Determina
PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 859 DEL 20/07/2020
Servizio VIA VINCA
OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M. E I.
DITTA: MAROSTICA GIUSEPPE ROTTAMI SPA
PROGETTO: INCREMENTO DELLA CAPACITÀ MASSIMA GIORNALIERA
DELL’IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI BRESSANVIDO
IL DIRIGENTE
Vista la documentazione presentata con nota del 21 maggio 2020 prot. n. 21937, da parte della ditta
Marostica Giuseppe Rottami spa con sede legale e operativa in Via dell’Artigianato n. 45 in comune
di Bressanvido, relativa al progetto di un “Incremento della capacità massima giornaliera
dell’impianto di recupero rifiuti” richiedendo, contestualmente, l’attivazione della procedura di
verifica ai sensi dell’art.19 del D.Lgs. 152/2006.
Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. Progetti di
infrastrutture:
-z.a) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti pericolosi, mediante operazioni di cui all'allegato
B, lettere D2, D8 e da D13 a D15, ed all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
-z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità complessiva
superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte
quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A), con riferimento alla tipologia degli
interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006.
Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 28-05-2020, contestualmente alla
comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
valutazioni di competenza.
Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l’esclusione dalla procedura di
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
presente articolo.
copia informatica per consultazione
Tenuto conto che non sono pervenute, ai sensi dell’art. 19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, osservazioni.
Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 16-07-2020, ha disposto
l’esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
14/2020 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni/raccomandazioni al fine di mitigare gli impatti
ambientali e monitorare nel tempo la situazione aziendale.
Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
dell’intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l’autorizzazione
dell’intervento.
Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti.
Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 90 ID PROC 45.
Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”.
Dato atto che con Decreto Presidenziale n. 28 del 24/02/2020 è stato approvato il Piano Esecutivo
di Gestione 2020/2022 e il Piano delle Performance anni 2020/2021.
Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000.
Richiamata la deliberazione del Consiglio Provinciale n.3 del 03/02/2020 con la quale è stato
approvato il Bilancio di Previsione 2020-2022.
DETERMINA
1. che il progetto della ditta Giuseppe Rottami spa con sede legale e operativa in Via
dell’Artigianato n. 45 in comune di Bressanvido, relativa al progetto di un “Incremento
della capacità massima giornaliera dell’impianto di recupero rifiuti” è escluso dalla
procedura di valutazione di impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/2006 e alla L.R.
4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere 14/2020 allegato alla presente
determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale;
2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
Regione Veneto;
3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell’art. 23 D.Lgs. 33/2013;
4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Bressanvido e
Sandrigo, ad ARPAV, all’Azienda ULSS n.8 Berica, a Viacqua.spa, al Consorzio di Bonifica
Brenta;
5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).
6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
all'albo pretorio on line.
copia informatica per consultazione
INFORMA
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l’attuazione dell’intervento.
Vicenza, 20/07/2020
Sottoscritta dal Dirigente
(MACCHIA ANGELO)
con firma digitale
---
Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI
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CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
Provincia per 15 giorni dal 20/07/2020.
Vicenza, 20/07/2020
Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
(BERTACCHE CRISTINA)
con firma digitale
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MAROSTICA GIUSEPPE ROTTAMI S.P.A.
PARERE N. 14/2020
Oggetto: Incremento della capacità massima giornaliera dell’impianto di recupero rifiuti.
PROPONENTE: MAROSTICA GIUSEPPE ROTTAMI S.P.A.
SEDE LEGALE: Via dell’Artigianato n. 45 – Bressanvido
SEDE INTERVENTO: Via dell’Artigianato n. 45 – Bressanvido
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Impianti di recupero di rifiuti non pericolosi e pericolosi
PROCEDIMENTO: Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A: ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
infrastrutture z.a) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti pericolosi,
mediante operazioni di cui all'allegato B, lettere D2, D8 e da D13 a D15, ed
all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3
aprile 2006, n. 152.
z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità
complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato
C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006,
n. 152.
COMUNE INTERESSATO: Sandrigo
DATA DOMANDA: 21 maggio 2020
DATA PUBBLICAZIONE: 28 maggio 2020
DATA INTEGRAZIONI: \\\
DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
- Progetto Preliminare e studio Preliminare Ambientale – Relazione Tecnica;
- Inquadramento territoriale;
- Lay-out dell’impianto con rete scarichi.
PREMESSE
Marostica Giuseppe Rottami S.p.A. gestisce un impianto di recupero rifiuti speciali (rottami metallici) sito in
Via dell’Artigianato n. 45 nella Zona Artigianale Industriale di Bressanvido il cui progetto è stato approvato
in procedura di V.I.A. con Deliberazione del Commissario della Provincia di Vicenza N. 256/2013 e
successivamente è stata espletata una ulteriore procedura di screening (per un aumento sostanziale dei
quantitativi di rifiuti trattati) conclusasi con parere di esclusione (dalla procedura di V.I.A.) N. 67/2015.
L’attività in essere è provvista dell’autorizzazione autorizzazione all’esercizio N°33/2017 relativamente ad un
ulteriore marginale incremento di potenzialità dell’impianto.
L’impianto di Marostica Giuseppe Rottami S.p.A. risulta quindi essere legittimato all’effettuazione di
operazioni di messa in riserva (R13), per singolo C.E.R. o per tipologia, di rifiuti speciali (non pericolosi e
pericolosi), di selezione-cernita (R12) e di recupero (R4) di rifiuti non pericolosi, con i seguenti “parametri
quantitativi”:
• quantitativo massimo giornaliero di rifiuti in ingresso e trattati: 160 t/giorno
• quantitativo massimo annuo di rifiuti in ingresso e trattati: 36˙000 t/anno
• quantitativo complessivo massimo di rifiuti stoccabili nell’impianto: 1˙800 t
La ditta svolge un’attività di recupero di rifiuti “ferroviari”, che sono caratterizzati da una elevata densità e
pertanto sono sufficienti pochi carichi (6-7 vettori) per saturare completamente la capacità massima
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giornaliera autorizzata; ciò può avvenire in determinati periodi per la necessità di ritirare celermente
notevoli quantità di rifiuti accumulati dal Committente al fine di ridurne il deposito temporaneo nel luogo
di produzione.
Al fine di poter soddisfare le richieste di R.F.I. con un margine tale da garantire l’operatività dell’impianto a
pieno organico (per tutte le altre attività di recupero), la ditta richiede di incrementare la capacità massima
giornaliera sino a 250 t/giorno di rifiuti (in ingresso e trattati), pur confermando la capacità massima di
recupero dell’impianto (già autorizzata) su base annua, pari a 36˙000 t/anno; questo quantitativo corrisponde
ad una capacità media , giornaliera di 160 t/giorno (spalmata su un minimo di 225 gg/anno di attività della
ditta), pari al flusso massimo attualmente consentito.
La modifica prospettata non richiede nuovi interventi edilizi, ne modifiche strutturali-infrastrutturali
dell’impianto e, in particolare, alcun aumento della superficie impermeabilizzata rispetto alla situazione
esistente/autorizzata (e quindi nemmeno l’aumento della portata di acque meteoriche afferenti agli impianti
di raccolta e trattamento esistenti).
L’incremento di potenzialità giornaliera richiesto non comporta nemmeno la necessità di prevedere opera-
zioni perse da quelle già effettuate nell’impianto, che vengono confermate..
UBICAZIONE
L’impianto trovasi a in Via San Bendetto a circa 2 Km a nord-est dal centro del paese, a ridosso del confine
territoriale col Comune di Sandrigo e fa parte di un complesso produttivo comprendente anche l’impianto di
autodemolizione di MG Marostica Autodemolizione s.r.l. facente capo al medesimo gruppo (Marostica
Group), occupa un area avente un’estensione complessivamente pari a 10˙255 mq.
La destinazione urbanistica dell’area è “D/1” artigianale industriale”.
Nelle adiacenze dell’impianto non sono presenti insediamenti civili; l’abitazione più vicina (in direzione sud-
ovest) trovasi ad una distanza di circa 230 m dal perimetro dell’area di impianto. e confinante:
- a sud con l’area dell’impianto di autodemolizione di MG Marostica Autodemolizione s.r.l.;
- ad ovest con un’area agricola;
- a nord con la Roggia Girardina;
- ad est con un’altra attività industriale.
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QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.I.) dei Comuni di Bressanvido e Pozzoleone;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Bressanvido;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
• Rete Natura 2000.
Il Quadro Programmatico evidenzia un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
territoriale che interessano l’area, ma si ritiene necessario che nella fase di approvazione progetto vengano
preliminarmente definiti seguenti aspetti:
- specificare la necessità, o meno, di varianti urbanistiche (art. 208, comma 6, del D.Lgs. 152/2006 e ss. mm. e
ii.) eventualmente necessarie in sede di approvazione dell’impianto di recupero dei rifiuti legate anche alle
norme del P.A.T. (Art. 26.1 - A.T.O. P.1 – Area produttiva Bassanese di Bressanvido -Par.26.1.3 - Funzioni
attribuite).
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento; si ritiene comunque di definire, nella successiva fase di approvazione del progetto, la necessità, o meno,
della variante urbanistica ex art.208.
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
L’impianto di recupero rifiuti di Marostica Rottami trovasi nella Z.A.I. del Comune di Bressanvido, in Via
dell’Artigianato n. 45, a circa 2 Km a nord-est dal centro del paese, a ridosso del confine territoriale col
Comune di Sandrigo.
L’impianto di recupero di Marostica Rottami, che fa parte di un complesso produttivo comprendente anche
l’impianto di autodemolizione di MG Marostica Autodemolizione s.r.l. facente capo al medesimo gruppo
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(Marostica Group), occupa l’area catastalmente inpiduata in Comune di Bressanvido al Foglio 3, mappale
n. 471 avente un’estensione complessivamente pari a 10˙255 mq.
Tutta l’area dell’impianto è adeguatamente recintata, parte con grigliato metallico tipo “Orsogrill” sorretto
da un muro in cls (a nord, in prossimità dell’accesso, e ad est) e parte restante con rete metallica. Nelle
adiacenze dell’impianto non sono presenti insediamenti civili; l’abitazione più vicina (in direzione sud-ovest)
trovasi ad una distanza di circa 230 m dal perimetro dell’area di impianto.
In area esterna non vengono effettuate operazioni di trattamento rifiuti; l’area esterna è prevalentemente
utilizzata per la manovra dei vettori e per il deposito di materie prime seconde/“non rifiuti” ed è solo
marginalmente interessata dallo stoccaggio di rifiuti, in particolare quelli prodotti, stoccati entro container
dotati di copertura.
All’interno del capannone i rifiuti vengono messi in riserva sudpisi per tipologia, in cumulo, in apposite
aree e in box delimitati con elementi prefabbricati in c.a.v. tipo “Jersey” oppure con pannelli metallici; ogni
area è opportunamente identificata con idonea segnaletica recante informazioni quali la codifica C.E.R. e la
descrizione del rifiuto. Le M.P.S. / “non rifiuti” vengono depositati entro box, casse metalliche e/o aree
specificatamente a ciò destinate.
La messa in riserva di trucioli metallici, che possono percolare colaticci oleosi, avviene in aree
specificatamente allestite, presidiate da canalette grigliate di captazione degli eventuali colaticci oleosi
collegate ad appositi pozzetti di raccolta, a tenuta, in c.a.v..
Le strutture edili dell’impianto di recupero constano di due corpi di fabbrica (capannoni) di tipo industriale
adiacenti, aventi una superficie coperta complessivamente pari a circa 3˙660 mq, cui è affiancata, sul lato est,
una palazzina uffici-servizi, avente una superficie coperta di circa 140 mq, comprendente anche (a piano
primo) l’abitazione del custode. Tutta l’area esterna scoperta di pertinenza dell’impianto di recupero è
pavimentata con un massetto di calcestruzzo armato opportunamente sagomato con pendenze idonee a
garantire lo sgrondo delle acque meteoriche verso caditoie di captazione uniformemente distribuite sui
piazzali e raccordate a collettori di convogliamento afferenti a sistemi di trattamento costituiti da manufatti
interrati di decantazione e disoleazione; sono in particolare presenti n°2 sistemi di trattamento
(indipendenti) delle acque meteoriche corrivate da altrettante porzioni pavimentate:
a) quello asservito alla porzione originaria dell’impianto di recupero, avente un’estensione di circa 4˙100 mq,
che tratta in continuo l’acqua di dilavamento scolante dall’area impermeabilizzata lati est e sud;
b) quello realizzato in occasione dell’ampliamento dell’impianto ultimato agli inizi del 2015, che raccoglie e
tratta la prima pioggia e anche parte della seconda pioggia insistente sull’ulteriore area scoperta
impermeabilizzata lati ovest e nord, avente un’estensione approssimativamente pari a 3˙450 mq.
Lo scarico avviene nel collettore fognario delle acque meteoriche della zona artigianale-industriale
recapitante nella rete idrografica superficiale, come da autorizzazione. Stante la necessità di garantire, con
affidabilità, il rispetto dei limiti tabellari per lo scarico in acque superficiali, i sistemi di trattamento delle
acque meteoriche di dilavamento sono stati potenziati con l’implementazione di ulteriori vasche interrate di
accumulo dell’acqua già trattata e di una sezione di affinamento (finale) dell’acqua stessa costituita da una
batteria di filtri in pressione in serie (filtro a quarzite e filtro a carbone attivo). Il rispetto dei limiti tabellari
prescritti in autorizzazione è acclarato dagli esiti di tutti i controlli analitici finora effettuati allo scarico, i cui
rapporti (relativi all’ultimo biennio) sono riportati in Allegato 3.
Per il lavaggio dei propri mezzi di trasporto, Marostica Rottami dispone di una piazzola di lavaggio mezzi
dislocata nella porzione più a sud del piazzale pavimentato lato ovest; la piazzola è sagomata con pendenze
verso l’interno a confluire in una canaletta grigliata centrale di raccolta delle acque reflue di lavaggio
afferente ad un pozzettone collegato ad una batteria di 3 pozzetti di disoleazione in serie; le acque di
lavaggio vengono quindi convogliate ad ulteriori vasche di raccolta e decantazione e infine ad un impianto
di depurazione di tipo chimico-fisico, con scarico terminale nel collettore acque nere della pubblica
fognatura gestita da Viacqua S.p.A.; anche in questo caso, le caratteristiche dei reflui depurati risultano
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conformi ai limiti tabellari prescritti (allo scarico) dal Gestore della fognatura (vedasi relazione d’analisi
riportata in Allegato 4).
Il complesso delle due attività (l’impianto di recupero rifiuti e l’impianto di autodemolizione), facenti capo
alla medesima proprietà, è presidiato da un impianto antincendio, costituito da un insieme di componenti ed
apparecchiature idonei alla prevenzione e all’estinzione incendi. La prevenzione incendi viene attuata sotto il
controllo del competente Comando Provinciale VV.F. di Vicenza, che ha approvato il progetto e accettato la
S.C.I.A. ai fini della sicurezza antincendio (come previsto dal D.P.R. N. 151/11), recentemente rinnovata
(come da attestazione riprodotta in Allegato 5).
DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
Stato di fatto
L’impianto di recupero di Marostica Rottami è stato autorizzato per operazioni di “messa in riserva (R13) di
rifiuti speciali (pericolosi e non pericolosi) con raggruppamento (per tipologia) e selezione/cernita (R12) e
recupero (R4) di rifiuti non pericolosi”; per i persi rifiuti “autorizzati” le operazioni di trattamento
consistono, oltreché nella messa in riserva per tipologia di rifiuto, nella cernita preliminare, nella selezione
(al fine di rimuovere eventuali materiali e sostanze indesiderati), nelle eventuali operazioni di smontaggio e
tranciatura e nelle operazioni di pressatura/cesoiatura e di riduzione volumetrica (macinazione) con
selezione (separazione magnetica e cernita) dei metalli.
Le operazioni di pressatura/cesoiatura, macinazione e separazione magnetica vengono effettuate con
appositi macchinari mentre le varie altre operazioni di cernita-selezione-smontaggio-tranciatura vengono
effettuate manualmente e con l’ausilio di caricatore a polipo, “in cumulo”, nelle apposite aree di selezione
oppure nelle stesse aree di messa in riserva, all’interno del capannone. Per la riduzione volumetrica delle
frazioni metalliche selezionate recuperate dai rifiuti, viene utilizzata una pressa-cesoia (alimentata con
caricatore a polipo), che trovasi dislocata in area coperta sul lato ovest del capannone.
Per alcuni rifiuti viene effettuata la macinazione e la successiva selezione in apposita linea dislocata nel
capannone più recente (a nord).
Le fasi (sequenziali) di trattamento sono le seguenti:
– macinazione con mulino a martelli,
– separazione magnetica (con separatore magnetico a tamburo) dei metalli
ferrosi dai rifiuti macinati,
– selezione manuale su nastro.
Nella linea di macinazione-selezione vengono trattati i seguenti rifiuti:
– C.E.R. 17 04 07 (metalli misti, contenenti prevalentemente Alluminio),
– C.E.R. 19 12 03 (metalli non ferrosi, prevalentemente Alluminio),
– C.E.R. 16 02 14 – 16 02 16 (motori/trasformatori elettrici e parti di motori e
trasformatori elettrici),
– C.E.R. 19 12 02 (metalli ferrosi, contenenti frazioni non metalliche da
rimuovere),
– C.E.R. 16 01 12 (pastiglie per freni che devono essere “ripulite” dalla
frazione abrasiva/non metallica).
La selezione manuale (negativa) effettuata sul nastro di convogliamento della frazione ferrosa, può
eventualmente essere effettuata anche sul nastro di scarico della frazione non ferrosa.
Nella figura che segue è riportato lo schema a blocchi della linea di trattamento.
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I rifiuti da trattare vengono alimentati (mediante caricatore a polipo) nella tramoggia di carico del mulino a
martelli che provvede alla loro macinazione. Il macchinario è dotato di una camera di macinazione costituita
da una cassa in acciaio corazzato speciale antiusura entro la quale è alloggiato il rotore che porta i martelli. I
martelli, colpendo ripetutamente il materiale, lo frantumano Incremento capacità massima giornaliera
impianto di recupero rifiuti portandolo alla pezzatura voluta. Sul fondo della camera di macinazione è
presente una griglia con una maglia (di passaggio) calibrata in base alla pezzatura voluta; il materiale
attraversa la griglia e viene scaricato dal mulino se è stato ridotto a dimensioni inferiori all’apertura delle sue
maglie oppure permane nella camera del mulino fino a quando, ripetutamente percosso, non raggiunge la
pezzatura voluta. Trattandosi di un complesso di macchinari caratterizzati da una significativa potenza
acustica, tutta la linea è stata compartimentata entro una cabina fonoisolante-fonoassorbente verso l’interno.
I rifiuti macinati vengono ripresi da un nastro sopra il quale agisce un separatore magnetico a tamburo che
estrae la frazione ferrosa e la convoglia sul nastro di selezione mentre la frazione restante (non ferrosa) viene
ripresa da un secondo nastro (sul quale all’occorrenza può essere effettuata una ulteriore cernita). La
selezione (negativa) ha la funzione di estrarre eventuali metalli non ferrosi (dalla frazione prevalentemente
ferrosa separata dal magnete) e di rimuovere frazioni non metalliche (sia dalla frazione ferrosa che,
eventualmente, dalla frazione non ferrosa); le frazioni non metalliche (di persa natura) vanno a costituire il
“rifiuto ultimo” (C.E.R. 19 12 12).
Tipologie di rifiuti accettabili ed operazioni autorizzate
Nella tabella a seguire, che tiene conto di tutte le modifiche (riduttive) intervenute medio tempore, sono
riportate le operazioni di recupero autorizzate per le perse tipologie di rifiuti (di cui all’allegato 1 –
suballegato 1 del D.M. 05/02/98 e ss.mm.ii.) e rispettivi codici C.E.R..
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Trattasi in buona sostanza, come già detto, di operazioni di “messa in riserva (R13) – differenziata per
tipologia di rifiuto – di rifiuti speciali (non pericolosi e pericolosi) con selezione/cernita (R12) e recupero (R4)
di rifiuti non pericolosi”; le operazioni di recupero (R4) consistono nella cernita preliminare, nella selezione
manuale e con caricatore a polipo e nelle eventuali operazioni di smontaggio e tranciatura manuali,
operazioni di pressatura, cesoiatura e di riduzione volumetrica (macinazione) con selezione (separazione
magnetica e cernita manuale) di metalli.
Stato di progetto
Scopo dell’iniziativa in esame è di ottenere un incremento della capacità massima GIORNALIERA di
conferimento e di trattamento adeguato a far fronte alle richieste di R.F.I., ossia alla necessità di gestire le
partite appaltate di rifiuti di origine ferroviaria. In ragione dell’elevata densità dei rifiuti suddetti e della
relativa modesta consistenza e quindi velocità delle operazioni di recupero necessarie (cernita e cesoiatura
con mezzo meccanico), risultano sufficienti pochi carichi in ingresso e un limitato impiego di maestranza per
saturare la potenzialità giornaliera complessiva massima attualmente autorizzata (160 t/giorno), con il
risultato di disporre di un surplus di manodopera (autisti e operai) che non potrebbero essere impiegati per
altre operazioni di trasporto e di recupero dei rifiuti correntemente conferiti dal bacino di utenza della ditta.
In altre parole, per tutta la durata dei picchi di conferimento dei rifiuti “ferroviari”, Marostica Rottami
dovrebbe “auto-limitare” la propria produttività o addirittura rinunciare al servizio offerto ai propri Clienti
consolidati, per non superare il limite giornaliero di conferimento autorizzato.
Il problema non si pone invece su base annua in quanto il ritiro di rifiuti “ferroviari” ha un andamento
aleatorio con pause di conferimento che hanno l’effetto di “mediare” i quantitativi; in altre parole, il
quantitativo annuo già Incremento capacità massima giornaliera autorizzato (36˙000 t/anno) si ritiene ancora
adeguato sia alle effettive capacità aziendali che all’offerta del mercato.
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La ditta, in definitiva, ha la necessità di ottenere un incremento della capacità giornaliera
massima di conferimento e
trattamento (attualmente pari a 160
t/giorno) fino a 250 t/giorno di rifiuti in
ingresso, ferma restando la capacità
massima annuale già autorizzata, pari a
36˙000 t/anno di rifiuti trattati e quindi
anche la capacità media giornaliera di 160
t/giorno (spalmata prudenzialmente su 225
giorni/anno di attività dell’impianto).
L’incremento della sola capacità massima
giornaliera non richiede alcuna dotazione
impiantistica aggiuntiva ne alcuna
modifica delle dotazioni esistenti che
consentono di effettuare le operazioni di
recupero con la dovuta tranquillità,
confermandosi quindi la consistenza e
l’organizzazione già autorizzate,
rappresentate nella Tav. 02 di lay-out
dell’impianto che, in buona sostanza,
riproduce l’elaborato presentato in
occasione della più recente comunicazione
(di modifica non sostanziale) di febbraio
2019.Alle perse tipologie di rifiuti
vengono assegnate le solite specifiche aree
di stoccaggio contraddistinte con le sigle
R1, R2, R… (per le aree di messa in riserva
dei rifiuti in ingresso) e DP1, DP2, DP…
(per le aree di deposito dei rifiuti prodotti) inpiduate nel lay-out argomento della Tav. 02.
Si confermano in particolare le strutture e quindi i volumi di stoccaggio rifiuti in essere (immutati), salvo
prevedere, soltanto per l’area R7, di messa in riserva di rifiuti di “ferro pesante”, un aumento ponderale da
435 t a 750 t ampiamente compatibile con la capacità volumetrica disponibile.
La capacità di stoccaggio complessiva sarà così aumentata da 1˙800 t a 2˙115 t come dettagliato nel prospetto
seguente che fa riferimento al lay-out argomento della Tav. 02.
La modifica prospettata non richiede nuovi interventi edilizi, ne modifiche strutturali-infrastrutturali
dell’impianto e, in particolare, alcun aumento della superficie impermeabilizzata rispetto alla situazione
esistente/autorizzata (e Incremento capacità massima giornaliera impianto di recupero rifiuti quindi
nemmeno l’aumento della portata di acque meteoriche afferenti agli impianti di raccolta e trattamento
esistenti).
L’incremento di potenzialità GIORNALIERA richiesto non comporta nemmeno la necessità di prevedere
operazioni perse da quelle già effettuate nell’impianto, che vengono confermate e che non produrranno
impatti sostanzialmente persi, ovvero maggiori, rispetto a quelli già valutati e giudicati accettabili per la
attuale potenzialità autorizzata, non prefigurandosi in particolare variazioni delle caratteristiche quali-
quantitative delle emissioni aeriformi (della linea di macinazione-selezione) ed acustiche in essere.
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VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
111QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Si ritiene di poter trascurare una specifica valutazione dell’impatto per la componente atmosfera in quanto il
progetto in discussione non prevede l’introduzione di nuovi (ulteriori) trattamenti e/o operazioni
caratterizzate da processi emissivi (processi chimici e/o chimico-fisici, processi biologici, processi termici,
processi meccanici di frantumazione/macinazione...) e non comporta alcuna modifica delle emissioni in
atmosfera già prodotte dall’impianto esistente/autorizzato e già oggetto delle precedenti procedure di VIA
ed di verifica di assoggettabilità a VIA.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
Tutta la superficie di pertinenza dell’impianto è impermeabilizzata con massetto di calcestruzzo armato e
presidiata da sistemi di raccolta e trattamento delle acque meteoriche che vengono infine scaricate nel
collettore acque bianche della fognatura pubblica, con recapito finale in corso d’acqua superficiale.
Poiché in area esterna non vengono effettuate operazioni di trattamento rifiuti, essendo prevalentemente
utilizzata per la manovra dei vettori e per il deposito di materie prime seconde/“non rifiuti” e solo
marginalmente interessata dallo stoccaggio di rifiuti, in particolare quelli prodotti, entro container con
copertura, e poiché il progetto non prevede alcun nuovo scarico in qualsivoglia recettore, né alcuna modifica
dell’estensione delle superfici impermeabilizzate soggette a possibile dilavamento meteorico, non si
prefigura alcuna variazione degli scarichi idrici rispetto a quanto già autorizzato e già oggetto delle
precedenti procedure di VIA ed di verifica di assoggettabilità a VIA.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Analogamente a quanto indicato per l’ambiente idrico, tutta la superficie di pertinenza dell’impianto è
impermeabilizzata con massetto di calcestruzzo armato e presidiata da sistemi di raccolta e trattamento delle
acque meteoriche che vengono infine scaricate nel collettore acque bianche della fognatura pubblica, con
recapito finale in corso d’acqua superficiale ed è quindi parimenti da escludersi qualsivoglia impatto
aggiuntivo sul suolo-sottosuolo dovuto ad eventuali deposizioni di polveri e altre sostanze all’esterno del
sito, stante l’invarianza delle emissioni residue (e quindi delle possibili ricadute), comunque trascurabili,
rispetto alla situazione autorizzata e già oggetto delle precedenti procedure di VIA ed di verifica di
assoggettabilità a VIA.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
Le sorgenti acustiche fisse dell’impianto di recupero di Marostica Rottami sono rappresentate dalla pressa-
cesoia, dalla linea di macinazione e selezione metalli e dall’annesso impianto di aspirazione e abbattimento,
mentre le sorgenti acustiche mobili significative dell’impianto sono rappresentate da tre caricatori a polipo
che vengono utilizzati (quasi mai contemporaneamente) per la movimentazione dei rottami, per la cernita e
anche per la riduzione volumetrica utilizzando, per questa operazione, un’apposita pinza oleodinamica
montata al posto del polipo.
L’incremento richiesto non comporta l’utilizzo di macchinari e/o apparecchiature né fissi né mobili persi o
ulteriori rispetto a quelli attualmente utilizzati ovvero che possano dar luogo ad emissioni acustiche ulteriori
e/o perse da quelle derivanti dall’attività svolta attualmente. In particolare, l’unica operazione “rumorosa”
che viene effettuata sui rottami di “ferro pesante” (come profilati, tubi, lamiere) e quindi anche sui rottami
“ferroviari” (come le rotaie) è la cesoiatura con pinza oleodinamica montata sul terminale del braccio del
caricatore che viene effettuata in area schermata da appositi pannelli (barriere) fonoisolanti, posizionate
all’occorrenza seguendo apposita procedura operativa. La procedura operativa in parola prevede che,
preliminarmente a qualsiasi operazione di cesoiatura di rottami pesanti (come le rotaie) con pinza
oleodinamica, l’area di “pinzatura” venga delimitata, almeno sui “fronti di propagazione aperti”, con
barriere fonoisolanti mobili (dotate di appositi basamenti) appoggiate al pavimento, in modo da
compartimentare acusticamente l’area di “pinzatura” stessa. Le barriere in parola, realizzate con pannelli
sandwich fonoisolanti, hanno dimensioni di 4 m x H 3 m cadauna e sono strutturate in modo da poter essere
agevolmente movimentate e posizionate, come richiesto, semplicemente con l’ausilio di un carrello elevatore.
La “pinzatura” delle rotaie viene effettuata in corrispondenza dell’area identificata con la sigla “R7” nel lay-
out argomento della Tav. 02, sul lato ovest dell’impianto; pertanto, per limitare la propagazione dei livelli di
rumore verso l’aperta campagna, prima di iniziare qualsiasi operazione di “pinzatura”, vengono posizionate
(attorno all’area di lavoro) n°3 barriere fonoisolanti come schematicamente rappresentato nella tavola di lay-
out. Anche al fine di riscontrare quanto specificatamente richiesto nella comunicazione di “nulla osta” della
Provincia di Vicenza Prot. 11246 del 26/02/19 (con riferimento alla linea di macinazione-selezione) e
segnatamente per verificare l’effettivo impatto acustico dell’attività nel suo complesso, si è provveduto a
misurazioni fonometriche al perimetro dell’area di impianto e in prossimità del recettore abitativo più
esposto. Lo specifico documento di Verifica dell’Impatto Acustico esterno riporta che, in condizioni
operative “a pieno carico” (comprendenti anche le operazioni di Incremento capacità massima giornaliera
“pinzatura” delle rotaie), le emissioni acustiche dell’attività di Marostica Rottami risultano compatibili con i
limiti assoluti e differenziali applicabili.
Al fine di poter valutare compiutamente l'impatto acustico si richiede di approfondire gli aspetti di seguito
elencati, nell’ambito della successiva fase di approvazione progetto, in particolare:
- si prevede l'arrivo massimo di 50 autotreni al giorno con i rottami RFI ma non vengono forniti descrizione
sulla modalità di scarico del materiale, durata delle operazioni e collocazione e non viene fornita inoltre una
misura specifica relativa a detta operazione. Si ritiene che debba essere verificato e analizzato il livello di
immissione specifica quanto meno al ricettore R1 di durata idonea a caratterizzare la sorgente e a
inpiduare eventuali componenti impulsive, ponendo attenzione alla verifica del differenziale;
- presentare una documentazione fotografica con la collocazione delle barriere mobili che dovranno sempre
essere posizionate durante l'attività di utilizzo della pinza, formalizzando, eventualmente, una procedura
operativa;
- dettagliare l'impatto dovuto al transito e manovra mezzi all'interno della pertinenza, in quanto il transito di
un numero rilevante di mezzi potrebbe avere effetti non trascurabili ai fini del rispetto dei limiti assoluti e
differenziale;
- fornire dettagli sulle modalità di applicazione dei persi metodi della UNI 10855, con riferimento
particolare gli aspetti relativi al residuo a ricettore, dettagliandone le sorgenti, per comprendere se è da
considerarsi indicativo o se contiene contributi di sorgenti di rumore stagionali;
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- non viene verificata la presenza di ricettori non abitativi, quali uffici, in cui possono configurarsi situazioni
di disturbo.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento, prescrivendo tuttavia alcuni approfondimenti per la fase di approvazione progetto.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
Non vi sono variazioni per la presente componente ambientale rispetto a quanto autorizzato e già oggetto
delle precedenti procedure di VIA ed di verifica di assoggettabilità a VIA.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
La modifica richiesta, unicamente gestionale, non comporta alcuna persa percezione del paesaggio rispetto
all’esistente e già oggetto delle precedenti procedure di VIA ed di verifica di assoggettabilità a VIA.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
Il flusso giornaliero massimo attuale di vettori in ingresso ed in uscita dall’impianto può essere determinato
in base alla potenzialità massima giornaliera autorizzata, pari a 160 t/giorno, assumendo che:
• i vettori viaggino con carichi variabili (in ragione delle perse densità dei materiali trasportati) da 10 t fino
ad un massimo di 25 t e quindi con una media di 18 t/carico;
• soltanto un paio di vettori al giorno possano essere utilizzati per effettuare operazioni di conferimento
(rifiuti) e anche di allontanamento (M.P.S.) (vettori che entrano ed escono carichi).
Con l’incremento richiesto si prevede una potenzialità massima giornaliera di 250 t/giorno, per cui (nelle
stesse condizioni di cui sopra), in una giornata critica, risulterebbero necessari:
• n° 14 vettori di conferimento rifiuti (ENTRANTI) in impianto, di cui n° 12 escono vuoti mentre 2 possono
essere ancora utilizzati per l’allontanamento di M.P.S. / “non rifiuti”;
• ulteriori n° 12 vettori impiegati per l’allontanamento di M.P.S. / “non rifiuti” che ritornano vuoti.
In totale, limitatamente ai periodi di massimo conferimento, si avrebbe quindi un totale di 52
passaggi/giorno, considerando però la medesima composizione tipologica dei rifiuti e delle M.P.S. / non
rifiuti trasportati. In definitiva, all’incremento di potenzialità richiesto corrisponderebbe un aumento del
flusso veicolare pesante “di punta” di una ventina di passaggi/giorno, più o meno uniformemente spalmato
nell’arco dell’orario di apertura dell’impianto.
In realtà, l’incremento di potenzialità viene richiesto per conferire, di necessità, un maggior quantitativo di
rifiuti “pesanti” i cui carichi unitari sono molto maggiori di quelli di altri rifiuti e materiali (più leggeri)
quali Alluminio e plastica; per questa ragione la stima del flusso veicolare nella nuova situazione (“di
punta”) è sicuramente prudenziale, perché effettuata con carichi medi di trasporto inferiori a quelli
concretamente realizzabili. Per i trasporti dei rifiuti “ferroviari” e, più in generale, di “ferro pesante”, infatti,
i vettori di conferimento viaggiano sicuramente a pieno carico, fino anche a 30 t/carico (in Incremento
capacità massima giornaliera base alla portata massima del mezzo di trasporto). In queste condizioni il
numero di passaggi calcolato nella situazione di progetto è sicuramente molto sovrastimato e quindi
prudenziale. In ogni caso non si prevede alcun potenziamento del parco vettori della ditta. Ribadendo che
l’aumento di potenzialità massima richiesto è motivato dalla necessità di gestire agevolmente i momentanei
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flussi dei rifiuti “pesanti”, relativamente ai quali la potenzialità dell’impianto tende a saturarsi rapidamente,
poiché il limite autorizzato è tarato su base ponderale, e comunque in ragione dell’esiguo contributo
aggiuntivo (un paio di passaggi/ ora) al traffico veicolare determinato dall’incremento richiesto, nella più
cautelativa delle ipotesi risultante pari ad una ventina di passaggi/giorno, si ritiene che la rete viaria
interessata non possa risentire significativamente degli effetti dell’incremento massimo (di punta)
prospettato.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE/FLORA/ FAUNA
Riprendendo le conclusioni dello Studio di Impatto Ambientale del 2013 e anche dello Studio Preliminare
Ambientale del 2015, l’analisi del sistema ambientale complesso evidenzia che “in sito”:
• non sono presenti biotipi pregiati o di particolare interesse naturalistico,
• non sono presenti specie protette da leggi nazionali o regionali o da convenzioni internazionali,
come del resto del tutto attendibile trattandosi di un’area connotata dalla consolidata presenza di
insediamenti produttivi.
In particolare, il progetto non prevede l’implementazione di nuovi macchinari e/o apparecchiature e
nemmeno di operazioni che non siano già attualmente effettuate; l’aumento di capacità giornaliera richiesto
non introduce quindi fattori additivi di interferenza su un’area già connotata dalla presenza dell’impianto e
rientrante in un ambito produttivo consolidato; si può pertanto concludere che la modifica prospettata non
comporterà alcun impatto sulle aggiuntivo componenti “vegetazione, flora e fauna”.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE PER LA TUTELA DEI SITI S.I.C./Z.P.S PER LA V.INC.A.
Non si rilevano Siti di Importanza Comunitaria (SIC) o Zone a Protezione Speciale (Z.P.S.) entro un raggio di
1 Km di distanza dal sito di Marostica Rottami ragion per cui, in considerazione della distanza e, soprattutto,
della tipologia e della consistenza dell’impianto (immutate), si conferma l’esclusione Incremento capacità
massima giornaliera impianto di recupero rifiuti di qualsiasi situazione di rischio riconducibile alla
componente biotica presente nelle aree protette (ZPS/SIC) più prossime, come documentato nella
attestazione di non necessità della V.Inc.A. argomento dell’Allegato 7.
In particolare, il progetto non prevede l’implementazione di nuovi macchinari e/o apparecchiature e
nemmeno di operazioni che non siano già attualmente effettuate; l’aumento di capacità giornaliera richiesto
non introduce quindi fattori additivi di interferenza su un’area già connotata dalla presenza dell’impianto e
rientrante in un ambito produttivo consolidato.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Per quanto riguarda la “salute pubblica”, date le caratteristiche dei rifiuti accettabili (con particolare
riferimento a quelli di “ferro pesante” in argomento), si esclude la presenza di agenti patogeni e di
radiazioni (ionizzanti e non) e, in particolare, di materiali radioattivi; in ogni caso, la ditta si è dotata di un
portale di misura rispondente alla norma vigente ed effettua la rilevazione radiometrica ad ogni
conferimento.
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La prevenzione degli incendi viene attuata con interventi di carattere generale ed interventi specifici sotto il
controllo del competente Comando VV.FF. Di Vicenza. Le ridondanti misure di protezione adottate sono tali
da prevenire, in caso di incendio, un interessamento delle aree limitrofe. Dato che tutti gli stoccaggi e tutte le
operazioni sui rifiuti sono effettuati all’interno dell’involucro edilizio, valutata la natura dei rifiuti trattati, la
tipologia di operazioni previste ed i presidi ambientali adottati e considerato che l’incremento di capacità
massima giornaliera prospettato non ha alcuna incidenza sulle emissioni aeriformi (invariate) e sul clima
acustico, si possono ragionevolmente escludere impatti aggiuntivi sulla componente “salute pubblica”.
Non risultano segnalazioni da parte dell’Ulss competente per territorio.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto o in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani, progetti o
interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
finalità che il proponente intende conseguire.
Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta, prescrivendo,
tuttavia, l’acquisizione di specifici dati nella successiva fase di approvazione del progetto.
Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di rispetto dei limiti
concernenti l’inquinamento acustico.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
rischi ambientali, sanitari ed ecologici.
Alla luce di quanto analizzato si ritiene l’intervento compatibile pertanto, si esprime
PARERE FAVOREVOLE
al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
1) L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio dell’attività,
in particolare per quanto riguarda la gestione/recupero dei rifiuti.
2) Preliminarmente al rilascio del provvedimento autorizzativo dovranno essere presentati i seguenti approfondimenti
in tema di impatto acustico:
- si prevede l'arrivo massimo di 50 autotreni al giorno con i rottami RFI ma non vengono forniti descrizione sulla
modalità di scarico del materiale, durata delle operazioni e collocazione e non viene fornita inoltre una misura specifica
relativa a detta operazione. Si ritiene che debba essere verificato e analizzato il livello di immissione specifica quanto
meno al ricettore R1 di durata idonea a caratterizzare la sorgente e a inpiduare eventuali componenti impulsive,
ponendo attenzione alla verifica del differenziale;
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- presentare una documentazione fotografica con la collocazione delle barriere mobili che dovranno sempre essere
posizionate durante l'attività di utilizzo della pinza, formalizzando, eventualmente, una procedura operativa;
- dettagliare l'impatto dovuto al transito e manovra mezzi all'interno della pertinenza, in quanto il transito di un
numero rilevante di mezzi potrebbe avere effetti non trascurabili ai fini del rispetto dei limiti assoluti e differenziale;
- fornire dettagli sulle modalità di applicazione dei persi metodi della UNI 10855, con riferimento particolare gli
aspetti relativi al residuo a ricettore, dettagliandone le sorgenti, per comprendere se è da considerarsi indicativo o se
contiene contributi di sorgenti di rumore stagionali;
- non viene verificata la presenza di ricettori non abitativi, quali uffici, in cui possono configurarsi situazioni di
disturbo.
Vicenza, 16 luglio 2020
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia Andrea Baldisseri
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