Determina

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 859 DEL 20/07/2020

                          Servizio VIA VINCA

     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M. E I.
     DITTA: MAROSTICA GIUSEPPE ROTTAMI SPA
     PROGETTO: INCREMENTO DELLA CAPACITÀ MASSIMA GIORNALIERA
     DELL’IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI BRESSANVIDO

                            IL DIRIGENTE


     Vista la documentazione presentata con nota del 21 maggio 2020 prot. n. 21937, da parte della ditta
     Marostica Giuseppe Rottami spa con sede legale e operativa in Via dell’Artigianato n. 45 in comune
     di Bressanvido, relativa al progetto di un “Incremento della capacità massima giornaliera
     dell’impianto di recupero rifiuti” richiedendo, contestualmente, l’attivazione della procedura di
     verifica ai sensi dell’art.19 del D.Lgs. 152/2006.
     Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. Progetti di
     infrastrutture:
     -z.a) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti pericolosi, mediante operazioni di cui all'allegato
     B, lettere D2, D8 e da D13 a D15, ed all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del
     decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
     -z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità complessiva
     superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte
     quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
     Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A), con riferimento alla tipologia degli
     interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006.
     Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
     pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
     informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 28-05-2020, contestualmente alla
     comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
     valutazioni di competenza.
     Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l’esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
     presente articolo.




copia informatica per consultazione
     Tenuto conto che non sono pervenute, ai sensi dell’art. 19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, osservazioni.
     Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 16-07-2020, ha disposto
     l’esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
     14/2020 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
     Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni/raccomandazioni al fine di mitigare gli impatti
     ambientali e monitorare nel tempo la situazione aziendale.
     Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
     dell’intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
     pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l’autorizzazione
     dell’intervento.
     Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti.
     Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..
     Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 90 ID PROC 45.
     Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
     ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”.
     Dato atto che con Decreto Presidenziale n. 28 del 24/02/2020 è stato approvato il Piano Esecutivo
     di Gestione 2020/2022 e il Piano delle Performance anni 2020/2021.
     Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000.
     Richiamata la deliberazione del Consiglio Provinciale n.3 del 03/02/2020 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2020-2022.

                         DETERMINA

      1. che il progetto della ditta Giuseppe Rottami spa con sede legale e operativa in Via
        dell’Artigianato n. 45 in comune di Bressanvido, relativa al progetto di un “Incremento
        della capacità massima giornaliera dell’impianto di recupero rifiuti” è escluso dalla
        procedura di valutazione di impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/2006 e alla L.R.
        4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere 14/2020 allegato alla presente
        determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale;
      2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;
      3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell’art. 23 D.Lgs. 33/2013;
      4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Bressanvido e
        Sandrigo, ad ARPAV, all’Azienda ULSS n.8 Berica, a Viacqua.spa, al Consorzio di Bonifica
        Brenta;
      5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).
      6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
        all'albo pretorio on line.




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                            INFORMA
     Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
     Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
     presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
     data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
     Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
     autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l’attuazione dell’intervento.

     Vicenza, 20/07/2020



                                    Sottoscritta dal Dirigente
                                     (MACCHIA ANGELO)
                                      con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                  PROVINCIA DI VICENZA
                 Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 859 DEL 20/07/2020


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M. E I.
     DITTA:   MAROSTICA    GIUSEPPE   ROTTAMI      SPA
     PROGETTO: INCREMENTO DELLA CAPACITÀ MASSIMA GIORNALIERA
     DELL’IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI BRESSANVIDO




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 20/07/2020.


     Vicenza, 20/07/2020




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (BERTACCHE CRISTINA)
                                          con firma digitale




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                 PROVINCIA DI VICENZA
                        AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                         SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
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                 Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




           MAROSTICA GIUSEPPE ROTTAMI S.P.A.
                            PARERE N. 14/2020

     Oggetto: Incremento della capacità massima giornaliera dell’impianto di recupero rifiuti.
     PROPONENTE:            MAROSTICA GIUSEPPE ROTTAMI S.P.A.
     SEDE LEGALE:            Via dell’Artigianato n. 45 – Bressanvido
     SEDE INTERVENTO:          Via dell’Artigianato n. 45 – Bressanvido
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianti di recupero di rifiuti non pericolosi e pericolosi
     PROCEDIMENTO:           Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
     MOTIVAZIONE V.I.A:         ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                      infrastrutture z.a) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti pericolosi,
                      mediante operazioni di cui all'allegato B, lettere D2, D8 e da D13 a D15, ed
                      all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3
                      aprile 2006, n. 152.
                      z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità
                      complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato
                      C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006,
                      n. 152.
     COMUNE INTERESSATO:        Sandrigo
     DATA DOMANDA:           21 maggio 2020
     DATA PUBBLICAZIONE:        28 maggio 2020
     DATA INTEGRAZIONI:         \\\

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
      - Progetto Preliminare e studio Preliminare Ambientale – Relazione Tecnica;
      - Inquadramento territoriale;
      - Lay-out dell’impianto con rete scarichi.

                                 PREMESSE
     Marostica Giuseppe Rottami S.p.A. gestisce un impianto di recupero rifiuti speciali (rottami metallici) sito in
     Via dell’Artigianato n. 45 nella Zona Artigianale Industriale di Bressanvido il cui progetto è stato approvato
     in procedura di V.I.A. con Deliberazione del Commissario della Provincia di Vicenza N. 256/2013 e
     successivamente è stata espletata una ulteriore procedura di screening (per un aumento sostanziale dei
     quantitativi di rifiuti trattati) conclusasi con parere di esclusione (dalla procedura di V.I.A.) N. 67/2015.
     L’attività in essere è provvista dell’autorizzazione autorizzazione all’esercizio N°33/2017 relativamente ad un
     ulteriore marginale incremento di potenzialità dell’impianto.
     L’impianto di Marostica Giuseppe Rottami S.p.A. risulta quindi essere legittimato all’effettuazione di
     operazioni di messa in riserva (R13), per singolo C.E.R. o per tipologia, di rifiuti speciali (non pericolosi e
     pericolosi), di selezione-cernita (R12) e di recupero (R4) di rifiuti non pericolosi, con i seguenti “parametri
     quantitativi”:
     • quantitativo massimo giornaliero di rifiuti in ingresso e trattati:     160 t/giorno
     • quantitativo massimo annuo di rifiuti in ingresso e trattati:        36˙000 t/anno
     • quantitativo complessivo massimo di rifiuti stoccabili nell’impianto: 1˙800 t
     La ditta svolge un’attività di recupero di rifiuti “ferroviari”, che sono caratterizzati da una elevata densità e
     pertanto sono sufficienti pochi carichi (6-7 vettori) per saturare completamente la capacità massima
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     giornaliera autorizzata; ciò può avvenire in determinati periodi per la necessità di ritirare celermente
     notevoli quantità di rifiuti accumulati dal Committente al fine di ridurne il deposito temporaneo nel luogo
     di produzione.
     Al fine di poter soddisfare le richieste di R.F.I. con un margine tale da garantire l’operatività dell’impianto a
     pieno organico (per tutte le altre attività di recupero), la ditta richiede di incrementare la capacità massima
     giornaliera sino a 250 t/giorno di rifiuti (in ingresso e trattati), pur confermando la capacità massima di
     recupero dell’impianto (già autorizzata) su base annua, pari a 36˙000 t/anno; questo quantitativo corrisponde
     ad una capacità media , giornaliera di 160 t/giorno (spalmata su un minimo di 225 gg/anno di attività della
     ditta), pari al flusso massimo attualmente consentito.
     La modifica prospettata non richiede nuovi interventi edilizi, ne modifiche strutturali-infrastrutturali
     dell’impianto e, in particolare, alcun aumento della superficie impermeabilizzata rispetto alla situazione
     esistente/autorizzata (e quindi nemmeno l’aumento della portata di acque meteoriche afferenti agli impianti
     di raccolta e trattamento esistenti).
     L’incremento di potenzialità giornaliera richiesto non comporta nemmeno la necessità di prevedere opera-
     zioni perse da quelle già effettuate nell’impianto, che vengono confermate..

                              UBICAZIONE
     L’impianto trovasi a in Via San Bendetto a circa 2 Km a nord-est dal centro del paese, a ridosso del confine
     territoriale col Comune di Sandrigo e fa parte di un complesso produttivo comprendente anche l’impianto di
     autodemolizione di MG Marostica Autodemolizione s.r.l. facente capo al medesimo gruppo (Marostica
     Group), occupa un area avente un’estensione complessivamente pari a 10˙255 mq.
     La destinazione urbanistica dell’area è “D/1” artigianale industriale”.
     Nelle adiacenze dell’impianto non sono presenti insediamenti civili; l’abitazione più vicina (in direzione sud-
     ovest) trovasi ad una distanza di circa 230 m dal perimetro dell’area di impianto. e confinante:
     - a sud con l’area dell’impianto di autodemolizione di MG Marostica Autodemolizione s.r.l.;
     - ad ovest con un’area agricola;
     - a nord con la Roggia Girardina;
     - ad est con un’altra attività industriale.




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                 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
     • Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.I.) dei Comuni di Bressanvido e Pozzoleone;
     • Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Bressanvido;
     • Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
     • Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
     • Rete Natura 2000.
     Il Quadro Programmatico evidenzia un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
     territoriale che interessano l’area, ma si ritiene necessario che nella fase di approvazione progetto vengano
     preliminarmente definiti seguenti aspetti:
     - specificare la necessità, o meno, di varianti urbanistiche (art. 208, comma 6, del D.Lgs. 152/2006 e ss. mm. e
     ii.) eventualmente necessarie in sede di approvazione dell’impianto di recupero dei rifiuti legate anche alle
     norme del P.A.T. (Art. 26.1 - A.T.O. P.1 – Area produttiva Bassanese di Bressanvido -Par.26.1.3 - Funzioni
     attribuite).

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento; si ritiene comunque di definire, nella successiva fase di approvazione del progetto, la necessità, o meno,
     della variante urbanistica ex art.208.

                   QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
     L’impianto di recupero rifiuti di Marostica Rottami trovasi nella Z.A.I. del Comune di Bressanvido, in Via
     dell’Artigianato n. 45, a circa 2 Km a nord-est dal centro del paese, a ridosso del confine territoriale col
     Comune di Sandrigo.
     L’impianto di recupero di Marostica Rottami, che fa parte di un complesso produttivo comprendente anche
     l’impianto di autodemolizione di MG Marostica Autodemolizione s.r.l. facente capo al medesimo gruppo

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     (Marostica Group), occupa l’area catastalmente inpiduata in Comune di Bressanvido al Foglio 3, mappale
     n. 471 avente un’estensione complessivamente pari a 10˙255 mq.
     Tutta l’area dell’impianto è adeguatamente recintata, parte con grigliato metallico tipo “Orsogrill” sorretto
     da un muro in cls (a nord, in prossimità dell’accesso, e ad est) e parte restante con rete metallica. Nelle
     adiacenze dell’impianto non sono presenti insediamenti civili; l’abitazione più vicina (in direzione sud-ovest)
     trovasi ad una distanza di circa 230 m dal perimetro dell’area di impianto.
     In area esterna non vengono effettuate operazioni di trattamento rifiuti; l’area esterna è prevalentemente
     utilizzata per la manovra dei vettori e per il deposito di materie prime seconde/“non rifiuti” ed è solo
     marginalmente interessata dallo stoccaggio di rifiuti, in particolare quelli prodotti, stoccati entro container
     dotati di copertura.
     All’interno del capannone i rifiuti vengono messi in riserva sudpisi per tipologia, in cumulo, in apposite
     aree e in box delimitati con elementi prefabbricati in c.a.v. tipo “Jersey” oppure con pannelli metallici; ogni
     area è opportunamente identificata con idonea segnaletica recante informazioni quali la codifica C.E.R. e la
     descrizione del rifiuto. Le M.P.S. / “non rifiuti” vengono depositati entro box, casse metalliche e/o aree
     specificatamente a ciò destinate.
     La messa in riserva di trucioli metallici, che possono percolare colaticci oleosi, avviene in aree
     specificatamente allestite, presidiate da canalette grigliate di captazione degli eventuali colaticci oleosi
     collegate ad appositi pozzetti di raccolta, a tenuta, in c.a.v..
     Le strutture edili dell’impianto di recupero constano di due corpi di fabbrica (capannoni) di tipo industriale
     adiacenti, aventi una superficie coperta complessivamente pari a circa 3˙660 mq, cui è affiancata, sul lato est,
     una palazzina uffici-servizi, avente una superficie coperta di circa 140 mq, comprendente anche (a piano
     primo) l’abitazione del custode. Tutta l’area esterna scoperta di pertinenza dell’impianto di recupero è
     pavimentata con un massetto di calcestruzzo armato opportunamente sagomato con pendenze idonee a
     garantire lo sgrondo delle acque meteoriche verso caditoie di captazione uniformemente distribuite sui
     piazzali e raccordate a collettori di convogliamento afferenti a sistemi di trattamento costituiti da manufatti
     interrati di decantazione e disoleazione; sono in particolare presenti n°2 sistemi di trattamento
     (indipendenti) delle acque meteoriche corrivate da altrettante porzioni pavimentate:
     a) quello asservito alla porzione originaria dell’impianto di recupero, avente un’estensione di circa 4˙100 mq,
     che tratta in continuo l’acqua di dilavamento scolante dall’area impermeabilizzata lati est e sud;
     b) quello realizzato in occasione dell’ampliamento dell’impianto ultimato agli inizi del 2015, che raccoglie e
     tratta la prima pioggia e anche parte della seconda pioggia insistente sull’ulteriore area scoperta
     impermeabilizzata lati ovest e nord, avente un’estensione approssimativamente pari a 3˙450 mq.
     Lo scarico avviene nel collettore fognario delle acque meteoriche della zona artigianale-industriale
     recapitante nella rete idrografica superficiale, come da autorizzazione. Stante la necessità di garantire, con
     affidabilità, il rispetto dei limiti tabellari per lo scarico in acque superficiali, i sistemi di trattamento delle
     acque meteoriche di dilavamento sono stati potenziati con l’implementazione di ulteriori vasche interrate di
     accumulo dell’acqua già trattata e di una sezione di affinamento (finale) dell’acqua stessa costituita da una
     batteria di filtri in pressione in serie (filtro a quarzite e filtro a carbone attivo). Il rispetto dei limiti tabellari
     prescritti in autorizzazione è acclarato dagli esiti di tutti i controlli analitici finora effettuati allo scarico, i cui
     rapporti (relativi all’ultimo biennio) sono riportati in Allegato 3.
     Per il lavaggio dei propri mezzi di trasporto, Marostica Rottami dispone di una piazzola di lavaggio mezzi
     dislocata nella porzione più a sud del piazzale pavimentato lato ovest; la piazzola è sagomata con pendenze
     verso l’interno a confluire in una canaletta grigliata centrale di raccolta delle acque reflue di lavaggio
     afferente ad un pozzettone collegato ad una batteria di 3 pozzetti di disoleazione in serie; le acque di
     lavaggio vengono quindi convogliate ad ulteriori vasche di raccolta e decantazione e infine ad un impianto
     di depurazione di tipo chimico-fisico, con scarico terminale nel collettore acque nere della pubblica
     fognatura gestita da Viacqua S.p.A.; anche in questo caso, le caratteristiche dei reflui depurati risultano

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     conformi ai limiti tabellari prescritti (allo scarico) dal Gestore della fognatura (vedasi relazione d’analisi
     riportata in Allegato 4).
     Il complesso delle due attività (l’impianto di recupero rifiuti e l’impianto di autodemolizione), facenti capo
     alla medesima proprietà, è presidiato da un impianto antincendio, costituito da un insieme di componenti ed
     apparecchiature idonei alla prevenzione e all’estinzione incendi. La prevenzione incendi viene attuata sotto il
     controllo del competente Comando Provinciale VV.F. di Vicenza, che ha approvato il progetto e accettato la
     S.C.I.A. ai fini della sicurezza antincendio (come previsto dal D.P.R. N. 151/11), recentemente rinnovata
     (come da attestazione riprodotta in Allegato 5).
     DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
     Stato di fatto
     L’impianto di recupero di Marostica Rottami è stato autorizzato per operazioni di “messa in riserva (R13) di
     rifiuti speciali (pericolosi e non pericolosi) con raggruppamento (per tipologia) e selezione/cernita (R12) e
     recupero (R4) di rifiuti non pericolosi”; per i persi rifiuti “autorizzati” le operazioni di trattamento
     consistono, oltreché nella messa in riserva per tipologia di rifiuto, nella cernita preliminare, nella selezione
     (al fine di rimuovere eventuali materiali e sostanze indesiderati), nelle eventuali operazioni di smontaggio e
     tranciatura e nelle operazioni di pressatura/cesoiatura e di riduzione volumetrica (macinazione) con
     selezione (separazione magnetica e cernita) dei metalli.
     Le operazioni di pressatura/cesoiatura, macinazione e separazione magnetica vengono effettuate con
     appositi macchinari mentre le varie altre operazioni di cernita-selezione-smontaggio-tranciatura vengono
     effettuate manualmente e con l’ausilio di caricatore a polipo, “in cumulo”, nelle apposite aree di selezione
     oppure nelle stesse aree di messa in riserva, all’interno del capannone. Per la riduzione volumetrica delle
     frazioni metalliche selezionate recuperate dai rifiuti, viene utilizzata una pressa-cesoia (alimentata con
     caricatore a polipo), che trovasi dislocata in area coperta sul lato ovest del capannone.
     Per alcuni rifiuti viene effettuata la macinazione e la successiva selezione in apposita linea dislocata nel
     capannone più recente (a nord).
     Le fasi (sequenziali) di trattamento sono le seguenti:
     – macinazione con mulino a martelli,
     – separazione magnetica (con separatore magnetico a tamburo) dei metalli
     ferrosi dai rifiuti macinati,
     – selezione manuale su nastro.
     Nella linea di macinazione-selezione vengono trattati i seguenti rifiuti:
     – C.E.R. 17 04 07 (metalli misti, contenenti prevalentemente Alluminio),
     – C.E.R. 19 12 03 (metalli non ferrosi, prevalentemente Alluminio),
     – C.E.R. 16 02 14 – 16 02 16 (motori/trasformatori elettrici e parti di motori e
     trasformatori elettrici),
     – C.E.R. 19 12 02 (metalli ferrosi, contenenti frazioni non metalliche da
     rimuovere),
     – C.E.R. 16 01 12 (pastiglie per freni che devono essere “ripulite” dalla
     frazione abrasiva/non metallica).
     La selezione manuale (negativa) effettuata sul nastro di convogliamento della frazione ferrosa, può
     eventualmente essere effettuata anche sul nastro di scarico della frazione non ferrosa.
     Nella figura che segue è riportato lo schema a blocchi della linea di trattamento.




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     I rifiuti da trattare vengono alimentati (mediante caricatore a polipo) nella tramoggia di carico del mulino a
     martelli che provvede alla loro macinazione. Il macchinario è dotato di una camera di macinazione costituita
     da una cassa in acciaio corazzato speciale antiusura entro la quale è alloggiato il rotore che porta i martelli. I
     martelli, colpendo ripetutamente il materiale, lo frantumano Incremento capacità massima giornaliera
     impianto di recupero rifiuti portandolo alla pezzatura voluta. Sul fondo della camera di macinazione è
     presente una griglia con una maglia (di passaggio) calibrata in base alla pezzatura voluta; il materiale
     attraversa la griglia e viene scaricato dal mulino se è stato ridotto a dimensioni inferiori all’apertura delle sue
     maglie oppure permane nella camera del mulino fino a quando, ripetutamente percosso, non raggiunge la
     pezzatura voluta. Trattandosi di un complesso di macchinari caratterizzati da una significativa potenza
     acustica, tutta la linea è stata compartimentata entro una cabina fonoisolante-fonoassorbente verso l’interno.
     I rifiuti macinati vengono ripresi da un nastro sopra il quale agisce un separatore magnetico a tamburo che
     estrae la frazione ferrosa e la convoglia sul nastro di selezione mentre la frazione restante (non ferrosa) viene
     ripresa da un secondo nastro (sul quale all’occorrenza può essere effettuata una ulteriore cernita). La
     selezione (negativa) ha la funzione di estrarre eventuali metalli non ferrosi (dalla frazione prevalentemente
     ferrosa separata dal magnete) e di rimuovere frazioni non metalliche (sia dalla frazione ferrosa che,
     eventualmente, dalla frazione non ferrosa); le frazioni non metalliche (di persa natura) vanno a costituire il
     “rifiuto ultimo” (C.E.R. 19 12 12).
     Tipologie di rifiuti accettabili ed operazioni autorizzate
     Nella tabella a seguire, che tiene conto di tutte le modifiche (riduttive) intervenute medio tempore, sono
     riportate le operazioni di recupero autorizzate per le perse tipologie di rifiuti (di cui all’allegato 1 –
     suballegato 1 del D.M. 05/02/98 e ss.mm.ii.) e rispettivi codici C.E.R..




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     Trattasi in buona sostanza, come già detto, di operazioni di “messa in riserva (R13) – differenziata per
     tipologia di rifiuto – di rifiuti speciali (non pericolosi e pericolosi) con selezione/cernita (R12) e recupero (R4)
     di rifiuti non pericolosi”; le operazioni di recupero (R4) consistono nella cernita preliminare, nella selezione
     manuale e con caricatore a polipo e nelle eventuali operazioni di smontaggio e tranciatura manuali,
     operazioni di pressatura, cesoiatura e di riduzione volumetrica (macinazione) con selezione (separazione
     magnetica e cernita manuale) di metalli.
     Stato di progetto
     Scopo dell’iniziativa in esame è di ottenere un incremento della capacità massima GIORNALIERA di
     conferimento e di trattamento adeguato a far fronte alle richieste di R.F.I., ossia alla necessità di gestire le
     partite appaltate di rifiuti di origine ferroviaria. In ragione dell’elevata densità dei rifiuti suddetti e della
     relativa modesta consistenza e quindi velocità delle operazioni di recupero necessarie (cernita e cesoiatura
     con mezzo meccanico), risultano sufficienti pochi carichi in ingresso e un limitato impiego di maestranza per
     saturare la potenzialità giornaliera complessiva massima attualmente autorizzata (160 t/giorno), con il
     risultato di disporre di un surplus di manodopera (autisti e operai) che non potrebbero essere impiegati per
     altre operazioni di trasporto e di recupero dei rifiuti correntemente conferiti dal bacino di utenza della ditta.
     In altre parole, per tutta la durata dei picchi di conferimento dei rifiuti “ferroviari”, Marostica Rottami
     dovrebbe “auto-limitare” la propria produttività o addirittura rinunciare al servizio offerto ai propri Clienti
     consolidati, per non superare il limite giornaliero di conferimento autorizzato.
     Il problema non si pone invece su base annua in quanto il ritiro di rifiuti “ferroviari” ha un andamento
     aleatorio con pause di conferimento che hanno l’effetto di “mediare” i quantitativi; in altre parole, il
     quantitativo annuo già Incremento capacità massima giornaliera autorizzato (36˙000 t/anno) si ritiene ancora
     adeguato sia alle effettive capacità aziendali che all’offerta del mercato.




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     La ditta, in definitiva, ha la necessità di ottenere un incremento della capacità giornaliera
     massima    di   conferimento  e
     trattamento (attualmente pari a 160
     t/giorno) fino a 250 t/giorno di rifiuti in
     ingresso, ferma restando la capacità
     massima annuale già autorizzata, pari a
     36˙000 t/anno di rifiuti trattati e quindi
     anche la capacità media giornaliera di 160
     t/giorno (spalmata prudenzialmente su 225
     giorni/anno di attività dell’impianto).

     L’incremento della sola capacità massima
     giornaliera non richiede alcuna dotazione
     impiantistica   aggiuntiva  ne   alcuna
     modifica delle dotazioni esistenti che
     consentono di effettuare le operazioni di
     recupero con la dovuta tranquillità,
     confermandosi quindi la consistenza e
     l’organizzazione     già   autorizzate,
     rappresentate nella Tav. 02 di lay-out
     dell’impianto che, in buona sostanza,
     riproduce   l’elaborato  presentato  in
     occasione della più recente comunicazione
     (di modifica non sostanziale) di febbraio
     2019.Alle perse tipologie di rifiuti
     vengono assegnate le solite specifiche aree
     di stoccaggio contraddistinte con le sigle
     R1, R2, R… (per le aree di messa in riserva
     dei rifiuti in ingresso) e DP1, DP2, DP…
     (per le aree di deposito dei rifiuti prodotti) inpiduate nel lay-out argomento della Tav. 02.
     Si confermano in particolare le strutture e quindi i volumi di stoccaggio rifiuti in essere (immutati), salvo
     prevedere, soltanto per l’area R7, di messa in riserva di rifiuti di “ferro pesante”, un aumento ponderale da
     435 t a 750 t ampiamente compatibile con la capacità volumetrica disponibile.
     La capacità di stoccaggio complessiva sarà così aumentata da 1˙800 t a 2˙115 t come dettagliato nel prospetto
     seguente che fa riferimento al lay-out argomento della Tav. 02.
     La modifica prospettata non richiede nuovi interventi edilizi, ne modifiche strutturali-infrastrutturali
     dell’impianto e, in particolare, alcun aumento della superficie impermeabilizzata rispetto alla situazione
     esistente/autorizzata (e Incremento capacità massima giornaliera impianto di recupero rifiuti quindi
     nemmeno l’aumento della portata di acque meteoriche afferenti agli impianti di raccolta e trattamento
     esistenti).
     L’incremento di potenzialità GIORNALIERA richiesto non comporta nemmeno la necessità di prevedere
     operazioni perse da quelle già effettuate nell’impianto, che vengono confermate e che non produrranno
     impatti sostanzialmente persi, ovvero maggiori, rispetto a quelli già valutati e giudicati accettabili per la
     attuale potenzialità autorizzata, non prefigurandosi in particolare variazioni delle caratteristiche quali-
     quantitative delle emissioni aeriformi (della linea di macinazione-selezione) ed acustiche in essere.




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                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

             111QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     Si ritiene di poter trascurare una specifica valutazione dell’impatto per la componente atmosfera in quanto il
     progetto in discussione non prevede l’introduzione di nuovi (ulteriori) trattamenti e/o operazioni
     caratterizzate da processi emissivi (processi chimici e/o chimico-fisici, processi biologici, processi termici,
     processi meccanici di frantumazione/macinazione...) e non comporta alcuna modifica delle emissioni in
     atmosfera già prodotte dall’impianto esistente/autorizzato e già oggetto delle precedenti procedure di VIA
     ed di verifica di assoggettabilità a VIA.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     Tutta la superficie di pertinenza dell’impianto è impermeabilizzata con massetto di calcestruzzo armato e
     presidiata da sistemi di raccolta e trattamento delle acque meteoriche che vengono infine scaricate nel
     collettore acque bianche della fognatura pubblica, con recapito finale in corso d’acqua superficiale.
     Poiché in area esterna non vengono effettuate operazioni di trattamento rifiuti, essendo prevalentemente
     utilizzata per la manovra dei vettori e per il deposito di materie prime seconde/“non rifiuti” e solo
     marginalmente interessata dallo stoccaggio di rifiuti, in particolare quelli prodotti, entro container con
     copertura, e poiché il progetto non prevede alcun nuovo scarico in qualsivoglia recettore, né alcuna modifica
     dell’estensione delle superfici impermeabilizzate soggette a possibile dilavamento meteorico, non si
     prefigura alcuna variazione degli scarichi idrici rispetto a quanto già autorizzato e già oggetto delle
     precedenti procedure di VIA ed di verifica di assoggettabilità a VIA.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     Analogamente a quanto indicato per l’ambiente idrico, tutta la superficie di pertinenza dell’impianto è
     impermeabilizzata con massetto di calcestruzzo armato e presidiata da sistemi di raccolta e trattamento delle
     acque meteoriche che vengono infine scaricate nel collettore acque bianche della fognatura pubblica, con
     recapito finale in corso d’acqua superficiale ed è quindi parimenti da escludersi qualsivoglia impatto
     aggiuntivo sul suolo-sottosuolo dovuto ad eventuali deposizioni di polveri e altre sostanze all’esterno del
     sito, stante l’invarianza delle emissioni residue (e quindi delle possibili ricadute), comunque trascurabili,
     rispetto alla situazione autorizzata e già oggetto delle precedenti procedure di VIA ed di verifica di
     assoggettabilità a VIA.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.


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     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     Le sorgenti acustiche fisse dell’impianto di recupero di Marostica Rottami sono rappresentate dalla pressa-
     cesoia, dalla linea di macinazione e selezione metalli e dall’annesso impianto di aspirazione e abbattimento,
     mentre le sorgenti acustiche mobili significative dell’impianto sono rappresentate da tre caricatori a polipo
     che vengono utilizzati (quasi mai contemporaneamente) per la movimentazione dei rottami, per la cernita e
     anche per la riduzione volumetrica utilizzando, per questa operazione, un’apposita pinza oleodinamica
     montata al posto del polipo.
     L’incremento richiesto non comporta l’utilizzo di macchinari e/o apparecchiature né fissi né mobili persi o
     ulteriori rispetto a quelli attualmente utilizzati ovvero che possano dar luogo ad emissioni acustiche ulteriori
     e/o perse da quelle derivanti dall’attività svolta attualmente. In particolare, l’unica operazione “rumorosa”
     che viene effettuata sui rottami di “ferro pesante” (come profilati, tubi, lamiere) e quindi anche sui rottami
     “ferroviari” (come le rotaie) è la cesoiatura con pinza oleodinamica montata sul terminale del braccio del
     caricatore che viene effettuata in area schermata da appositi pannelli (barriere) fonoisolanti, posizionate
     all’occorrenza seguendo apposita procedura operativa. La procedura operativa in parola prevede che,
     preliminarmente a qualsiasi operazione di cesoiatura di rottami pesanti (come le rotaie) con pinza
     oleodinamica, l’area di “pinzatura” venga delimitata, almeno sui “fronti di propagazione aperti”, con
     barriere fonoisolanti mobili (dotate di appositi basamenti) appoggiate al pavimento, in modo da
     compartimentare acusticamente l’area di “pinzatura” stessa. Le barriere in parola, realizzate con pannelli
     sandwich fonoisolanti, hanno dimensioni di 4 m x H 3 m cadauna e sono strutturate in modo da poter essere
     agevolmente movimentate e posizionate, come richiesto, semplicemente con l’ausilio di un carrello elevatore.
     La “pinzatura” delle rotaie viene effettuata in corrispondenza dell’area identificata con la sigla “R7” nel lay-
     out argomento della Tav. 02, sul lato ovest dell’impianto; pertanto, per limitare la propagazione dei livelli di
     rumore verso l’aperta campagna, prima di iniziare qualsiasi operazione di “pinzatura”, vengono posizionate
     (attorno all’area di lavoro) n°3 barriere fonoisolanti come schematicamente rappresentato nella tavola di lay-
     out. Anche al fine di riscontrare quanto specificatamente richiesto nella comunicazione di “nulla osta” della
     Provincia di Vicenza Prot. 11246 del 26/02/19 (con riferimento alla linea di macinazione-selezione) e
     segnatamente per verificare l’effettivo impatto acustico dell’attività nel suo complesso, si è provveduto a
     misurazioni fonometriche al perimetro dell’area di impianto e in prossimità del recettore abitativo più
     esposto. Lo specifico documento di Verifica dell’Impatto Acustico esterno riporta che, in condizioni
     operative “a pieno carico” (comprendenti anche le operazioni di Incremento capacità massima giornaliera
     “pinzatura” delle rotaie), le emissioni acustiche dell’attività di Marostica Rottami risultano compatibili con i
     limiti assoluti e differenziali applicabili.
     Al fine di poter valutare compiutamente l'impatto acustico si richiede di approfondire gli aspetti di seguito
     elencati, nell’ambito della successiva fase di approvazione progetto, in particolare:
     - si prevede l'arrivo massimo di 50 autotreni al giorno con i rottami RFI ma non vengono forniti descrizione
     sulla modalità di scarico del materiale, durata delle operazioni e collocazione e non viene fornita inoltre una
     misura specifica relativa a detta operazione. Si ritiene che debba essere verificato e analizzato il livello di
     immissione specifica quanto meno al ricettore R1 di durata idonea a caratterizzare la sorgente e a
     inpiduare eventuali componenti impulsive, ponendo attenzione alla verifica del differenziale;
     - presentare una documentazione fotografica con la collocazione delle barriere mobili che dovranno sempre
     essere posizionate durante l'attività di utilizzo della pinza, formalizzando, eventualmente, una procedura
     operativa;
     - dettagliare l'impatto dovuto al transito e manovra mezzi all'interno della pertinenza, in quanto il transito di
     un numero rilevante di mezzi potrebbe avere effetti non trascurabili ai fini del rispetto dei limiti assoluti e
     differenziale;
     - fornire dettagli sulle modalità di applicazione dei persi metodi della UNI 10855, con riferimento
     particolare gli aspetti relativi al residuo a ricettore, dettagliandone le sorgenti, per comprendere se è da
     considerarsi indicativo o se contiene contributi di sorgenti di rumore stagionali;
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     - non viene verificata la presenza di ricettori non abitativi, quali uffici, in cui possono configurarsi situazioni
     di disturbo.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento, prescrivendo tuttavia alcuni approfondimenti per la fase di approvazione progetto.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     Non vi sono variazioni per la presente componente ambientale rispetto a quanto autorizzato e già oggetto
     delle precedenti procedure di VIA ed di verifica di assoggettabilità a VIA.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     La modifica richiesta, unicamente gestionale, non comporta alcuna persa percezione del paesaggio rispetto
     all’esistente e già oggetto delle precedenti procedure di VIA ed di verifica di assoggettabilità a VIA.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     Il flusso giornaliero massimo attuale di vettori in ingresso ed in uscita dall’impianto può essere determinato
     in base alla potenzialità massima giornaliera autorizzata, pari a 160 t/giorno, assumendo che:
     • i vettori viaggino con carichi variabili (in ragione delle perse densità dei materiali trasportati) da 10 t fino
     ad un massimo di 25 t e quindi con una media di 18 t/carico;
     • soltanto un paio di vettori al giorno possano essere utilizzati per effettuare operazioni di conferimento
     (rifiuti) e anche di allontanamento (M.P.S.) (vettori che entrano ed escono carichi).
     Con l’incremento richiesto si prevede una potenzialità massima giornaliera di 250 t/giorno, per cui (nelle
     stesse condizioni di cui sopra), in una giornata critica, risulterebbero necessari:
     • n° 14 vettori di conferimento rifiuti (ENTRANTI) in impianto, di cui n° 12 escono vuoti mentre 2 possono
     essere ancora utilizzati per l’allontanamento di M.P.S. / “non rifiuti”;
     • ulteriori n° 12 vettori impiegati per l’allontanamento di M.P.S. / “non rifiuti” che ritornano vuoti.
     In totale, limitatamente ai periodi di massimo conferimento, si avrebbe quindi un totale di 52
     passaggi/giorno, considerando però la medesima composizione tipologica dei rifiuti e delle M.P.S. / non
     rifiuti trasportati. In definitiva, all’incremento di potenzialità richiesto corrisponderebbe un aumento del
     flusso veicolare pesante “di punta” di una ventina di passaggi/giorno, più o meno uniformemente spalmato
     nell’arco dell’orario di apertura dell’impianto.
     In realtà, l’incremento di potenzialità viene richiesto per conferire, di necessità, un maggior quantitativo di
     rifiuti “pesanti” i cui carichi unitari sono molto maggiori di quelli di altri rifiuti e materiali (più leggeri)
     quali Alluminio e plastica; per questa ragione la stima del flusso veicolare nella nuova situazione (“di
     punta”) è sicuramente prudenziale, perché effettuata con carichi medi di trasporto inferiori a quelli
     concretamente realizzabili. Per i trasporti dei rifiuti “ferroviari” e, più in generale, di “ferro pesante”, infatti,
     i vettori di conferimento viaggiano sicuramente a pieno carico, fino anche a 30 t/carico (in Incremento
     capacità massima giornaliera base alla portata massima del mezzo di trasporto). In queste condizioni il
     numero di passaggi calcolato nella situazione di progetto è sicuramente molto sovrastimato e quindi
     prudenziale. In ogni caso non si prevede alcun potenziamento del parco vettori della ditta. Ribadendo che
     l’aumento di potenzialità massima richiesto è motivato dalla necessità di gestire agevolmente i momentanei
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     flussi dei rifiuti “pesanti”, relativamente ai quali la potenzialità dell’impianto tende a saturarsi rapidamente,
     poiché il limite autorizzato è tarato su base ponderale, e comunque in ragione dell’esiguo contributo
     aggiuntivo (un paio di passaggi/ ora) al traffico veicolare determinato dall’incremento richiesto, nella più
     cautelativa delle ipotesi risultante pari ad una ventina di passaggi/giorno, si ritiene che la rete viaria
     interessata non possa risentire significativamente degli effetti dell’incremento massimo (di punta)
     prospettato.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE/FLORA/ FAUNA
     Riprendendo le conclusioni dello Studio di Impatto Ambientale del 2013 e anche dello Studio Preliminare
     Ambientale del 2015, l’analisi del sistema ambientale complesso evidenzia che “in sito”:
     • non sono presenti biotipi pregiati o di particolare interesse naturalistico,
     • non sono presenti specie protette da leggi nazionali o regionali o da convenzioni internazionali,
     come del resto del tutto attendibile trattandosi di un’area connotata dalla consolidata presenza di
     insediamenti produttivi.
     In particolare, il progetto non prevede l’implementazione di nuovi macchinari e/o apparecchiature e
     nemmeno di operazioni che non siano già attualmente effettuate; l’aumento di capacità giornaliera richiesto
     non introduce quindi fattori additivi di interferenza su un’area già connotata dalla presenza dell’impianto e
     rientrante in un ambito produttivo consolidato; si può pertanto concludere che la modifica prospettata non
     comporterà alcun impatto sulle aggiuntivo componenti “vegetazione, flora e fauna”.

                             VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE PER LA TUTELA DEI SITI S.I.C./Z.P.S PER LA V.INC.A.
     Non si rilevano Siti di Importanza Comunitaria (SIC) o Zone a Protezione Speciale (Z.P.S.) entro un raggio di
     1 Km di distanza dal sito di Marostica Rottami ragion per cui, in considerazione della distanza e, soprattutto,
     della tipologia e della consistenza dell’impianto (immutate), si conferma l’esclusione Incremento capacità
     massima giornaliera impianto di recupero rifiuti di qualsiasi situazione di rischio riconducibile alla
     componente biotica presente nelle aree protette (ZPS/SIC) più prossime, come documentato nella
     attestazione di non necessità della V.Inc.A. argomento dell’Allegato 7.
     In particolare, il progetto non prevede l’implementazione di nuovi macchinari e/o apparecchiature e
     nemmeno di operazioni che non siano già attualmente effettuate; l’aumento di capacità giornaliera richiesto
     non introduce quindi fattori additivi di interferenza su un’area già connotata dalla presenza dell’impianto e
     rientrante in un ambito produttivo consolidato.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     Per quanto riguarda la “salute pubblica”, date le caratteristiche dei rifiuti accettabili (con particolare
     riferimento a quelli di “ferro pesante” in argomento), si esclude la presenza di agenti patogeni e di
     radiazioni (ionizzanti e non) e, in particolare, di materiali radioattivi; in ogni caso, la ditta si è dotata di un
     portale di misura rispondente alla norma vigente ed effettua la rilevazione radiometrica ad ogni
     conferimento.
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     La prevenzione degli incendi viene attuata con interventi di carattere generale ed interventi specifici sotto il
     controllo del competente Comando VV.FF. Di Vicenza. Le ridondanti misure di protezione adottate sono tali
     da prevenire, in caso di incendio, un interessamento delle aree limitrofe. Dato che tutti gli stoccaggi e tutte le
     operazioni sui rifiuti sono effettuati all’interno dell’involucro edilizio, valutata la natura dei rifiuti trattati, la
     tipologia di operazioni previste ed i presidi ambientali adottati e considerato che l’incremento di capacità
     massima giornaliera prospettato non ha alcuna incidenza sulle emissioni aeriformi (invariate) e sul clima
     acustico, si possono ragionevolmente escludere impatti aggiuntivi sulla componente “salute pubblica”.
     Non risultano segnalazioni da parte dell’Ulss competente per territorio.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.


                    VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO

                               CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto o in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani, progetti o
     interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
     tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
     finalità che il proponente intende conseguire.
     Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta, prescrivendo,
     tuttavia, l’acquisizione di specifici dati nella successiva fase di approvazione del progetto.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
     monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di rispetto dei limiti
     concernenti l’inquinamento acustico.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
     rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

           Alla luce di quanto analizzato si ritiene l’intervento compatibile pertanto, si esprime
                            PARERE FAVOREVOLE
               al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
     1) L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio dell’attività,
     in particolare per quanto riguarda la gestione/recupero dei rifiuti.
     2) Preliminarmente al rilascio del provvedimento autorizzativo dovranno essere presentati i seguenti approfondimenti
     in tema di impatto acustico:
     - si prevede l'arrivo massimo di 50 autotreni al giorno con i rottami RFI ma non vengono forniti descrizione sulla
     modalità di scarico del materiale, durata delle operazioni e collocazione e non viene fornita inoltre una misura specifica
     relativa a detta operazione. Si ritiene che debba essere verificato e analizzato il livello di immissione specifica quanto
     meno al ricettore R1 di durata idonea a caratterizzare la sorgente e a inpiduare eventuali componenti impulsive,
     ponendo attenzione alla verifica del differenziale;

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                   PROVINCIA DI VICENZA
                         AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                          SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
                              Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
                   Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




     - presentare una documentazione fotografica con la collocazione delle barriere mobili che dovranno sempre essere
     posizionate durante l'attività di utilizzo della pinza, formalizzando, eventualmente, una procedura operativa;
     - dettagliare l'impatto dovuto al transito e manovra mezzi all'interno della pertinenza, in quanto il transito di un
     numero rilevante di mezzi potrebbe avere effetti non trascurabili ai fini del rispetto dei limiti assoluti e differenziale;
     - fornire dettagli sulle modalità di applicazione dei persi metodi della UNI 10855, con riferimento particolare gli
     aspetti relativi al residuo a ricettore, dettagliandone le sorgenti, per comprendere se è da considerarsi indicativo o se
     contiene contributi di sorgenti di rumore stagionali;
     - non viene verificata la presenza di ricettori non abitativi, quali uffici, in cui possono configurarsi situazioni di
     disturbo.

     Vicenza, 16 luglio 2020

        F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente
     Dott.ssa Silvia Chierchia                                    Andrea Baldisseri




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