parere_trucks_italiana.pdf

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   VERBALE DELLA COMITATO TECNICO PROVINCIALE VIA
           DEL 10/11/2022
L'anno 2022, il giorno 10 del mese di OTTOBRE alle ore 17:15 il Comitato Tecnico Provinciale di V.I.A si è
riunito nella sede provinciale, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente argomento: Trucks
Italiana S.R.L. – Modifica dell’attività di autodemolizione.

All'appello risultano:

SQUARCINA FILIPPO               Presidente               Assente


BALDISSERI ANDREA            Responsabile servizio             Presente


CORTESI ANGELO                Commissario               Presente


DE MARCHI ROBERTO              Commissario               Presente


MONTANARI RICCARDO              Commissario               Presente


MURARO TERESA                Commissario               Presente


ROSSI STEFANO                Commissario               Assente


SALVIATI STEFANO               Commissario               Presente


SERRAIOTTO MARIO               Commissario               Presente


SVEGLIADO GIULIA               Commissario               Presente


VALVASSORI RIMSKY              Commissario               Presente


VICENTIN ALBERTO               Commissario               Presente


La Commissione viene presieduta da Andrea Baldisseri, giusta delega del Presidente del 03/11/2022, che
riconosciuta legale l’adunanza in conformità dell’art. 7 del Regolamento per il funzionamento del Comitato
Tecnico Provincia VIA, udita la relazione istruttoria, accertata la completezza delle informazioni e preso atto
della proposta progettuale contenuta nella documentazione tecnica presentata, esprime congiuntamente al
CTP VIA parere unanime, per la pratica in oggetto, nel parere sotto riportato.




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                  Trucks Italiana S.R.L.
                       PARERE N. 14/2022

Oggetto: Impianto di stoccaggio e trattamento di rifiuti speciali.
PROPONENTE:           Trucks Italiana S.R.L.
SEDE LEGALE:           Via Bassano del Grappa n. 12 – Thiene
SEDE INTERVENTO:         Via Bassano del Grappa n. 12 – Thiene
TIPOLOGIA ATTIVITÀ:       Impianto di autodemolizione.
MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                 infrastrutture z.a) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti pericolosi,
                 mediante operazioni di cui all'allegato B, lettere D2, D8 e da D13 a D15, ed
                 all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3
                 aprile 2006, n. 152.
                 z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità
                 complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato
                 C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006,
                 n. 152.
COMUNE INTERESSATO:       Sarcedo
DATA DOMANDA:          05 e 17 maggio 2020
DATA PUBBLICAZIONE:       24 maggio 2022
DATA INTEGRAZIONI:        18 ottobre 2022

DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
    Elaborato 1   Relazione tecnico-descrittiva
    Elaborato 2   Studio Preliminare Ambientale
    Elaborato 3   Valutazione Incidenza ambientale
    Elaborato 4   Piano di sicurezza
    Elaborato 5   Piano di ripristino
    Elaborato 6   Valutazione impatto acustico
    TAV. 1     Layout impianto settembre 2019
    TAV. 2     Planimetria scarichi
    TAV. 3     Viabilità

                            PREMESSE
La ditta TRUCKS ITALIANA SRL opera nel settore della raccolta e trattamento di veicoli a motore fuori uso
(mezzi leggeri e pesanti) L’impianto prevede la possibilità di ricevere in ingresso sia autoveicoli fuori uso
(codice EER 16 01 04*) che in sicurezza (codice EER 16 01 06) ed è autorizzato con provvedimento n. 135/Suo -
lo Rifiuti/2012 del 31 Ottobre 2012 (prot. n. 81948/AMB) e successive modifiche.
Le operazioni che vengono eseguite sui mezzi in ingresso sono le stesse già autorizzate:
- R13 – Messa in riserva;
- R12 – Messa in sicurezza dei veicoli;
- R3 – Riciclo/recupero dei materiali plastici: smontaggio e rivendita di plance, cruscotti, paraurti, etc.;
- R4 – Riciclo/recupero dei metalli e dei composti metallici: smontaggio e rivendita di parti di ricambio;
- R5 – Riciclo/recupero dei vetri: smontaggio e rivendita di finestrini, parabrezza, etc;

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La capacità massima di rifiuti in trattamento dell’impianto stabilita nell’autorizzazione vigente è pari a 27,35
t/giorno (6800 t/anno); tale capacità corrisponde, ad esempio, a n.3 camion e n.6 auto oppure a n.2 camion e
n.13 auto (si considerino i camion un peso standard di 7 t e per le auto un peso standard di 1 t).
Il presente progetto prevede il mantenimento della capacità di trattamento attuale e la modifica dei quantita-
tivi in stoccaggio dei mezzi in ingresso e messi in sicurezza, oltre che di alcuni rifiuti prodotti.
Per quanto riguarda gli stoccaggi in ingresso si precisa:
• per i veicoli pericolosi (EER 16.01.04*) sono attualmente autorizzati n.15 auto, n.6 furgoni e n.6 camion (per
un totale di 70 t) e si richiede un aumento a n.31 auto e n. 12 camion (per un totale di 115 t);
• per i veicoli non pericolosi (EER 16.01.06) sono attualmente autorizzati n.3 auto (per un totale di 3 t) e si ri-
chiede un aumento a n.12 (4 posizioni con al massimo 3 veicoli accatastati per ogni posizione) o, in alternati-
va, 1 mezzo pesante (per un totale di 8.4 t qualora si tratti di 12 auto).
La ditta è dotata di un bacino di laminazione per le acque pluviali autorizzato in Comune di Sarcedo, con
area che copre una superficie di circa 4000 mq , classificata dal vigente PRG del Comune di Sarcedo come
Z.T.O. di tipo E2 (aree agricole di interesse paesaggistico-ambientale).
L’impianto occupa una superficie complessiva di circa 15.330 m 2 e con le modifiche previste nelle 2 fasi suc-
cessive le aree saranno così sudpise:
- area verde: 2300 m2 ;
- area coperta (capannone, uffici e aree coperte da tettoia): 2950 m2;
- area scoperta autodemolizione: 6580 m2;
- area viabilità/ingresso impianto e esposizione mezzi in vendita: 3500 m2.
Tutte le aree scoperte sono pavimentate con cemento lisciato e di un sistema di raccolta e gestione delle ac-
que meteoriche di dilavamento.

                         UBICAZIONE
L’impianto di autodemolizione autorizzato è ubicato all’interno del lotto produttivo aziendale di via Bassano
del Grappa in Comune di Thiene (VI), classificato dal vigente Piano degli Interventi del Comune di Thiene
come di tipo E2 (agricola) ed all’interno di un’area che lo strumento urbanistico vigente comunale qualifica
come “Area di riqualificazione e riconversione in ambito extra urbano”, trattandosi di un ambito in cui insi-
stono dei fabbricati, con relative pertinenze, un tempo utilizzati per l’allevamento intensivo di bovini ed ora
riadattati per il riuso a scopo produttivo.
L’area confina:
- a nord con la SP111 (via Basano del Grappa) e, al di là di essa, con zona E2 – produttiva agricola;
- a est e a sud con zona industriale D2.2;
- ad ovest con zona E2 – produttiva agricola.
Per quanto riguarda la viabilità, l’attività si trova in direttamente sulla Strada Provinciale 111, principale via
di transito di collegamento con l’area bassanese e vicentina, ora affiancata anche dalla nuova Superstrada Pe-
demontana Veneta, e l’accesso all’impianto aziendale avviene dal lato nord dalla SP 111 “Gasparona”.La via-
bilità di avvicinamento principale è costituita dalla S.S. n. 47 “della Valsugana” che, sviluppandosi lungo la
direttrice nord-sud, costituisce il collegamento primario dell’impianto.




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                         Ortofoto del sito

           QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Thiene;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Thiene;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera ;
• Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);

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• Piano di Gestione dei Rischi Alluvionali;
• Rete Natura 2000.
Il Quadro Programmatico presenta un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
territoriale che interessano l’area, ma si ritiene di chiedere specifici approfondimenti, considerata la necessità
di rapportare analiticamente il progetto con le sotto elencate sensibilità ambientali, coordinando le stesse,
eventualmente, con il Quadro Progettuale e/o le matrici di riferimento del Quadro Ambientale, anche al fine
di inpiduare possibili mitigazioni. Si dovrà procedere, inoltre, ad integrare la valutazione considerando,
per quanto applicabile, anche gli strumenti di pianificazione urbanistica del Comune di Sarcedo.
PIANO TERRITORIALE REGIONALE DI COORDINAMENTO (P.T.R.C.)
Secondo il Documento di valorizzazione del paesaggio, l’area aziendale ricade all’interno dell’Ambito di
Paesaggio n. 23 “Alta Pianura Vicentina” così come inpiduato nell’estratto del Piano territoriale regionale
di coordinamento (PTRC) della Regione Veneto.
Nella “TABELLA 3. OBIETTIVI E INDIRIZZI PRIORITARI INDIVIDUATI DAL DOCUMENTO PER LA
VALORIZZAZIONE DEL PAESAGGIO VENETO” si evidenzia la necessità di approfondire il rapporto con gli
obiettivi:
    26b. Promuovere il riordino urbanistico delle aree produttive esistenti in vista di una maggiore densità
     funzionale e un più razionale uso dei parcheggi e degli spazi pubblici, dell’approvvigionamento e della
     distribuzione dell’energia, dei servizi comuni alle imprese e dei servizi ai lavoratori.
    32c. Prevedere un adeguato “equipaggiamento paesistico” (alberature, aree verdi e di sosta, percorsi ciclabili)
     delle infrastrutture esistenti e di progetto, anche con funzione di compensazione ambientale e integrazione della
     rete ecologica.
PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (PAT) DEL COMUNE DI THIENE
Lo S.P.A. avrebbe dovuto analizzare l’elaborato SA 4 “Progetto di riqualificazione, valorizzazione e
miglioramento ambientale” relativamente alle indicazioni di progetto che interessano l’area in questione ( -
Interventi di riqualificazione e riconversione aree produttive, - Fasce boscate di mitigazione e/o
compensazione espansioni edilizie, - Interventi di riqualificazione e valorizzazione della viabilità minore
(Collegamento sicuro/leggero alle scuole, alla città e alla stazione
Tavola 2 Carta delle Invarianti - scala 1:10.000
In relazione all’art.26 delle NT
Tavola 4 Carta della Trasformabilità - scala 1:10.000
In relazione agli artt. 32 e 38 delle NT
PIANO DEGLI INTERVENTI DEL COMUNE DI THIENE
Tavola 61 Piano degli Interventi – Intero territorio comunale nord. Scala 1:5.000
Il sito aziendale ricade all’interno di:
• “ATO 5 Agro ambientale” (Art. 7 );
• Perimetro area di riqualificazione e riconversione in ambito extraurbano (Art. 10 );
• Zona E – Tessuto agricolo (Artt. 66 a 73).
PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI E SPECIALI
Lo S.P.A. avrebbe dovuto effettuare una verifica planimetrica con quanto previsto dal punto 1.3.7.2
“Distanza minima dalle abitazioni ed edifici pubblici” dell’Elaborato D - Programmi e linee guida”, punto 1
“CRITERI PER LA DEFINIZIONE DELLE AREE NON IDONEE ALLA LOCALIZZAZIONE DEGLI
IMPIANTI DI RECUPERO E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI”.
PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIO ALLUVIONI
Lo S.P.A. non ha preso in considerazione l’aggiornamento del Piano a seguito dell’adozione, in data 21
dicembre 2021, della Conferenza Istituzionale Permanente dell’Autorità di bacino distrettuale delle Alpi ai
sensi degli articoli 65 e 66 del D.lgs n. 152/2006.

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                         Valutazione
Si ritiene necessario prevedere specifici approfondimenti che andranno affrontati nell’ambito del Quadro
Progettuale e nel Quadro Ambientale.
Vincoli
In relazione a quanto riportato negli strumenti di pianificazione si ritiene necessario approfondire i seguenti
aspetti, anche in relazione alle eventuali modifiche rispetto al Quadro Progettuale:
PIANO DEGLI INTERVENTI DEL COMUNE DI THIENE
Tavola 61 Piano degli Interventi – Intero territorio comunale nord. Scala 1:5.000
Il sito aziendale ricade all’interno di:
• “ATO 5 Agro ambientale” (Art. 7 );
• Perimetro area di riqualificazione e riconversione in ambito extraurbano (Art. 10 );
• Zona E – Tessuto agricolo (Artt. 66 a 73).
PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI E SPECIALI
Lo S.P.A. avrebbe dovuto effettuare una verifica planimetrica con quanto previsto dal punto 1.3.7.2
“Distanza minima dalle abitazioni ed edifici pubblici” dell’Elaborato D - Programmi e linee guida”, punto 1
“CRITERI PER LA DEFINIZIONE DELLE AREE NON IDONEE ALLA LOCALIZZAZIONE DEGLI
IMPIANTI DI RECUPERO E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI”.
Sensibilità ambientali
In relazione alle sopra riportate sensibilità emerse dalla valutazione, del Piano Territoriale Regionale di
Coordinamento (Tabella 3 – 26b e 32c) e del PAT del Comune di Thiene (Tavola 2 Carta delle Invarianti - scala 1:10.000 in
relazione all’art.26 delle NT e Tavola 4 Carta della Trasformabilità - scala 1:10.000 in relazione agli artt. 32 e 38 delle NTe ), si
ritiene di approfondire l’aspetto all’interno del Quadro Ambientale, nella sezione di “Caratterizzazione
dell’impatto paesaggistico” e delle risorse naturali ed agronomiche”.
Andranno inoltre valutati, per quanto applicabile, anche gli strumenti di pianificazione urbanistica del
Comune di Sarcedo e l’aggiornamento del Piano di Gestione del Rischio Alluvioni a seguito della nuova
adozione del dicembre 2021.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

               QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
L’impianto si insedia in un’area complessiva di circa 15330 m2 così sudpisa:
- Area verde: 2300 m2
- Area coperta (capannone, uffici e aree coperte da tettoia): 2950 m2
- Area scoperta autodemolizione: 6580 m2
- Area viabilità/ingresso impianto e esposizione mezzi in vendita: 3500 m2
Tutte le aree scoperte sono pavimentate con cemento lisciato e sono dotate di raccolta acque di dilavamento.
Il centro è dotato di recinzione lungo tutto il perimetro; nella parte sud dell’impianto è presente una strada
utilizzata per l’accesso all’adiacente area agricola con diritto di passaggio dei proprietari dell’area stessa; qui
il centro di recupero è dotata di recinzione in rete elettrosaldata mobile ed ancorata a pavimento.
L’area è organizzata nei “settori” previsti dal D.Lgs 209/2003 (e successive modifiche) ed inpiduabili
nell’allegata Tav. 1 - Layout impianto. In particolare si evidenziano:

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a. Settore di conferimento e di stoccaggio dei veicoli fuori uso prima del trattamento: l’area di conferimento e
  stoccaggio (A1, A2 e A3) all’esterno, su superficie pavimentata in cls, è costituita da 31 postazioni
  utilizzabili per auto (aree A2 e A3) e 12 postazioni utilizzabili per mezzi pesanti (area A1).
b. Settore di trattamento del veicolo fuori uso: la ditta dispone di tre aree di bonifica, due dedicate sia ai mezzi
  pesanti che a quelli leggeri, l’altra dedicata alle auto e ai mezzi leggeri in generale. Tutte hanno le stesse
  caratteristiche tecniche; nello specifico sono posizionate in area coperta (sotto tettoia) e delimitate da una
  griglia per la raccolta di eventuali spanti; qui viene attuata la rimozione dei componenti e dei fluidi
  pericolosi.
La ditta dispone poi di 2 aree di smontaggio dei mezzi messi in sicurezza dotate di ponte idraulico di
sollevamento ed un’area, priva di ponte idraulico, per i mezzi pesanti (dunque più grande delle altre 2); tutte
le aree sono posizionate all’interno in un settore separato dalle aree di bonifica, sempre in area coperta (sotto
tettoia) e pavimentata
In aggiunta si hanno i seguenti settori, tutti su superfici pavimentate in cls impermeabile (spessore 15/20 cm)
resistente alle sostanze liquide contenute nei veicoli:
c. Settore di deposito delle parti di ricambio
d. Settore di rottamazione per eventuali operazioni di riduzione volumetrica
e. Settore di stoccaggio dei rifiuti pericolosi
f. Settore di stoccaggio dei rifiuti recuperabili
g. Settore di deposito dei veicoli trattati
Risulta inoltre presente un serbatoio interrato per lo stoccaggio delle acque provenienti dal lavaggio pezzi.
La ditta è attualmente autorizzata alla messa in sicurezza dei mezzi in n. 2 aree distinte, al coperto e dotate di
sistema raccolta colaticci e, con il rinnovo, si richiede l’utilizzo di una terza area per la messa in sicurezza dei
mezzi; tale area, indicata in planimetria come “isola di bonifica n.3”, è posta in area coperta ed è dotata di
sistemi di estrazione fluidi pericolosi mediante tubi a sistema pneumatico; eventuali colaticci sono intercettati
da appositi sistemi di contenimento, posizionati sotto il mezzo nel momento della messa in sicurezza.
La ditta dispone dei seguenti sistemi per la gestione delle acque:




DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
Nel settore di conferimento i veicoli da bonificare non sono accatastati (posizione a terra), mentre i veicoli
messi in sicurezza (bonificati) sono accatastati con al massimo tre veicoli.
Le carcasse accatastate sono in numero massimo pari a 3 e comunque con altezza complessiva non superiore
a 5 m; le carcasse pressate non superano i 5 m di altezza.
Si riporta, di seguito, lo schema a blocchi dell’attività che ben descrive il ciclo produttivo.




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L'area di conferimento automezzi da bonificare è all’esterno, identificata come Area A1, A2 e A3; in ingresso
possono essere accettati anche mezzi bonificati, che vengono stoccati in apposita area (Area B6).
I rifiuti sono stoccati all’interno del capannone, gestiti in modo da assicurare la protezione ambientale e la
salute dell’uomo e vengono sudpisi in base alle loro caratteristiche di pericolosità.
Le parti di ricambio destinate alla commercializzazione sono stoccate sia all’interno che all'esterno del
capannone, mentre lo stoccaggio dei rifiuti recuperabili ottenuti dall’attività di trattamento è all’esterno in
cassoni dedicati.
Per quel che riguarda le modifiche di progetto, la capacità massima di rifiuti in trattamento dell’impianto
rimane costante e pari a 27,35 t/giorno (6800 ton/anno), senza variazioni rispetto a quanto attualmente
autorizzato.
Per quanto riguarda gli stoccaggi dei rifiuti in ingresso, costituiti da autoveicoli (EER 16.01.04* o EER
16.01.06), si precisa:
 stoccaggio massimo rifiuti pericolosi (EER 16.01.04*) in ingresso all’impianto: attualmente sono
  autorizzati 15 auto, 6 furgoni e 6 camion da bonificare, con quantitativo che ascende a 12 mezzi pesanti e
  31 auto;
 stoccaggio massimo rifiuti non pericolosi (EER 16.01.06) in ingresso all’impianto: attualmente sono
  autorizzate 3 auto con quantitativo che ascende a 12 auto (4 posizioni con al massimo 3 veicoli accatastati
  per ogni posizione) o, in alternativa 1 mezzo pesante.


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Il quantitativo massimo di rifiuti in stoccaggio in ingresso passa dalle attuali 73 ton, di cui 70 ton di rifiuti
pericolosi, a 123.4 ton, di cui 115 ton di rifiuti pericolosi.
Per quel che riguarda i rifiuti prodotti:
 viene richiesto lo stoccaggio di 50 kg per diesel come rifiuto (EER 13 07 01*) e altri 50 kg per benzina come
  rifiuti (EER 13 07 03*);
 sono attualmente autorizzate 2 t di olio con codice EER 13 02 08* (Altri oli per motori ingranaggi e
  lubrificazione) di cui si varia il codice EER, passando al più adatto EER 13 02 05* (Oli minerali per motori,
  ingranaggi e lubrificazione, non clorurati) con quantitativo in stoccaggio invariato e pari a 2 t;
 sono attualmente autorizzate in stoccaggio 140 auto, 6 furgoni e 7 camion (codice EER 16.01.06), per un
  totale di 323 t; la richiesta prevede un aumento pari a 462 auto bonificate (154 posizioni con al più 3
  veicoli sovrapposti per ogni posizione) e 4 mezzi pesanti; considerando un peso di 5 t/camion e 0,7 t/auto
  per mezzi bonificati, risulta un totale di 343.4 t.
In definitiva, il quantitativo massimo di rifiuti in stoccaggio prodotti dall’attività passa dalle attuali 447,48 t
di cui 19,78 ton di rifiuti pericolosi, a 487,98 t, di cui 19,88 t di rifiuti pericolosi.
Nell’impianto sono utilizzati i macchinari elencati di seguito:
 carrelli elevatori (a gasolio o batterie) per la movimentazione interna dei carichi;
 ponte autosollevante e carroponte per la bonifica dei mezzi;
 autogru con ragno/polipo semovente;
 utensili manuali (trance avvitatori) o ad aria compressa o a batteria in genere;
 impianto con miscela ossi-acetilenica per interventi di taglio lamiere e cesoiatura – recupero rifiuti
  metallici recuperabili;
 impianto di bonifica bombole GPL;
 Attrezzatura per recupero fluidi condizionamento;
 Pressa idraulica per la pressatura delle carcasse bonificate
La ditta opera durante l’orario diurno e indicativamente nell’orario dalle 8:00 alle 18:00.
La ditta è attualmente autorizzata allo scarico delle acque meteoriche in fognatura nera (gestore Viacqua spa)
ed in corpo idrico superficiale (roggia Verlata); non sono previste modifiche ai recettori finali.
                           Valutazione
A seguito della valutazione del progetto risultano necessarie le seguenti integrazioni:
- considerato l’aumento di rifiuti in ingresso e l’introduzione di una ulteriore isola di bonifica si ritiene che la
capacità di trattamento giornaliera non possa rimanere invariata e quindi l’istanza va modificata;
- la suddetta tematica andrà esaminata anche in termini di congruità rispetto alle previsioni e prescrizioni del
PRGRS vigente;
- riesaminare lo schema a blocchi ed il lay-out presentato, al fine di chiarire in modo univoco le incongruità
presenti;
- chiarire la natura e n. dei veicoli destinati ad attività didattiche/formative fuori sito, considerato che sembra
ci si riferisca a veicoli non bonificati.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto; la conferma dell’incremento della capacità di
trattamento dovrà essere accompagnata dalla formalizzazione dell’istanza ai sensi dell’art.208 del D.Lgs.
n.152/2006 per modifica sostanziale dell’impianto.

                          VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
                              111



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              QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
L’attività aziendale di autodemolizione, relativa ad operazioni di stoccaggio e trattamento rifiuti, non
prevede l’utilizzo di specifiche aspirazioni ed emissioni in atmosfera di tipo convogliato.
L’impianto di autodemolizione in analisi prevede l’attività di “taglio lamiere” tramite ossitaglio, eseguita
all’esterno del capannone, con frequenza occasionale della durata massima di circa 5 minuti ad intervento,
per un totale cumulato di 1 ora/settimana. Le emissioni risultano di tipo diffuso, in quanto il taglio viene
svolto all’esterno nelle aree destinate alla messa in sicurezza dei mezzi da bonificare, a seconda delle reali ne-
cessità operative; vista la quantità esigua, la bassa frequenza dell’emissione e lo svolgimento della stessa
all’esterno, non si ritengono necessari sistemi di aspirazione localizzati.
Per quanto riguarda la valutazione delle emissioni non si hanno a disposizione dati quantitativi, tuttavia sul-
la base di quanto esposto, si evince l’assenza di significativi contributi aggiuntivi alle immissioni ad opera
delle operazioni di ossitaglio, ovvero incrementi degli inquinanti misurati.
Ciò premesso non sono presenti e non si attiveranno lavorazioni in grado di produrre possibili modifiche ri-
spetto all’attuale stato qualitativo della componente ambientale “atmosfera”.
Per quanto riguarda la produzione di sostanze odorigene, si precisa che le attività condotte nell’ambito
aziendale non determinano la produzione di livelli significativi di odori sgradevoli in grado da determinare
forme di impatto nei confronti delle aree contermini e circostanti.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
L’attività di autodemolizione continuerà a svolgersi all’interno del lotto produttivo in essere, costituito dai
fabbricati e dalle pertinenze esterne a piazzale. Il sito aziendale ricade a circa 250 m dalla roggia Verlata,
recapito finale delle acque del bacino di laminazione aziendale.
Le acque meteoriche sono costituite dalle acque provenienti dai piazzali pavimentati utilizzati per l’attività
di stoccaggio. Le acque di dilavamento di prima e seconda pioggia dei piazzali dove si svolgono le attività di
stoccaggio sono inviate presso la fognatura gestita da Viacqia, previo pretrattamento; le acque in esubero,
vengono raccolte presso un bacino di laminazione di circa 500 mc, posto a 150 m in direzione sud-est e
successivamente conferite presso il corpo idrico superficiale roggia Verlata.
Le soluzioni progettuali sopra descritte consentiranno di raccogliere, trattare ed inviare in fognatura le acque
di dilavamento potenzialmente interessate dalla presenza di inquinanti (prima e seconda pioggia) e di
inviare al corpo idrico superficiale le acque prive di inquinanti di sorta (acque in esubero), scongiurando,
pertanto, la possibilità di attivare possibili incidenze significative nei confronti dello stato di qualità delle
acque del corpo idrico recettore (roggia Verlata).
La ditta esegue un’attività periodica di controllo analitico delle acque di scarico, della quantità del materiale
decantato e del contenuto di olio nel vano di separazione del disoleatore.
Relativamente alle acque generate dalle coperture dei fabbricati si precisa che non sono presenti fonti di
emissione in atmosfera di tipo convogliato (camini) in grado di modificare la qualità delle acque meteoriche
di dilavamento e che le stesse sono smaltite tramite pozzi perdenti dedicati.
Sulla base di quanto riportato nella documentazione di progetto e delle analisi condotte, si esclude che
l’esercizio dell’impianto possa dar luogo ad elementi di perturbazione delle condizioni idrografiche,
idrologiche ed idrauliche del territorio. Si esclude, inoltre, la necessità di porre in opera nuove strutture o

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elementi edilizi in grado di interferire direttamente o indirettamente con gli elementi della rete idrica
superficiale.
Come indicato nella documentazione di progetto, nell’eventualità si verificassero situazioni a rischio come
sversamenti accidentali dovuti a guasti di macchinari, incidenti tra automezzi e/o sversamenti di sostanze
pericolose, gli operatori dovranno essere istruiti per intervenire prontamente con le dovute procedure di
emergenza e di bonifica.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Relativamente all’ambito locale il suolo è condizionato in linea generale dai seguenti fattori:
   l’area ricade all’interno di un ambito urbanizzato già interesso da escavazioni ove la componente suolo
   originaria risulta asportata per una profondità variabile rispetto all’originale piano di campagna;
   l’area di studio è caratterizzata dalla presenza di depositi alluvionali costituiti da ghiaia e sabbia
   immerse in abbondante matrice fine;
   l’ambito aziendale si caratterizza per la presenza di riporti variabili in spessore, presenti al di sotto delle
   pavimentazioni interne ai fabbricati e dei piazzali esterni;
   l’area aziendale risulta totalmente urbanizzata, priva delle stratigrafie riferibili al suolo vegetale.
Il rinnovo dell’autorizzazione non prevede interventi di scavi/movimenti terra in grado di attivare fattori di
pressione nei confronti della componente ambientale in analisi, in quanto continueranno a venire utilizzati
gli immobili aziendali esistenti (fabbricati e pertinenze esterne a piazzale) senza introdurre nuovi volumi
edilizi o ampliamenti di sorta; la continuazione dell’attività aziendale pertanto non comporta consumo di
suolo o l’asportazione di terreno vegetale.
Le attività di stoccaggio e trattamento rifiuti saranno condotte su superfici impermeabilizzate, garantendo in
tal modo un adeguato livello di protezione nei confronti della matrice suolo/sottosuolo.
Si ritiene, pertanto, che l’attività aziendale non comporta azioni in grado di interferire in modo significativo
con la matrice suolo-sottosuolo in quanto:
   non prevede il consumo di suolo;
   non introduce possibili effetti sullo stato qualitativo dei suoli.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
La ditta lavora solo in periodo diurno all’interno dell’intervallo 08:00- 18:00 circa.
L’impianto è inserito in parte in classe V e in parte in classe III. I ricettori critici inpiduati sono R1 (a circa
50 m in direzione sud-est) e R2 (a circa 70 m in direzione nord); essi rientrano rispettivamente in classe V e in
classe III.
                         Valutazione
La documentazione presentata non affronta in modo accurato la problematica dell’impatto acustico; in
entrambi i punti di misura, ad esempio, i livelli residui risultano superiori ai livelli ambientali e non viene
fornita alcuna motivazione. In aggiunta viene attribuita una penalizzazione nel residuo di R1 per presenza di
componente impulsiva che non viene giustificata.
Oltre ai chiarimenti sopra citati in ogni misura dovranno essere dettagliati ove possibile i persi livelli di
sorgente (residuali o di pertinenza) e inpiduati i relativi tratti negli andamenti temporali al fine di
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comprenderne in modo più completo i contributi. La sorgente ‘Disturbo’ inpiduata nelle perse misure
non è chiarita e non risulta sufficiente a descrivere adeguatamente la situazione acustica rilevata.
Una volta chiariti i contributi delle perse sorgenti dovrà essere valutata quanto meno al ricettore R1 la
situazione nel massimo disturbo per una valutazione del differenziale.
Infine si dovrà verificare se la strada di ingresso lato sud è di proprietà e si dovrà tener conto nelle analisi
della presenza delle fasce di pertinenza acustica.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto. Si prescrive una verifica di post operam del limite
differenziale nella condizione di massimo disturbo in R1; sulla base di tali esiti verranno determinate le
modalità di controllo periodico successivo.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
L’istanza di rinnovo in esame non prevede la realizzazione o l’utilizzo di locali chiusi ritenuti a rischio radon
(interrati, seminterrati), ma la fruizione di ambienti esterni (piazzale) e locali interni fuori terra dotati di
aperture atte a garantire un costante ricambio d’aria, ove ragionevolmente non può sussistere il rischio
radon. Si esclude pertanto la possibilità che l’istanza di rinnovo in esame possa determinare possibili criticità
con riferimento al rischio di esposizione all’inquinante citato.
L’attività non prevede inoltre la generazione o la possibile esposizione a radiazioni non ionizzanti (es. campi
elettromagnetici) in quanto non presenti all’interno del fabbricato aziendale.
La configurazione aziendale prevista, al fine di non determinare potenziali interferenze significative negative
nei confronti della componente ambientale in analisi, sulla base di quanto indicato dall’art. 9 dalla LR
17/2009:
• non farà uso di apparecchi illuminanti rivolti verso l’alto;
• durante le ore notturne saranno attivi dispositivi per la regolazione dell’intensità luminosa, di accensione e
spegnimento automatico in funzione delle necessità di utilizzo.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
Il rinnovo in esame prevede la prosecuzione dell’attività di stoccaggio e recupero utilizzando i fabbricati e i
relativi piazzali esistenti senza apportare modifiche edilizie di sorta, ad esclusione della riorganizzazione
logistica di alcuni spazi. Le pertinenze esterne (piazzali) continueranno ad essere utilizzate per il deposito
dei rifiuti, beni prodotti e per il transito dei mezzi.
Attualmente l’impianto risulta dotato di mitigazioni visive poste lungo i limiti nord, est ed ovest costituite da
specie arboree e arbustive.
In sede di rinnovo non si prevede, quindi, la possibilità di determinare variazioni significative allo stato
attuale dei luoghi; si richiama inoltre il contesto produttivo di appartenenza, caratterizzato dalla presenza di
fabbricati, di strutture ed opere di servizio, all’interno del quale non sono riconoscibili elementi architettonici
relazionabili con aspetti storico – monumentali e culturali riconosciuti.
                           Valutazione
A seguito della valutazione del progetto risultano necessarie alcune integrazioni (si veda la Caratterizzazione
delle risorse naturali ed agronomiche).
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
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                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
L’area aziendale è ubicata nei pressi di importanti arterie stradali, in particolare:
• la Strada Provinciale 111 “Gasparona” è la principale arteria stradale di collegamento tra l’impianto
aziendale e la zona industriale di Thiene.
• autostrada A31 Valdastico attraversa da sud a nord la provincia di Rovigo, la provincia di Padova e la
provincia di Vicenza, partendo dalla SS 434 Transpolesana e terminando a Piovene Rocchette; il sito
aziendale si trova ad una distanza di circa 4 km in linea d’aria dal casello di Thiene, raggiungibile
percorrendo la SP 111; rappresenta, ilprincipale collegamento con l’autostrada A4.
• Il tracciato in via di ultimazione della Superstrada Pedemontana Veneta (SPV)
Gli elementi afferenti la viabilità interessati dai flussi di automezzi commerciali pesanti in entrata ed uscita
dall’impianto di progetto sono:
• la S.P. 111 “Gasparona”.
L’impianto in esame prevede la generazione di traffico veicolare commerciale pesante (autocarri) lungo la
S.P 111 direttamente connessa con il sito aziendale.
L’analisi proposta fa riferimento ai dati presenti nella documentazione del “Progetto SIRSE- Monitoraggio
del traffico anni 2000-2007” realizzato dall’Amministrazione Provinciale di Vicenza. Tale dato è
necessariamente datato e richiede un aggiornamento nello specifico punto di innesto della azienda in
corrispondenza della SP 111. Il proponente, a partire dai dati validati sul traffico veicolare leggero e pesante
riportati nel Progetto SIRSE e riferiti all’ultimo anno disponibile (2007-2008), tramite gli incrementi
tendenziali di traffico di mezzi leggeri e pesanti, ha provveduto a stimare i valori attuali del numero di mezzi
leggeri e pesanti in transito nell’anno 2022 per la stazione di rilevamento in oggetto della rete viaria
principale afferente al sito aziendale. Il dato non può essere preso a riferimento.
Come evidenziato nelle Linee Guida per la predisposizione delle analisi di traffico in uso alla Provincia di
Vicenza, è necessario provvedere ad un rilievo specifico dei flussi di traffico al fine di definire la corretta
entità dei flussi attuali in relazione all’indotto veicolare del sito.
In riferimento allo scenario progettuale il proponente indica che le modifiche all’impianto aziendale previste
dal rinnovo in esame non produrranno una nuova domanda di mobilità; in particolare si precisa che i
quantitativi trattati dall’impianto rimarranno invariati rispetto allo stato autorizzato.
Il traffico veicolare di esercizio rimarrà pertanto invariato rispetto allo stato autorizzato, costituito da:
• mezzi commerciali pesanti per il conferimento degli automezzi da bonificare;
• mezzi commerciali pesanti per il trasporto in uscita dei rifiuti prodotti;
• autoveicoli dei clienti per l’acquisto delle parti di ricambio.
Ciò premesso, tenuto conto che la ditta opera mediamente per 220 giorni lavorativi all’anno, i flussi
nell’ipotesi di assetto attuale e con le modifiche da introdursi in sede di rinnovo sono i seguenti:
• n. 3 veicoli commerciali pesanti al giorno per il conferimento dei degli automezzi da bonificare, pari a 6
passaggi giorno in entrata ed uscita dall’impianto;
• n. 3 veicoli commerciali pesanti alla settimana per il trasporto dei rifiuti prodotti, pari a 6 passaggi alla
settimana in entrata ed uscita dall’impianto;
• n. 20 automezzi leggeri relativi ai clienti privati, pari a n. 40 passaggi/giorno;
• n. 2 automezzi commerciali leggeri al giorno per l’invio dei beni prodotti a clienti (carrozzerie o
autofficine), pari a n. 4 passaggi/giorno.
Si precisa che i mezzi pesanti conferenti e in uscita dall’impianto aziendale interessano ed interesseranno la
SP 111 in ingresso e via delle Monache in uscita, senza pertanto interferire con contesti residenziali di sorta.
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L’esercizio dell’impianto attuale e di progetto comporta una generazione di traffico veicolare commerciale
pesante lungo la SP 111 (sistema locale e di area vasta/viabilità sovraordinata) e lungo la strada comunale di
Via delle Monache. Nello specifico la ditta continuerà ad utilizzare l’accesso da nord lungo la SP 111 per
l’ingresso dei veicoli commerciali pesanti e per l’accesso della clientela, mentre l’ingresso dal lato est (strada
comunale delle Monache) continuerà ad essere utilizzato per l’uscita dei veicoli commerciali pesanti.




Sulla base di quanto esposto nello studio ambientale, emerge come la proposta di rinnovo in esame non
comporta un aumento del traffico veicolare pesante indotto, ma vengono bensì confermati gli attuali livelli.
In particolare il numero di automezzi commerciali pesanti è di 3 mezzi/giorno in ingresso presso l’impianto;
tale valutazione non è però rapportata ad un valore di flusso rilevato allo stato attuale.
Il proponente sostiene che l’analisi dell’impatto del traffico indotto dall’attività autorizzata e di progetto
porta a concludere quanto segue:
1. allo stato attuale, non si evidenziano criticità per le intersezioni lungo la SP 111 e di via delle Monache per
i periodi di pendolarismo giornaliero durante gli orari mattutini (7.00 – 8.00) e serali (17.00 – 19.00).
2. il rinnovo in esame non altera il traffico circolante, dato che i flussi indotti (invariati rispetto allo stato
autorizzato) non generano, sugli assi stradali considerati, incrementi che non risultino adeguatamente
assorbibili in relazione ai caratteri dimensionali e tipologici della viabilità esistente;
3. l’impatto dell’attività sulla mobilità veicolare non è significativo e non risulterà in alcun modo distinguibile
(1 automezzo pesante ogni 2,5 ore lungo i percorsi inpiduati), dato che la funzionalità della viabilità
considerata risulterà sostanzialmente inalterata rispetto allo stato autorizzato.
                           Valutazione
Per quanto sopra riportato e valutato si procede alla richiesta delle integrazioni di analisi sotto riportate, con
particolare riferimento ai flussi di traffico attualmente transitanti.
Si ritiene necessario provvedere alla implementazione di:
- specifico rilevamento di traffico finalizzato a definire concretamente l’entità del volume di traffico
giornaliero (continuativo sulle 24 ore in un giorno infrasettimanale “tipo”) lungo la SP 111 e Via delle
Monache, in corrispondenza dei punti di accesso/uscita dalla azienda in esame;
- valutazione dei flussi incrementali derivanti dalla attuazione dell’intervento (flussi attuali + flussi indotti) in
relazione agli effettivi in ingresso e uscita (nella condizione di fascia oraria più sfavorevole);
- correlare i flussi attuali con i flussi di progetto, calcolando la variazione di LOS delle strade in esame,
nonché i LOS delle intersezioni di ingresso uscita (tra lo scenario attuale e lo scenario progettuale).
- coordinare con Vi.abilità eventuali ulteriori osservazioni in merito agli accessi, con particolare riguardo
all’ingresso/uscita lungo la SP 111.

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Le integrazioni prodotte hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE, FLORA E FAUNA
Il contesto in cui si inserisce il sito aziendale è caratterizzato da una matrice territoriale a destinazione
agricola, ma di fatto interessata dalla presenza di aree storicamente destinate ad attività produttive (quali lo
stesso sito aziendale) e inpiduate come ambiti di urbanizzazione consolidata dallo stesso PAT comunale.
L’impianto di progetto non comporta la sottrazione di ricchezze relative. L’iniziativa, infatti, si colloca
all’interno di un’area urbanizzata esistente, senza sottrazione di nuove superfici naturali o seminaturali.
L’esercizio dell’impianto non comporterà l’utilizzo di significativi quantitativi di gasolio, acqua, gas metano
ed energia elettrica.
La continuazione dell’esercizio dell’impianto di stoccaggio e recupero nella configurazione di progetto non
può determinare, pertanto, alcun impatto significativo sulle componenti flora e fauna.
Dal punto di vista ecosistemico, il sito aziendale è ubicato all’interno di un ambito antropizzato, ove la
presenza antropica e i relativi fattori di pressione hanno determinato una significativa riduzione della
complessità bio-ecologica locale. Ne deriva un ambiente già compromesso, ove le ulteriori pressioni
antropiche possono portare ad una marginale riduzione della biopersità residua senza, comunque,
compromettere la stabilità dei veri e propri ambienti naturali, comunque non presenti all’interno od in
prossimità dell’area aziendale.
La continuazione dell’attività di autodemolizione non determinerà alcuna sottrazione o frammentazione di
habitat faunistici, non saranno interessati direttamente o indirettamente gli elementi della rete ecologica
locale, provinciale e regionale, in quanto si concentreranno all’interno di un ambito dove l’urbanizzazione
risulta consolidata.
                          Valutazione
A seguito della valutazione del progetto risultano necessarie integrazioni e si richiede una più precisa
valutazione del sistema della vegetazione esistente, con la produzione di uno specifico elaborato, che
approfondisca almeno i seguenti aspetti:
- valutazione dello stato di fatto, attraverso il rilievo quali-quantitivo della vegetazione esistente nell’area e
nell’immediato intorno;
- ipotesi progettuali di riqualificazione e miglioramento dell'aspetto di mitigazione e inserimento ambientale
e paesaggistico, con valutazione su specie e quantità, nonché sui costi di realizzazione e gestione.
Le integrazioni prodotte hanno soddisfatto quanto richiesto; si prescrive di migliorare la sistemazione a
verde attraverso la messa a dimora di un numero congruo (20 – 30 soggetti) di alberature caducifoglie ed
autoctone, da posizionare in punti notevoli all'interno dell’area, quali i parcheggi, i percorsi, gli angoli delle
pavimentazioni, i punti di vista importanti ecc.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE PER LA TUTELA DEI SITI S.I.C./Z.P.S PER LA V.INC.A.
I siti della Rete Natura 2000 più prossimi all’area in oggetto sono indicati nella tabella che segue.




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I potenziali effetti prodotti dal progetto nei confronti dell’ambiente, vista la natura dello stesso, sono
rappresentati dalle emissioni acustiche e dagli scarichi idrici delle acque di dilavamento dei piazzali.
Il rinnovo dell’impianto di autodemolizione in analisi non comporta una riduzione né diretta, né tantomeno
indiretta degli habitat interni ai siti, trattandosi di aree esterne alla rete Natura 2000 e pertinenziali rispetto
all’attuale edificato produttivo, così da pregiudicare la loro funzione di mantenimento e potenziamento del
ciclo vitale delle specie segnalate.
Valutato che l’istanza non comporta una possibile variazione dell’uso del suolo, non aggrava in modo
significativo e permanente la pressione sull’ambiente circostante e tanto meno compromette la funzionalità
ecologica complessiva del territorio, si può asserire che le iniziative previste dal rinnovo non mutano
l'idoneità ambientale per le specie di cui alle direttive 92/43/CE e 2009/ 147/CE e non comportano alcuna
modifica negativa al grado di conservazione di tali specie, pertanto si valuta che non risultano possibili effetti
significativi negativi sui siti della rete Natura 2000 a seguito dell’attuazione delle iniziative previste in sede
di rinnovo.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
L’argomento non è stato oggetto di valutazione e se ne chiede una specifica trattazione.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


              VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                          CONCLUSIONI
La presente procedura riguarda un’attività esistente in fase di rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio, per le
quale vengono richieste alcune modifiche.
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire e conformi a
quanto previsto dalla DGRV 1020/2016.
Non sussistono osservazioni contrarie alla prosecuzione dell’attività.


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La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti/impatti significativi sull'ambiente determinati dall’esercizio
dell’impianto, salva la necessità di verifica dell’intervento di mitigazione acustica, ovvero la possibilità di
interventi mitigativi particolari rispetto alla realtà esistente consolidata.
Il progetto non determina, inoltre, alcun impatto aggiuntivo e/o significativo rispetto all’esercizio corrente.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
rischi ambientali, sanitari ed ecologici.
                        Tutto ciò premesso si esprime
                              PARERE
             al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
L’azienda è comunque impegnata ad acquisire il rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività.
1. Preliminarmente al rinnovo dell’autorizzazione ex art.208 del D.Lgs.n.152/2006 dovrà essere presentata l’istanza per
la modifica sostanziale dell’attività, in considerazione dell’aumento della capacità di trattamento.
2. Successivamente al rinnovo dell’autorizzazione ex art.208 del D.Lgs.n.152/2006:
a) dovrà essere verificata l’efficacia dell’intervento di mitigazione acustica attraverso:
- l’effettuazione di una mirata ed accurata indagine acustica di verifica del rispetto del criterio differenziale e del limite di
emissione e mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto con modalità di effettuazione delle misurazioni, sia
con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti di misura), sia con riguardo al campionamento temporale
(scelta dei tempi di misura), comunicate con congruo preavviso ad Arpav;
- nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una specifica
progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i
risultati delle analisi;
- l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio Previsionale di
Impatto Acustico.
3. L’intervento di mitigazione del verde dovrà essere realizzato entro 180 giorni dalla notifica del presente parere,
prevedendo anche la messa a dimora di un numero congruo (20 – 30 soggetti) di alberature caducifoglie ed autoctone, da
posizionare in punti notevoli all'interno dell’area, quali i parcheggi, i percorsi, gli angoli delle pavimentazioni, i punti
di vista importanti ecc.

Vicenza, 10 novembre 2022
  F.to Il Segretario                                     F.to Il Presidente
Arch. Benedetto De Santis                                   Andrea Baldisseri




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