determina

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




               DETERMINAZIONE N° 1069 DEL 11/09/2020

                          Servizio VIA VINCA

     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M. E I.
     DITTA:S.E.A. S.P.A. SERVIZI ECOLOGICI AMBIENTALI
     PROGETTO: MODIFICA DELL’IMPIANTO DI RECUPERO DI RIFIUTI DI
     APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE (R.A.E.E.).
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI ROMANO D’EZZELINO

                            IL DIRIGENTE
     Vista la documentazione presentata in data 14.05.2020 (prott. nn. 20552 e 20553) ed integrato in
     data 15.05.2020, da parte della ditta S.E.A. S.p.A. Servizi Ecologici Ambientali. con sede legale e
     operativa in comune di Romano d’Ezzelino, via Nardi n.50 relativa al progetto di un “Modifica
     dell’impianto di recupero di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (R.A.E.E.).”
     richiedendo, contestualmente, l’attivazione della procedura di verifica ai sensi dell’art.19 del D.Lgs.
     152/2006.
     Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. Progetti di
     infrastrutture z.a) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti pericolosi, mediante operazioni di cui
     all'allegato B, lettere D2, D8 e da D13 a D15, ed all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta
     del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
     pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato
     C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
     Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A), con riferimento alla tipologia degli
     interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006.
     Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
     pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
     informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 26-05-2020, contestualmente alla
     comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
     valutazioni di competenza.
     Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l’esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
     presente articolo.
     Tenuto conto che sono pervenute, ai sensi dell’art. 19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, le osservazioni
     del comune di Romano d’Ezzelino con nota prot. 30471 del 17-7-2020, trasmesse al proponente per
     le considerazioni di pertinenza, con nota n. 30835 del 20-07-2020, all’interno della comunicazione




copia informatica per consultazione
     con la quale è stata inoltrata la richiesta di integrazione.
     Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 03-09-2020, ha disposto
     l’esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
     17/2020 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
     Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni/raccomandazioni al fine di mitigare gli impatti
     ambientali e monitorare nel tempo la situazione aziendale.
     Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
     dell’intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
     pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l’autorizzazione
     dell’intervento.
     Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti.
     Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..
     Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 90 ID PROC 45.
     Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
     ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”.
     Dato atto che con Decreto Presidenziale n. 28 del 24/02/2020 è stato approvato il Piano Esecutivo
     di Gestione 2020/2022 e il Piano delle Performance anni 2020/2021;
     Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
     Richiamata la deliberazione del Consiglio Provinciale n.3 del 03/02/2020 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2020-2022;

                           DETERMINA

       1. che il progetto della ditta S.E.A. S.p.A. Servizi Ecologici Ambientali. con sede legale e
        operativa in comune di Romano d’Ezzelino, via Nardi n.50 relativa al progetto di un
        “Modifica dell’impianto di recupero di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche
        (R.A.E.E.). è escluso dalla procedura di valutazione di impatto ambientale di cui al
        D.Lgs. n. 152/2006 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere
        17/2020 allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale;

       2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia;

       3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell’art. 23 D.Lgs. 33/2013;

       4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Romano
        d’Ezzelino a Cassola , ad ARPAV, all’Azienda ULSS n.7 Pedemontana, al Consorzio
        Bonifica Brenta. A Vi.abilità srl;
       5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).

       6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
        all'albo pretorio on line.




copia informatica per consultazione
                            INFORMA
     Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
     Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
     presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
     data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
     Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
     autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l’attuazione dell’intervento.

     Vicenza, 11/09/2020



                                    Sottoscritta dal Dirigente
                                     (MACCHIA ANGELO)
                                      con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 1069 DEL 11/09/2020


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M. E I.
     DITTA:S.E.A. S.P.A.   SERVIZI  ECOLOGICI    AMBIENTALI
     PROGETTO: MODIFICA DELL’IMPIANTO DI RECUPERO DI RIFIUTI DI
     APPARECCHIATURE   ELETTRICHE ED  ELETTRONICHE    (R.A.E.E.).
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI ROMANO D’EZZELINO




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 11/09/2020.


     Vicenza, 11/09/2020




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                        (BERTACCHE CRISTINA)
                                           con firma digitale




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                        SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
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            S.E.A. S.p.A. Servizi Ecologici Ambientali
                            PARERE N. 17/2020

     Oggetto: Modifica dell’impianto di recupero di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche
     (R.A.E.E.).
     PROPONENTE:           S.E.A. S.p.A. Servizi Ecologici Ambientali
     SEDE LEGALE:           Via Nardi n. 50 – Romano d’Ezzelino
     SEDE INTERVENTO:         Via Nardi n. 50 – Romano d’Ezzelino
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:       Impianti di recupero di rifiuti non pericolosi e pericolosi
     PROCEDIMENTO:          Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
     MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                     infrastrutture z.a) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti pericolosi,
                     mediante operazioni di cui all'allegato B, lettere D2, D8 e da D13 a D15, ed
                     all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3
                     aprile 2006, n. 152.
                     z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità
                     complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato
                     C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006,
                     n. 152.
     COMUNE INTERESSATO:       Cassola
     DATA DOMANDA:          14 e 15 maggio 2020
     DATA PUBBLICAZIONE:       26 maggio 2020
     DATA INTEGRAZIONI:        06 agosto 2020

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
      A1  Relazione tecnica descrittiva del progetto
      A2.1 Inquadramento territoriale
      A2.2 Planimetria generale e mobilità interna vettori
      A2.3 Planimetria con rete scarichi (stato attuale)
      A2.4.1    Strutture edilizie capannone n.1
      A2.4.2    Strutture edilizie capannone n.2
      A2.5.1    Lay-out stato autorizzato
      A2.5.2    Lay-out stato di progetto
      A2.6 Planimetria con rete scarichi (in progetto)
      B1  Relazione delle Studio preliminare ambientale
      B2  Valutazione previsionale dell'impatto acustico
      B3.1 P.T.R.C. - Piano Territoriale Regionale di Coordinamento vigente -
      B3.2 P.T.R.C. - Piano Territoriale Regionale di Coordinamento adottato -
      B3.3 P.A.I. - Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico
      B3.4 P.T.C.P. - Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Vicenza
      B3.5 P.A.T. e P.I. - Piano di Assetto del Territorio e Piano degli Interventi del Comune di Romano
      d'Ezzelino
      B3.6 P.A.T. e P.I. - Piano di Assetto del Territorio e Piano degli Interventi del Comune di Cassola
      B4  Documentazione fotografica
      B5 Attestazione di non necessità della V.lnc.A.
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                                 PREMESSE
     S.E.A. S.p.A. Servizi Ecologici Ambientali opera da circa un ventennio nel settore del recupero dei R.A.E.E.,
     inizialmente unicamente nell’impianto sito a Malo e, dalla fine del 2016, anche (e prevalentemente) nel nuo-
     vo sito di Romano d’Ezzelino dove ha attualmente la sua Sede Legale al civico 50 di Via Nardi.
     L’impianto di Romano d’Ezzelino è stato legittimato in procedura di V.I.A. a conclusione della quale è stato
     rilasciato il provvedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) N.19/2016 per l’esercizio dell’atti-
     vità di recupero di R.A.E.E. che prevedeva n°5 linee di trattamento e, a seguito della completa realizzazione
     dell’impianto, la dismissione dell’impianto di Malo.
     Successivamente all’acquisizione dell’A.I.A. sono state comunicate (e assentite) tre modifiche “non sostanzia-
     li” di riorganizzazione dell’assetto impiantistico, prevedendo principalmente:
     - l’abbandono di una linea di trattamento e segnatamente la Linea n.4 di trattamento dei pannelli fotovoltaici;
     - il mantenimento in attività dell’impianto di Malo per l’operazione di macinazione del vetro dei monitor
     (trattati nella Linea n.1) finalizzata all’ottenimento di M.P.S. vetrose.
     La disponibilità del capannone recentemente acquisito in locazione, oltre alla riorganizzazione impiantistica
     (in corso) già assentita dalla Provincia di Vicenza con nota prot. n.48995/2019, rende possibile un ampliamen-
     to dell’impianto di Romano d’Ezzelino e in particolare:
     - il trasferimento (a Romano d’Ezzelino) dell’impianto di macinazione del vetro e la conseguente definitiva
     chiusura (già originariamente prevista) dell’unità locale di Malo;
     - la realizzazione di una nuova linea per il trattamento di frigoriferi (esclusivamente quelli coibentati con po-
     liuretano espanso con ciclopentano);
     oltre ad un potenziamento della linea di macinazione e selezione meccanica e ad un complessivo incremento
     della potenzialità dell’impianto.
     L’impianto di S.E.A. di Romano d’Ezzelino, a seguito della recente acquisizione, dispone di un complesso
     edilizio occupante un’area di circa 17˙500 mq sulla quale insistono due capannoni:
     – il capannone (originario) n.1, avente una superficie coperta pari a circa 5˙470 mq, di cui circa 1˙400 mq
     (nell’angolo nord-ovest) occupati dall’impianto della ditta Much Green s.r.l. (“punto COBAT”) e quindi i re -
     stanti 4˙000 mq in disponibilità a S.E.A.;
     – il capannone n.2 (recentemente acquisito), avente una superficie coperta di 4˙085 mq in esclusiva disponibi-
     lità a S.E.A., sudpiso in due porzioni (rese) comunicanti di cui una (lato ovest) già impegnata per lo sposta -
     mento della linea di macinazione e selezione metalli.

                              UBICAZIONE
     Il sito di S.E.A., quantunque localizzato in Comune di Romano d’Ezzelino, confina a ovest col territorio del
     Comune di Cassola (che quini risulta essere comune interessato).
     L’area di pertinenza dell’impianto è classificata dallo strumento urbanistico comunale come area “D/1 per
     insediamenti produttivi industriali ed artigianali”, al n. 86 per il capannone originario e al n. 34 per il capan -
     none recentemente acquisito.
     L’area D/1 n. 86 è stata interessata da un piano attuativo approvato che peraltro, disciplinando l’edificazione
     e la trasformazione urbanistica, non ha alcuna rilevanza ai fini del progetto in discussione che non prevede
     alcun intervento edilizio o di trasformazione urbanistica;
     La zona produttiva si estende per un tratto di oltre 600 m nella direttrice est-ovest e per una profondità di cir-
     ca 450 m nella direttrice nord-sud, si affaccia ad est e a sud sull’aperta campagna, mentre ad ovest è parzial -
     mente costeggiata dalla S.S. 47 e a nord confina con un’area residenziale.
     Tutta l’area di pertinenza è recintata e dispone di quattro accessi: due sul lato ovest da Via Nardi e due sul
     lato est dalla Strada Provinciale 57. L’accesso principale, e l’unico utilizzato per i vettori di trasporto, trovasi
     sul lato ovest (da Via Nardi).
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     La viabilità di avvicinamento principale è costituita dalla S.S. n. 47 “della Valsugana” che, sviluppandosi lun-
     go la direttrice nord-sud, costituisce il collegamento primario dell’impianto.




                              Ortofoto del sito

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                QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
     • Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Romano d’Ezzelino;
     • Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Romano d’Ezzelino;
     • Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Cassola;
     • Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Cassola;
     • Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
     • Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera ;
     • Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
     • Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
     • Rete Natura 2000.
     Il Quadro Programmatico evidenzia un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
     territoriale che interessano l’area, che risultano già essere stati affrontati ed approfonditi nel procedimento di
     Valutazione di Impatto Ambientale conclusasi, con esito positivo, nel corso del 2016, con il parere n.11/2016.
     Strumenti urbanistici del Comune di Romano d’Ezzelino
     PAT
     Elaborato 1 - Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale:
     Occorre verificare il rapporto tra quanto proposto (modifiche alla gestione acque meteoriche) con il fatto che
     una piccola parte del lotto (area nord est) pare interessata da “Viabilità art. 5.6-m””.
     Elaborato 3 - Carta delle fragilità:
     Occorre verificare il rapporto tra quanto proposto (modifiche alla gestione acque meteoriche) con quanto
     indicato dall’art 7 – fragilità al punto 7.4a delle NT relativamente alle fasce di tutela dei corsi d’acqua
     Elaborato 4 - Carta della trasformabilità:
     Occorre verificare il rapporto tra quanto proposto (modifiche alla gestione acque meteoriche) con il fatto che
     parte dell’area interessata (area nord – est) è all’interno di “Infrastrutture di collegamento in
     programmazione” e di “percorso ciclopedonale”.
     PI
     Tavola 1.3 – Zonizzazione:
     Occorre verificare il rapporto tra quanto proposto (modifiche alla gestione acque meteoriche) con il fatto che
     parte dell’area interessata (area nord – est) è all’interno di “Viabilità programmata con sedime indicativo”.
     NTO
     Occorre inoltre che venga verificata la compatibilità dell’intervento con quanto previsto nelle NTO per
     quanto riguarda le distanze dalle industrie insalubri (Capo II – La struttura degli insediamenti produttivi -
     art. 64 zone D, punto 12 (Distanze per le lavorazioni insalubri: per le nuove costruzioni, compresi gli
     ampliamenti, è prescritta dalle zone A, B, C ed F, la distanza minima di m. 25 per le lavorazioni insalubri di
     prima classe e m. 15 per le lavorazioni insalubri di seconda classe, ai sensi dell'art. 216 del T.U.LL.SS.; entro
     tali fasce di rispetto è prescritta la realizzazione di barriere d'alberi a fogliame persistente e a grande
     sviluppo, la distanza tra gli alberi, in dipendenza del tipo impiegato, deve essere tale da assicurare l'efficacia
     della barriera. )
     Quanto sopra allo scopo di chiarire se via siano specifiche varianti urbanistiche eventualmente necessarie in
     sede di approvazione dell’impianto di recupero dei rifiuti.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto; in sede di procedura di approvazione progetto
     dovrà essere, eventualmente, definita la necessità di una variante urbanistica puntuale.
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                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                  QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
     STATO DI FATTO
     Il lay-out dell’impianto attualmente autorizzato è rappresentato di seguito:




     L’attività di recupero già legittimata comprende operazioni perse, in funzione della persa tipologia di
     R.A.E.E. trattati, potendosi distinguere sostanzialmente quattro linee:
     – trattamento di TV e monitor con tubi a raggi catodici/CRT (linea 1);
     – smontaggio e separazione/selezione degli elementi costitutivi di apparecchiature con monitor LCD/FLAT
     (linea 2a) e altri R.A.E.E. (linea 2b);
     – messa in riserva di R.A.E.E. contenenti C.F.C. (frigoriferi/dispositivi di refrigerazione) e batterie (linea 3);
     – macinazione/selezione meccanica di R.A.E.E. e loro componenti per il recupero di metalli (principalmente
     Rame e Alluminio) (linea 5).
     STATO DI PROGETTO – MODIFICHE PROPOSTE
     Nella configurazione prevista dal presente progetto, considerando tutte le linee di trattamento attive su 16 h/
     giorno in periodo diurno (circostanza che si verificherà progressivamente nel tempo), l’impianto avrà una


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     potenzialità complessiva massima di trattamento pari a 200 t/giorno (fino a 50˙000 t/anno di rifiuti trattati), a
     fronte di un conferimento massimo giornaliero (di rifiuti in ingresso) pari a 300 t/giorno di rifiuti.
     Nella tabella che segue vengono riepilogate le tipologie di rifiuti conferibili e le operazioni di recupero, sia
     nello stato di fatto sia nello stato di progetto, con le modifiche impiantistiche proposte.




     Le modifiche in progetto riguardano:
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     1) il potenziamento della linea di macinazione e selezione meccanica (Linea 5);
     2) il trasferimento dell’impianto di macinazione del vetro (che identificheremo come Linea 3) nella struttura
     industriale di Romano d’Ezzelino con la conseguente chiusura dell’unita locale di Malo;
     3) la realizzazione di una nuova linea (che identificheremo come LINEA 4) per il trattamento dei frigoriferi
     finalizzato al recupero di metallo.
     Il lay-out dell’impianto nella situazione definitiva, comprendente le modifiche in progetto, è rappresentato di
     seguito:




     Di seguito si riporta una descrizione dettagliata delle modifiche:
     1) Potenziamento della linea di macinazione e selezione meccanica (Linea 5)
     Poiché, per evitare soluzioni di continuità della produzione, è stato previsto l’integrale rifacimento della Li -
     nea 5 nella porzione occidentale del capannone n.2, si è anche ravvisata l’opportunità di prevedere un suo
     “potenziamento”, che non comporta significative variazioni della filiera di trattamento, rendendosi unica-
     mente necessario intervenire sulla fase di macinazione, che rappresenta il “collo di bottiglia” dell’intero pro-
     cesso di recupero. In particolare, persamente da quanto avviene con l’attuale impianto, la macinazione
     “primaria”, finora effettuata con un unico mulino a martelli, sarà effettuata con n° 2 mulini a martelli in serie
     (il secondo di prevista nuova implementazione); la riduzione progressiva della pezzatura in due stadi se-

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     quenziali renderà così possibile una maggiore capacità di macinazione e quindi un aumento del flusso di ri-
     fiuti trattati. In ragione del maggior flusso di materiale macinato si rende altresì opportuna la sostituzione del
     nastro magnetico (a valle della macinazione) con un deferrizzatore a tamburo, più prestante.
     L’implementazione appena descritta rende opportuna anche una revisione (un potenziamento) dell’origina-
     rio sistema di aspirazione e abbattimento asservito alla linea di trattamento; ciò considerato, al fine di otti -
     mizzare l’intervento (anche sotto il profilo ambientale), si è stabilito di riservare l’impianto aspiro-filtrante
     esistente (gli attuali elettroventilatore e filtro F5) al segmento di “raffinazione” e di realizzare un ulteriore
     (nuovo) impianto aspiro-filtrante dedicato per il segmento (potenziato) di macinazione.
     Si avranno in definitiva n° 2 circuiti aspiranti indipendenti:
     – quello asservito al segmento (iniziale) di macinazione (a monte della “raffinazione”) afferente ad un (nuo -
     vo) filtro all’uopo dimensionato (identificato come F5.1), tributario del camino identificato col n.5.1;
     – quello asservito al segmento di “raffinazione” (macinazione fine, polverizzazione e selezione meccanica)
     afferente al filtro esistente (identificato come F5.2) tributario del camino identificato col n. 5.2.
     In questo modo il filtro esistente risulterà anche “alleggerito” (minor portata trattata) rispetto all’attuale uti -
     lizzo, a tutto vantaggio dell’efficienza di depolverazione e dell’affidabilità di esercizio.
     2) Impianto di macinazione del vetro (Linea 3)
     Trattasi di trasferire la linea di macinazione (recupero) dei rifiuti di vetro provenienti dal trattamento dei mo-
     nitor, attualmente installato (autorizzato) nel sito di Malo, in un vano (reso) compartimentato, a ciò esclusiva-
     mente destinato, ricavato nella porzione orientale del capannone n. 1 dell’impianto di Romano d’Ezzelino.
     Con l’occasione si prevede anche il “potenziamento” del mulino di macinazione in modo da poter garantire
     una maggiore capacita di trattamento, fino a 60 t/giorno (15˙000 t/anno), onde poter soddisfare le attuali esi-
     genze di Portovesme (la piombifera a cui e destinato il vetro al Piombo recuperato), che ascende attualmente
     a 1˙000 t/mese, assicurando contestualmente la macinazione anche del vetro al Bario proveniente dalla linea
     di trattamento CRT.
     Nel reparto “vetro”, avente una superficie di circa 700 m 2, saranno predisposte le aree di messa in riserva dei
     rifiuti di vetro e di deposito delle M.P.S. vetrose ottenute e sarà installata l’impiantistica di trattamento.
     La messa in riserva (R13) dei rifiuti di vetro da trattare sarà effettuata, per tipologia, entro quattro box dedi -
     cati (delimitati da elementi prefabbricati in c.a. tipo “new jersey”) aventi cadauno una capacita di stoccaggio
     di 100 m3 (150 t).
     Sopra i cumuli delimitati dai box potrà essere all’occorrenza nebulizzata dell’acqua al fine di prevenire even-
     tuale polverosità aerodispersa nelle successive movimentazioni e un’eccesiva produzione di polveri all’inter-
     no del mulino di macinazione. L’operazione di macinazione dei rifiuti di vetro sarà condotta per campagne
     distinte poiché le due tipologie di vetro trattate (vetro al Piombo e vetro al Bario) hanno e devono mantenere
     caratteristiche perse in funzione delle loro destinazioni di impiego come M.P.S..
     L’impianto di trattamento e costituito essenzialmente dai seguenti elementi funzionali:
     • tramoggia di carico dei rifiuti da macinare;
     • alimentatore vibrante dei rifiuti alla bocca di carico del mulino, con soprastante nastro deferrizzatore (per
     rimuovere eventuali residui di ferro che, oltre a compromettere la qualità del materiale in uscita, potrebbero
     danneggiare il gruppo di macinazione);
     • mulino di macinazione a martelli (completamente compartimentato);
     • nastro di ripresa e scarico del materiale macinato che viene raccolto in bigbag.
     La linea di trattamento avrà una capacita di trattamento di 4 t/h e sarà quindi in grado di produrre fino a 60
     t/giorno di vetro macinato con funzionamento su n° 2 turni di lavoro.
     Come già nel sito di Malo, la linea di trattamento sarà prudenzialmente presidiata da impianto di aspirazio-
     ne con prese/cappe aspiranti localizzate in ogni punto in cui possono prodursi (e liberarsi) polveri e, in parti -
     colare, in corrispondenza:
     – dell’alimentatore vibrante e della bocca del mulino,
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     – del punto di scarico del materiale macinato.
     L’impianto di aspirazione e collettato ad un depolveratore (F3) a cartucce autopulente (centralizzato) con
     scarico dell’aria depolverata attraverso il camino identificato col n. 3.
     L’utilizzatore delle M.P.S. può richiedere che queste siano conferite sfuse; a tal fine viene predisposto apposi-
     to sistema comprendente una tramoggia, sopra la quale vengono collocati e aperti i sacconi (mediante taglio
     della fascetta), un nastro dosatore che alimenta un nastro elevatore e il nastro elevatore stesso carenato (chiu -
     so) di caricamento del vettore. In corrispondenza dello scarico del nastro elevatore trovasi una cuffia aspiran-
     te, prevista per captare eventuali frazioni polverulente di vetro onde evitarne la dispersione nell’ambiente di
     lavoro; il flusso d’aria viene quindi convogliato al filtro a cartucce (centralizzato) tributario del camino n.3.
     3) Linea di trattamento frigoriferi (Linea 4)
     È prevista la limitazione della nuova linea prevista al solo trattamento di R.A.E.E. “R1 – freddo e clima” nei
     quali la cella frigorifera risulti coibentata da poliuretano espanso con CICLOPENTANO (esclusi quindi dal
     trattamento i R.A.E.E. con coibentazioni in schiuma poliuretanica espansa con CFC, sia R11 che R12, che co -
     munque rappresentano meno del 25% della raccolta e sono in progressiva costante diminuzione; per questi
     R.A.E.E. S.E.A. continuerà la gestione unicamente in R13).
     La linea di recupero frigoriferi in progetto viene dimensionata per processare fino a 80 pezzi/h (4 t/h) ed e
     quindi in grado di trattare fino a 60 t/giorno (15˙000 t/anno) di rifiuti considerando il doppio turno di lavoro
     (15 h/giorno). Almeno inizialmente, la linea sarà fatta funzionare su un unico turno giornaliero di 8 h e potrà
     quindi trattare 32 t/giorno (8˙000 t/anno) di rifiuti C.E.R. 16 02 11* e 20 01 23*.
     I rifiuti di frigoriferi e di congelatori che si intendono recuperare sono apparecchiature in cui risultano pre -
     senti:
     – un circuito di refrigerazione contenente gas lesivi per l’ozono (CFC) che devono quindi essere estratti con
     appropriato processo di “bonifica”;
     – isolanti termici costituiti da schiume poliuretaniche contenenti ciclopentano (espandente) che deve essere il
     più possibile captato ed eliminato per evitarne la dispersione e prevenire il rischio di incendio e la formazio-
     ne di atmosfere esplosive.
     La raccolta, il trasporto e la messa in riserva di questi R.A.E.E. avvengono con cautele tali da assicurare il
     mantenimento dell’integrità delle apparecchiature al fine di prevenire la fuoriuscita e la dispersione di so -
     stanze pericolose o comunque nocive.
     Nell’impianto in progetto è escluso il trattamento di:
     – apparecchiature coibentate da poliuretano espanso con CFC,
     – apparecchiature coibentate con lana minerale (lana di roccia),
     – frigoriferi ad ammoniaca,
     – condizionatori e climatizzatori.
     La nuova linea (Linea 4) in progetto può considerarsi composta da n° 3 segmenti funzionali:
     A) Smontaggio e bonifica impianto di refrigerazione.
     B) Triturazione, recupero materiali ferrosi e asportazione delle schiume poliuretaniche.
       Durante le fasi di riduzione volumetrica avviene il rilascio del gas espandente (il ciclopentano) contenuto
       nelle celle (chiuse) della schiuma poliuretanica; per questa ragione (e anche per abbattere il rumore che si
       produce nelle camere di triturazione), entrambi i trituratori saranno incapsulati con appositi involucri
       mantenuti in depressione da un impianto di aspirazione dedicato per la captazione del ciclopentano
       Il flusso d’aria aspirato dal sistema di captazione del ciclopentano all’interno delle camere di triturazione
       veicola una significativa quantità di questo composto che deve quindi essere eliminato con uno specifico
       impianto di abbattimento costituito nell’ordine da:
       • un ciclone per la rimozione dei frammenti solidi derivanti dal processo di frantumazione;
       • un filtro a maniche autopulente “pulse-jet” (F6) per la rimozione delle polveri fini;
       • un combustore rigenerativo per l’ossidazione termica del ciclopentano (vedi riquadro sotto):
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      Il flusso d’aria come sopra trattato verrà infine scaricato all’atmosfera attraverso il camino identificato col
      n. 6.
      A servizio di questo segmento della linea di recupero frigoriferi, è previsto inoltre un ulteriore impianto
      di aspirazione centralizzato con dispositivi di captazione localizzata in corrispondenza:
      • delle bocche di carico e di scarico dei trituratori,
      • dei separatori magnetici (punti di scarico),
      • del separatore aeraulico delle schiume poliuretaniche.
     C) Macinazione fine e separazione metalli (“raffinazione”).



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                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.
                                   111
                   QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     I rifiuti trattati nell’impianto di S.E.A. sono rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (R.A.E.E.) e, in
     quanto trattasi di solidi non polverulenti stabili, è esclusa la possibilità di dispersione eolica di polveri e dif -
     fusione di gas e odori riconducibili alla tipologia di rifiuti trattati.
     L’impianto di recupero di S.E.A., nella configurazione di progetto, sarà dotato di camini di emissione in at-
     mosfera dei flussi d’aria aspirati dalle seguenti sezioni operative:
     • banchi di smontaggio manuale e macchina taglia monitor;
     • postazione di pulizia dei “fosfori” dal vetro pannello dei monitor C.R.T.;
     • trituratore del vetro;
     • linea di macinazione e selezione meccanica dei metalli;
     • linea trattamento frigoriferi (in progetto).
     L’ampia disponibilità di efficaci impianti di aspirazione localizzata previene la formazione di emissioni diffu-
     se o comunque incontrollate.
     Tutti gli impianti aspiranti (esistenti e in progetto) sono dotati di sistemi di depolverazione di comprovata
     elevata efficienza (filtri a maniche e a cartucce autopulenti tipo “pulse-jet”), conformi alle Migliori Tecniche
     Disponibili, atti a garantire emissioni residue (a camino) di polveri dell’ordine del mg/Nmc, che determinano
     un flusso di massa in emissione dal complesso di tutti i camini dell’impianto inferiore a 0,1 kg/h, del tutto ir -
     rilevante se confrontato con quello prodotto da sorgenti “urbane” quali il traffico veicolare e il riscaldamento
     domestico.
     Relativamente a possibili altri inquinanti (gassosi) si rileva come le emissioni della nuova linea di trattamento
     frigoriferi in progetto siano controllate e ridotte al minimo sia per l’adozione di misure preventive (bonifica
     preliminare dei circuiti refrigeranti) sia tramite l’implementazione di un sistema di abbattimento come il
     combustore che assicura praticamente la completa eliminazione dell’unico inquinante significativo (il penta-
     no) presente nel flusso d’aria che deve essere espulso all’atmosfera.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     Secondo la documentazione di progetto, recenti approfondimenti, effettuati anche presso il Consorzio di Bo-
     nifica Brenta, hanno tuttavia permesso di rinvenire, nell’ambito in esame, la presenza di altri canali, tutti tom-
     binati e per questo di difficile ritrovamento; fra questi canali, e stata inpiduata una condotta (denominata
     “Stradone Fellette”), attraversante da ovest a est il sito di S.E.A. (lungo il limite del mappale 1458), che sfocia
     nella Roggia Cornara a circa 400 m a est dal perimetro aziendale di S.E.A.; questa condotta assume pertanto
     particolare rilevanza in quanto possibile recettore di acque meteoriche.
     I tracciati dei canali (tombinati) presenti nell’ambito di interesse sono riportati nell’estratto planimetrico se-
     guente, elaborato dal Consorzio di Bonifica Brenta.



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     A seguito del rinvenimento di un recettore accessibile, qual è il collettore “Stradone Fellette”, e della disponi-
     bilità (condizionata) manifestata dal Consorzio di Bonifica Brenta a concedere l’immissione di acque meteori-
     che (limitatamente a quelle insistenti sui piazzali impermeabilizzati) nel collettore stesso, S.E.A. ha
     ravvisato l’opportunità di proporre un progetto di ristrutturazione della rete di esaurimento delle acque me-
     teoriche in parola, finalizzato alla eliminazione dei pozzi disperdenti esistenti. Il convogliamento delle acque
     meteoriche nella Roggia Cornara tramite il collettore “Stradone Fellette”) porterà alla riduzione di ogni po-
     tenziale rischio di interessamento delle acque sotterranee ad opera di eventuali accidentali dispersioni inqui-
     nanti correlate alla movimentazione interna all’impianto.
     Gestione acque meteoriche de sito
     L’attività di recupero di S.E.A. non dà luogo ad alcuno scarico di acque industriali in corsi d’acqua superficia-
     li e in alcun altro recettore.
     Tuttavia il progetto in esame prevede che una limitata porzione di area impermeabilizzata scoperta (circa
     1.300 m2) sia almeno in parte interessata da depositi a cielo libero di rifiuti (in particolare frigoriferi); questa
     porzione di area impermeabilizzata scoperta sarà idraulicamente compartimentata e presidiata da un siste-
     ma di captazione indipendente delle acque meteoriche ivi insistenti afferente ad un impianto di raccolta e
     trattamento di una consistente frazione di “prima pioggia”; dopo trattamento, anche questa aliquota (di “pri-
     ma pioggia”), così come l’eventuale “seconda pioggia” (eccedente la capacita massima di raccolta
     dell’impianto) sarà recapitata nella condotta tombinata afferente alla Roggia Cornara.
     In merito agli aspetti quantitativi delle acque meteoriche recapitate nella rete idrografica superficiale, il com-
     petente Consorzio di Bonifica Brenta ha ritenuto accettabile lo scarico in parola per una portata massima di
     30 lt/s, garantita dal progetto idraulico della rete di raccolta e dai relativi sistemi di laminazione e rilancio.
     Per quanto concerne gli aspetti qualitativi:
     1) il trattamento della “prima pioggia”, corrispondente a ben 20 mm di precipitazione insistente sull’area
     (presidiata) in cui è previsto anche il deposito di rifiuti, prevede processi sequenziali di decantazione, diso-
     leazione, filtrazione a pressione su letti di quarzite e di carbone attivo che, nel loro complesso, garantiscono
     l’abbattimento di ogni possibile inquinante (veicolato dall’acqua meteorica) prima dell’immissione nel collet-
     tore afferente alla rete idrografica superficiale;
     2) le acque di “seconda pioggia” scolanti dall’area di cui sopra e le acque meteoriche scolanti dalla restante
     superficie impermeabilizzata scoperta (assimilabile a qualsivoglia superficie stradale) non possono realistica-
     mente veicolare alcun inquinante in concentrazioni significative.
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     A conferma di quanto sopra, sono allegati alla documentazione di progetto gli esiti di analisi su un recente
     campione composito di acque meteoriche scolanti dal piazzale impermeabilizzato (prelevato dopo un signifi-
     cativo periodo secco), attestanti il rispetto dei più severi limiti di accettabilità prescritti per lo scarico nel suo-
     lo.
     Tutto quanto sopra, ed in particolare l’intervento di ristrutturazione dell’esistente rete di raccolta delle acque
     meteoriche scolanti dall’intera superficie impermeabilizzata scoperta di pertinenza dell’impianto e pure della
     limitrofa area di parcheggio pubblico, attualmente afferenti ad un sistema di pozzi disperdenti
     (nell’immediato sottosuolo) e destinati a convogliamento in una condotta afferente alla rete idrografica
     superficiale, porta a ritenere adeguatamente gestita la matrice acque e accettabile il relativo impatto
     potenziale.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     Dalle carte idrogeologiche, per l’area su cui insiste l’impianto di S.E.A., si stima che la falda possa soggiacere
     ad una profondità compresa tra 55.00 m e 47.00 m da p.c. rispettivamente per periodi di magra e di piena re-
     lativa. Inoltre con riferimento al sito di S.E.A. si evidenzia la presenza di un pozzo di attingimento ad uso
     idropotabile localizzato circa 2 km a sud.
     Conformemente a quanto richiesto e concordato con le Autorità competenti (Provincia di Vicenza e
     A.R.P.A.V. Vicenza), S.E.A. ha provveduto a realizzare e a rendere operativo un sistema di monitoraggio del-
     la falda acquifera costituito da n° 2 piezometri posizionati uno a monte (Pz1) e uno a valle (Pz2) del capanno-
     ne originario (capannone 1), rispettivamente sopragradiente e sottogradiente rispetto alla direzione di flusso
     delle acque sotterranee. La posizione dei suddetti due piezometri (Pz1 - Pz2) e indicata nell’estratto planime-
     trico (catastale) sottostante, nel quale viene anche indicata la posizione di massima di un ulteriore futuro pie-

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     zometro (Pz3) “di valle” rispetto al capannone 2 di recente acquisizione, all’interno del quale sarà realizzata
     la nuova linea di trattamento frigoriferi (in progetto).




     I piezometri sono stati realizzati con tubazioni in PVC del diametro di 3” e sono stati spinti fino alla profon-
     dità di 100 m dal piano campagna al fine di intercettare, anche in condizioni di magra estrema, un congruo
     tirante dell’acquifero sotterraneo.
     L’indagine analitica effettuata sui campioni di acqua sotterranea (prelevati con bailer e quindi secondo un
     criterio conservativo), estesa a tutti i parametri significativi, ha acclarato la concreta assenza di contaminazio-
     ni e, in particolare, l’assenza di significative differenze qualitative tra i due campioni analizzati,
     prelevati a monte e a valle dell’attuale sito di S.E.A., come risulta dagli esiti allegati alla documentazione di
     progetto.
     In ogni caso, l’attività di recupero in questione non può comportare alcun impatto nei confronti della matrice
     ambientale “acque sotterranee”, in quanto tutte le operazioni vengono svolte all’interno di capannoni esisten-
     ti, dotati di pavimentazione impermeabile e resa resistente all’attacco chimico mediante opportuna resinatu-
     ra, e non danno luogo ad alcuno scarico di acque reflue industriali né a colaticci e spanti di sorta; si esclude
     peraltro anche ogni eventuale contributo inquinante delle acque meteoriche di dilavamento dell’area
     impermeabilizzata pertinenziale scoperta che il progetto in esame prevede di convogliare prudenzialmente
     nella rete idrografica superficiale e anche delle acque meteoriche dei pluviali delle coperture in quanto le
     emissioni prodotte dall’attività non sono tali da comportare significative ricadute di inquinanti.
     A conferma di quanto sopra, vengono allegati alla documentazione di progetto gli esiti di recenti analisi su
     un campione di acque meteoriche dei pluviali (prelevato dopo un significativo periodo di secco), attestanti
     l’ampio rispetto dei limiti tabellari applicabili per lo scarico nel suolo.
     Secondo lo studio di progetto in definitiva l’attività di S.E.A. non ha alcun concreto specifico effetto sulla
     componente sottosuolo-acque sotterranee ed anche un generico potenziale (già lieve) impatto su queste ma-
     trici viene ad essere ulteriormente ridotto dalla misura (di mitigazione) di cui al progetto in discussione, che

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     prevede l’eliminazione dei pozzi disperdenti delle acque meteoriche insistenti sulle aree impermeabilizzate
     scoperte.
     Sulla base dei dati appena sopra riportati, si ritiene opportuno richiedere, a titolo integrativo, una valutazio-
     ne sulla congruenza tra la quota di filtraggio del pozzo piezometrico ed il livello freatico della falda, a fini
     della rilevazione di eventuali contaminazioni attribuibili al sito, stante la presunzione che eventuali inquinan-
     ti interesserebbero anzitutto i primi livelli dell’acquifero e, successivamente, potrebbero spostarsi fuori dal
     campo di monitoraggio per effetto del naturale flusso dell’acquifero stesso. A tale fine risulta necessario for-
     nire la stratigrafia e lo schema di completamento (tratti filtrati e tratti ciechi) per i piezometri esistenti e con -
     testualmente lo schema previsionale del piezometro in progetto.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     Il sito di S.E.A. si colloca nell’ambito della zona industriale del Comune di Romano d’Ezzelino e precisamen-
     te in una zona classificata dallo strumento urbanistico comunale come D/1 artigianale e industriale, inserita
     nella classe V^ dal Piano di Zonizzazione Acustica del Comune di Romano d’Ezzelino. Il ricettore R1, posto a
     nord dell'impianto, rientra in classe I, il ricettore R2, posto a nord ovest, in classe III (Comune di Cassola), il
     ricettore R3, posto a sud, in classe V.
     Lo stato di progetto prevede sia sorgenti acustiche interne che esterne, che si sommano a quelle già presenti
     nello stato di fatto.
     Le sorgenti acustiche interne analizzate sono le seguenti:
     - linea tv e monitor,
     - impianto di macinazione del vetro (nuovo impianto, trasferito da Malo),
     - linea di macinazione e selezione meccanica,
     - linea di trattamento frigoriferi (nuovo impianto).
     Le sorgenti acustiche esterne sono inpiduabili negli impianti di aspirazione e abbattimento con relativi ven-
     tilatori e camini; altra sorgente esterna significativa risulta essere quella (in questo caso mobile) rappresentata
     dai vettori che accedono e che escono dall’impianto.
     Tutte le sorgenti acustiche fisse e mobili, sia allo stato che nella situazione di progetto, risultano attive esclusi-
     vamente in periodo diurno.
     Alla documentazione di progetto è allegata un’indagine fonometrica con rilevamenti sia al perimetro azien-
     dale che in prossimità dei ricettori e calcoli di propagazione per valutare l'impatto delle sorgenti previste (in
     progetto). I dati di potenza di dette sorgenti sono ricavati sia da dati di archivio che per analogia con la ru-
     morosità di sorgenti dello stesso tipo già presenti in sito o delle stesse sorgenti attualmente presenti in altro
     sito (il mulino di macinazione del vetro attualmente funzionante nel sito di Malo).
     Le conclusioni evidenziano come i livelli acustici determinati dall’esercizio dell’impianto, nelle previsioni di
     progetto, rispettano sia i limiti assoluti fissati per le perse classi, che il limite differenziale.
     A seguito di analisi della valutazione:
     - si chiede la fonte dei dati forniti per la caratterizzazione acustica delle singole sorgenti esterne;
     - vista in particolare la vicinanza del ricettore posto a nord, inserito in classe II, si chiede di adottare in tutti i
     casi il principio di cautela sia per la valutazione del livello di emissione che per la valutazione del residuo. Si
     da indicazione di effettuare il calcolo della trasmissione dall'interno all'esterno considerando il potere fonoi-
     solante della partizione più debole;


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     - considerata la stima non trascurabile di 70 autotreni /giorno si chiedono approfondimenti sull'impatto a ri-
     cettore dovuto alle attività di carico /scarico e alla movimentazione dei rifiuti;
     Si chiede di fornire un quadro sintetico dei livelli di emissione e dei livelli di immissione a ricettore, confron-
     tati con i relativi limiti, sempre nell'ipotesi di massima cautela. A seguito di analisi della valutazione si chiede
     di fornire:
     - la fonte dei dati forniti per la caratterizzazione acustica delle singole sorgenti esterne;
     - vista in particolare la vicinanza del ricettore posto a nord, inserito in classe II, si chiede di adottare in tutti i
     casi il principio di cautela sia per la valutazione del livello di emissione che per la valutazione del residuo. Si
     da indicazione di effettuare il calcolo della trasmissione dall'interno all'esterno considerando il potere fonoi-
     solante della partizione più debole;
     - approfondimenti sull'impatto a ricettore dovuto alle attività di carico /scarico e alla movimentazione dei ri-
     fiuti, considerata la stima non trascurabile di 70 autotreni /giorno;
     - un quadro sintetico dei livelli di emissione e dei livelli di immissione a ricettore, confrontati con i relativi li-
     miti, sempre nell'ipotesi di massima cautela.
     Conclusioni
     Nell’ambito delle integrazioni non sono state effettuate nuove valutazioni e si ribadiscono le conclusioni già
     riportate nella relazione di VPIA del maggio 2020 e si prendere atto di come i livelli di emissione (di immis-
     sione specifica) previsti al ricettore R1, risultati dai calcoli pari a 52.5 dBA (come riportato a pag. 3 della rela-
     zione di integrazione dell’agosto 2020 e a pag.18 della relazione del maggio 2020), non rispettano il limite di
     emissione per classi II pari a 50 dBA nel periodo diurno; i valori sono confrontati erroneamente con il limite
     di immissione pari a 55 dBA.
     Nello stato di fatto le emissioni risultano già al limite; la misura A - effettuata lungo via Cima 12 di fronte al
     ricettore R1 - ha rilevato un livello attribuito alla ditta S.E.A. SPA pari a 55,1 dBA che - viste le distanze in
     gioco - si può presumere rimanga sopra i 50 dBA in facciata.
     Anche i livelli di immissione superano il relativo limite dettato dal Piano di Classificazione acustica, mancan-
     do, da quanto si evince, le fasce di pertinenza acustica.
     Da quanto riportato poi, il calcolo della trasmissione del rumore dall’interno all’esterno non prevede lo sce -
     nario a portoni aperti, per cui le attività debbono essere svolte a portoni chiusi, quanto meno nel lato nord
     salvo delle misure specifiche di collaudo dimostrino la compatibilità dello scenario con i limiti assoluti e dif -
     ferenziali.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento. Nel successivo procedimento di AIA dovranno essere affrontate le sopra esposte criticità.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     Sulla base della documentazione di progetto, non risultano prevedibili circostanze di impatto significativo da
     agenti fisici.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     Nella Tavola 5.1.A del P.T.C.P. - Carta del sistema del Paesaggio (Zona Nord): il sito di S.E.A. ricade
     nell’ambito strutturale di paesaggio n. 21 (Alta Pianura tra Brenta e Piave) in un’area di agrocenturiato di
     agricoltura mista a naturalità diffusa e in prossimità di una pista ciclabile di 2° livello; a circa 3 km a
     nordovest dal sito di S.E.A. si segnala la presenza di una villa di interesse provinciale (Ca’ Cornaro); il
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     progetto in discussione non ha alcuna rilevanza sotto il profilo paesaggistico poiché non viene prevista
     alcuna nuova edificazione, l’attività viene interamente svolta all’interno di strutture edilizie esistenti e i
     marginali depositi a cielo libero saranno confinati fra i capannoni esistenti e quindi da questi ultimi
     schermati. Dal punto di vista dell’area di insediamento, il contesto in cui trovasi il sito di S.E.A. è quello di
     un’area industriale-urbanizzata, concentrata nella pianura centro-meridionale del territorio comunale di
     Romano d’Ezzelino, connotata dalla presenza di una distesa di capannoni e strutture edilizie di piccole e
     medie dimensioni frammiste ad edifici e quartieri residenziali e da un’importante infrastruttura viaria di
     comunicazione qual è la S.S. 47 “Valsugana”, che è attualmente la principale arteria stradale del Bassanese.
     In particolare, il sito di S.E.A. si trova in corrispondenza del margine nord-ovest della Z.A.I. di Fellette, in
     prossimità dello svincolo della Valsugana a Romano d’Ezzelino, in un’areale caratterizzato da una naturalità
     molto povera, ridotta alla sparuta presenza di piccoli filari arborei nell’area agricola a sud e ad est del sito. Il
     progetto in discussione prevede la modifica dell’impianto di recupero di S.E.A., attività già insediata
     all’interno di due capannoni esistenti che non richiedono alcuna modifica edilizia; il progetto in discussione
     non può pertanto comportare alcuna significativa variazione del paesaggio percepito, a lungo e nemmeno a
     corto raggio, ritenendosi in definitiva nullo l’impatto del progetto su questa componente ambientale.




                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     Secondo la documentazione di progetto, il sito di S.E.A. gode di una posizione strategica dal punto di vista
     viabilistico, collocandosi in prossimità dello svincolo di Romano d’Ezzelino della Valsugana (S.S. 47). Il sito si
     affaccia ad est sulla S.P. 57, una strada locale che, sviluppandosi in direzione nord-sud, collega i Comuni di
     Romano d’Ezzelino e Rossano Veneto.
     Il traffico veicolare indotto dall’attività di S.E.A. a pieno regime potrà corrispondere ad una settantina di pas-
     saggi di mezzi pesanti nell’arco della giornata lavorativa, il cui transito interessa principalmente la S.S. 47
     “Valsugana” in fascia diurna feriale (dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.00 alle ore 19.00).
     In particolare, sulla base di un quantitativo massimo giornaliero di rifiuti in ingresso pari a 300 t/giorno e al
     quantitativo massimo giornaliero di rifiuti trattati pari a 200 t/giorno, il volume massimo giornaliero del
     traffico indotto può essere cosi calcolato:
         20 vettori/giorno per conferimento rifiuti + 15 vettori/giorno per allontanamento M.P.S. e rifiuti =
                   35 vettori/giorno x 2 passaggi/vettore (ingresso e uscita) =
                         70 passaggi/giorno di mezzi pesanti.


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     Il traffico veicolare indotto dall’attività di S.E.A. nella previsione di progetto risulta al massimo pari ad una
     settantina di passaggi/giorno di mezzi pesanti, corrispondente ad una incidenza di meno del 3% del traffico
     pesante stimato sulla “Nuova Gasparona”, pure senza tener conto della possibilità di utilizzare la nuova Su-
     perstrada Pedemontana Veneta in corso di realizzazione.
     A seguito dell’apertura della Superstrada Pedemontana Veneta, gran parte del traffico insistente sulla S.P.
     111 sarà realisticamente ridistribuito sulla nuova strada a pedaggio, sgravando la rete locale della quota di
     traffico correlata ai tragitti a più lunga percorrenza. Anche per questa ragione si ritiene che l’impatto deter-
     minato dall’esercizio di S.E.A. nelle previsioni progettuali possa essere considerato di lieve entità.
     Tenuto conto dell’incidenza significativa prevista per il traffico di mezzi pesanti indotto da SEA nello stato di
     progetto (stimato in ragione de 3% del totale sulla “Nuova Gasparona”), si ritiene necessario richiedere
     l’integrazione delle informazioni progettuali relativamente ai seguenti punti:
     - quota di incremento del numero di passaggi/giorno di mezzi pesanti nello stato di progetto rispetto allo sta -
     to di fatto (considerando preferibilmente per quest’ultimo le condizioni di traffico effettivo, rilevato sul cam-
     po);
     - valutazione di compatibilità dell’incremento suddetto rispetto al sistema viabilistico esistente e futuro, so-
     prattutto riguardo i nodi viari critici presenti nell’area e potenzialmente interessati.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE
     La Tavola 3.1.A del P.T.C.P. - Carta del sistema ambientale (Zona Nord): il sito di S.E.A., collocato in un’area
     “di agricoltura mista a naturalità diffusa”, non ricade in alcuna zona di tutela o vincolo; Il territorio
     comunale di Romano d’Ezzelino è situato in corrispondenza della flessura pedemontana veneta del
     Bassanese e, in relazione alla sua particolare conformazione ed ubicazione, è connotato da aspetti
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     naturalistici che variano con la latitudine e che possono essere raggruppati in tre ambiti con caratteristiche
     tra loro differenti: montagna, collina, pianura. La zona di pianura, che è l’ambito più esteso, occupa la
     porzione centrale e meridionale del Comune di Romano d’Ezzelino, includendo le aree a maggior densità
     abitativa (la parte meridionale di Romano, S. Giacomo, Fellette e Sacro Cuore), le zone industriali e le
     superfici agricole mantenute a prato o coltivate a mais, che si inframmezzano ai nuclei residenziali. La
     componente ambientale della zona di pianura risulta in definitiva significativamente antropizzata. Nei campi
     viene coltivato quasi esclusivamente il mais per fini zootecnici; si tratta di ambiti molto omogenei con
     biopersità limitata, mentre prati, filari e boschetti hanno una composizione simile a quella dell’ambito
     collinare. Nei parchi delle ville sono presenti superfici boscate che costituiscono importanti aree rifugio e di
     riproduzione per specie ornitiche. Non si ravvisano elementi di incompatibilità.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELLA FLORA E FAUNA
     Il sito di S.E.A. è collocato nella Z.A.I. in località Fellette, all’interno della zona di pianura meridionale del
     Comune di Romano d’Ezzelino, che, come evidenziato pocanzi, risulta essere decisamente antropizzata e
     costituita da un tessuto urbanizzato consolidato, frammisto a superfici agricole a ridotta naturalità.
     Per quanto riguarda gli aspetti naturalistici, l’analisi del sistema ambientale complesso evidenzia che “in
     sito”:
     • non sono presenti biotipi pregiati o di particolare interesse naturalistico;
     • non sono presenti specie particolarmente protette da leggi nazionali o regionali o da convenzioni
     internazionali come del resto del tutto attendibile, trattandosi di un contesto industriale consolidato e
     fortemente urbanizzato, che si sviluppa lungo i principali assi viabilistici della zona (S.S. 47 e S.P. 57).
     In definitiva, l’impatto dell’impianto di S.E.A., sia attualmente che nella configurazione di progetto, sulla
     componente ambientale “flora e fauna” è da considerarsi trascurabile, se non nullo.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE PER LA TUTELA DEI SITI S.I.C./Z.P.S PER LA V.INC.A.
                     Nella configurazione definitiva di progetto, l’impianto di recupero di S.E.A. si
                     caratterizza per:
                     • l’assenza di emissioni diffuse (fuggitive) incontrollate;
                     • la dotazione di adeguati sistemi per il trattamento delle emissioni convogliate,
                     conformi alle Migliori Tecniche Disponibili;
                     • l’assenza di qualsivoglia scarico di acque reflue industriali;
                     • l’assenza di sorgenti di rumore tali da comportare il superamento dei limiti di
                     immissione e di emissione stabiliti dalla Zonizzazione Acustica Comunale.
                     Il sito si colloca ad oltre 3 km ad est dal sito rete Natura 2000 più vicino, che
                     risulta essere il SIC/ZPS IT 3260018 “Grave e Zone umide della Brenta”; a
                     maggior distanza si trova, a circa 4,3 km in direzione nord, il SIC/ZPS IT 3230022
                     “Massiccio del Grappa”. Per quanto sopra e in considerazione della distanza tra
     il sito di progetto e i siti rete Natura 2000 più prossimi, peraltro collocati a monte idrografico e sopravvento
     rispetto all’impianto, si ritiene di poter escludere che l’impianto di recupero di S.E.A., nell’attuale situazione
     come anche nella configurazione di progetto, possa comportare effetti significativi di sorta sui siti considerati.
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     Entrambi i siti inpiduati si trovano a monte idrografico e sopravvento rispetto all’impianto di S.E.A.,
     escludendosi pertanto che l’impianto stesso possa comportare effetti significativi di sorta sui siti suddetti.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     Lo studio degli impatti su questa componente ambientale prende in considerazione il rischio a cui sono
     esposti gli inpidui che potenzialmente possono venire a contatto, direttamente o indirettamente, con
     l’impianto in discussione. In merito alle emissioni aeriformi mentre, da un lato, è possibile affermare
     l’assenza di:
     - rifiuti/materiali odorigeni,
     - processi chimici, termici, biologici che potrebbero comportare la formazione di composti odorigeni,
     per altro verso viene assicurata l’adozione di sistemi di abbattimento conformi alle Migliori Tecniche
     Disponibili, in particolare per la depolverazione dei flussi aspirati dalle perse sezioni impiantistiche e per
     l’eliminazione dell’unico inquinante gassoso significativo (il pentano) veicolato dal flusso di aspirazione dei
     trituratori della linea di trattamento frigoriferi in progetto. Per quanto riguarda le emissioni di rumore
     dell’attività in esame, non si ritiene che le stesse possano determinare significativi effetti evidenziandosi in
     particolare, relativamente alla componente “salute pubblica”, l’irrilevanza dei livelli differenziali (anche) a
     seguito della realizzazione della modifica, in progetto. Infine, anche in merito al rilevante aspetto della
     sicurezza, si evidenzia come S.E.A. disponga di idonei mezzi di estinzione di eventuali incendi, efficaci al
     fine di prevenirne la propagazione nelle aree esterne al sito. La sicurezza nei confronti di pericoli i cui effetti
     si possano estendere anche oltre il perimetro dell’impianto è gestita da Personale adeguatamente formato
     sulla base di periodici specifici corsi di addestramento, in particolare rivolti alle Squadre di controllo
     dell’Emergenza, in primo luogo la Squadra degli Addetti antincendio. La gestione del rischio di incendio
     avviene in base a rigorose procedure sotto il controllo del competente Comando Provinciale dei Vigili del
     Fuoco di Vicenza. In definitiva, si ritiene che l’impatto del progetto sulla componente salute pubblica, così
     come gli impatti sull’atmosfera e sul clima acustico, possa considerarsi di lieve entità.
     Non vi sono, inoltre, segnalazioni di criticità da parte dell’Ulss competente per territorio.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.


                  VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO

                              CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
     tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
     finalità che il proponente intende conseguire.
     Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.


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     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
     monitoraggio finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
     rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                         Tutto ciò premesso il Comitato esprime
                                  PARERE
              al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate
     1) L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per la modifica dell’attività,
     in particolare per quanto riguarda l’Autorizzazione Integrata Ambientale.
     2) La documentazione finalizzata al rilascio dell’AIA dovrà:
     a) specificare la necessità, o meno, di procedere con una variante urbanistica puntuale;
     b) approfondire, in tema di impatto acustico, le criticità evidenziate nelle conclusioni istruttorie del Quadro Ambientale;
     c) presentare una tavola aggiornata degli accessi, anche alla luce della prescrizione di cui al punto 3), tenendo conto che
     i mezzi afferenti accedono all’impianto attraverso una strada laterale dedicata (Via Perosi), in quanto sembrerebbe
     trattarsi di Via Don. G. Tescaro, tenendo anche conto che Via Perosi, posta a sud dello stabilimento in questione, non
     risulta idonea al traffico di mezzi pesanti, analoga correzione risulta necessaria anche per quanto riportato nella tavola
     “Tracciato percorsi Vettori” allegata all’elaborato B2.1 dello SPA e, infine, per l’indicazione della disponibilità di accesso
     su Via Don. G. Tescaro, anzichè Via Nardi.
     3) Si chiede di valutare la chiusura dell'accesso n. 1, poichè l'immobile in oggetto è già servito dall'accesso principale
     raggiungibile dalla strada di collegamento alla SS 47.

     Vicenza, 03 settembre 2020
      F.to Il Segretario                                      F.to Il Presidente
     Dott.ssa Silvia Chierchia                                    Andrea Baldisseri




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