - S6.3 ELABORATI GRAFICI DI INQUADRAMENTO E DI CALCOLO:
   S6.2a   COROGRAFIA
   S6.2b   INQUADRAMENTO TERRITORIALE ESTRATTO C.T.R.
   S6.2c   PLANIMETRIA CON INDICAZIONE DELLE STRADE PROVINCIALI
   S6.2d   SCENARIO INFRASTRUTTURALE VIABILISTICO
   S6.3a   FLUSSI VEICOLARI EQUIV.NTI FERIALI DALLE 7:30 - ALLE 8:30 - STATO ATTUALE
   S6.3b   FLUSSI VEICOLARI EQUIV.NTI FERIALI DALLE 7:30 - ALLE 8:30 - STATO PROGETTO
   S6.3c   FLUSSI VEICOLARI EQUIV.NTI FERIALI DALLE 17:00 - ALLE 18:00 -STATO ATTUALE
   S6.3d   FLUSSI VEICOLARI EQUIV.NTI FERIALI DALLE 17:00 - ALLE 18:00 -STATO PROGETTO
   S6.3e   PLANIMETRIA ROTATORIA VIA MAESTRI DEL LAVORO
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   P     PROGETTO PRELIMINARE:
   P1    PROGETTO GESTIONE DEI RIFIUTI:
   P1.1   RELAZIONE TECNICA
   P1.2   ELENCO CODICI CER DA AUTORIZZARE
   P1.3   INQUADRAMENTO TERRITORIALE
   P1.4   INQUADRAMENTO TERRITORIALE: ESTRATTO MAPPA E CATASTALE
   P1.5   STATO DI FATTO: PLANIMETRIA GENERALE
   P1.6   STATO DI PROGETTO: PLANIMETRIA GENERALE
   P1.7   STATO DI PROGETTO: PIANTA DELL'IMPIANTO
   P1.8   STATO DI PROGETTO: PLANIMETRIA RETI FOGNARIE
   P1.9   STATO DI PROGETTO: PLANIMETRIA DEI PUNTI DI EMISSIONE
   P1.10   STATO DI PROGETTO: UFFICI E SERVIZI – PIANTA, SEZIONE E PROSPETTI
   P1.11   STATO DI PROGETTO: EDIFICIO TRATTAMENTI - PIANTA E PROSPETTI
   P1.12   STATO DI PROGETTO: EDIFICIO TRATTAMENTI - SEZIONI E PROSPETTI
   P2    PIANO DI RIPRISTINO AMBIENTALE
   P3    STUDIO IDRAULICO - RELAZIONE TECNICA
   P4    PROGETTO IMPIANTO DI ABBATTIMENTO EMISSIONI IN ATMOSFERA
   P5    DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
   P6    VISURE CATASTALI
   P7    STIMA DEI COSTI.

                             PREMESSE
La società Vallortigara Servizi Ambientali spa con sede a Torrebelvicino (VI) gestisce un impianto di gestione
di rifiuti sia liquidi che solidi, sito nella zona produttiva del Comune Torrebelvicino in Via dell’Artigianato n.
21.
La società ha deciso di incrementare la propria attività di gestione dei rifiuti realizzando un nuovo impianto
di gestione rifiuti speciali non pericolosi da situarsi all’estremo nord del territorio comunale di Marano Vi-
centino, non lontano dai confini con i comuni di Schio e Zanè, delimitato dalle vie Due Camini a ovest, Mae-
stri del Lavoro a nord ‐ ovest e dallo svincolo di quest’ultima su Via dell’Autostrada a nord e nord ‐ est. A
sud l’intera proprietà confina con la zona di cava e con l’ecocentro comunale.
La proprietà complessiva, derivante dall’aggregazione di lotti di persa origine e destinazione urbanistica, si
presenta come un terreno unitario libero nelle porzioni ovest e nord, mentre la parte a sud è stata interessata
in passato dalla gestione e successiva chiusura della discarica di rifiuti inerti denominata “Vegri”; è inoltre
attraversata da un elettrodotto aereo gestito da Terna spa.
Presso il nuovo impianto di Marano Vicentino si svolgeranno operazioni di recupero/smaltimento R13/D15,
R12, R5, R4, R3, in continuità e miglioramento con quanto già in essere nella piattaforma di gestione rifiuti
sita a Torrebelvicino.
La superficie fondiaria complessiva della zona di progetto è pari a 10.910,20 mq , dei quali 3.078,42 mq saran-
no coperti.
Il programma funzionale del nuovo insediamento si articola in un unico corpo di fabbrica di 2.264,59 mq e
una porzione in aderenza aperta su tre lati di 695,54 mq , per complessivi 2.960,13 mq .
Stima potenzialità massima degli impianti e dei macchinari
L’impianto sarà operativo 235 giorni lavorativi annui e 16 ore lavorative giornaliere su due turni.
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Potenzialità annua di progetto 100.000 ton/anno
Giorni lavorativi         235 giorni
Ore lavorative al giorno     16 ore
Potenzialità oraria ottenuta   26,6 ton/h
All’interno del nuovo corpo di fabbrica e sotto la tettoia sono previste attività di stoccaggio, movimentazione,
trattamento e recupero di rifiuti non pericolosi.
La quantità massima di rifiuti non pericolosi stoccabili, proposta nella previsione progettuale, di cui all’ope-
razione R13/D15 degli Allegato B e C alla Parte IV del D.Lgs. 152/06, è pari a 4.000 ton.
L’area prevista per l’insediamento del nuovo impianto di gestione rifiuti è di proprietà della società Vallorti-
gara Servizi Ambientali S.p.A..

                         UBICAZIONE
Dal punto di vista morfologico il territorio comunale di Marano Vicentino risulta pianeggiante ma con un ri-
levante dislivello tra nord (173 m) e sud (112 m), ovvero con una pendenza dell’ipotetico piano inclinato di
poco superiore all’1%. In senso Est – Ovest la posizione del centro abitato risulta morfologicamente posata in
una leggera depressione rispetto ai settori estremi occidentali e orientali del territorio comunale.
L’area inpiduata dista circa 2,1 km dal centro abitato di Marano Vicentino e 2,5 km dal centro abitato di
Zanè, ed è collocata nella porzione nord orientale del comune, catastalmente censita al Foglio 2 – particella
291, 286 e 297.
Nelle vicinanze, in direzione nord ‐ ovest e nord ‐ est, sono presenti aree industriali appartenenti rispettiva-
mente ai comuni di Schio e Zanè (cfr. Figura 1 e 2).
A livello infrastrutturale, l’area dista circa 4 km dall’uscita autostradale di Thiene (A31 Valdastico).
Nel Piano degli Interventi del Comune di Marano Vicentino, l’area è classificata come “zona FD) riservata
agli impianti tecnologici e ai servizi ambientali”.




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                          Ortofoto del sito

            QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Marano Vicentino;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Marano Vicentino;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera ;
• Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
• Rete Natura 2000.
Il Quadro Programmatico evidenzia un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
territoriale che interessano l’area, ma si ritiene di chiedere specifici approfondimenti, considerata la necessità
di rapportare analiticamente il progetto con le sotto elencate sensibilità ambientali, coordinando le stesse,
eventualmente, con il Quadro Programmatico e/o le matrici di riferimento del Quadro Ambientale.
PIANO REGIONALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI E SPECIALI (P.R.G.R.S.U.S.): verificare la
correttezza dell’approccio inpiduato nello S.P.A. relativamente ala’ Verifica della distanza minima dalle
abitazioni (paragrafo 1.3.7.2 “Distanza minima dalle abitazioni ed edifici pubblici” dell’Allegato A del Piano
Regionale Rifiuti (pag 401/560), specificando, altresì, la necessità, o meno, di varianti urbanistiche (art. 208,


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comma 6, del D.Lgs. 152/2006 e ss. mm. e ii.) eventualmente necessarie in sede di approvazione dell’impianto
di recupero dei rifiuti.
PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE DI COORDINAMENTO (P.T.C.P.)
- tavola 2.1.A “Carta delle fragilità – Zona Nord”, non viene indicato il fatto che l’area interessata
dall’intervento è all’interno di: “Linee elettriche (art. 10) da 50 a 133 KW” e nelle vicinanze di “Cave estinte
(art. 13)”;
- tavola 2.4 “Carta geomorfologica”, non viene indicato il fatto che l’area interessata dall’intervento è nelle
vicinanze di una “Cava non attiva” ;
- tavola 4.1.A “Sistema insediativo infrastrutturale – Zona Nord”, non viene indicato il fatto che l’area
interessata dall’intervento è sita nelle vicinanze di “Viabilità di progetto (art. 63) - Secondo Livello”.
PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE: Carta della Vulnerabilità Intrinseca della falda freatica della Pianura
Veneta e Carta delle zone omogenee di protezione dall'inquinamento, in quanto il territorio del comune di
Marano Vicentino è inserito tra le zone vulnerabili “Alta pianura – zona di ricarica degli acquiferi (Fig. 2.3 -
Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola (Deliberazione del consiglio regionale n. 62 del 17 maggio
2006))”.
PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (P.A.T.) DI MARANO VICENTINO: Carta della trasformabilità -
“Ambiti per interventi di riqualificazione e mitigazione ambientale – art. 36””.
PIANO DEGLI INTERVENTI (P.I.) DI MARANO VICENTINO: “Aree riservate a fasce di rispetto o zone di
tutela” indicate nelle tavole del PI e che riguardano l’area interessata dall’intervento e con la relativa norma.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

             QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
La società Vallortigara Servizi Ambientali spa con sede a Torrebelvicino (VI) gestisce un impianto di gestione
di rifiuti sia liquidi che solidi, sito nella zona produttiva del Comune Torrebelvicino in Via dell’Artigianato
n°21.
L’adeguamento all’evoluzione del concetto di ambiente, le trasformazioni a cui il mercato dei rifiuti è andato
incontro negli ultimi anni, le sollecitazioni da parte della collettività al recupero ed al minor inquinamento
oltre al venir meno di idonei siti per la realizzazione di nuove discariche per lo smaltimento finale dei rifiuti,
nonché di impianti destinati a svolgere operazioni di trattamento / recupero / smaltimento, hanno indotto, la
società Vallortigara Servizi Ambientali spa, a incrementare la propria attività di gestione dei rifiuti nell’ottica
di uno sviluppo sostenibile, realizzando un nuovo impianto di gestione rifiuti situato all’estremo nord del
territorio comunale di Marano Vicentino, non lontano dai confini con i comuni di Schio e Zanè, delimitato
dalle vie Due Camini a ovest, Maestri del Lavoro a nord‐ovest e dallo svincolo di quest’ultima su Via
dell’Autostrada a nord e nord‐est. A sud l’intera proprietà confina con la zona di cava e con l’ecocentro
comunale.
La proprietà complessiva, derivante dall’aggregazione di lotti di persa origine e destinazione urbanistica, si
presenta come un terreno unitario libero nelle porzioni ovest e nord, mentre la parte a sud è stata interessata
in passato dalla gestione e successiva chiusura della discarica di rifiuti inerti denominata “Vegri”.
È inoltre attraversata da un elettrodotto aereo gestito da Terna spa.
Il programma funzionale del nuovo insediamento, dettato dalle esigenze di operare in sinergia con alcune
attività svolte presso la sede di Torrebelvicino, si articola complessivamente in 3.078,42 m 2 di superficie
coperta, posti in un ambito limitato dell’intera proprietà. Presso il nuovo impianto di Marano Vicentino si
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svolgeranno operazioni di recupero/smaltimento R13/D15, R12, R5, R4, R3, in continuità e miglioramento con
quanto già in essere nella piattaforma di gestione rifiuti sita a Torrebelvicino.
L’azienda intende costruire e avviare un nuovo impianto di gestione di rifiuti speciali non pericolosi. Il
programma funzionale del nuovo insediamento, dettato dalle esigenze di operare in sinergia con alcune
attività svolte presso la sede di Torrebelvicino, si articola in un unico corpo di fabbrica di 2.264,59 m 2 e una
porzione in aderenza aperta su tre lati di 695,54 m 2, per complessivi 2.960,13 m2. Presso il nuovo impianto di
Marano Vicentino si svolgeranno operazioni di recupero/smaltimento R13/D15, R12, R5, R4, R3, in continuità
e miglioramento con quanto già in essere nella piattaforma di gestione rifiuti sita a Torrebelvicino.
La quantità massima di rifiuti non pericolosi stoccabili, proposta nella previsione progettuale, di cui
all’operazione R13/D15 degli Allegato B e C alla Parte IV del D.Lgs. 152/06, è pari a 4.000 t. La potenzialità
massima di trattamento dei rifiuti non pericolosi proposta nella previsione progettuale, di cui alle operazioni
R3, R4, R5, R12 degli Allegato B e C alla Parte IV del D.Lgs. 152/06, sarà pari a 100.000 t/anno.
Il progetto prevede siano svolte operazioni di trasporto, movimentazione, stoccaggio, trattamento e recupero
di rifiuti non pericolosi provenienti da vari produttori e/o conferitori.
I principali interventi consistono nella realizzazione dei nuovi corpi di fabbrica e di tutte le opere accessorie e
infrastrutturali necessarie alla gestione dell’impianto, compresi i presidi ambientali connessi.
Nel dettaglio saranno realizzate le seguenti opere edilizie ed impiantistiche:
• Corpo di fabbrica principale: nel quale saranno eseguite le operazioni di stoccaggio e trattamento dei rifiuti
in R13/D15, R12, R5, R4, R3;
• realizzazione della rete di raccolta, trattamento e riutilizzo delle acque meteoriche ricadenti sulle superfici
impermeabili;
• rete di raccolta e trattamento delle acque reflue civili;
• realizzazione dei piazzali esterni in c.a.;
• realizzazione dell’impianto di aspirazione e trattamento aeriformi;
• realizzazione dell’impianto idrico di adduzione;
• realizzazione dei presidi antincendio;
• installazione di uno stabile prefabbricato per ospitare gli uffici e i servizi per il personale;
• costruzione di edificio aperto su tre lati (“tettoia”) in aderenza sul frontale nord del fabbricato principale,
da utilizzare a copertura di alcune zone di stoccaggio e di scarico/carico;
• impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica, in conformità al D.Lgs 28 del 03/03/2018;
• cabina di consegna e distribuzione in accordo con l’ente gestore della fornitura elettrica e cabine di
trasformazione MT/BT prefabbricate;
• gruppo elettrogeno della potenza maggiore di 350 kVA;
• realizzazione delle recinzioni di confine;
• realizzazione dell’impianto di sorveglianza e sicurezza.
All’interno del nuovo corpo di fabbrica e sotto la tettoia sono previste attività di stoccaggio, movimentazione,
trattamento e recupero di rifiuti non pericolosi.
DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
Le operazioni che saranno svolte presso l’impianto sono descritte negli Allegati B e C alla parte quarta del
D.Lgs. 152/06 e s.m.i. e di seguito elencate:
1. messa in riserva di rifiuti non pericolosi [R13], i quali possono essere:
     a) in ingresso e reindirizzati successivamente ad impianti terzi di gestione rifiuti;
     b) inviati alle successive operazioni di trattamento eseguite presso le varie sezioni impiantistiche
     dello stabilimento;
     c) prodotti dalla Ditta derivanti dalle attività operative interne;
2. accorpamento, con eventuali sconfezionamento e/o riconfezionamento di carichi aventi il medesimo CER,
per essere successivamente reindirizzati ad impianti terzi di gestione rifiuti;
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3. eliminazione di frazioni estranee/selezione di singole frazioni residuali vocate a perso destino, effettuata
manualmente o con l'ausilio di mezzi meccanici; i rifiuti mantengono lo stesso codice CER di origine e la
medesima filiera (R) di destino, mentre le altre frazioni ottenute saranno gestite come rifiuti prodotti dalla
Ditta e destinate a recupero o a smaltimento presso impianti terzi;
4. selezione e cernita di rifiuti misti, effettuata manualmente o con l'ausilio di mezzi meccanici, finalizzata
alla produzione di frazioni merceologiche omogenee destinate a recupero o allo smaltimento, con eventuali
frazioni residuali destinate a smaltimento; le frazioni ottenute saranno gestite come rifiuti prodotti dalla Ditta
e destinate a recupero o a smaltimento presso impianti terzi;
5. adeguamento volumetrico e riduzione volumetrica di rifiuti non pericolosi mediante trituratore e/o pressa;
6. recupero di materia con cessazione della qualifica di rifiuto [R3] di sostanze organiche non utilizzate come
solventi (matrice cartacea);
7. recupero di materia con cessazione della qualifica di rifiuto [R4] di rifiuti di natura metallica (ferro e
acciaio - alluminio e sue leghe - rame e sue leghe - piombo e sue leghe - zinco e sue leghe - stagno e sue
leghe);
8. recupero di materia con cessazione della qualifica di rifiuto [R5] di sostanze inorganiche (vetro ed inerti da
demolizione);
9. deposito preliminare di rifiuti non pericolosi [D15], i quali possono essere:
     a) in ingresso, reindirizzati successivamente ad impianti terzi di gestione rifiuti.;
     b) prodotti dalla Ditta derivanti dalle attività operative interne.
L’impianto sarà operativo 235 giorni lavorativi annui e 16 ore lavorative giornaliere su due turni.




Nella tabella seguente è riportata la verifica della potenzialità massima teorica dello stabilimento di progetto,
per singola operazione, considerando 235 giorni lavorativi annui e 16 ore lavorative giornaliere su due turni.
Le potenzialità sono desunte dai dati di funzionamento del progetto impiantistico, considerando
singolarmente gli impianti e trascurando i fattori limitanti dati degli spazi e dal contemporaneo utilizzo dei
macchinari. Di conseguenza, in ragione dei fattori limitativi, la potenzialità impiantistica massima stimata
(334.640 ton/anno) non è realisticamente raggiungibile ma è utile per capire in che misura gli impianti
potrebbero essere utilizzati.




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In ragione dei fattori limitanti e dell’esperienza pregressa dell’azienda, si prevede che l’impianto di gestione
rifiuti in progetto sarà in grado di gestire agevolmente il 30 % della potenzialità massima stimata, pari a
100.000 ton/anno.
Al fine di illustrare il processo produttivo relativo alle operazioni di stoccaggio e recupero / trattamento di ri -
fiuti, si sudpide l’attività nelle seguenti macro-operazioni:
1. Caratterizzazione preliminare dei rifiuti;
2. Accettazione dei rifiuti in ingresso all’impianto;
3. Scarico dei materiali in ingresso sulle specifiche aree di stoccaggio;
4. Lavorazione finalizzata al recupero, trattamento, smaltimento dei rifiuti;
5. Deposito sia delle materie secondarie recuperate sia dei rifiuti generati dalle lavorazioni;
6. Commercializzazione/vendita delle materie secondarie recuperate, avvio a recupero/smaltimento dei rifiu-
ti in uscita.
Obiettivo delle lavorazioni è l’ottenimento di materiali in seguito da commercializzare, ovvero rifiuti “quali-
tativamente migliori” e più facilmente recuperabili presso agli impianti terzi dotati di specifiche tecnologie di
lavorazione.
Nell’ambito delle proprie attività, oltre al trattamento di rifiuti al fine del loro recupero, la Ditta effettuerà an-
che il commercio all’ingrosso di materie prime seconde con qualifica di EoW - “materiale che ha cessato di
essere rifiuto” (ex MPS).
Le partite di materiali derivanti dalle attività di lavorazione, saranno depositate all’interno dello stabilimento
in modo da essere chiaramente identificabili con idonei sistemi di separazione evitando qualsiasi commistio-
ne con i rifiuti ricevuti in ingresso.
Tali materiali saranno gestiti in conformità a quanto previsto dalla legislazione e dalle norme tecniche vigenti
in materia.
In particolare:
• i materiali che hanno cessato la qualifica di rifiuto dovranno essere conformi a quanto definito dall’art. 184-
ter del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.;
• i sottoprodotti dovranno rispettare quanto previsto dall’art. 184-bis del D.Lgs. 152/06 e s.m.i..
Nel nuovo impianto di gestione rifiuti vengano osservati i criteri operativi e gestionali indicati nella Circolare
del Ministero dell’Ambiente del 21.01.2019 “Linee guida per la gestione operativa degli stoccaggi negli im-
pianti di gestione rifiuti e per la prevenzione dei rischi”.
Si dovranno inoltre chiarire le attribuzioni delle qualifiche di EoW e/o Sottoprodotti.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
In particolare, si prende atto che non verrà prevista alcuna produzione di EoW “caso per caso” né di sotto-
prodotti; si ritiene necessario prescrivere che, in fase di presentazione dell’istanza ex art.208 del D.Lgs.
152/2006 la gestione EoW venga esplicitata con un specifico manuale operativo, con particolare riferimento
ai requisiti non compresi e/o esplicitati nel DM 05/02/98.

                          VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
                           111
              QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Le simulazioni della ricaduta al suolo delle emissioni gassose derivanti dall’attività del nuovo impianto di
gestione dei rifiuti Vallortigara Servizi Ambientali Spa, in via Due Camini nel Comune di Marano Vicentino
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(VI), sono state effettuate con il modello CALPUFF, utilizzando i dati metereologici dell’anno di riferimento
2019. È stata modellata la diffusione delle polveri emesse dal camino E01 del nuovo impianto, impostando
cautelativamente sia i tempi che i flussi di massa di emissione.
Le simulazioni hanno permesso di simulare i pennacchi di ricaduta delle polveri per un intero anno e di
valutare l’impatto presso 2 ricettori sensibili (abitazioni), posti nelle vicinanze dello stabilimento.
La simulazione è stata eseguita alla massima capacità produttiva dello stabilimento impostando
cautelativamente valori di flussi di massa emessi sovrastimati rispetto a quella che sarà la reale condizione di
esercizio. L’emissione di polveri, inoltre, è stata cautelativamente approssimata interamente al PM10. Dalle
mappe di isoconcentrazione ottenute, si evince che la zona coinvolta dal plume è contenuta nei territori dei
Comuni di Marano Vicentino, Schio e Zanè. La zona di massima concentrazione del plume è collocata entro i
350 metri dal baricentro del nuovo stabilimento, coinvolgendo la zona industriale di Schio e Zanè.
Sono riportate in Allegato 1 le mappe delle concentrazioni media annuale, giornaliera massima annuale e
oraria massima annuale, simulate per l’intero anno per la polveri, con opportune scale al fine di visualizzare
al meglio il plume di ricaduta.
Dai risultati ottenuti dal modello di calcolo emerge che le attività che si svolgeranno presso il nuovo
impianto di gestione e recupero di rifiuti, in rapporto al sistema di trattamento aria, indurranno ad impatti
neutri in quanto non determinano una variazione negativa sulle matrici ambientali interessate rispetto alla
situazione attuale.
I valori massimi attesi dal modello risultano al di sotto dei limiti di riferimento stabiliti da normativa (D.Lgs.
155/2010).
I caratteri pluviometrici delineano un clima temperato di transizione fra il continentale della Pianura Padana
e l’alpino delle Prealpi Venete con precipitazioni molto abbondanti, in particolare nei periodi autunnale e
primaverile. Dai dati pluviometrici si riscontra come la precipitazione media annua del territorio in esame,
considerando la stazione meteorologiche più vicina, è di circa 1400 mm distribuiti in circa 100 giorni di
pioggia. Le temperature sono molto variabili fra l’inverno rigido e l’estate calda e umida. Valori elevati di
umidità si riscontrano durante tutto l’anno, in particolare nel periodo autunnale. Il vento è generalmente
debole proveniente dal settore nord-ovest nel corso di tutto l’anno e anche dal settore opposto sud-est nel
periodo estivo. Per quanto riguarda la qualità dell’aria, dai monitoraggi effettuati dagli enti preposti al
controllo del territorio, si osserva un graduale miglioramento dagli anni ’90 al 2019. Anche il numero di
superamenti del limite di PM10 è in diminuzione e entro il limite di legge di 35 giorni/anno.
Quanto sopra considerato e viste le caratteristiche di cui ai seguenti punti di emissioni previsti in progetto:

      Punto
            Portata                             Impianto di
     emission         Provenienza/Fase di produzione
            (Nm3/h)                          trattamento emissioni
       e
                     Lavorazioni e stoccaggi
       E 01    35.000                            Filtro a maniche
                    interni al corpo di fabbrica
      E 1.1    2.000    Scarico del trituratore mobile              //
      E 1.2    2.000     Scarico del frantoio mobile               //
Si ritiene ragionevole che non emergano impatti significativi sulla presente componente.
                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.




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CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
L’area territoriale in cui s’inserisce l’impianto si colloca nell’alta pianura in cui ha origine l’acquifero freatico
indifferenziato caratterizzato da una significativa variabilità dipendente dalle precipitazioni e dalla portata
infiltrata dai corsi d’acqua. In prossimità della zona in esame non sono presenti corsi d’acqua significativi (il
più vicino è il torrente Timonchio, circa 2 km a ovest). Le zone di possibile pericolo idrologico non
interessano il sito di progetto. I monitoraggi mostrano che la qualità delle acque è buona e non presenta
criticità sia per quanto riguarda le acque superficiali che quelle profonde. Per le superfici esterne
impermeabili è stata progettata un’adeguata rete di drenaggio delle acque meteoriche. Le acque meteoriche
di dilavamento dei piazzali pavimentati e della viabilità saranno sudpise in acque di prima e seconda
pioggia mediante un pozzetto scolmatore. Le prime saranno raccolte in un serbatoio fuori terra per essere
inviate in seguito a trattamento presso impianti terzi tramite automezzi. Le acque di seconda pioggia
confluiranno ad un bacino di laminazione impermeabilizzato con membrana in HDPE, situato adiacente a
via Due Camini, a sud del traliccio dell’elettrodotto Terna. Le acque meteoriche di dilavamento delle
coperture saranno convogliate direttamente alla vasca di laminazione. Dal bacino di laminazione le acque
meteoriche transiteranno per una vasca disoleatrice e saranno recapitate al suolo mediante condotta
disperdente. Il terreno sabbioso e ghiaioso del sito è stato valutato, mediante studio e analisi geotecniche,
come idoneo a tale opera. Le acque nere provenienti dai servizi per il personale recapiteranno alla pubblica
fognatura gestita da Viacqua spa. A tal fine sarà prolungata la rete della fognatura di via Due Camini che
attualmente s’interrompe in prossimità dell’ecocentro comunale. All’interno del corpo di fabbrica principale
e sotto la tettoia è prevista la realizzazione di un sistema stagno di raccolta di eventuali colaticci/spanti
costituito da caditoie e canalette grigliate, confluenti ad un serbatoio, posto esternamente lungo la parte est
del fabbricato. I reflui raccolti saranno destinati in seguito ad impianti di trattamento terzi tramite
automezzo.
L’azienda non tratta rifiuti liquidi, ma solo solidi. L’unico rischio di sversamento è dato dalle cisterne
interrate per il carburante che saranno posizionate a ovest del piazzale, in prossimità degli stabili ad uso
uffici e servizi per il personale, dotata di tutti i dispositivi di sicurezza per evitare sversamenti. Gli eventuali
spanti/colaticci nelle zone di lavorazione/stoccaggio sono convogliati dalla rete oleosa in un serbatoio esterno
e inviati in seguito a trattamento presso impianti terzi mediante automezzo.
Quanto sopra considerato, tenuto conto delle tipologie dei materiali che verranno trattati e valutate le moda-
lità di protezione degli stessi dal dilavamento meteorico, si ritiene ragionevole che non emergano impatti si -
gnificativi sulla presente componente.
Per le acque meteoriche di dilavamento delle superfici pavimentate scoperte sembra preferibile per motivi di
affidabilità il convogliamento per gravità delle acque di prima pioggia in vasche di raccolta e disoleatura; di-
versamente dovrà essere posta in atto una soluzione che assicuri in ogni caso la continuità di flusso alle va -
sche previste fuori terra (ad es.attraverso un sistema elettromeccanico in parallelo, integrato con dispositivi
di segnalazione acustica e visiva in caso di malfunzionamenti).
Si dovranno verificare puntualmente i quantitativi di gestione rifiuti e verificare la possibilità di un allaccia -
mento alla fognatura prevista.
Le integrazioni fornite hanno parzialmente soddisfatto quanto richiesto; in particolare, non vi è evidenza og-
gettiva della verifica sulla possibilità di allacciamento alla pubblica fognatura, che dovrà essere acquisita
nell’ambito della successiva procedura di autorizzazione ex art. 208 del D.Lgs. 152/2006.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.



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CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Dal punto di vista morfologico il territorio comunale di Marano Vicentino risulta pianeggiante ma con un ri-
levante dislivello tra nord (173 m) e sud (112 m), ovvero con una pendenza dell’ipotetico piano inclinato di
poco superiore all’1%. In senso Est – Ovest la posizione del centro abitato risulta morfologicamente posata in
una leggera depressione rispetto ai settori estremi occidentali e orientali del territorio comunale. Non si se-
gnalano criticità di tipo geologico.
L’area di progetto si colloca nell’alta pianura vicentina. La Carta dei suoli della Provincia di Vicenza Tavola
Nord - 2017, assegna alla zona di progetto le categorie di suolo ghiaioso-sabbioso.
La Carta della tessitura e dello scheletro dei suoli – Veneto classifica il suolo interessato come franco
(etichetta “F” in legenda), caratterizzato da una frazione 10-30% di argilla e 40-60% di sabbia, collocato nella
zona centrale-bassa del triangolo tessiturale secondo la classificazione dell’USDA. Dalle carte tematiche
fornite dai piani degli enti territoriali si può inpiduare un suolo ghiaioso-sabbioso molto permeabile.
Tutte le superfici risultano impermeabilizzate.
In considerazione della vicinanza e contiguità di attività di cava dismesse con successiva ricomposizione
ambientale, si richiede l’effettuazione di adeguate indagini geognostiche per la caratterizzazione dei terreni
di fondazione con conseguente redazione della Relazione Geologica e Geotecnica, anche ai sensi delle NTC
2018; inoltre, per ogni scavo che interessi il terreno di fondazione dovrà essere effettuata la verifica della
compatibilità della matrice ai sensi del D.Lgs 152/2006 e s.m.i e, nel caso si intenda riutilizzare il terreno
scavato come sottoprodotto, ai sensi del DPR 120/2017.
Per i nuovi serbatoi di deposito carburante interrati, fatte salve le norme di prevenzione incendi, appare
necessario garantire i seguenti requisiti minimi:
a) realizzazione struttura con materiale idoneo a doppia parete e con sistema di monitoraggio in continuo
delle condizioni di tenuta atto a segnalare ogni anomalia;
b) realizzazione a parete singola metallica o in materiale plastico all’interno di una cassa di contenimento in
calcestruzzo, rivestita internamente con materiale impermeabile e con monitoraggio in continuo delle perdite
atto a segnalare ogni anomalia;
c) pozzetto di alloggiamento del boccaporto di carico opportunamente impermeabilizzato per contenere
eventuali perdite durante le operazioni di carico;
d) dispositivo di sovrappieno del liquido atto ad interrompere automaticamente il flusso del carburante al
raggiungimento del 90% della capacità geometrica di contenimento;
Incamiciatura o sistema equivalente per le tubazioni interrate connesse all’impianto, con drenaggio verso
pozzetto impermeabile di recupero delle perdite.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
In base al Piano di Classificazione Acustica del Comune di Marano Vicentino, approvato con Delibera di
Consiglio Comunale n. 85 del 2006, l’area di progetto ricade in classe acustica 3 “Aree di tipo misto”, con li -
mite assoluto di immissione ed emissione diurno rispettivamente di 60 dBA e 55 dBA.
L’ambito d’intervento confina esclusivamente con aree con classe acustica 3. Si evidenzia la presenza di via
Maestri del Lavoro a nord-ovest, di via dell’Autostrada a nord-est e dello svincolo che le collega. Oltre i vici-
ni confini del Comune di Marano Vicentino, il Comune di Schio classifica la zona industriale in classe 6 “area
esclusivamente industriale”.

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Dalle indagini eseguite si è constatato che le principali fonti d’impatto acustico in prossimità dell’ambito
d’intervento sono costituite dal rumore del traffico presente su via Maestri del Lavoro e via dell’Autostrada,
dalle vicine industrie presenti nella vicina zona industriale di Schio. Si segnala, in particolare, la presenza
dell’industria siderurgica VDP spa e del calcificio Calce Barattoni spa.
Il nuovo impianto di gestione rifiuti Vallortigara Servizi Ambientali spa modificherà lo stato attuale del clima
acustico con l’emissione di rumore dovuto da impianti, traffico indotto e lavorazioni di trattamento rifiuti ma
dall’analisi dei risultati ottenuti nella documentazione previsionale di impatto acustico si rileva che:
- sono rispettati i valori limite di emissione sonora assoluta a confine, per le sorgenti considerate;
- sono rispettati i valori limite di immissione sonora assoluta ai ricettori;
- sono rispettati i valori limite di immissione sonora differenziale ai ricettori.
Si vuole evidenziare che i livelli di immissione sono determinati dal rumore immesso nell’ambiente abitativo
o nell’ambiente esterno dall’insieme di tutte le sorgenti presenti; nello specifico dunque devono essere consi-
derate sia le sorgenti legate all’impianto di progetto che quelle residuali, salvo le infrastrutture di trasporto se
si è all’interno delle fasce di pertinenza ex DPR 142/2004.
A precisazione si aggiunge che ai livelli residui – che concorrono dunque alla definizione del livello di im-
missione - non deve dunque essere scorporato il rumore dovuto al traffico stradale se il punto di misura si
trova all’esterno delle fasce di pertinenza acustica.
Con riferimento alla prima documentazione presentata si è osservato quanto di seguito:
- dall’analisi delle misure si ritiene non siano sufficienti tempi di misura di 5 minuti che si riducono a ulte -
riormente a seguito dello scorporo del contributo dovuto ai transiti. Non si comprende inoltre il contributo
dell’industria siderurgica e del calcificio;
- ciò premesso, pur prendendo atto delle conclusioni della relazione, sulla base di quanto indicato si vede
necessario richiedere nuove misurazioni di rumore residuo distinguendo il contributo delle perse sorgenti
per una valutazione più accurata del rumore residuo presso i 3 ricettori. A seguire dovrà essere effettuata la
verifica dei limiti assoluti e differenziali.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto; si ritiene tuttavia di prescrivere, oltre al
monitoraggio periodico la cui frequenza sarà valutata a seguito dei risultati delle prime verifiche, di
procedere nella fase di collaudo con un monitoraggio di lunga durata (6.00-20.00) al fine di verificare sia il
residuo che l'ambientale (l'orario di lavoro è 7.00-19.00) ai ricettori R1 ed R2.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
Per quanto riguarda le radiazioni ionizzanti, il territorio di Marano Vicentino è a rischio Radon ma lo stabili-
mento di progetto non presenta luoghi lavorativi sotterranei o seminterrati che potrebbero esporre i lavorato-
ri alle radiazioni ionizzanti.
Presso l’area di progetto, le radiazioni non ionizzanti sono emesse dall’elettrodotto ad alta tensione TERNA,
posizionato al confine ovest dell’ambito d’intervento. Il progetto prende in considerazione entrambi i fattori
nell’organizzazione degli spazi lavorativi. Per quanto riguarda il campo magnetico generato dall’elettrodotto
“B” ad alta tensione, in ragione dello studio effettuato dalla società TERNA Rete Italia Spa, nella zona in cui
il valore della radiazione è pari a 3 μT, non ci sarà presenza continuativa del personale, in ragione dell’utiliz-
zo come zona di stoccaggio dei rifiuti. L’area di progetto si colloca in una zona mista nella classe acustica 3,
lontano dal centro abitato e, secondo lo studio predittivo, non si prevedono impatti significativi.



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L’inquinamento luminoso della pianura Alto-vicentina è classificato come medio-alto. Il progetto
illuminotecnico sarà tale da non comportare un’alterazione dell’inquinamento luminoso nella zona
d’insediamento.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
Le aree che mostrano una certa valenza ambientale sono isolate e in molti casi di piccole dimensioni: il
paesaggio si presenta frammentato da opere di edilizia, infrastrutture ed ampi campi coltivati a seminativo.
Tra gli elementi di valore naturalistico-ambientale e storico-culturale si segnalano in particolare:
• il fiume Brenta;
• il sistema delle risorgive, dei torrenti e delle rogge;
• il Bosco Dueville;
• il sistema delle valli;
• il sito Unesco: “La città di Vicenza e le ville del Palladio in Veneto”;
• il monte Berico quale meta del turismo religioso;
• le città murate di Vicenza e Marostica;
• il sistema delle ville e i manufatti di interesse storico: i castelli, le rocche, le antiche pievi, le fornaci, le
filande e gli opifici idraulici;
• i manufatti di archeologia industriale;
• le valli dei mulini, tra cui in particolare i manufatti di gestione idraulica (sistema delle acque, rogge, mulini
Nove) collegati al distretto antico della ceramica;
• le contrade e le corti rurali.
In generale si evidenzia come i modelli attuali e le tipologie edilizie proposte negli ultimi decenni abbiano
reso meno riconoscibile il sistema insediativo tradizionale, un tempo contraddistinto dallo stretto rapporto
dell’abitato con la campagna circostante. Ciò è evidente in particolare lungo gli assi viari di maggior afflusso,
caratterizzati da frequenti fenomeni di saturazione, ossia lungo le strade provinciali che collegano Vicenza a
Schio (S.P. 46 del Pasubio), Thiene (S.P. 349 del Costo) e Marostica (S.P. 248 Schiavonesca-Marosticana),
nonché sulle aree situate nei pressi degli accessi all’autostrada A31- Valdastico. Il fenomeno di densificazione
a nastro è evidente anche nel vecchio tracciato della via Postumia, che attraversa la città di Vicenza e taglia
trasversalmente tutto l’ambito.
All’interno del sito di progetto non sono presenti vincoli di alcuna natura; le aree di tutela naturalistica di li-
vello regionale e di tutela paesaggistica sono esterne all’ambito di studio.
L’area, al confine del perimetro di ricognizione dei paesaggi del Veneto, non ricade all’interno di ambiti sog-
getti a vincoli riguardo il territorio rurale e la rete ecologica.
Si vedano le integrazioni relative all’impatto sulle risorse naturali ed agronomiche.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
Dallo studio viabilistico emerge che la messa in esercizio del nuovo impianto di gestione rifiuti apporterà un
ridotto incremento di traffico e le verifiche viabilistiche effettuate sulle aste confermano i livelli di servizio
attuali. L’incremento massimo del flusso veicolare afferente all’impianto, rispetto al dato complessivo delle
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aste analizzate, risulta poco significativo e stimato cautelativamente a circa l’1 % durante le ore di punta,
assumendo, oltre ai mezzi pesanti di trasporto rifiuti, anche la mobilitazione delle automobili private degli
addetti e dei possibili consulenti/fornitori esterni. Si prevede che la mobilità utilizzata per raggiungere la
principale asta di collegamento, costituita dall’Autostrada A31 Vicenza-Valdastico, coinvolgerà via Maestri
del Lavoro, al confine fra il Comune di Schio e quello di Marano Vicentino e via dell’Autostrada che
attraversa i comuni di Schio, Marano Vicentino, Zanè e Thiene. In particolare è stata analizzata la viabilità di
via Maestri del Lavoro, via Due Camini, via Capitello di Sopra e via dell’Autostrada. Secondo le previsioni
di esercizio del nuovo impianto in progetto si avrà un trascurabile aumento di traffico nelle fasce orarie
07:30-08:30 e 17:00-18.00 di circa 36 veic.eq/ora in ingresso e altrettanti in uscita, comprendendo
cautelativamente, per le ore di punta anche le automobili private degli addetti all’impianto, anche se questi
sono operativi in due turni di lavoro 06:00-14:00 e 14:00-22:00, quindi di fatto non compresi negli orari di
punta. L’esercizio del nuovo impianto apporterà un ridotto incremento traffico e le verifiche viabilistiche
effettuate sulle aste confermano i livelli di servizio attuali. Il flusso medio veicolare afferente al nuovo
impianto, rispetto al dato complessivo delle aste analizzate, risulta poco significativo e cautelativamente
stimato in un incremento di circa l’1 %. Complessivamente l’impatto della viabilità può essere valutato
neutro, in ragione del basso incremento di carico veicolare sulle aste coinvolte. Si può concludere che
l’aumento dei flussi veicolari indotti dall’esercizio del nuovo stabilimento in progetto non pregiudicherà la
funzionalità e la capacità delle infrastrutture viarie esistenti, le quali non varieranno gli attuali livelli di
capacità residua.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE
Il valore naturalistico-ambientale dell’ambito di studio non è molto rilevante, anche se si evidenzia una
buona presenza di saliceti, formazioni riparie e prati. Le aree che mostrano una certa valenza ambientale
sono isolate e in molti casi di piccole dimensioni: il paesaggio si presenta frammentato da opere di edilizia,
infrastrutture ed ampi campi coltivati a seminativo.
Le trasformazioni più considerevoli nell’uso del suolo si sono verificate nella pianura centrale della Provincia
di Vicenza, dove gli ampi spazi hanno favorito l’introduzione delle tecniche dell’agricoltura intensiva: qui
domina incontrastato il paesaggio delle colture cerealicole e del mais in particolare; sono praticamente
scomparsi i prati stabili, che storicamente occupavano la fascia di territorio compresa tra i Comuni di Nove e
Grantorto. L’ambito ha mostrato negli ultimi decenni una forte crescita dell’edificato, con uno sviluppo degli
insediamenti residenziali e produttivi che si sono attestati di preferenza lungo gli assi viari di maggior
afflusso o a completamento delle aree disponibili e per lo più associati a tipologie edilizie di scarso valore. Lo
sviluppo degli insediamenti inoltre, spesso non ha tenuto conto della presenza degli organi di scolo
posizionandosi in aree a margine di canali e fossi.
L’ambito settentrionale del territorio di Marano Vicentino, rientrante nell’Alta Pianura Vicentina è poco
significativo dal punto di vista naturalistico, per la presenza delle zone industriali di Schio e Zanè, e le
infrastrutture sovracomunali (ferrovia Vicenza - Schio, autostrada A31).
Si rileva l’assenza di valutazioni, analisi e progettazione paesaggistico-ambientale.
Gli interventi di mitigazione ambientale previsti (fornitura e posa di n. 30 piante, non meglio specificate) è
assolutamente insufficiente e si osserva, al riguardo, che il costo della mitigazione ambientale comporta un
‘incidenza pari allo 0,38%, rispetto al costo complessivo.
Si richiede pertanto un progetto di mitigazione/inserimento paesaggistico che deve comprendere:


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• una analisi precisa delle componenti ecosistemiche esistenti (come ad es. la cospicua vegetazione
arboreo-arbustiva posta sul fronte Sud);
• una articolazione degli interventi più approfondita: realizzazione di fascia stradale di vegetazione arboreo-
arbustiva (come indicato anche dalle norme di Piano); la creazione di parcheggi alberati; introduzione di
vegetazione all'interno dell’area oggetto di intervento sia in senso puntuale che di masse; posa di
vegetazione a corredo del bacino di laminazione; connessioni con le presenze vegetali poste a confine; una
attenzione agli scorci visuali esistenti; considerazione del ruolo della vegetazione nella limitazione delle
emissioni acustiche e di polveri. Infine l’intero progetto deve essere accompagnato da una valutazione del
costo di realizzazione comprensivo anche delle opere di gestione/manutenzione per almeno i primi tre anni.
Le integrazioni fornite hanno parzialmente soddisfatto quanto richiesto, con le seguenti osservazioni:
- a proposito della scelta di non inserire vegetazione all’interno dell’area in quanto “ la realizzazione delle
aree a verde all’interno dell’area di pertinenza dell’impianto non presenta una valenza ecologica significativa
in quanto la presenza e la movimentazione dei mezzi rappresentano degli elementi di notevole
perturbazione rispetto alla fruizione delle aree verdi da parte della fauna selvatica”, si concorda solo in
parte, in quanto, proprio per le caratteristiche di grave compromissione antropica dell'area, risulta
opportuno, per ragioni paesaggistiche, estetiche, igienico-sanitarie complessive, introdurre elementi di
naturalità; l’intervento non deve essere necessariamente molto esteso, possono essere sufficienti anche
soluzioni puntuali (macchie arboreo-arbustive, aree a prato anche naturale, alberi singoli o in filare ..);
- nel CME sono riportati costi di manutenzione molto sottostimati: generalmente il costo della manutenzione
di un’area a verde, pur estensiva, si aggira attorno al 30-35% del costo di realizzazione, mentre nel caso in
esame la proporzione è del 10%

                           VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento; si ritiene tuttavia di prescrivere un aggiornamento del progetto “a verde” che preveda la realizzazione di
aree a verde all’interno dell’area di pertinenza.

CARATTERIZZAZIONE DELLA FLORA E FAUNA
La vegetazione dell’alta pianura vicentina è varia ed estesa; sono infatti presenti non solo boschi di latifoglie,
ma anche arbusteti, castagneti e rovereti, prati stabili e aridi. In particolare, la vegetazione è rappresentata
per la maggior parte da faggeta montana, che occupa le zone settentrionali dell’area oggetto della
ricognizione e di maggior altitudine, da orno-ostrieto e castagneto (formazione maggiormente presente nelle
zone meridionali dell’area oggetto della ricognizione) ed infine saliceto e altre formazioni riparie, presenti
lungo i corsi d’acqua. L’uso del suolo è persificato e caratterizzato dalla presenza di coltivazioni di ulivo,
vite, che ben si prestano al paesaggio collinare, e da aree coltivate a prato e prato-pascolo. Gli appezzamenti
hanno un’estensione contenuta e la presenza di siepi e fossati è sufficiente a permettere una buona
funzionalità ecologica. La rinaturalizzazione spontanea dovuta all’abbandono delle pratiche agricole
coinvolge parti estese dei versanti ripidi dell’altopiano, un tempo utilizzati come prati da sfalcio o come
pascolo.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE PER LA TUTELA DEI SITI S.I.C./Z.P.S PER LA V.INC.A.
La rete ecologica europea Natura 2000 si compone di ambiti territoriali designati come Zone di Protezione
Speciale (Z.P.S.) istituite ai sensi della Direttiva 79/409/CEE "Uccelli" e come Siti di Importanza Comunitaria
(S.I.C.) istituiti ai sensi della Direttiva 92/43/CEE "Habitat". I siti appartenenti alla rete ecologica Natura 2000
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sono stati inpiduati in funzione della presenza e rappresentatività sul territorio di habitat e specie animali e
vegetali indicati negli allegati delle citate Direttiva "Habitat" e direttiva “Uccelli”. Nella regione del Veneto
sono attualmente presenti 130 siti Natura 2000, ripartiti fra due regioni biogeografiche (alpina e
continentale), estesi per circa 4.120,62 km2, ossia il 22,3% della regione. Fra questi 104 S.I.C. (denominati
anche Z.S.C. – Zone di Speciale Conservazione) e occupano 3.701 km2, di cui 2.318 km2 nell’area
biogeografica alpina, 1.384 km2 nell’area biogeografica continentale, di cui 41 km2 ricadono a mare. Le ZPS
sono 67 e, tenendo in considerazione anche le aree protette designate come ZPS ed ZSC, estese 3.538 km2, di
cui 3.529 km2 terrestre e 3,33 km2 a mare. Complessivamente i siti Natura 2000 occupano il 19,2 % del
territorio regionale. Come si evince dalla Carta dei siti Natura 2000 del Veneto, nel territorio di Marano
Vicentino non ricadono siti Z.P.S. o S.I.C.. Il sito protetto SIC-ZPS più vicino dista 3,6 km in direzione N-O,
presso il Comune di Santorso. Per quanto argomentato nei paragrafi precedenti:
- vista la distanza che intercorre tra l’area di progetto e il sito di interesse naturalistico – ambientale più pros -
simo: Ambito di sovrapposizione ZPS-SIC di Arsiero IT3210040;
- il sito di ubicazione del progetto non ricade all’interno di corridoio ecologici o di aree ZPS – SIC;
- verificate le disposizioni contenute nella DGR 1400/2017;
si ritiene che il progetto del nuovo impianto di gestione dei rifiuti non necessita di avvio della procedura di
valutazione di incidenza.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Il presente aspetto non risulta oggetto di valutazione e se ne chiede la trattazione.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.



              VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                          CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto o in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani, progetti o
interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
finalità che il proponente intende conseguire.
Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta, prescrivendo,
tuttavia, l’acquisizione di specifici dati nella successiva fase di approvazione del progetto.
Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto, e quanto pervenuto dai Comuni di
Marano Vicentino, Schio e Zanè, nonché dal Movimento Salvaguardia Ambiente è stato puntualmente
esaminato e valutato.




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La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente, anche alla luce del progetto di
riqualificazione generale presentato per una propria verifica di assoggettabilità alla VIA.
Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di rispetto dei limiti
concernenti l’inquinamento acustico.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                    Tutto ciò premesso il Comitato esprime
                             PARERE
           al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
1) L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio dell’attività,
in particolare per quanto riguarda la gestione/recupero dei rifiuti e gli scarichi idrici.
2) Il progetto da presentarsi per l’approvazione ai sensi dell’art.208 del D.Lgs. 152/2006 dovrà altresì contenere:
- il manuale operativo per la gestione EoW, contenente procedure e controlli per la verifica della cessazione di qualifica
del rifiuto, con particolare riferimento ai requisiti non compresi e/o esplicitati nel DM 05/02/98;
- il progetto del bacino del bacino di laminazione dovrà prevedere un’adeguata impermeabilizzazione, dovrà essere
oggetto di costante manutenzione e si dovranno rispettare integralmente le condizioni del parere del Consorzio di
Bonifica Alta Pianura Veneta;
- in riferimento alle caratteristiche tecniche delle misure di mitigazione, ai fini della sicurezza e del mantenimento
dell’efficienza dell’invaso interrato/invaso a cielo aperto/del sistema di filtrazione a mezzo pozzi perdenti-materassi
drenati/sovradimensionamento condotte di studio, dovrà inviare al suddetto Consorzio un Piano di Manutenzione,
recante le misure da adottare (modalità e cronoprogramma di manutenzione), ai fini dell’ottimale funzionamento della
laminazione;
- fornire evidenza oggettiva della verifica sulla possibilità di allacciamento alla pubblica fognatura;
- una procedura che assicuri una costante ed accurata manutenzione dell'intera rete di gestione delle acque piovane di
dilavamento e in particolare, per la sezione di disoleazione, dovrà essere osservata la procedura di manutenzione e
registrazione degli interventi stabilita dalla norma UNI EN 858-2:2004, fatte salve condizioni più restrittive indicate
dal costruttore nel libretto di manutenzione;
- un aggiornamento del progetto “a verde” che preveda la realizzazione di aree a verde all’interno dell’area di
pertinenza.
3) Successivamente al rilascio del provvedimento autorizzativo, in fase di collaudo, l’azienda dovrà:
- effettuare una mirata ed accurata indagine acustica di verifica del rispetto del criterio differenzial e e del limite di
emissione, da ripetersi poi con frequenza triennale, e mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto con
modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti di misura), sia
con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), comunicate con congruo preavviso ad Arpav;
- nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una specifica
progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i
risultati delle analisi;
- l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio Previsionale di
Impatto Acustico;
- procedere con un monitoraggio di lunga durata (6.00-20.00) al fine di verificare sia il residuo che l'ambientale
(l'orario di lavoro è 7.00-19.00) ai ricettori R1 e R2.

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4) L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale addetto al rice-
vimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di sicurezza/rischio segnalati (chimico
e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione della presentazione del certificato di collaudo fina -
lizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio..


Vicenza, 12 novembre 2020
  F.to Il Segretario                                      F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia                                  Ing. Filippo Squarcina




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