parere

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   VERBALE DELLA COMITATO TECNICO PROVINCIALE VIA
           DEL 12-11-2020
L'anno 2020, il giorno 12 del mese di novembre alle ore 16:15 il Comitato Tecnico Provinciale di V.I.A si è
riunito nella sede provinciale, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente argomento: Scapin
srl – Impianto di rifiuti non pericolosi costituiti da inerti e rocce da scavo – comune di montecchio Maggiore
All'appello risultano:
SQUARCINA FILIPPO              Presidente                Presente

BALDISSERI ANDREA             Vicepresidente               Presente

CORTESI ANGELO               Commissario                Presente

DE MARCHI ROBERTO             Commissario                Presente

MONTANARI RICCARDO             Commissario                Presente

MURARO TERESA               Commissario                Presente

ROSSI STEFANO               Commissario                Presente

SALVIATI STEFANO              Commissario                Presente

SVEGLIADO GIULIA              Commissario                Presente

VALVASSORI RIMSKY             Commissario                Presente

VICENTIN ALBERTO              Commissario                Presente

PRETTO UGO                 Commissario                Presente


La Commissione viene presieduta da Ing. Filippo Squarcina che riconosciuta legale l’adunanza in conformità
dell’art. 7 del Regolamento per il funzionamento del Comitato Tecnico Provincia VIA, udita la relazione
istruttoria, accertata la completezza delle informazioni e preso atto della proposta progettuale contenuta nel-
la documentazione tecnica presentata, esprime congiuntamente al CTP VIA parere unanime, per la pratica
in oggetto, nel parere sotto riportato.




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                      SCAPIN S.R.L.
                        PARERE N. 22/2020

Oggetto: impianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi.
PROPONENTE:            Scapin srl
SEDE LEGALE:           Via Ponte Guà n. 60 – Montecchio Maggiore
SEDE INTERVENTO:         Via Ponte Guà n. 60 – Montecchio Maggiore
TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianti di recupero di rifiuti non pericolosi
PROCEDIMENTO:           Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                 infrastrutture z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
                 pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
                 operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
                 decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
COMUNE INTERESSATO:        \\\
DATA DOMANDA:           26 novembre e 12 dicembre 2019
DATA PUBBLICAZIONE:        17 dicembre 2019
DATA INTEGRAZIONI:        11 giugno, 23 settembre e 01 ottobre 2020

DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI

ELABORATI DI PROGETTO
  - Relazione tecnico-descrittiva Rev.01;
  -  Allegato 1    Scheda rifiuti;
  -  Allegato 2    Tabella stoccaggi;
  -  Allegato 3    Procedura gestione rifiuti;
  -  Allegato 4    Schede tecniche macchinari;
  -  Allegato 5    Relazione tecnica acque;
  -  Allegato 6    Comodato d’uso;
  -  TAV. 1      Estratto mappale;
  -  TAV. 2      Layout impianto;
  -  TAV. 3      Planimetria acque;
  -  Elaborato 2   Studio Preliminare Ambientale Rev.01;
  -  Elaborato 3   Valutazione incidenza ambientale Rev.01;
  -  Elaborato 4   Previsione impatto acustico Rev.01;
  -  Elaborato 5   Piano di ripristino del sito;
  -  Elaborato 6   Piano di sicurezza;
  -  Elaborato 7   Documentazione fotografica.

                             PREMESSE
La ditta opera nel settore della demolizione di fabbricati civili ed industriali, del movimento terra, dell’edili-
zia stradale (acquedotti, fognatura, asfaltatura, lottizzazioni complete) oltre al riciclaggio, inteso come confe-

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rimento, recupero di materiale da demolizione e materiali inerti; svolge inoltre l’attività di recupero con trat-
tamento di inerti da demolizione, ossia di messa in riserva [R13] e selezione, triturazione, e vagliatura [R5]
ed è attualmente iscritta all’Elenco Provinciale delle aziende che effettuano recupero rifiuti in regime sempli -
ficato al n. 180 con N. Registro 112/Acqua Suolo Rifiuti/15, con scadenza il 12/04/2019 e per la quale è già sta-
ta inviata richiesta di rinnovo con pratica AUA (SUAP n. 75812/11042018).
Con il progetto in esame, la ditta intende passare dall’attuale regime semplificato a regime ordinario attivan-
do contestualmente modifiche relative ad alcune tipologia di codice di rifiuto, mantenendo invariati i quanti-
tativi attualmente autorizzai sia per le operazioni di trattamento, sia per le operazioni di stoccaggio.
Nello specifico la ditta intende ampliare la propria offerta attraverso la possibilità di effettuare, oltre alla
messa in riserva e trattamento di inerti da demolizione e scaglie di marmo, lo stoccaggio di terre e rocce da
scavo in colonna A o B proveniente appunto dalle operazioni di movimentazione terra con il trattamento R5
di selezione, vagliatura e triturazione al fine di ottenere MPS.
Le operazioni di messa in riserva R13 dei rifiuti in ingresso, di trattamento R5 e di deposito del materiale
trattato in attesa di analisi per la qualifica di MPS saranno effettuati su platea pavimentata in CLS che sarà
pertanto ampliata dall’attuale superficie di 660 mq a 1.700 mq.
Il progetto non prevede un aumento dei quantitativi relativi agli stoccaggi totali dei rifiuti e della capacità di
trattamento dell’impianto (R5)
L’entrata del pubblico nella struttura è prevista in corrispondenza dello spigolo del fabbricato orientato ad
ovest.
                         UBICAZIONE
Il sito aziendale è ubicato presso via Ponte Guà 60 in Comune di Montecchio Maggiore (VI), all’interno del
lotto produttivo aziendale, ricadente in zona agricola (ZTO E2b – pianura), come da Piano degli Interventi
vigente del Comune di Montecchio Maggiore.
Il sito aziendale risulta direttamente confinante con:
- a Nord, Ovest ed Est con la zona agricola;
- a Sud con l’abitazione del titolare della società proponente.
L’impianto risulta interamente contornato da terreno agricolo, a nord si estende un’area per progetto speciale
(ex cave rinaturalizzate Poscola e Montorsina), a sud-est a circa 400 m dall’impianto si sviluppa la zona arti-
gianale- industriale di Montecchio Maggiore, a circa 200 m ad est si trova la Strada Provinciale e la nuova Pe -
demontana, oltre la quale, a circa 300 m dall’impianto si estende il centro abitato di Montecchio Maggiore.
Per quanto riguarda la viabilità, l’impianto è collegato attraverso Via Ponte Guà (SP 33) alla Strada Provin-
ciale 246 posta nelle vicinanze, che costituisce di fatto la viabilità preferenziale per raggiungere il casello au-
tostradale di Montecchio Maggiore a 4 km.
Il contesto territoriale circostante il sito aziendale, presenta lineamenti urbanistici complessi, in linea con i
connotati del territorio dell’alta pianura vicentina: le zone edificate consolidate dei centri municipali si alter-
nano alle zone industriali più o meno estese, relegando a lembi ormai frammentati di territorio le zone agri-
cole.




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                          Ortofoto del sito

           QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Montecchio Maggiore;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Montecchio Maggiore;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera ;
• Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
• Piano di Gestione dei Rischi Alluvionali;
• Rete Natura 2000.
Il Quadro Programmatico evidenzia un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
territoriale che interessano l’area, ma si ritengono necessari i seguenti approfondimenti.
PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (P.A.T.) DI MONTECCHIO MAGGIORE
Occorre inpiduare nelle tavole del PAT sottoelencate il perimetro dell’intervento, al fine di verificare
l’interessamento/non interessamento dell’area di progetto con le aree limitrofe e, nel caso di interessamento,
rapportare il progetto con gli articoli delle NTA relativi a
- Tav. 2 - Invarianti, verifica dell’interessamento dell’area di progetto con l’area definita come “Biotopo (art.
33)”;
- Tav. 4 - Trasformabilità, verifica dell’interessamento dell’area di progetto con l’”Area di completamento
della rete ecologica principale (art.47)” e con “Servizi di interesse comune di maggiore rilevanza di progetto
(art. 38);
- Tav. 1 Carta dei Vincoli e della pianificazione territoriale - scala 1:10.000:
Lo SPA asserisce che “… il sito aziendale di un’area classificata “Discariche” (art. 20 N.T.A.). Si precisa che
non risultano, ad oggi, discariche attive o attività di cava in essere, in quanto chiuse o estinte. … “.


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Occorre rapportare il progetto presentato con quanto indicato nelle NTA all’art. 20 relativamente alle
discariche ed all’art. 21 relativamente alle cave..
PIANO DEGLI INTERVENTI (P.I.) DI MONTECCHIO MAGGIORE
Occorre inpiduare nelle tavole del PRG il perimetro dell’intervento, questo per verificare l’interessamento/
non interessamento dell’area di progetto con l’area limitrofa (Aree per progetti speciali (extra standard)) e,
nel caso di interessamento, rapportare il progetto con gli articoli delle NTA relativi a
pag. 55 – fascia di ricarica delle risorgive
“ … le acque di dilavamento dei piazzali sono inviate presso la fognatura consortile previo trattamento delle
stesse; … “
pag. 53 .- PTCP - TAV. 2.1.B. Carta della fragilità
“ … In particolare il trattamento dei rifiuti si svolgerà all’interno del fabbricato aziendale esistente, su
superfici impermeabilizzate dotate di idonei presidi ambientali. All’esterno del fabbricato, … “.
Occorre, inoltre, che sia chiarito se l’intervento proposto ha bisogno, per essere realizzato, di variante
urbanistica ai sensi dell’art. 208, comma 6, del D.Lgs. 152/2006 e ss. mm. e ii.); in caso affermativo occorre
specificare le norme incoerenti con il progetto.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto e risulterà necessario, nell’ambito della successiva
procedura autorizzativa ex art.208 del D.Lgs. 152/2006, prevedere la necessaria variante urbanistica, così
come da nota agli atti pervenuta da parte del Comune di Montecchio Maggiore.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

             QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
La ditta SCAPIN S.R.L. con sede legale ed operativa a Montecchio Maggiore (VI) in via Ponte Guà n. 60 ope -
ra nel campo dell’edilizia per la demolizione di fabbricati civili ed industriali, il movimento terra (scavi e
sbancamenti), l’edilizia stradale (acquedotti, fognatura, asfaltatura, lottizzazioni complete), oltre al riciclag-
gio inteso come conferimento e recupero di materiale da demolizione e materiali inerti, il servizio di contai-
ner in conto proprio, il trasporto di materiali edili (estratto dalla visura camerale).
La ditta svolge quindi l’attività di recupero con trattamento di inerti da demolizione, ossia di messa in riserva
R13 e selezione, triturazione, e vagliatura R5.
Il progetto prevede la messa in riserva e trattamento (R13 – R5) di rifiuti inerti da demolizione, scaglie di
marmo da cave autorizzate ecc. e terre e rocce da scavo.
L’attività che si intende intraprendere consiste in fasi successive di macinazione e vagliatura del materiale,
per l’ottenimento di:
    materie prime secondarie a persa granulometria previste dalla normativa tecnica di settore;
    MPS costituita da terra per riempimenti in tabella A o B.
L’impianto, inteso come aree destinate a depositi di rifiuti in ingresso, materiale in attesa di analisi e MPS si
svilupperà sull’attuale area autorizzata di circa 5.500 mq, recintata con rete metallica sul lato sud, mentre su-
gli altri lati delimitato da siepe. L’accesso avverrà dal lato est attraverso un cancello comunicante con una
strada sterrata privata a cui si accede da Via Ponte Guà.
Sulla strada di accesso all’impianto sarà posizionata la pesa per il controllo dei quantitativi in entrata e un
box per il ricevimento dei mezzi ed il controllo dei formulari.
Le operazioni di messa in riserva R13 dei rifiuti in ingresso, di trattamento R5 e di deposito del materiale
trattato in attesa di analisi per la qualifica di MPS sono e saranno effettuati su platea pavimentata in CLS.
Quest’ultima sarà ampliata rispetto all’attuale superficie di 660 mq a 1700 mq.
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Dal momento che è prevista la messa in riserva e trattamento (R13 – R5) sia di inerti che di terre e rocce da
scavo, l’area per la messa in riserva dei rifiuti in ingresso sarà sudpisa in due parti da una paratia mobile
in calcestruzzo. Tale paratia servirà a delimitare l’area per lo stoccaggio di rifiuti costituiti da terre e rocce da
scavo da quella per lo stoccaggio dei rifiuti inerti.
I valori dei quantitativi in stoccaggio si riferiscono alle massime dimensioni previste; pertanto in caso di stoc-
caggio di terra inferiore al massimo richiesto il quantitativo di rifiuti da inerti può essere superiore al massi-
mo richiesto (e viceversa), sempre nel rispetto del quantitativo massimo complessivo dell’area.
Le MPS prodotte sono stoccate in cumulo e l’area di deposito è localizzata nella zona Est dell’impianto su su-
perficie non pavimentata (tout-venant).
Lo stoccaggio massimo previsto del deposito di materiale lavorato in attesa di analisi potrà essere costituito
solamente da inerti, solamente da terra e rocce da scavo o da entrambi con opportuna separazione.
DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
L’attività di trattamento rifiuti prevede due linee di lavorazione:
LINEA 1 Recupero rifiuti inerti da demolizione
LINEA 2 Riciclo terre e rocce da scavo
Il raffronto tra lo stato di fatto e quello di progetto è rappresentato dai lay-out di seguito riportati.
Il progetto prevede di mantenere inalterata la potenzialità complessiva di trattamento annua (R5) di 14.990
tonellate.
Risulta da definire la rispondenza delle modalità di recupero rispetto alla Linee Guida ISPRA sull’EoW.




         Layout stato attuale




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        Layout stato di progetto

Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto; si ritiene necessario prescrivere che, in fase di
presentazione dell’istanza ex art.208 del D.Lgs. 152/2006 la gestione EoW venga esplicitata con un specifico
manuale operativo.

                          VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
                              111
              QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
La produzione di polveri derivante dalle attività di movimentazione dei rifiuti inerti, di trattamento e di mo -
vimentazione delle Materi Prime Seconde sarà abbattuta utilizzando tutti gli accorgimenti tecnici e le proce-
dure gestionali per minimizzarne la produzione stessa e l'eventuale dispersione. In particolare si prevedono
le seguenti misure mitigative: gli impianti di frantumazione/vagliatura saranno muniti di aspersori per
l’abbattimento delle polveri direttamente alla fonte; predisposizione di irroratori regolabili diretti nelle zone
di potenziale produzione di polveri (aree di stoccaggio dei rifiuti e delle Materie Prime Seconde); in caso di
condizioni ambientali predisponenti (terreni particolarmente asciutti, venti intesi) si dovrà procedere con la
bagnatura delle aree di transito con carro-botte; realizzazione di terrapieni lungo i limiti Ovest ed Est
dell’impianto al fine di limitare in modo significativo la dispersione di polveri in caso di condizioni ambien-
tali predisponenti (terreni particolarmente asciutti, venti intesi). L'emissione di gas combusti nell'aria dovrà
essere mitigata utilizzando tutti gli accorgimenti tecnici e gestionali per minimizzarne la produzione. In par -
ticolare si indicano le seguenti raccomandazioni: verifica periodica del corretto funzionamento dei sistemi di
abbattimento dei gas di scarico delle macchine operatrici, dell’impiantistica e dei mezzi di trasporto.
Al fine del rispetto delle condizioni previste dalla prevista dalla Direttiva n. 14/2011 della Provincia di Vicen-
za, si precisa che per il progetto in esame: non si prevede l’emissione o l’utilizzo di sostanze o preparati can-
cerogeni, mutageni o tossici, in quando i rifiuti in ingresso sono costituiti da inerti da demolizioni edili;

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- il vaglio e il frantoio (molino) sono dotati di idonei impianti di aspersione (ugelli spruzzatori) in grado di
abbattere in modo significativo l’emissione di polveri;
- nelle zone di potenziale produzione di polveri (aree di stoccaggio dei rifiuti e delle Materie Prime Seconde)
verranno predisposti idonei irroratori regolabili in grado di limitare la formazione di polveri a seguito delle
operazioni di movimentazione del materiale inerte.
È possibile concludere che l’impianto determinerà un occasionale e temporaneo incremento di emissioni di
polveri e sostanze inquinanti solo in corrispondenza dell’area direttamente interessata dalle lavorazioni.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
Le modifiche progettuali insisteranno sul lotto produttivo della ditta Scapin SRL dove non son presenti corsi
d’acqua. L’elemento idrico superficiale più prossimo al sito di progetto è l’ambito delle ex cave Poscola e
Montorsina, confinante con l’impianto aziendale, mentre il torrente Poscola è situato a circa 230 m dai limiti
dell’impianto; all’interno dell’area di progetto non sono, ad ogni modo, presenti corpi idrici superficiali. Gli
interventi edilizi previsti dal progetto, relativi alla realizzazione dell’impermeabilizzazione del lotto, alla rea-
lizzazione del sistema di raccolta e trattamento delle acque di dilavamento meteorico e alla realizzazione del-
le arginature di mitigazione con terre armate, insisteranno all’interno del lotto aziendale, su superfici poste
all’esterno di corsi d’acqua o altri elementi idrici.
L’impianto non determinerà la produzione di acque di processo o l’immissione di acque nel sistema della
rete idrica locale; in particolare le acque di dilavamento saranno riutilizzate per la bagnatura degli inerti, non
determinando, quindi, criticità nei confronti della regolare regimazione delle acque.
Il proponente ritiene che l’attività di progetto non possa arrecare danno all’assetto idrologico ed idrogeologi-
co del sito in esame, non modificando, per l’appunto, il reticolo di drenaggio esistente e rispettando il princi-
pio dell’invarianza idraulica dell’ambito aziendale
Per quanto riguarda i piazzali esterni, destinati allo stoccaggio e trattamento dei rifiuti, le acque di dilava-
mento sono raccolte, trattate e successivamente riutilizzate per la bagnatura dei cumuli di inerti. Non sono
previsti scarichi di tipo produttivo. La ditta esegue un’attività periodica di controllo analitico delle acque di
scarico, della quantità del materiale decantato e del contenuto di olio nel vano di separazione del disoleatore.
La relazione non appare in linea con la disciplina fissata dall’art 39 comma 1 del PTA – NORME TECNICHE
DI ATTUAZIONE - Allegato A3 alla Deliberazione del Consiglio Regionale n° 107 del 05/11/2009 per i se-
guenti motivi:
a) l’attuale assetto impiantistico non considera/garantisce la gestione delle acque di prima pioggia di dilava -
mento dei piazzali nell’eventualità di doverle scaricare in un corpo ricettore finale (acque superficiali, suolo o
fognatura). Nel caso, ad esempio, di eventi piovosi eccezionali e con la vasca di accumulo per la bagnatura
dei cumuli piena, non è chiaro dove sia possibile scaricare o quali accorgimenti adottare;
b) non è dimostrato con apposita relazione, che la possibilità di dilavamento di sostanze pericolose e pregiu-
dizievoli per l’ambiente avvenga o si esaurisca con le acque di prima pioggia.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.




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CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Per la descrizione degli aspetti geologici dell’area di intervento e del Comune di Montecchio Maggiore si è
fatto riferimento alla Relazione Ambientale della VAS del PAT del Comune di Montecchio Maggiore.
La zona di pianura del territorio comunale è costituita in maggioranza da materiale grossolano deposto dal
Fiume Agno-Guà e dal Torrente Chiampo qualificabile come originato da alluvioni di fondovalle.
Il territorio in esame è classificato nella “Carta Geologica del Veneto” come tipo 4b “Depositi di alluvioni flu-
viali e fluvio-glaciali, talora cementate (Quaternario)” (Regione Veneto, Servizio Geologico, 2009).
Rischio di rilascio di inquinanti sui piazzali esterni
Per quanto riguarda l’attività di stoccaggio e recupero rifiuti e più in generale le operazioni svolte all’interno
del sito produttivo, nessuna di queste determina interazione diretta o indiretta con l’ambiente idrico sotterra -
neo. In particolare si precisa quanto segue:
    i rifiuti in ingresso sono stoccati su piazzali, in aree identificate, pavimentate e dotate di sistema di
     raccolta e
    trattamento delle acque meteoriche di dilavamento;
    l’attività di recupero sarà condotta esclusivamente su superfici impermeabili, dotate di sistema di
     raccolta delle acque di meteoriche di dilavamento;
    i rifiuti prodotto saranno raccolti all’interno di cassoni chiusi e separati per tipologia.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
L’area vasta in analisi, per quanto riguarda gli aspetti attinenti con la rumorosità, è condizionata in linea ge -
nerale dalla presenza dalle infrastrutture viarie presenti nel territorio con particolare riferimento Strada Pro-
vinciale 246. Questa manifesta un elevato passaggio di veicoli di ogni tipologia e dimensione.
Relativamente all’ambito locale (area aziendale ed immediato intorno), la rumorosità locale è condizionata
dalla presenza delle strade limitrofe l’impianto aziendale (SP 33 e SP 246) e alla stessa attività della ditta Sca -
pin SRL. I ricettori sensibili si possono identificare con le abitazioni civili più vicine all’area aziendale, poste
ad una distanza di circa 30 m rispetto al lato sud aziendale.
Secondo il Piano di Classificazione Acustica l’area rientra in classe IV e all’interno della fascia di pertinenza
acustica B per strade extraurbane principali.
Stima dei livelli previsionali
La stima dei livelli sonori previsionali, contenuta nell’elaborato “Previsione di impatto acustico” – elaborato
4 rev.1 , ha considerato le condizioni di massima rumorosità generata dall’impianto di trattamento in eserci-
zio.
In particolare è stata effettuata una misura in facciata al ricettore R1 simulando come dichiarato ‘lo sposta -
mento del impianto di vagliatura nell’ area di progetto, con le rimanenti lavorazioni mantenute a pieno regi-
me (spostamento del materiale con macchine operatrici, carico/scarico autocarro, impianto di frantumazione
in funzione)’.
La misura ha rilevato un livello ambientale di 51.5 dBA che secondo le dichiarazioni del tecnico all’interno
dell’ambienta abitativo si riporterà sotto la soglia di applicabilità del differenziale.
Sulla base delle misure e delle valutazioni effettuate si ritiene che verranno rispettati previsti nel periodo
diurno dal Piano di Classificazione Acustica comunale e si dovrà prevedere un controlo periodico con fre-
quenza triennale.




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                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
Non sono previste attività progettuali che interferiscano con questo comparto ambientale e non vengono ri-
portati studi e analisi di approfondimento.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
Per quanto riguarda l’area dove insiste l’impianto aziendale gli elementi paesaggistici più importanti delle
zona sono l’area rinaturalizzata delle ex cave Poscola e Montorsina, il torrente Poscola e la zona agricola cir -
costante.
L’area di progetto ricade all’interno di un contesto agricolo dove sono presenti sia componenti antropiche ad
elevato impatto (SP 246 ed edificazione diffusa), sia componenti naturali caratterizzanti (area rinaturalizzata
delle ex cave Poscola e Montorisna).
Gli elementi residuali di pregio paesaggistico presenti nell’ambito in analisi sono riconducibili alla presenza
di elementi afferenti il sistema agricolo (coltivi, siepi interponderali, canali, scoli irrigui, viabilità rurale) e al
sistema delle fasce boscate, quest’ultime localizzate nell’area rinaturalizzata delle ex cave Poscola e Montor-
sina, lungo i principali corsi d’acqua (t. Poscola e f. Guà). All’interno dell’area dell’impianto in parola non
sono presenti elementi di pregio o di rarità rispetto al contesto di riferimento. Complessivamente l’intorno si
presenta con una morfologia varia, caratterizzato, per l’appunto, dalla evidente depressione dell’area delle
ex cave rinaturalizzate.
La scelta progettuale non prevede, di fatto, la modifica dello stato dei luoghi in quanto:
l’ampliamento della platea destinata allo stoccaggio dei rifiuti in ingresso non risulterà visibile in quanto
occupato dagli stessi cumuli di inerti;
le modifiche di alcuni codici CER non comportano possibili effetti nei confronti della componente ambienale
“Paesaggio”.
L’impianto rimarrà di fatto invariato rispetto allo stato attuale dei luoghi, dove si registra la presenza di ter-
rapieni rinverditi e siepi perimetrali finalizzati all’assorbimento visuale dell’attività di recupero inerti.




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Complessivamente l’area di progetto ed il suo intorno territoriale denotano un assetto paesaggistico territo-
riale modificato dalla presenza di significativi interventi antropici che, nel tempo, hanno alterato l’originaria
percezione dei luoghi. Attualmente è incorso un processo di riorganizzazione di scala con obiettivi di sosteni-
bilità ambientale e paesaggistica, configurabile con gli interventi di rinaturalizzazione delle ex cave Poscola e
Montorsina. Permangono, tuttavia, elementi morfologici di sudpisione (argini di cava), ambiti depressi di
ex-cava, edificato e l’impianti di trattamento inerti.
Complessivamente la compatibilità paesaggistica appare verificata sia dal punto di vista visivo che ambien-
tale, grazie alle scelte effettuate per l’inserimento del progetto nell’ambito territoriale, la minimizzazione del-
le opere e la presenza di opere di mitigazione (arginature rinverdite).

                           VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento, alla luce della previsione di opere di mitigazione.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
Gli elementi afferenti la viabilità interessati dai flussi di automezzi commerciali in entrata ed uscita
dall’impianto aziendale sono nell’ordine:
strada provinciale SP 33 “Montorsina” (via Ponte Guà);
la S.P. 246 (variante). La proposta progettuale in esame prevede la generazione di traffico veicolare commer-
ciale lungo la viabilità provinciale SP 33 direttamente connessa alla SP 246 “Pasubio”.
I percorsi dei mezzi conferenti presso il sito aziendale risultano interessare esclusivamente elementi viari di
rango provinciale. Si precisa, inoltre, che gli elementi viari sopra inpiduati non interessano zone residen-
ziali.
Sulla base dei dati desunti dalle scheda descrittiva della sezione considerata si registra quanto segue:
- la SP 246 presenta un traffico diurno medio feriale nell’anno 2006 di circa 10.994 veicoli di cui il 10,33%
(1.136) riferibili ad automezzi commerciali pesanti;
- la SP 246 si caratterizza per un “trend” tendenzialmente stabile nel periodo di tempo rilevato (2000-2006).
- non sono ad oggi disponibili misurazioni più recenti rispetto a quelle eseguite dall’ente gestore della rete
viaria (Vi.Abilità); gli stessi strumenti di pianificazione urbanistica recentemente approvati (PTCP - Allegato
F – “Mobilità”, PAT) fanno riferimento agli stessi dati presenti nella documentazione del “Progetto SIRSE-
Monitoraggio del traffico anni 2000-2007” realizzato dall’Amministrazione Provinciale di Vicenza.
Pertanto nello studio non sono riportati flussi di traffico aggiornati rispetto alla data attuale nonostante sia ri-
portata una attualizzazione de flussi all’anno 2018.
Le modifiche all’impianto aziendale previste dal progetto in esame produrranno una nuova domanda di
mobilità nel seguito valutata nel suo complesso, anche in relazione alle attività produttive in corso nel
contesto territoriale. In particolare si precisa che i quantitativi di rifiuti in ingesso e trattati dall’impianto
aumenteranno rispetto allo stato autorizzato, passando dalle attuali 14.990 ton alle 45.000 ton di progetto.
Si prevede un aumento del traffico veicolare di esercizio rispetto allo stato autorizzato, costituito da mezzi
commerciali pesanti, adibiti al trasporto dei rifiuti inerti, terre e rocce da scavo.
Sulla base delle informazioni fornite dalla ditta il traffico veicolare indotto dall’attività aziendale è così
composto:
- stato attuale: 6 passaggi giorno di automezzi pesanti (1 passaggio/ora);
- stato di progetto: 20 passaggi giorno di automezzi pesanti (3 passaggio/ora)
Nello studio quindi non si fa riferimento ai flussi di traffico della viabilità direttamente interessata e prossima
all’insediamento, al fine di mettere in relazione gli accessi al sito con i flussi attuali e i flussi previsti in
progetto.


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                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE
L’ambito territoriale in cui ricade il progetto in esame presenta una spiccata vocazione agricola che ha pro-
fondamente condizionato qualitativamente e quantitativamente la diffusione, l’evoluzione della vegetazione
spontanea e, nello stesso tempo, limitato fortemente la presenza si specie faunistiche di pregio;
le associazioni vegetazionali originarie del territorio, un tempo persificate, sono state sostituite, nella piana
alluvionale, da un ambito agrario monoculturale e il residuo patrimonio boschivo è relegato a lembi più o
meno discontinui di vegetazione ripariale;
Sono presenti vegetazioni sinantropiche, sviluppatesi grazie alla presenza di sostanze azotate nel terreno e in
equilibrio con le attività umane che vi interferiscono, largamente composte da specie esotiche (Robinia, Ai-
lanthus, etc.) e di scarso interesse naturalistico; Sulla base di quanto analizzato nell’area di progetto: la passa-
ta attività di cava e l’attuale impianto ha profondamente condizionato qualitativamente e quantitativamente
la diffusione e l’evoluzione della vegetazione spontanea.
Il rilievo dell’uso del suolo dell’area di progetto ha evidenziato la predominanza di superfici destinate
all’attività produttiva; non risultano presenti elementi vegetazionali degni di nota (filari, siepi arbustive,
grandi alberi isolati.
Il territorio si presenta relativamente uniforme, con una netta prevalenza del dell’ecosistema agrario-plani-
ziale, rappresentato dagli appezzamenti coltivati prevalentemente a seminativo avvicendato.
La presenza della limitrofa area di rinaturalizzazione "ex cave Poscola e Montorsina" costituisce un elemento
territoriale importante, sia dal punto di vista paesaggistico che naturalistico (come rilevato anche nella com-
ponente "rete ecologica"); è opportuno un approfondimento di analisi, sia nella valutazione dello stato di fat-
to, che ipotizzando interventi di miglioramento/riqualificazione del rilevato in terra con vegetazione posto
sui lati Est, Nord, Ovest, all'interno dell'area di progetto. Questi interventi, oltre ad una valenza ecologico-
paesaggistica nella connessione con l'area naturalistica esistente, hanno un effetto di mitigazione complessiva
dell'intervento di progetto.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto, anche tenendo conto del progetto depositato per
una specifica valutazione di assoggettabilità a VIA, da parte del proponente Geoscavi srl, per una riqualifica-
zione generale dell’area "ex cave Poscola e Montorsina”, nell’ambito dell’istanza della ditta Scapin Srl.
In particolare , si prevede di rinverdire, anche con l’ausilio di specie arboree ed arbustive, i rilevati esistenti
posti lungo il confine nord, est ed ovest dell’impianto di trattamento inerti. Si ritiene necessario prescrivere
che, in fase di presentazione dell’istanza ex art.208 del D.Lgs. 152/2006, venga inoltrato un computo metrico
estimativo dell’intervento, comprensivo dei costi di gestione per almeno un triennio; risulterà necessario pre-
cisare, nell’ambito della successiva fase di approvazione progetto:
- una cartografia definitiva che indichi la localizzazione e la tipologia delle nuove piante messe a dimora,
nonchè le modalità tecniche (sesti di impianto, dimensioni, tipologia..), oltre ad un CME delle opere previste,
con valutazione anche dei costi di gestione/manutenzione per almeno i primi tre anni;
- la connessione e la coerenza con le future opere di riqualificazione dell’area "ex cave Poscola e Montorsi -
na".

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.



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CARATTERIZZAZIONE DELLA FLORA E FAUNA
Il depauperamento floristico trova riscontro in una forte riduzione della varietà degli ecosistemi; le specie
potenzialmente presenti sono riconducibili a quelli normalmente diffusi negli agroecosistemi della pianura
veneta con possibilità di maggiore sviluppo degli habitat per l'avifauna grazie alle superfici urbane, ai coltivi
ed alle alberature presenti lungo i fossati e canali; si ritiene possibile la presenza temporanea di avifauna di
passaggio nelle attuali residuali macchie boschive ripariali e nelle siepi presenti nel paesaggio agrario della
zona, oltre alla possibile la presenza di qualche micro-mammifero e di rettili potenzialmente presenti nel sito
in esame, riconducibili a quelli normalmente diffusi negli agroecosistemi della pianura veneta; prevale un
ecosistema di tipo antropico, caratterizzato nel complesso di elementi a bassa stabilità in quanto la catena tro-
fica naturale risulta semplificata
Sulla base di quanto analizzato nell’area di progetto, la passata attività di cava e l’attuale impianto ha profon-
damente condizionato qualitativamente e quantitativamente la diffusione e l’evoluzione della vegetazione
spontanea.
Il rilievo dell’uso del suolo dell’area di progetto ha evidenziato la predominanza di superfici destinate
all’attività produttiva; non risultano presenti elementi vegetazionali degni di nota (filari, siepi arbustive,
grandi alberi isolati); si ritiene possibile la presenza di qualche micro-mammifero e di rettili potenzialmente
presenti nel sito in esame, riconducibili a quelli normalmente diffusi negli agroecosistemi della pianura vene-
ta; prevale un ecosistema di tipo antropico, caratterizzato nel complesso di elementi a bassa stabilità in quan -
to la catena trofica naturale risulta semplificata.
Analisi dell’impatto all’interno dell’area di progetto
Riduzione della copertura vegetale presente nell’area: l’area di progetto si caratterizza per la presenza di
piazzali aziendali dove non sono presenti elementi vegetazionali degni di nota. Non si preventiva pertanto
una riduzione della copertura vegetale.
Perdita di habitat per effetto diretto: all’interno dell’area di progetto non si segnala la presenza di specie fau-
nistiche di pregio, trattandosi per l’appunto di un ambito ricompreso all’interno di un sito produttivo.
Per quanto riguarda il disturbo della fauna presente nell’area in esame, si ritiene che non sia oggettivamente
probabile il verificarsi di significativi effetti negativi sul raggiungimento o il mantenimento di uno stato di
conservazione favorevole e di preservazione delle specie e habitat presenti.
Alterazione del grado di funzionalità dei luoghi: all’interno dell’area di progetto non si segnala la presenza
di ambiti idonei per ospitare anche occasionalmente specie faunistiche di pregio, trattandosi per l’appunto di
un ambito ricompreso all’interno di un sito produttivo.
Non si andrà, pertanto, a ledere o compromettere un sistema complesso o, comunque, interconnesso ad altri
sistemi attraverso la rete ecologica di contatto tra ecosistemi naturaliformi.
Analisi dell’impatto sul sistema territoriale esteso
Durante l’attività si determina la formazione di emissioni, soprattutto rumorose, in grado di creare un am-
biente ostile alla fauna locale. Tuttavia la presenza all’interno dell’ambito territoriale esteso di specie faunisti-
che prevalentemente antropofile o comunque dotate di un’elevata valenza ecologica, in grado quindi di tolle-
rare la presenza umana e le azioni di disturbo peraltro già presenti all’interno del contesto territoriale in ana-
lisi (attività di trattamento inerti), determina un impatto non significativo nei confronti della componente
stessa.
Analisi dell’impatto all’interno dell’area di progetto
La generazione di rumorosità dei macchinari e dell’impiantistica, utilizzati per le fasi di trattamento/recupe-
ro dei rifiuti inerti, quantificata per la componente “Rumore”, insisterà su un ambito all’interno del quale
non si segnala la presenza di specie faunistiche di particolare rilievo. L’area di intervento risulta, infatti, di
modesto valore faunistico; si annoverano specie prevalentemente antropofile o comunque dotate di un’eleva-
ta valenza ecologica, in grado quindi di tollerare la presenza umana e le azioni di disturbo peraltro già pre-

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senti all’interno del contesto territoriale in analisi (attività di trattamento inerti). Si chiede un’analisi più ap -
profondita per quanto riguarda la possibile interferenza dell’impatto acustico sulla fauna del biotopo.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE PER LA TUTELA DEI SITI S.I.C./Z.P.S PER LA V.INC.A.
La ditta ha presentato una relazione al fine di verificare l’esclusione o meno dell’istanza dalla procedura di
valutazione di incidenza ambientale, così come previsto dall’allegato A alla DGR 1400/2017, con particolare
riferimento al paragrafo 2.2 dove si richiede di allegare alla dichiarazione di non assoggettabilità alla
procedura di valutazione di incidenza (modello E) una relazione tecnica che definisca chiaramente la
rispondenza alle ipotesi di non necessità della valutazione di incidenza.
La suddetta relazione analizza gli effetti dell’attività con il sito più prossimo all’area che dista 5 km dal SIC
IT3220037 “Colli Berici” – Distanza 5 km; - SIC IT3220038 “Torrente Valdiezza” e conclude che non vengono
interessati elementi della rete ecologica regionale, né elementi della rete ecologica del Piano.
Tuttavia a confine con l’impianto aziendale è presente un ambito classificato come “biotopo” dal PAT
comunale: trattasi dell’ambito rinaturalizzato delle ex cave Poscola e Montorsina che non viene analizzato
dalla relazione succitata.
Si è dell'avviso che le finalità della costituzione di Rete Natura 2000 siano quelle di garantire il mantenimento
o all’occorrenza, il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, dei tipi di habitat naturali e degli
habitat delle specie interessati nella loro area di ripartizione naturale. La Rete Natura 2000, però, non deve
essere considerata come un semplice insieme di siti, ma un sistema di aree strettamente relazionato dal punto
di vista funzionale. Essa infatti non considera solo i siti ad elevata naturalità, ma anche i territori contigui che
sono essenziali per mettere in relazione ambiti naturali distanti spazialmente ma vicini per funzionalità
ecologica, e inoltre quelle aree che pur essendo degradate possono tornare a livelli di complessità maggiore.
E’ questo il motivo per cui malgrado molti progetti siano esterni e lontani da un sito Natura 2000 vengono
comunque sottoposti a valutazione di incidenza ambientale.
Nel caso in oggetto un sito di ex cave si sta trasformando in un biotopo con caratteristiche peculiari che non
possono essere ignorate da una relazione di esonero dalla V.Inc.A.
Si chiede pertanto di aggiornare la reazione caratterizzando il biotopo ed analizzando gli effetti dell’impianto
sul biotopo stesso con particolare attenzione alle misure intraprese per evitare interferenze con le specie
insediate o all’habitat.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Non sono previste attività progettuali che interferiscano con questo comparto e non vengono comunque
riportati studi e analisi di approfondimento (vedere parere 2019).
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.




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                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

               VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                           CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto o in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani, progetti o
interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
finalità che il proponente intende conseguire.
Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta, prescrivendo,
tuttavia, l’acquisizione di specifici dati nella successiva fase di approvazione del progetto.
Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente, anche alla luce del progetto di
riqualificazione generale presentato per una propria verifica di assoggettabilità alla VIA.
Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di rispetto dei limiti
concernenti l’inquinamento acustico.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                    Tutto ciò premesso il Comitato esprime
                             PARERE
           al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
1) L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio dell’attività,
in particolare per quanto riguarda la gestione/recupero dei rifiuti e le emissioni in atmosfera.
2) Il progetto da presentarsi per l’approvazione ai sensi dell’art.208 del D.Lgs. 152/2006 dovrà altresì contenere:
- la richiesta di variante urbanistica puntuale;
- il manuale operativo per la gestione EoW, contenente procedure e controlli per la verifica della cessazione di qualifica
del rifiuto;
- una cartografia definitiva che indichi la localizzazione e la tipologia delle nuove piante messe a dimora, nonchè le
modalità tecniche (sesti di impianto, dimensioni, tipologia..), oltre ad un CME delle opere previste, con valutazione
anche dei costi di gestione/manutenzione per almeno i primi tre anni;
- la connessione e la coerenza con le future opere di riqualificazione dell’area "ex cave Poscola e Montorsina";
- interventi di pavimentazione/asfaltatura degli accessi connessi con la viabilità provinciale, dotandosi altresì di un
sistema di lavaggio degli pneumatici.
3) Successivamente al rilascio del provvedimento autorizzativo, in fase di collaudo, l’azienda dovrà:
- effettuare una mirata ed accurata indagine acustica di verifica del rispetto del criterio differenzial e e del limite di
emissione, da ripetersi poi con frequenza triennale, e mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto con
modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti di misura), sia
con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), comunicate con congruo preavviso ad Arpav;
                                                         Pag. 15 di 16
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- nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una specifica
progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i
risultati delle analisi;
- l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio Previsionale di
Impatto Acustico.
4) L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale addetto al rice-
vimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di sicurezza/rischio segnalati (chimico
e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione della presentazione del certificato di collaudo fina -
lizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio.

Vicenza, 12 novembre 2020
  F.to Il Segretario                                      F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia                                  Ing. Filippo Squarcina




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