DETERMINA

                 PROVINCIA DI VICENZA
               Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA  C. Fisc. P. IVA 00496080243




        Determinazione Dirigenziale N° 1569 DEL 16/12/2020

                     AREA TECNICA
                 SERVIZIO RIFIUTI VIA VAS


DIRIGENTE/RESPONSABILE: Filippo Squarcina

OGGETTO: PROVVEDIMENTO DI ESCLUSIONE PROCEDURA DI VALUTAZIONE IMPATTO
AMBIENTALE   AI   SENSI  DELL’ART.  19  D.LGS.   152/2006
DITTA:      SAVEGNAGO      RENATO       SRL
PROGETTO:RINNOVO  CON   MODIFICHE  AUTORIZZAZIONE  IMPIANTO  DI
AUTODEMOLIZIONE
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: CORNEDO VICENTINO


            COPIA CONFORME PROVVEDIMENTO

Titolo: Copia Conforme

Note:



                      Documenti Presenti:

     Titolo       Nome File                   Formato          Data
Impronta
   TESTO ATTO     DD_2020_1569.odt                 AT - ATTO         16/12/2020
DB906BAC4F47679C3CC48F048554619A26B79486
NON FIRMATO -


TESTO ATTO FIRMATO DD_2020_1569.odt.pdf.p7m         AT - ATTO         16/12/2020
   DIGITALMENTE
F0780F8E81F8D9A375CAC6C9DDF49DAF5187F33818AB12960AAD5E7E16F53F5D
FIRMATO - CADES
Filippo Squarcina (TINIT-SQRFPP72H30A001W) - Certificato rilasciato da "InfoCert Firma Qualificata 2"
valido dal 09/08/2018 12:39:41 al 09/08/2021 02:00:00


parere savegnago n.28/2020   Parere Savegnago           INF - DOCUMENTO        15/12/2020
                 Renato.pdf              INFORMATICO
18E439B3D0C757C098FDF05A1BEA5561F5C6ED6CFB58D15FE43EB778EDE76BB5
NON FIRMATO -
                    PROVINCIA DI VICENZA
                   Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA  C. Fisc. P. IVA 00496080243




               DETERMINA N° 1569 DEL 16/12/2020

                         AREA TECNICA
                    SERVIZIO RIFIUTI VIA VAS



OGGETTO: PROVVEDIMENTO DI ESCLUSIONE PROCEDURA DI VALUTAZIONE
IMPATTO AMBIENTALE AI SENSI DELL’ART. 19 D.LGS. 152/2006
DITTA:     SAVEGNAGO     RENATO     SRL
PROGETTO:RINNOVO CON MODIFICHE AUTORIZZAZIONE IMPIANTO DI
AUTODEMOLIZIONE
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: CORNEDO VICENTINO



                          IL DIRIGENTE



Vista la documentazione presentata in data29/01/2020, agli atti con prot. n.4329, ed integrata in
data 03/02/2020, prot. n. 4926, da parte della ditta SAVEGNAGO RENATO SRL con sede legale e
operativa in comune di Cornedo Vicentino, via Grigio n. 23, relativa al progetto “Rinnovo con
modifiche autorizzazione impianto di autodemolizione” con cui è stata richiesta l’attivazione della
procedura di verifica ai sensi dell’art. 19 del D.Lgs. 152/2006.
Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata nell’Allegato IV alla
Parte II del D.Lgs. 152/2006 - 7. Progetti di infrastrutture z.a) Impianti di recupero di rifiuti
pericolosi, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
Tenuto conto che la procedura di verifica di assoggettabiltà a procedura di VIA rientra, per il
progetto in parola, tra le competenze inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge Regionale n.
4/2016.
Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
pubblicazione sul sito web provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
informativa al pubblico sul medesimo sito web della Provincia in data 10/02/2020, contestualmente
alla comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le
valutazioni di competenza.


Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005;
sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.
Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l’esclusione dalla procedura di
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
medesimo articolo.
Tenuto conto che sono pervenute, ai sensi dell’art. 19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, le osservazioni di
- Comune di Cornedo Vicentino prot. 8761 del 24/02/2020;
- Consorzio di Bonifica APV prot. 8646 del 21/02/2020.
trasmesse alla ditta per le eventuali controdeduzioni, all’interno della comunicazione con la quale è
stata inoltrata la richiesta di integrazione generale (nota prot. 11625 del 10/03/2020).
Viste le integrazioni pervenute in data 28/04/2020 e 23/11/2020.
Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA , nella seduta in modalità teleconferenza del
giorno 10/12/2020, ha votato all’unanimità dei presenti l’esclusione dalla procedura di valutazione
ambientale con le prescrizioni/raccomandazioni contenute nel parere 28/2020 allegato al presente
provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni/raccomandazioni al fine di mitigare gli impatti
ambientali e monitorare nel tempo la situazione aziendale.
Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
dell’intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l’autorizzazione
dell’intervento.
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 90 ID PROC 45.
Visti:
  • il D.Lgs. n.152/2006 “Norme in materia ambientale”.;
  • la D.G.R. n. 1539 del 27/9/2011 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile
    2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18
    giugno 2009, n. 69. Disposizioni applicative”;
  • la L.R. 4/2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di
    competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;
    Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
    Richiamata la deliberazione del Consiglio Provinciale n.3 del 03/02/2020 con la quale è
stato approvato il Bilancio di Previsione 2020-2022;
    Visto il decreto di attribuzione dell'incarico dirigenziale n 11 del 24/11/2020


                         DETERMINA

  1. di non assoggettare a procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale, ai sensi dell’art.19
    del D.Lgs. 152/2006, a seguito dell’istanza presentata da SAVEGNAGO RENATO SRL con
    sede legale e operativa in comune di Cornedo Vicentino, via Grigio n. 23, relativa al
    progetto “Rinnovo con modifiche autorizzazione impianto di autodemolizione””

  2. di prendere atto facendolo proprio il parere espresso dal Comitato Tecnico provinciale VIA
    n.28/2020 del 10/12/2020, Allegato A al presente provvedimento, di cui forma parte
    integrante e sostanziale;


Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005;
sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.
  3. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
    diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
    sensi art. 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).

  4. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
    all’albo pretorio on line



                             INFORMA
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
La documentazione oggetto dell’istruttoria è visionabile presso il Servizio Rifiuti – VIA - VAS
della Provincia di Vicenza, contra' Gazzolle n. 1, Vicenza.
Il presente provvedimento viene trasmesso alla Ditta, al Comune di Cornedo Vicentino, ad Arpav,
all’Uss n.8 Berica, al Consorzio di Bonifica APV, a Viacqua spa, al Distretto Idrografico delle Alpi
Orientali, ad ACI – Automobile Club di Vicenza
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l’attuazione dell’intervento.
Agli Enti si ricorda la rispettiva competenza in materia di vigilanza e controllo ai sensi delle vigenti
norma, con particolare riferimento alle competenze comunali in materia di edilizia
Di dare mandato al Responsabile del procedimento alla pubblicazione nel sito istituzionale ai sensi
e per gli effetti D.L. 33/2013.




                                       Sottoscritta dal Dirigente
                                         Filippo Squarcina
                                         con firma digitale



Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




ALLEGATI     - parere savegnago n.28/2020
         (impronta: 18E439B3D0C757C098FDF05A1BEA5561F5C6ED6CFB58D15FE43EB778EDE76BB5)




Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005;
sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.
                    PROVINCIA DI VICENZA
                   Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA  C. Fisc. P. IVA 00496080243




               DETERMINA N° 1569 DEL 16/12/2020

                         AREA TECNICA
                    SERVIZIO RIFIUTI VIA VAS



OGGETTO: PROVVEDIMENTO DI ESCLUSIONE PROCEDURA DI VALUTAZIONE
IMPATTO AMBIENTALE AI SENSI DELL’ART. 19 D.LGS. 152/2006
DITTA:     SAVEGNAGO     RENATO     SRL
PROGETTO:RINNOVO CON MODIFICHE AUTORIZZAZIONE IMPIANTO DI
AUTODEMOLIZIONE
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: CORNEDO VICENTINO



                          IL DIRIGENTE



Vista la documentazione presentata in data29/01/2020, agli atti con prot. n.4329, ed integrata in
data 03/02/2020, prot. n. 4926, da parte della ditta SAVEGNAGO RENATO SRL con sede legale e
operativa in comune di Cornedo Vicentino, via Grigio n. 23, relativa al progetto “Rinnovo con
modifiche autorizzazione impianto di autodemolizione” con cui è stata richiesta l’attivazione della
procedura di verifica ai sensi dell’art. 19 del D.Lgs. 152/2006.
Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata nell’Allegato IV alla
Parte II del D.Lgs. 152/2006 - 7. Progetti di infrastrutture z.a) Impianti di recupero di rifiuti
pericolosi, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
Tenuto conto che la procedura di verifica di assoggettabiltà a procedura di VIA rientra, per il
progetto in parola, tra le competenze inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge Regionale n.
4/2016.
Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
pubblicazione sul sito web provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
informativa al pubblico sul medesimo sito web della Provincia in data 10/02/2020, contestualmente
alla comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le
valutazioni di competenza.


Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005;
sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.
Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l’esclusione dalla procedura di
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
medesimo articolo.
Tenuto conto che sono pervenute, ai sensi dell’art. 19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, le osservazioni di
- Comune di Cornedo Vicentino prot. 8761 del 24/02/2020;
- Consorzio di Bonifica APV prot. 8646 del 21/02/2020.
trasmesse alla ditta per le eventuali controdeduzioni, all’interno della comunicazione con la quale è
stata inoltrata la richiesta di integrazione generale (nota prot. 11625 del 10/03/2020).
Viste le integrazioni pervenute in data 28/04/2020 e 23/11/2020.
Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA , nella seduta in modalità teleconferenza del
giorno 10/12/2020, ha votato all’unanimità dei presenti l’esclusione dalla procedura di valutazione
ambientale con le prescrizioni/raccomandazioni contenute nel parere 28/2020 allegato al presente
provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni/raccomandazioni al fine di mitigare gli impatti
ambientali e monitorare nel tempo la situazione aziendale.
Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
dell’intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l’autorizzazione
dell’intervento.
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 90 ID PROC 45.
Visti:
  • il D.Lgs. n.152/2006 “Norme in materia ambientale”.;
  • la D.G.R. n. 1539 del 27/9/2011 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile
    2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18
    giugno 2009, n. 69. Disposizioni applicative”;
  • la L.R. 4/2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di
    competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;
    Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
    Richiamata la deliberazione del Consiglio Provinciale n.3 del 03/02/2020 con la quale è
stato approvato il Bilancio di Previsione 2020-2022;
    Visto il decreto di attribuzione dell'incarico dirigenziale n 11 del 24/11/2020


                         DETERMINA

  1. di non assoggettare a procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale, ai sensi dell’art.19
    del D.Lgs. 152/2006, a seguito dell’istanza presentata da SAVEGNAGO RENATO SRL con
    sede legale e operativa in comune di Cornedo Vicentino, via Grigio n. 23, relativa al
    progetto “Rinnovo con modifiche autorizzazione impianto di autodemolizione””

  2. di prendere atto facendolo proprio il parere espresso dal Comitato Tecnico provinciale VIA
    n.28/2020 del 10/12/2020, Allegato A al presente provvedimento, di cui forma parte
    integrante e sostanziale;


Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005;
sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.
  3. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
    diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
    sensi art. 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).

  4. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
    all’albo pretorio on line



                             INFORMA
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
La documentazione oggetto dell’istruttoria è visionabile presso il Servizio Rifiuti – VIA - VAS
della Provincia di Vicenza, contra' Gazzolle n. 1, Vicenza.
Il presente provvedimento viene trasmesso alla Ditta, al Comune di Cornedo Vicentino, ad Arpav,
all’Uss n.8 Berica, al Consorzio di Bonifica APV, a Viacqua spa, al Distretto Idrografico delle Alpi
Orientali, ad ACI – Automobile Club di Vicenza
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l’attuazione dell’intervento.
Agli Enti si ricorda la rispettiva competenza in materia di vigilanza e controllo ai sensi delle vigenti
norma, con particolare riferimento alle competenze comunali in materia di edilizia
Di dare mandato al Responsabile del procedimento alla pubblicazione nel sito istituzionale ai sensi
e per gli effetti D.L. 33/2013.




                                       Sottoscritta dal Dirigente
                                         Filippo Squarcina
                                         con firma digitale



Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




ALLEGATI     - parere savegnago n.28/2020
         (impronta: 18E439B3D0C757C098FDF05A1BEA5561F5C6ED6CFB58D15FE43EB778EDE76BB5)




Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005;
sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.
             PROVINCIA DI VICENZA
                   AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                    SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
                        Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
             Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




    VERBALE DEL COMITATO TECNICO PROVINCIALE VIA
            DEL 10-12-2020
L'anno 2020, il giorno 10 del mese di dicembre alle ore 16:45 il Comitato Tecnico Provinciale di V.I.A si è riu-
nito in modalità teleconferenza, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente argomento: SA-
VEGNAGO RENATO SRL: Procedura di verifica di assoggettabilità per rinnovo autorizzazione impianto di
autodemolizione Localizzazione: comune di Cornedo Vice
All'appello risultano:
SQUARCINA FILIPPO             Presidente                Assente

BALDISSERI ANDREA            Vicepresidente               Presente

CORTESI ANGELO              Commissario                Presente

DE MARCHI ROBERTO            Commissario                Presente

MONTANARI RICCARDO            Commissario                Presente

MURARO TERESA              Commissario                Presente

ROSSI STEFANO              Commissario                Presente

SALVIATI STEFANO             Commissario                Presente

SVEGLIADO GIULIA             Commissario                Presente

VALVASSORI RIMSKY            Commissario                Presente

VICENTIN ALBERTO             Commissario                Presente

PRETTO UGO                Commissario                Presente


La Commissione viene presieduta da Andrea Baldisseri, giusta delega del Presidente prot. 52761 del 10-12-
2020, riconosciuta legale l’adunanza in conformità dell’art. 7 del Regolamento per il funzionamento del Co -
mitato Tecnico Provincia VIA, udita la relazione istruttoria, accertata la completezza delle informazioni e
preso atto della proposta progettuale contenuta nella documentazione tecnica presentata, esprime, a mag-
gioranza dei presenti al CTP VIA, il parere sotto riportato.




                                                        Pag. 1 di 18
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                         Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
              Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




              SAVEGNAGO RENATO S.R.L.
                        PARERE N. 28/2020

Oggetto: Rinnovo autorizzazione impianto di autodemolizione (art. 13 L.R. 4/2016).
PROPONENTE:             SAVEGNAGO RENATO srl
SEDE LEGALE:            Via Grigio n. 23 – Cornedo Vicentino
SEDE INTERVENTO:          Via Grigio n. 23 – Cornedo Vicentino
TIPOLOGIA ATTIVITÀ:         Impianti di autodemolizione
PROCEDIMENTO:            Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A:         ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                  infrastrutture z.a) Impianti di recupero di rifiuti pericolosi, mediante
                  operazioni di cui all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del
                  decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152..
COMUNE INTERESSATO:         \\\
DATA DOMANDA:            29 gennaio e 3 febbraio 2020
DATA PUBBLICAZIONE:         10 febbraio 2020
DATA INTEGRAZIONI:         28 aprile e 23 novembre 2020

DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
Elaborato 1 Relazione tecnico descrittiva
Elaborato 2 Studio Preliminare Ambientale
Elaborato 3 Valutazione Incidenza ambientale
Elaborato 4 Gestione delle acque
Elaborato 5 Piano di sicurezza
Elaborato 6 Piano di ripristino ambientale
Elaborato 7 Valutazione impatto acustico.

                              PREMESSE
La ditta, con sede legale ed operativa in Via Grigio in Comune di Cornedo Vicentino (VI), opera nel settore
della raccolta e trattamento di veicoli a motore fuori uso sulla base dell’autorizzazione all’esercizio
dell’impianto n. 146/Suolo Rifiuti/2010 del 16.07.2010 della Provincia di Vicenza.
La proposta progettuale iniziale prevede, contestualmente al rinnovo dell’autorizzazione, le seguenti iniziati-
ve, finalizzate al miglioramento qualitativo dei servizi svolti dall’azienda:
- modifica dei quantitativi in stoccaggio relativi al numero di vetture da bonificare (CER 16 01 04*);
- modifica dei quantitativi dei rifiuti prodotti.
Rimangono invariati i quantitativi sottoposti ad attività di recupero R4 fissati dall’autorizzazione vigente n.
146/2010 in 1.000 autoveicoli/anno ed 5 autoveicoli/giorno.
Con il progetto in esame si prevedono le seguenti modifiche:
• il numero di vetture bonificate viene ridotto a n.189 nelle aree di stoccaggio e n.27 vetture (nell’area desti -
nate a smaltimento - area 2) in carcasse e n.5 scooter (quantitativo complessivo di 148.800 kg);
• lo stoccaggio totale dei rifiuti prodotti passa dalle attuali 265 t (di cui 4,5 t di rifiuti pericolosi) alle 208 t (di
cui 5,5 di rifiuti pericolosi).



                                                         Pag. 2 di 18
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                    SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
                        Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
             Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                            UBICAZIONE
L’impianto è ubicato in Via Grigio 23; sfrutta una porzione di fabbricato al piano terra e il relativo piazzale
esterno. Al piano primo, a cui si accede attraverso una rampa esterna, è ubicata l’officina di riparazione
autoveicoli.
Il lotto complessivamente è localizzato nella parte a Sud-Ovest del territorio amministrativo del Comune di
Cornedo Vicentino (VI), catastalmente inpiduata al mappale 340 e 341 del foglio 17. L’area si trova in una
zona collinare caratterizzata da terreni a verde o coltivati posti a Nord-Ovest e ad Est; verso Sud si estendono
le pendici dell’area collinare.
L’area è classificata dal vigente PRG del Comune di Cornedo Vicentino come Z.T.O. di tipo D1 – progetto
speciale “zona industriale – artigianato di produzione”.
L’area confina a Nord con una zona C/1.2 – Residenziale di completamento ed espansione; ad Ovest è
presente Via Grigio (Strada Provinciale 38) oltre la quale è localizzata una zona C/2.3 – Zone di espansione
per residenza e servizi pubblici.




                          Ortofoto del sito

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                        Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
             Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




           QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Cornedo Vicentino;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Cornedo Vicentino;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera ;
• Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
• Piano di Gestione dei Rischi Alluvionali;
• Rete Natura 2000.
Il Quadro Programmatico evidenzia un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
territoriale che interessano l’area, ma si ritengono necessari i seguenti approfondimenti.
PIANO TERRITORIALE REGIONALE DI COORDINAMENTO (P.T.R.C.): in relazione alla “TAV. 2 Ambiti
naturalistico-ambientali e paesaggistici di livello regionale - scala 1:250.000” lo S.P.A. afferma che “ …
l’impianto aziendale ricade all’esterno degli ambiti inpiduati dall’elaborato cartografico; … “, in realtà
l’area interessata è all’interno di “aree di tutela paesaggistica” art. 19 N.d.A. ed occorre una valutazione che
metta in relazione l’area interessata con detta particolarità.
PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE: alcune tavole vanno verificate, in quanto l’area interessata
dall’intervento dovrebbe essere esterna alle “Zone omogenee di protezione: Zona della ricarica (Tav. 36
(Zone omogenee di protezione dall'inquinamento)” ed a “Zone vulnerabili: Alta pianura - zona di ricarica
degli acquiferi (Deliberazione del Consiglio regionale n. 62 del 17 maggio 2006) (Fig. 2.3 (Zone vulnerabili da
nitrati di origine agricola)”.
PIANO DI STRALCIO PER L’ASSETTO IDROGEOLOGICO (P.A.I.): lo S.P.A. dovrebbe rapportare, in
maniera analitica, l’area interessata con quanto indicato nell’art. 8 delle NT del PAI.
PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (P.A.T.) DI CORNEDO VICENTINO: lo S.P.A deve mettere in
relazione l’area interessata con quanto previsto dagli artt. 25 et 29 quater delle N.T.A. del PAT.
Relativamente al “Corridoio ecologico secondario” si afferma che lo stesso “ … si colloca, ad ogni buon
conto, all’esterno e ad una distanza di circa 10 m rispetto all’accesso dell’impianto di autodemolizione. … “,
mentre, in realtà il “corridoio ecologico secondario”, così come rappresentato nella tavola in questione,
andrebbe ad interessare la parte del lotto a ridosso della SP 38.
PIANO DEGLI INTERVENTI DEL COMUNE DI CORNEDO VICENTINO (P.I.) : è necessario che lo S.P.A.
metta in relazione l’impianto in questione con quanto previsto rispetto agli artt. 35/39 delle N.T.O. del P.I..
Risulta inoltre da chiarire il rapporto tra l’insediamento in questione con quanto indicato nel comma 8
dell’art 21 delle NTO del PI specificando inoltre se occorre o meno il parere favorevole della Giunta e se
l’intervento proposto ha bisogno, per essere realizzato, di variante urbanistica ai sensi dell’art. 208, comma 6,
del D.Lgs. 152/2006 e ss. mm. e ii.).
Le integrazioni fornite hanno parzialmente soddisfatto quanto richiesto. Si ritiene necessario prescrivere,
nell’ambito della successiva procedura di approvazione progetto, che venga dato riscontro a quanto richiesto
dal Comune di Cornedo Vicentino con il parere del 12/05/2020, con prot.n.7358.




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                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

             QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
L’attività della ditta consiste nella raccolta e trattamento di veicoli fuori uso (principalmente automobili e
moto) non bonificati (CER 16 01 04*), che si intende integrare, come attività ausiliaria, con la raccolta e
trattamento anche per veicoli bonificati (CER 16 01 06) provenienti da altri centri autorizzati a scopo
commerciale di recupero parti di ricambio; presso l’impianto è presente anche un’area per i veicoli in
deposito giudiziario, che potranno essere sottoposti a bonifica previa richiesta di radiazione dei mezzi ad
opera dell’autorità giudiziaria.




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                           Stato di fatto
L’area è organizzata nei “settori” previsti dal decreto 209/03 ed inpiduabili nell’allegata TAV 1 - Lay-out
impianto.
(a) Settore di conferimento e di stoccaggio del veicoli fuori uso prima del trattamento: l’area di conferimento
e stoccaggio è nel piazzale esterno pavimentato ed è costituito da 19 postazioni fisse e da altre 9 postazioni
utilizzabili per auto da bonificare a terra o bonificate; nel caso di vetture bonificate su ogni postazione
saranno sovrapponibili 3 vetture).
(b) Settore di trattamento del veicolo fuori uso: l’area di trattamento (bonifica e demolizione) è sudpisa in 2
aree: area di bonifica (Area 4) interna allo stabile su superficie pavimentata con griglia collegata a contenitore
di raccolta a tenuta, dove viene attuata la rimozione dei componenti pericolosi, ed area di smontaggio (Area
5), costituita da un solo ponte idraulico posizionato al coperto sotto tettoia, dove si eseguono le seguenti
operazioni di smontaggio, rimozione, separazione e deposito dei pezzi di ricambio commerciabili e dei
materiali e dei componenti in modo da non compromettere le successive possibilità di reimpiego, di
riciclaggio e di recupero; la separazione può avvenire con flessibile per le parti di carrozzeria.
(c) Settore di deposito delle parti di ricambio, posto all’interno del capannone in scaffalature.
(d) Settore di stoccaggio dei rifiuti pericolosi, che avviene in un’area interna per lo stoccaggio dei rifiuti
pericolosi (Area E), posizionata in prossimità dell’area di bonifica (Area 4). I rifiuti pericolosi vengono
separati all’origine e stoccati, in relazione alla provenienza, alla tipologia e alle caratteristiche di pericolo, in
appositi contenitori a tenuta stagna e su bacino di contenimento se necessario. I contenitori hanno
caratteristiche chimico-fisiche idonee al contenimento del rifiuto.
Gli oli, appartenenti alla categoria dei rifiuti pericolosi, sono posti in stoccaggio in parte all’interno (2 fusti da
200 l) e all’esterno dell’edificio al coperto sotto tettoia (1000 l). In analoga posizione al coperto sotto tettoia è
posizionata la cassa pe r il deposito del materiale assorbente esausto CER 15 02 02*
(e) Settore di stoccaggio dei rifiuti non pericolosi recuperabili derivanti dal trattamento, che avviene
all’esterno in cassoni con coperchio (Aree F) e sono costituiti da assali, plastica, pneumatici, ferro, alluminio e
cavi di rame e vetro.
(f) Settore di deposito dei veicoli trattati, in cui i veicoli bonificati ai quali sono stati tolti i pezzi
commerciabili vengono stoccati nel piazzale esterno, in postazioni definite, con massimo tre veicoli
sovrapposti per postazione e classificati con il codice CER 160106.
Non vengono svolte operazioni di adeguamento volumetrico delle carcasse.
L’impianto è autorizzato per uno stoccaggio di veicoli in ingresso (CER 160104*) pari a 14 unità.
L’impianto è autorizzato per uno stoccaggio di veicoli trattati (CER 160106) pari a 248 unità.
                        Stato di progetto
Con l’occasione del rinnovo la ditta proponeva le seguenti variazioni:
- aggiunta di un secondo ponte idraulico sempre al coperto all’interno dell’edificio, sempre identificato in
lay-out con Area 5;
- le bombole di GPL (CER 16 01 16), essendo bonificate istantaneamente su apposito macchinario, non
saranno più stoccate separatamente, come accadeva per quelle da bonificare e saranno quindi poste in
stoccaggio nel cassone del ferro con il (CER 16 01 17);
- i serbatoi di carburante (CER 16 01 21*), una volta scolati sono di fatto un rifiuto non pericoloso, come
dimostrato da analisi allegata (All. 10), e quindi si propone lo stoccaggio nel cassone della plastica CER (16
01 19);
- i rifiuti vari da smaltire (tappetini, moquette, sedili in poliuretano, fari) sono ora classificati con il codice
CER 16 01 99 e si propone, per una migliore collocazione presso gli impianti di recupero, la classificazione
con il codice CER 19 12 12;

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- aumento dello stoccaggio di veicoli in ingresso (CER 160104*), attualmente pari a 14 unità (auto), che
ascende a 28 unità (auto), cui si aggiungono ulteriori 10 unità (scooter);
- aumento dello stoccaggio di veicoli trattati (CER 160106), attualmente pari a 248 unità (auto), che scende a
216 unità (auto), cui si aggiungono ulteriori 10 unità (scooter).
Rimangono invariati i quantitativi sottoposti ad attività di recupero R4 fissati dall’autorizzazione vigente n.
146/2010 in n.1.000 autoveicoli/anno e n.5 autoveicoli/giorno.
Contestualmente si richiede la possibilità di:
- conferire anche autoveicoli già bonificati (CER 16 01 06), risultanti dall’operazione di bonifica R4;
- effettuare il conferimento di massimo 10 scooter da bonificare (codice CER 16 01 04*).
Risultano inoltre in aumento le capacità di stoccaggio dei seguenti rifiuti:
- Batterie (16 06 01 *) con quantitativo che passa da 0,2 a 1,4 tonnellate;
- Materiale assorbente esausto (15 02 02*) con quantitativo che passa da 0,2 a 0,3 tonnellate;
- Rifiuti assimilabili vari da smaltire (16 01 99) con quantitativo che passa da 0,2 a 0,3 tonnellate;
- Marmitte catalitiche esauste (16 08 01) con quantitativo che passa da 0,2 a 1 tonnellata;
- Pastiglie per freni, perse da quelle di cui alla voce 16 01 11* (16 01 12) con quantitativo che passa da 20 a
250 unità.




Risultano necessarie le seguenti integrazioni:
- la congruità delle previsioni di aumento dei veicoli in ingresso con la disponibilità effettiva delle aree, ai fini
di una gestione separata tra rifiuti pericolosi e non pericolosi, considerando che nel corso del sopralluogo
risultava già evidente uno stoccaggio tale di impedire adeguati spazi di manovra/movimentazione e non
coerente con il lay-out sopra riportato;
- la suddetta congruità va inoltre verificata anche rispetto alle previsioni e prescrizioni del PRGRS;
- verifica degli spazi a disposizione anche per quanto riguarda lo stoccaggio dei rifiuti prodotti, considerata
la previsione di aumento anche di questa tipologia;
- la declassificazione a rifiuto non pericoloso dei serbatoi di carburante (CER 16 01 21*), così come proposta,
non risulta accettabile, sia considerando che si tratta di una singola analisi, così come dal fatto che il


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certificato analitico non dà alcuna evidenza sulle modalità di campionamento né di identificazione di
corrispondenza (si parla genericamente di materie plastiche);
- si richiede di definire che i fluidi del sistema di condizionamento, estratti con specifica attrezzatura in
grado di aspirare il gas contenuto e di immetterlo in bombola dedicata, vengano gestiti come rifiuto da
smaltire, utilizzando il codice CER 16 05 05 (gas in contenitori a pressione, persi da quelli di cui alla voce
16 05 04*).
Si precisa, infine, come la proposta di modificare il codice CER di attribuzione per alcuni rifiuti da smaltire
(tappetini, moquette, sedili in poliuretano, fari) non è accoglibile, considerato che la motivazione, cioè una
migliore collocazione presso gli impianti di recupero, contrasta con i criteri vigenti per la corretta
attribuzione del CER di classificazione; a tal proposito si ricorda anche la possibile attribuzione del CER
160122.
Si invita il proponente ad effettuare, di concerto con l'amministrazione comunale, una profonda riflessione
urbanistico-progettuale, in modo da rivedere la proposta progettuale inserendola all’interno di un’area più
ampia; tale maggior respiro progettuale permetterebbe, oltre ad un più razionale ampliamento dell’attività,
anche di risolvere alcune criticità esistenti - e future in merito all'inserimento paesaggistico, ma anche al
trattamento delle acque (quel bacino di accumulo e “fitodepurazione”..) ed alla separazione delle attività
esistenti e di progetto ecc.; per la vasca di accumulo delle acque di seconda pioggia andrà inoltre verificata
la conformità urbanistica.
A seguito delle integrazioni fornite e delle relative valutazioni l’istanza viene modificata e reinquadrata ai
sensi dell’art.13 della L.R. n.04/2016, per le motivazioni di seguito descritte.
In considerazione dell’impossibilità di superare i vincoli posti dal PRGRS, in merito all’aumento dei rifiuti in
ingresso, così come di poter utilizzare per gli stoccaggi l’area posta a fianco dell’insediamento, stante la non
compatibilità urbanistica, l’azienda ha ricalibrato il progetto, riposizionandosi quindi nella sola richiesta di
rinnovo dell’autorizzazione in essere, rinunciando alla modifica sostanziale proposta (aumento rifiuti
pericolosi in ingresso). In definitiva vengono confermati i quantitativi oggetto dell’autorizzazione vigente:
n.14 vetture da bonificare, n.189 vetture bonificate, n.27 vetture in carcasse e n.5 scooter.
Risultano comunque accettabili le seguenti modifiche:
- aggiunta di una seconda area di smontaggio pezzi, all’interno del capannone (area D2);
- la possibilità di conferire anche autoveicoli già bonificati (CER 16 01 06);
- installazione in area coperta (area D smontaggio pezzi) di una pressa oleodinamica mobile dedicata alla
riduzione volumetria di tappetini, moquette e sedili.

                          VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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              QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
L’impianto genera emissioni in atmosfera a seguito della pulizia dei pezzi per sgrassaggio con solvente
mediante l’ausilio di una macchina di lavaggio a ciclo chiuso con riciclo del solvente e dotato di un sistema
di convogliamento all’esterno mediante camino 1. Il consumo di solvente annuo della macchina per lo
sgrassaggio/pulizia dei pezzi è di circa 20 Kg/anno e rientra nell’elenco di attività in deroga (All. IV parte II
del D.Lgs. 152/06: sgrassaggio superficiale dei metalli con consumo complessivo dei solventi non superiore
ai 3 kg/gg. Giornalmente è previsto un utilizzo occasionale della macchina e il conseguente livello di
emissioni risulta comunque inferiore ai 3 Kg/giorno.
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Inoltre è prevista una l’attività di “taglio lamiere” tramite ossitaglio, eseguita all’interno del capannone, con
frequenza occasionale della durata massima di circa 5 minuti ad intervento, per un totale cumulato di 1
ora/settimana. Le emissioni risultano di tipo diffuso, in quanto il taglio viene svolto all’interno del
capannone in luoghi persi, a seconda delle reali necessità operative. Vista la quantità esigua e la bassa
frequenza dell’emissione, il volume del capannone e il ricambio d’aria naturale, non si sono ritenuti necessari
sistemi di aspirazione localizzati.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
L’attività di autodemolizione continuerà a svolgersi all’interno del lotto produttivo in essere, costituito dai
fabbricati e dalle pertinenze esterne a piazzale, il sito aziendale ricade in prossimità del torrente Preona
(posto oltre la SP 38), mentre più a Est scorre il torrente Sansugari (Valle Brunelli), recapito delle acque di
seconda pioggia. In nessuna delle fasi dell’attività aziendale è previsto il consumo e/o l’utilizzo d’acqua e da
nessuna delle fasi operative legate alla produzione si originano acque reflue. Tuttavia sono presenti piazzali
esterni e quindi scarichi di reflui da dilavamento piazzali. Pertanto le uniche acque di scarico in capo alla
ditta sono le acque meteoriche di dilavamento dei piazzali esterni.
La ditta rientra tra quelle di cui al punto 9 (Centri di raccolta dei veicoli fuori uso) dell’Allegato F delle
Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Tutela delle Acque, Art. 121, Decreto legislativo 3 aprile 2006, n.
152 (PTA).
L’attività è svolta, all’interno del capannone sotto tettoie, e all’esterno. La superficie scoperta totale è di circa
2.300 mq (escluse quindi capannone e tettoie). Pertanto la ditta rientra negli obblighi del comma 1 art. 39 del
Piano di Tutela delle Acque (punto a).
Le acque civili vengono conferite al collettore consortile, mentre le acque pluviali dei tetti vengono conferite
presso pozzo perdente.
La ditta dispone di due tettoie, per una superficie totale di 280 mq. Le acque di dilavamento che si originano
dalle coperture sono conferite al sistema di trattamento acque, assieme alle acque dei piazzali.
Il piazzale stoccaggio mezzi ha un’estensione pari a 1.500 mq. Le acque di dilavamento vengono intercettate
da caditoie dedicate e vengono separati i primi 51 mm di pioggia (“prima pioggia”) includendo le tettoie.
Mediante pompa di sollevamento, le acque vengono trattate da un sistema di disoleazione e filtraggio a
coalescenza, e quindi inviate in fognatura (pozzetto campionamento SF1). Il conferimento della “prima
pioggia” avviene quindi in 48 h, ai sensi della vigente normativa. La quantificazione delle acque scaricate
annualmente viene stimata come il 30% della piovosità incidente.
La piovosità superiore (“seconda pioggia”) viene inviata per naturale pendenza ad un bacino di accumulo
(130 mc) e da qui, attraverso pompa di sollevamento senza tempo di ritardo, ad un sistema di biofiltrazione e
quindi allo scarico in corpo idrico superficiale (pozzetto campionamento SF2).
Le acque di dilavamento dell’area di accesso (250 mq) sono attualmente conferite presso lo scolo stradale
(Strada Provinciale 38, via Grigio).
Rispetto allo stato autorizzato, il progetto in esame prevede:
• l’aumento della superficie del piazzale stoccaggio mezzi di 60 mq (area sud ovest), a scapito dell’area a
verde;
• il conferimento delle acque di dilavamento dell’area di ingresso insieme alle acque di dilavamento del
piazzale stoccaggio mezzi.
A seguito delle modifiche sopra indicate, il progetto prevede i seguenti adeguamenti dell’attuale impianto di
raccolta e trattamento delle acque di dilavamento dei piazzali e delle tettoie esterne:

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• la pioggia intercettata e inviata al sistema di trattamento (“prima” pioggia) risulta pari a 32 mm. Vista
l’attività della ditta, si ritiene che con i primi 32 mm di pioggia si esaurisca il rischio di dilavamento di
sostanze pregiudizievoli e/o pericolose per l’ambiente;
• la diminuzione della “prima” pioggia intercettata comporta di conseguenza un aumento della “seconda”;
in via cautelativa, considerando anche gli spazi a disposizione della ditta, si prevede quindi l’ampliamento
dell’attuale bacino di accumulo della “seconda” pioggia da 130 a 400 mc.
Rimangono invariati i ricettori delle acque di “prima pioggia” (fognatura pubblica lungo via Grigio) e di
“seconda pioggia” (valle Brunelli).




A seguito del sopralluogo è stato riscontrato l’inattività del biofiltro, peraltro inutile vista la tipologia di
scarico. Si ritiene che la vasca dedicata debba essere svuotata e ripulita e utilizzata come vasca di
sedimentazione o semplicemente di controllo delle acque. In ogni caso va mantenuta pulita e libera da
sedimenti che potrebbero essere trascinati con le acque di seconda pioggia verso lo scarico. Considerato
inoltre che il t. Sansugari (Valle Brunelli) è poco più di una vallecola con minime immissioni sorgentizie va
concretamente valutata la possibilità di trasferire anche le acque di seconda pioggia in fognatura
mantenendo la vasche di stoccaggio per una dilazione nel tempo delle immissioni in fognatura.
Si richiede, altresì un’analisi più aggiornata dello scarico delle acque di seconda pioggia.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
In particolare, alla luce dell’impossibilità di ampliare ulteriormente quanto già concesso in merito allo
scarico delle acque meteoriche in fognatura da parte di Viacqua spa si è proceduto a proporre
- l’aumento della capacità del bacino di stoccaggio della “seconda” pioggia (conferimento a Valle Brunelli) a
650 m3;
- la sostituzione dell’attuale sistema di biofiltrazione con un sistema di sedimentazione/disoleazione e filtro a
coalescenza.
Tale proposta si configura come misura mitigativa per quanto richiesto dall’art.13 della L.R. n.04/2016.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
In base al Il Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico dei bacini idrografici dei fiumi Isonzo, Tagliamento,
Piave e Brenta-Bacchiglione l’area aziendale ricade all’esterno di aree di pericolosità idraulica, zone di

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attenzione idraulica o zone di pericolosità geologica. Inoltre non ricade all’interno delle aree a pericolosità
geologica inpiduate dal piano (P1-P4). Tuttavia il PTCP della Provincia di Vicenza fa ricadere l’impianto
ricade all’interno di un ambito “Indicazione o schematizzazione di un elemento geomorfologico connesso a
fenomeni di instabilità”.La consultazione dei documenti che compongono il PTCP non fornisce ulteriori
informazioni relative al possibile dissesto schematizzato.
Le zone di attenzione nelle NTO del PAI vengono definite all'art. 5 come una porzione del territorio ove vi
siano informazioni di possibili situazioni di dissesto a cui non è ancora stata associata alcuna classe di
pericolosità. Su queste aree le amministrazioni comunali, in sede di redazione degli interventi urbanistici,
devono valutare le condizioni di dissesto evidenziate e la relativa compatibilità delle previsioni urbanistiche.
Relativamente all’area aziendale ricadente all’interno di quest’ultimo ambito, il progetto in parola non
prevede modifiche di sorta. Trattasi pertanto di un’iniziativa compatibile con le norme di Piano (art. 8 delle
NTA).
Al fine di fornire un’adeguata caratterizzazione geologico-tecnica e idrogeologica dei terreni dove ricade
l’impianto aziendale della ditta Savegnago Renato SRL, con specifico riferimento all’area di attenzione
geologica censita dal PAI del “Brenta Bacchiglione”, in data giugno 2019 è stata prodotta una specifica
“Relazione geologico, geotecnica e idrogeologica”.
Sulla base delle risultanze contenute in quest’ultima si evince che:
• l’area in esame non presenta particolari criticità né geologiche né idrogeologiche;
• l’esame della morfologia dei luoghi non evidenzia tracce di soliflusso generalizzato pertanto, dal punto di
vista geologico, si può ritenere stabile;
• dal punto di vista urbanistico si può confermare l’area come idonea a condizione all’edificazione in quanto,
a seguito di verifiche puntuali, sono possibili interventi edilizi purchè le fondazioni vadano ad immorsarsi
entro depositi più resistenti (presenti a profondità variabili, comunque non particolarmente profondi);
• dalle indagini idrogeologiche eseguite sul bacino afferente la valle Preonasi è potuto verificare come il sito
in esame non possa essere caratterizzato da eventi di alluvionamento della valle sia per la morfologia della
valle sia per il suo assetto idraulico che è in grado di smaltire portate di piena critica con tempi di ritorno di
200 anni;
• viste le indagini eseguite per l’area di attenzione in esame non esiste pericolosità né di frana né idraulica
limitatamente al sito in esame.
Per quanto riguarda le falde acquifere, il Comune di Cornedo Vicentino non risulta essere ricompreso fra
quelli elencati alla citata tabella 3.22 degli indirizzi di Piano “Acquifero multifalde della pianura veneta,
profondità delle falde da sottoporre a tutela della provincia di Vicenza” ed in ogni caso gli elaborati
progettuali dimostrano che le strutture aziendali (pavimentazioni esterne dotate di sistema di trattamento
delle acque meteoriche e sistemi di contenimento e raccolta degli sversamenti accidentali per le aree interne
al capannone) consentono di garantire efficaci azioni di presidio, atte a scongiurare possibili interferenze con
la falda.
Infine, non sono presenti punti di captazione idrica la cui zona di rispetto (r=200m) intercetti l’area
interessata dall’impianto di messa in riserva e trattamento rifiuti speciali in esame.
Con riferimento alla componente ambientale considerata non si ravvisa, nell’attuale configurazione di
progetto, alcun differenziale ambientale rispetto alla situazione già autorizzata.
Si ritiene necessario acquisire:
- una procedura di gestione delle pavimentazioni, al fine di mantenere un adeguato stato di integrità,
comprensivo di risistemazione dell’area ove avviene la messa in sicurezza dei veicoli;
- la descrizione delle modalità/soluzioni/presidi attraverso cui impedire che la presenza dei pozzi perdenti
possa rappresentare una potenziale fonte di veicolazione di contaminazioni.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto


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                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
L’impianto è ubicato in un’area urbanistica produttiva “D” ed occupa una porzione di un fabbricato
comprendente anche un’autofficina con carrozzeria (al piano superiore) ed un’abitazione (al piano superiore
e lato Sud–Est). L’area di attività dell’impianto è delimitata sul lato Nord-Est da muretto di recinzione con
rete metallica e pannellatura alta circa 2,5 m, confinante con una zona residenziale posta a valle mentre negli
altri lati sono presenti aree agricole o residenziali di periferia; lungo il lato Nord-Ovest si trova l’accesso dalla
SP 38 (via Grigio). Nell’area non sono presenti altre attività produttive.
Da un punto di vista acustico, per l’inpiduazione dell’area su cui è localizzata l’attività in oggetto, si fa
riferimento al Piano di zonizzazione acustica del Comune di Cornedo Vicentino e, per quanto riguarda i
ricettori sensibili, è stato identificato N. 1 ricettore interessato dalle emissioni acustiche della Ditta dovute ad
attività di autodemolizione; il ricettore ricade all’interno della fascia di transizione con classe acustica
definita “Classe III”, con valori limite di immissione assoluti pari a 60 dB(A), valore limite di emissione pari a
55 dB(A) e valore limite differenziale pari a 5 dB(A).




In tabella si sono riportati i risultati delle rilevazioni fonometriche contenute nella “Relazione di valutazione
di impatto acustico”, con riferimento alla posizione di misura precedentemente inpiduata. Durante la
misura si sono osservati dei periodi di maggior disturbo, dovuti ad operazioni di taglio tramite flessibile.
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Considerando la tipologia e le modalità delle lavorazioni svolte, i confini di proprietà, natura e dimensioni
degli ostacoli sui percorsi di propagazione del rumore verso i ricettori, distanze con gli altri insediamenti ed
il tipo di zona in cui è inpiduata la Ditta, si è valutato che vengono rispettati i limiti di immissione,
emissione e differenziale previsti nel periodo diurno e notturno per tali aree dalla zonizzazione acustica
approvata dal Comune Cornedo Vicentino.
Per una maggior tutela nei
confronti dei ricettori esposti viene
proposta   un’opera  migliorativa
mediante applicazione di una
barriera fonoisolante tra l’area di
lavoro esterna (area smontaggio – 5)
e l’area di deposito carcasse (Fig. 5).
Vista la presenza di livelli prossimi
alla soglia di applicabilità del
differenziale si prescrive la verifica
dei limiti sia al ricettore R1 che il
ricettore a nord (abitazione visibile
nella   ortofoto  precedentemente
inserita); per quel che riguarda il
criterio differenziale esso dovrà
essere valutato nel massimo disturbo
(situazione   che  dovrà   essere
accuratamente       inpiduata,
analizzata e descritta) La verifica verrà effettuata in fase di collaudo e ripetuta annualmente se non
persamente indicato dagli enti competenti a seguito dei risultati.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
Per quanto concerne l’aspetto del rischio di esposizione al gas radon ed alle sue radiazioni ionizzanti
nell’ambito dell’impianto di autodemolizione non è previsto l’utilizzo di locali o ambienti interrati in cui sia
prevista permanenza o accessibilità di persone. La documentazione presentata non sviluppa ulteriormente
per escludere un impatto da agenti fisici.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
Le modifiche proposte contestualmente all’istanza di rinnovo dell’autorizzazione vigente non comportano la
realizzazione di nuove opere o volumi edilizi in quanto si utilizzeranno le aree aziendali in disponibilità alla
ditta proponente e le relative pertinenze esterne. Non si preventiva quindi la possibilità di determinare
variazioni rispetto allo stato attuale dei luoghi. Al fine di migliorare la percezione visiva dell’impianto dalla
SP 38 (via Grigio), nel progetto si consiglia di attivare specifici interventi finalizzati al mascheramento degli
stoccaggi esterni (autovetture da bonificare e bonificate); trattasi, nello specifico, di azioni mirate al rinforzo e
al consolidamento della vegetazione perimetrale esistente da dettagliare ed inpiduare con maggior
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precisione in sede di rilascio del permesso autorizzativo di rinnovo e modifica dell’impianto. Nello specifico
si segnala la possibilità di sostituire dei settori di siepe perimetrale, caratterizzati da inpidui morti,
deperienti o mal conformati, anche con specie tipiche del paesaggio rurale, in grado di assicurare il
mantenimento della forma (compattezza) e dello sviluppo del filare esistente.
La siepe di progetto nel suo complesso andrà ad integrarsi con il quadro vegetale esterno, rappresentato
principalmente da specie autoctone di latifoglie.
Tale soluzione permetterà di assorbire in modo significativo la visibilità degli stoccaggi, tenuto conto che le
specie impiegate, se correttamente allevate, saranno in grado di raggiungere se non superare l’altezza degli
stoccaggi esterni.
Risulta opportuno integrare la progettazione, fin d’ora, con alcuni elaborati specifici di approfondimento
paesaggistico-ambientale, che dettaglino meglio:
- specie floristiche da impiegare;
- dimensioni e caratteristiche vegetazionali;
- densità e sesti di impianto;
- costi di realizzazione e di gestione per almeno i primi tre anni.
In considerazione inoltre della particolare ubicazione del sito (ambito pedecollinare, buona parte dell'area in
proprietà è sita in zto “E”) e delle limitazioni morfologiche e logistiche imposte alla attività nelle attuali
condizioni e non risolte dal progetto in esame, si riprende quanto richiesto nel quadro progettuale, circa la
necessità di una riflessione urbanistico-progettuale per risolvere le criticità esistenti in merito all'inserimento
paesaggistico.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
Il progetto non prevede modiche rispetto allo stato autorizzato in merito ai flussi veicolari indotti dall’attività
aziendale.
L’area produttiva dove si colloca il sito aziendale è direttamente servita dalla SP 38 “Selva”, connessa 500 m
più a valle alla SP 102 e successivamente alla SP 246 “Recoaro”.
Per quanto riguarda la viabilità, il sito aziendale si trova lungo la Strada Provinciale 38; quest’ultima 500 m
più a valle si immette nella Strada Provinciale 102, che dopo 1 km si immette nella SP 246; quest’ultima
rappresenta la principale viabilità di transito della vallata dell’Agno.
L’attività di autodemolizione determina la generazione di traffico indotto per:
• mezzi commerciali pesanti per il conferimento degli automezzi da bonificare;
• mezzi commerciali pesanti per il trasporto in uscita dei rifiuti prodotti;
• autoveicoli dei clienti per l’acquisto delle parti di ricambio.




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Per la determinazione dei transiti la ditta ha fatto riferimento al quantitativo massimo di autoveicoli trattabili
annualmente dall’impianto pari a 1.000 veicoli/anno (5 veicoli/giorno).
La ditta utilizza automezzi commerciali (autocarro con gru e cassone) sia per il conferimento dei rifiuti da
trattare (autoveicoli), sia per il trasporto dei rifiuti prodotti.
Pertanto tenuto conto che la ditta opera mediamente per 220 giorni lavorativi all’anno, si stimano i seguenti
flussi nell’ipotesi di assetto attuale autorizzato:
• n. 5 veicoli commerciali al giorno per il conferimento dei degli autoveicoli da bonificare, pari a 10 passaggi
giorno in entrata ed uscita dall’impianto;
• n. 1 veicoli commerciali al giorno per il trasporto dei rifiuti prodotti, pari a 2 passaggi giorno in entrata ed
uscita dall’impianto;
In pratica i flussi di automezzi pesanti in entrata ed uscita dall’impianto aziendale si attestano sui 12
passaggi di veicoli commerciali al giorno che vanno rapportati ad un traffico diurno medio feriale nell’anno
2020 della SP 246 di circa 21.000 veicoli di cui 2.212 riferibili ad automezzi commerciali.
Le modifiche proposte dal progetto non determineranno variazioni strutturali o aggravi nei confronti della
viabilità della zona, in quanto non si prevede un aumento dei rifiuti trattati annualmente e
conseguentemente non ne deriva un possibile incremento dei regimi veicolari indotti dall’attività di
autodemolizione.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE
Il contesto in cui si inserisce il sito aziendale è caratterizzato da una matrice territoriale a prevalente
destinazione residenziale e agricola; le modifiche di progetto non comportano la variazione di zonizzazione
urbanistica. L’area aziendale resterà a destinazione produttiva secondo l’attuale classificazione “ZTO D1”.
Non si preventiva, inoltre, l’occupazione di nuove aree perse da quelle già in disponibilità alla ditta
proponente . Non si preventivano possibili modifiche significative relativamente all’uso territoriale o per
quanto riguarda la zonizzazione urbanistica. Inoltre, non si preventiva alcuna modifica nei confronti di
elementi strutturali e di caratterizzazione del territorio con particolare riferimento alla matrice territoriale
agricola, alle siepi alberate, ai corsi d’acqua e alle zone boscate, posti, ad ogni modo, all’esterno rispetto al
contesto urbanizzato consolidato ove ricade il sito aziendale.
Ricchezza relativa, della qualità e capacità di rigenerazione delle risorse naturali
L’attività di autodemolizione non comporta la sottrazione di ricchezze relative. L’impiantistica è, infatti,
ubicata all’interno di un’area produttiva esistente e le modifiche di progetto non prevedono sottrazione di
nuove superfici naturali o seminaturali in quanto l’azienda continuerà la propria attività utilizzando le
attuali strutture. L’esercizio dell’impianto non comporterà l’utilizzo di significativi quantitativi di gasolio,
acqua, gas metano ed energia elettrica.
Il sito aziendale non ricade all’interno di ambienti naturali o in aree caratterizzate da una significativa
sensibilità a perturbazioni ambientali.
Per le considerazioni esposte a riguardo della componente paesaggio si auspica una revisione progettuale
che permetta da un lato di migliorare la funzionalità della nuova attività e dall’altro di sviluppare un
approccio eco-sistemico più rispettoso dell’area nel suo complesso considerata.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.




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                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELLA FLORA E FAUNA
Il sito produttivo aziendale ricade all’interno di un ambito produttivo (D1), confinante con terreni destinati
alla residenza e in buona parte all’agricoltura e non si rileva la presenza di specie faunistiche e floristiche di
pregio, attesa la destinazione e la preminente vocazione produttiva e residenziale dell’area urbanizzata posta
lungo la SP 38.
Per quanto riguarda le azioni previste dal progetto in esame si ritiene che quest’ultimo non possa introdurre
fattori aggiuntivi di interferenza, all’interno di un’area già caratterizzata dalla presenza di un’attività
produttiva in atto. L’attività aziendale insisterà, inoltre, all’interno del fabbricato e sui piazzali aziendali.
L’aumento dei quantitativi in stoccaggio, inoltre, non comporta la sottrazione di superficie agricola o in
qualche misura interessata da ecosistemi, elementi vegetazionali o habitat faunistici, ma prevede di utilizzare
i volumi e i piazzali già interessati dall’attività autorizzata.
L’esercizio dell’impianto di autodemolizione nella configurazione attuale e di progetto non può determinare
alcun impatto significativo sulle componenti flora e fauna.
Dal punto di vista ecosistemico, il sito aziendale è ubicato all’interno di ambiti produttivi (ZTO D), ove la
presenza antropica e i relativi fattori di pressione hanno determinato una significativa riduzione della
complessità bio-ecologica locale; ne deriva un ambiente già compromesso, ove le ulteriori pressioni
antropiche possono portare ad una marginale riduzione della biopersità residua anche per quanto
riguarda la stretta prossimità dell’area aziendale.
Le modifiche progettuali non determineranno sottrazione o frammentazione di habitat faunistici, non
saranno interessati direttamente o indirettamente gli elementi della rete ecologica locale, provinciale e
regionale, in quanto si concentreranno all’interno di un ambito produttivo dove l’urbanizzazione risulta
consolidata.
Riprendendo le valutazioni già evidenziate a livello di paesaggio e di risorse naturali ed ecosistemiche, si
ritiene che una revisione progettuale nel senso sopra indicato, possa positivamente influire anche nei
rapporti con flora e fauna locali e limitrofe.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE PER LA TUTELA DEI SITI S.I.C./Z.P.S PER LA V.INC.A.
Il proponente da presentato la relazione, così come previsto dall’allegato A alla DGR 1400/2017, con
particolare riferimento al paragrafo 2.2 dove si richiede di allegare alla dichiarazione di non assoggettabilità
alla procedura di valutazione di incidenza (modello E) una relazione tecnica che definisca chiaramente la
rispondenza alle ipotesi di non necessità della valutazione di incidenza.
L’area di progetto risulta completamente esterna rispetto ai siti della rete Natura 2000; i siti più vicino sono:
• SIC IT3220038 “Torrente Valdiezza” – Distanza 3,5 km.
L’impianto aziendale insiste su ambiti attualmente urbanizzati (fabbricato e piazzali), all’esterno della rete
Natura 2000.
Gli interventi di progetto non prevedono modifiche dell’attuale destinazione d’uso del suolo (urbanizzata) in
le modifiche progettuali interesseranno aree di pertinenza dell’attività, interne alla zona D1 “Produttiva”.
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Pertanto non si registra alcuna diminuzione di superfici della rete Natura 2000 né distruzione di vegetazione
di carattere conservazionistico, con particolare riferimento al sito IT3220039.
Tali considerazioni permettono di escludere anche possibili modifiche degli habitat e habitat di specie di
interesse comunitario collocati all’interno dei siti della rete Natura 2000 e comunque all’esterno del limite
massimo sotteso degli effetti. All’interno dei limiti spaziali di analisi non sono, inoltre, presenti popolazioni
di specie in diretta connessione con i siti della rete Natura 2000, trattandosi per l’appunto di ambiti
antropizzati (attività produttive e aree residenziali), oggettivamente del tutto inospitali per popolazioni delle
specie segnalate.
L’esame degli effetti previsti ha permesso di stabilire come l’unico effetto significativo sia riconducibile alla
generazione di rumorosità. Il limite massimo degli effetti previsti è, pertanto, lo stesso ambito di influenza
del rumore, corrispondente ad un ambito che, a partire dalle fonti di emissione si sviluppa per circa 150 m,
all’esterno del quale i livelli di rumorosità indotta dall’attività aziendale risultano inferiori al valore soglia
limite di disturbo per le specie faunistiche (50 dB).
Dall’esame della cartografia della rete Natura 2000, si evince come il limite massimo degli effetti non
coinvolga elementi della rete Natura 2000.
Ne deriva che gli interventi prefigurati non comportano e non comporteranno il cambiamento dell’idoneità
ambientale dei luoghi rispetto alle specie segnalate.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
L’argomento non è stato trattato in maniera specifica dal proponente e se chiede, seppur sinteticamente, la
trattazione.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto, in particolare per quanto riguarda la normativa
antiincendio.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


MISURE MITIGATIVE PROPOSTE
In relazione alle possibili misure mitigative richieste dalla nuova procedura di verifica introdotta dall’art.13
della L.R. n.04/2016 la ditta ha proposto le seguenti specifiche iniziative/lavori:
- per un miglioramento nella gestione delle acque meteoriche di dilavamento verrà realizzato un aumento
della capacità del bacino di stoccaggio della “seconda” pioggia (conferimento a Valle Brunelli), che ascende a
650 m3, con la sostituzione dell’attuale sistema di biofiltrazione con un sistema di
sedimentazione/disoleazione e filtro a coalescenza;
- installazione di una nuova barriera fonoisolante nell’area di lavoro esterna;
- progetto di sistemazione “a verde”.

              VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO

La presente procedura riguarda un’attività esistente in fase di rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio,
secondo quanto introdotto dall’art.13 della L.R. n.04/2016.
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
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Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire e conformi a
quanto previsto dalla DGRV 1020/2016.
Non sussistono osservazioni contrarie alla prosecuzione dell’attività.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti/impatti significativi sull'ambiente determinati dall’esercizio
dell’impianto, preso anche atto e valutate le misure mitigative proposte, rispetto alla realtà esistente
consolidata.
Il progetto non determina, inoltre, alcun impatto aggiuntivo e/o significativo rispetto all’esercizio corrente.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                    Alla luce di quanto analizzato si esprime
                             PARERE
          di non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
1) L’azienda è comunque impegnata ad acquisire il rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività.
2) La realizzazione delle opere mitigative proposte dovrà avvenire entro 180 giorni dalla notifica del presente
parere, dando idoneo riscontro fotografico per tutti gli interventi previsti.
3) Per la realizzazione dell’intervento di mitigazione per l’ambiente idrico l’azienda si dovrà altresì
presentare un collaudo funzionale del sistema di trattamento delle acque meteoriche di dilavamento,
comprensivo di analisi di verifica dello scarico.
4) Per la realizzazione dell’intervento di mitigazione acustica l’azienda dovrà:
- effettuare una mirata ed accurata indagine acustica di verifica del rispetto del criterio differenziale e del
limite di emissione e mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto con modalità di effettuazione
delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti di misura), sia con riguardo
al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), comunicate con congruo preavviso ad Arpav;
- nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una
specifica progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo,
saranno stati comunicati i risultati delle analisi;
- l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio
Previsionale di Impatto Acustico.
4) Successivamente alla realizzazione dell’intervento di mitigazione per l’ambiente idrico l’azienda dovrà
presentare un collaudo funzionale del sistema di trattamento delle acque meteoriche di dilavamento,
comprensivo di analisi di verifica dello scarico.

Vicenza, 10 dicembre 2020
  F.to Il Segretario                                      F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia                                    Andrea Baldisseri




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