parere

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   VERBALE DELLA COMITATO TECNICO PROVINCIALE VIA
           DEL 14/03/2024
L'anno 2024, il giorno 14 del mese di marzo alle ore 17:00 il Comitato Tecnico Provinciale di V.I.A si è riunito
nella sede provinciale, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente argomento:
Insieme Società Cooperativa Sociale a r.l. Procedura di verifica assoggettabiltà a procedura di Valutazione di Impatto
Ambientale per Ampliamento impianto di recupero di rifiuti tessili. Localizzazione – comune di Vicenza.
All'appello risultano:
SQUARCINA FILIPPO              Presidente               Assente


BALDISSERI ANDREA          Responsabile del Servizio            Presente

BRADASCHIA MAURIZIO            Commissario                Assente

BUSATO FILIPPO               Commissario                Presente

CAMPAGNOLO MIRKO              Commissario                Presente

MENEGHINI ROBERTA             Commissario                Presente

MURARO TERESA               Commissario                Presente

PIVA MARCO                 Commissario                Presente

SVEGLIADO GIULIA              Commissario                Presente

VALVASSORI RIMSKY             Commissario                Presente

VICENTIN ALBERTO              Commissario                Presente

SERRAIOTTO MARIO              Commissario             In collegamento

FERRARI CARLO               Commissario                Presente


La Commissione viene presieduta da Andrea Baldisseri, giusta delega del Presidente prot. 12488 del
14/03/2024, che riconosciuta legale l’adunanza in conformità dell’art. 7 del Regolamento per il funziona -
mento del Comitato Tecnico Provincia VIA, udita la relazione istruttoria, accertata la completezza delle in-
formazioni e preso atto della proposta progettuale contenuta nella documentazione tecnica presentata,
esprime congiuntamente al CTP VIA parere unanime, per la pratica in oggetto, nel parere sotto riportato


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         Insieme Società Cooperativa Sociale a r.l.
                         PARERE N. 02/2024

Oggetto: Ampliamento impianto di recupero di rifiuti tessili.
PROPONENTE:             Insieme Società Cooperativa Sociale a r.l.
SEDE LEGALE:             Via B. Dalla Scola n. 255 – Vicenza
SEDE INTERVENTO:           Via B. Dalla Scola n. 255 – Vicenza
TIPOLOGIA ATTIVITÀ:         Impianto di recupero di rifiuti non pericolosi..
PROCEDIMENTO:            Verifica di assoggettabilità a VIA ai sensi dell'art. 19 del D.Lgs 152/06
MOTIVAZIONE V.I.A:          ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                   infrastrutture - z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
                   pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
                   operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
                   decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, ad esclusione degli impianti mobili
                   volti al recupero di rifiuti non pericolosi.
COMUNE INTERESSATO:         \\\
DATA DOMANDA:            05, 15 e 16 febbraio 2024
DATA PUBBLICAZIONE:         19 febbraio 2024
DATA INTEGRAZIONI:          \\\

DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
 N.                  Titolo                              Nome file
                               PROGETTO
 1  Computo metrico preventivo opere edili                  2303 PFTE R0_computo metrico preventivo rev. 2 - STP

 2  Documentazione fotografica dello stato di fatto             2303 PFTE R0_doc foto

 3  Strumenti urbanistici estratti catastali                 2303 PFTE R0_estratti

    Prime indicazioni e disposizioni di stesura del piano di         2303 PFTE R0_prime indicazioni e disposizioni per il PSC
 4
    sicurezza

 5  Quadro economico generale                        2303 PFTE R0_quadro economico generale

 6  Relazione illustrativa generale                     230918 2303 PFTE R0_relazione illustrativa

 7  Tavole progettuali                            290830 2303 PFTE R0_TAVOLE

                           ACQUE METEORICHE
    Valutazione di compatibilità idraulica                  CoopInsieme VCI Agosto 2023
 8  (VCI) mitigazione e smaltimento controllato delle acque
    meteoriche

                             ANTINCENDIO
    Relazione propedeutica alla richiesta di valutazione del progetto 0 - CoopInsieme_Ampliam_vDallaScola_Sintesi Strategie
 9
    di prevenzione incendi. Requisiti di sicurezza antincendio    antincendiorev07
                                        1 - CoopInsiem_Ampliam - Capitolato speciale appalto
 10  Capitolato speciale d’appalto
                                        antincendio_rev04


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                                         2 – CoopInsieme
 11  Preventivo sommario di spesa                       _Ampliam_vDallaScola_PreventivoSommarioSp esa
                                         antincendio_rev04

                          GEOLOGIA E GEOTECNICA
 12  Relazione di compatibilità geologica, geomorfologica e          Rel-Comp-Geol-Idrogeol-Geomorf Agosto 2023
    idrogeologica, con classificazione del sottosuolo

                            IMPIANTI ELETTRICI
 13  Impianti elettrici - calcolo sommario della spesa             IE - Calcolo sommario della spesa_Rev 00 11.09.23
 14  Impianti elettrici - capitolato speciale d’appalto norme tecniche     IE - CSA norme tecniche_Rev 00 11.09.23
 15  Impianti elettrici - relazione tecnica                  IE - Relazione_Rev 00 11.09.23
 16  Impianti elettrici – planimetria generale e impianto fotovoltaico     IE01 - PLANIMETRIA E IMP. FV_Rev 00 11.09.23
                                         IE02 - IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI P.
 17  Impianti elettrici e speciali piano terra
                                         TERRA_Rev 00 11.09.23
    Impianti elettrici e speciali piano primo e secondo            IE03 - IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI P. 1 E
 18
                                         2_Rev 00 11.09.23

                      STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
 19  Studio preliminare ambientale                       01_Studio preliminare ambientale
 20  Dichiarazione di non necessità V.INC.A                  02_ Dichiarazione di non necessità V.INC.A
 21  Studio del traffico                            03_Studio del traffico
 22  Studio del traffico - Allegato                      04_Studio del traffico_allegato


                        PREMESSE ED UBICAZIONE
Cooperativa Insieme si occupa in modo continuativo dello studio, della gestione e del monitoraggio delle at-
tività legate al recupero e al riuso dei rifiuti, garantendo il massimo rispetto degli standard di sicurezza e am-
bientali, e si occupa di Ricerca e Sviluppo Sostenibile per l’innovazione ambientale e il “recupero estremo” di
rifiuti finalizzati alla massima riduzione dello scarto. Insieme è impegnata sia nel miglioramento dei processi
interni che a favore di altre aziende e cooperative.
La società presenta il progetto in esame, in co-progettazione con il Comune di Vicenza, per la realizzazione e
gestione di un ampliamento dell’impianto di recupero di rifiuti tessili sito in Vicenza via B. Dalla Scola 255,
già oggetto autorizzato dalla Provincvia di Vicenza, ai sensi dell’art. 208 D.Lgs. 152/06, con provvedimento n.
66 del 17/01/2020.
Gli obiettivi generali del progetto possono trovare sintesi come di seguito:
- massimo riuso/riciclo: in termini di quantità fino a 5.000 t/anno;
- massimo riuso/riciclo: in termini termini percentuali sull’output (77% di riuso + riciclo, di cui 41% riuso e
36% riciclo);
- riduzione smaltimento/incenerimento con obiettivo del 23% dell’output.
Si intendono raggiungere tali obiettivi attraverso le seguenti strategie operative:
- sviluppo quantitativo e qualitativo della raccolta;
- avvio del 100% della raccolta al processo di selezione locale:
- azzeramento del “rifiuto originale” e della quota di quei rifiuti destinati, oggi, al recupero fuori regione.
Il piano complessivo di sviluppo del progetto “Tessuto Sociale” si sviluppa nelle seguenti due fasi:


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- FASE 1: 2023-2024 PNRR 1.2 Sviluppo del progetto Tessuto Sociale tramite riorganizzazione interna
dell’impianto;
- FASE 2: 2024-2026 PNRR 1.1 Sviluppo del progetto Tessuto Sociale tramite ampliamento con costruzione
fabbricato dell’impianto (oggetto della presente valutazione).
Il nuovo fabbricato, in ampliamento all’attuale impianto, sorgerà su un terreno attualmente di proprietà pri-
vata adiacente all’attuale impianto in via Dalla Scola, per una superfice totale di 10.000 mq. Il terreno sarà ac -
quisito dal Comune di Vicenza..




                          Ortofoto del sito




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             QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Vicenza;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Vicenza;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera;
• Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
• Piano di Gestione dei Rischi Alluvionali;
• Rete Natura 2000.
Il Quadro Programmatico presenta un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
territoriale che interessano l’area, ma nella successiva fase di approvazione ex art.208 del D.Lgs n.152/2006
dovranno essere affrontati specifici approfondimenti, anche da parte del Comune, in relazione ai contenuti
per i quali potrà risultare necessario operare attraverso una variante urbanistica.
PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (P.A.T.) DI VICENZA
Tav. 4b del P.A.T. - Carta delle Trafsormabilità
Aree idonee per il miglioramento della qualità urbana (art.26).
Tavola Ambiti di urbanizzazione consolidata
La tematica in questione riguarda, in particolare, il consumo del suolo.
Fascia di rispetto – Zona Militare
Ai sensi dell’art.8 delle N.T. dovrà essere affrontato il tema dal punto di vista della possibilità di intervento,
considerato che “Le zone militari esistenti esterne al centro storico sono inpiduate nell’Elaborato 1 con finalità di
tutela della sicurezza degli insediamenti militari e degli istituti di pena. … Nelle aree di rispetto dagli istituti di pena
non è ammessa alcuna edificazione, salvo quelle inerenti l'edilizia carceraria e cimiteriale. “
PIANO DEGLI INTERVENTI (P.I.) DI VICENZA
Tav. 2 - Carta dei vincoli e della pianificazione terriotoriale
Vincolo sismico – classe 2 (art.13).
Tav. 3 - Zonizzazione
ZTO E – Rurale – Rurale Periurbano intercluso (art.40).
Ambiti di Intervento- LPS non attuabile (art.56).

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


              QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
Stato di fatto
L’attività esistente della Cooperativa Insieme risulta autorizzata con provvedimento della Provincia di
Vicenza n.1919 del 28/12/2023 in cui sono previste operazioni di recupero di materia e di produzione di End
of Waste derivanti dalla preparazione al riutilizzo.
I quantitativi di rifiuti autorizzati sono i seguenti:

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DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
Stato di progetto
In riferimento all’ampliamento dell’impianto, l’obiettivo che ci si pone e di poter lavorare fino a circa 5000
ton/anno. Si intende quindi colmare il vuoto impiantistico presente nel territorio vicentino grazie
all’ampliamento dell’impianto attualmente gestito, al fine di soddisfare l’intero fabbisogno del bacino per i
seguenti rifiuti:
    EER 200110 Abbigliamento;
    EER 200111 Prodotti tessili;
    EER 150109 Imballaggi tessili;
    EER 150203 caratterizzato da indumenti protettivi (DPI) nuovi e usati
L’obiettivo dell’ampliamento dell’attuale impianto sarà quello di massimizzare il recupero di materia dei
rifiuti tessili, prioritariamente tramite la preparazione per il riutilizzo.
Si valuterà anche l’inserimento di altri codici EER tessili che possono derivare da scarti aziendali
preconsumo (EER 040221 e 040222) o da altri impianti tessili (EER 191208).
Al fine di poter lavorare i quantitativi posti come obiettivo, si prevede:
     un’area coperta da destinare ai magazzini di input e output di circa 3000 mq e ad una zona
     produttiva parzialmente soppalcata di circa 2400 mq;
    un'area scoperta di circa 2000 mq per la movimentazione delle merci in entrata e in uscita;
    una zona esterna non produttiva di circa 3000 mq che verrà adibita, rispettando i canoni estetici ed
     architettonici della zona urbanistica in cui verrà inserito, a parco eco-civico aperto ai cittadini
     nell’ottica di un coinvolgimento sempre più attivo della cittadinanza sui temi del riuso, preparazione
     per il riutilizzo, riciclo e inclusione sociale. Importante anche sarà l’investimento per rendere
     l’edificio a basso impatto sia da un punto di vista energetico che idrico.
Il nuovo fabbricato, in ampliamento all’attuale impianto, sorgerà su un terreno attualmente di proprietà
privata adiacente all’attuale impianto in via Dalla Scola, per una superfice totale di 10.000 mq. Il terreno sarà
acquisito dal Comune di Vicenza.
Per poter lavorare le quasi 5000 ton/anno ad impianto a regime, rispettando la gerarchia europea dei rifiuti,
si effettueranno lavorazioni spinte dello scarto e operazioni che permetteranno di diminuire l’effettivo rifiuto
totale in uscita dall’impianto alleggerendo i costi di smaltimento. Per migliorare i risultati si prevede inoltre
l’acquisto di macchinari/attrezzature innovative che non escluderanno la lavorazione manuale in quanto
resterà la parte fondamentale del processo produttivo:
   1. Impianto di sanificazione;
   2. Sfilacciatrice con mescolatore;
   3. Fiber sort.
Il volume di progetto si articolerà in due principali aree funzionali:
    un corpo magazzini a Ovest;
    un corpo laboratori a Est, fronte via B. Dalla Scola.

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L’edificio oggetto di ampliamento si presenta incontinuità, sia costruttiva che produttiva e identitaria, con
l’attuale sede dell’attività di Cooperativa Insieme, con la quale sarà fisicamente collegata da una piastra
pedonale soprelevata, e a partire dalla quale il nuovo edificio si svilupperà allargandosi progressivamente
verso Nord.




Al piano terra il corpo magazzini, a Ovest, accoglie le aree di stoccaggio del tessile in ingresso e uscita:
    magazzino “input” in cui si trova il tessile in conferimento;
    magazzino “output” in cui si trova il tessile risultante dal processo di lavorazione dell’impianto e
     destinato alla redistribuzione, in funzione della specifica tipologia: prima scelta, seconda scelta,
     riciclo e scarto.
Nel corpo laboratori, a Est, trovano posto gli spazi più strettamente operativi, riservati alla selezione e
lavorazione del tessile recepito, oltre che locali accessori quali servizi igienici, spogliatoi, ripostigli e locali
tecnici. Una prima selezione grossolana consente l’eliminazione di articoli contaminati, imballaggi e altri
corpi estranei al ciclo di lavorazione; attraverso un nastro trasportatore i capi vengono accuratamente
igienizzati e portati su un’area soppalcata dove sono sudpisi in prima scelta, seconda scelta e scarto.
Con ulteriore fase di selezione “spinta” vengono inoltre inpiduati e selezionati capi di qualità superiore o
“crema”; per gravità il materiale viene trasferito al livello inferiore del soppalco, per la piegatura e
l’etichettatura dei capi, pronti per lo stoccaggio nei rispettivi magazzini, la ridistribuzione e vendita; lo
scarto è invece sottoposto a ulteriori lavorazioni a mezzo specifici macchinari che consentono, in particolare,
la differenziazione per materiale, la sfilacciatura e il rimescolamento delle fibre tessili, per l’ottenimento di
pezzame e sfilacciato tessile da rivendere e reintrodurre nel mercato per nuovi utilizzi.
I materiali in ingresso verranno selezionati e lavorati in fasi successive, al fine di ottenere:
 indumenti accessori di abbigliamento ed altri manufatti tessili (compresi indumenti protettivi) da destinare
alla loro funzione originaria, con la produzione di indumenti protettivi nelle forme usualmente
commercializzate;
 materie prime seconde quali tessuti ed accessori da destinare alla produzione di abbigliamento, accessori
di abbigliamento o altri prodotti.
Si prevede uno scarico di materiale in ingresso di circa 20 t/g, con picchi massimi di 30 t/g, da stoccare poi nel
magazzino input (capacità pari a 300 tonnellate). In previsione di un fermo totale dell’impianto di 5 giorni
consecutivi, la capacità del magazzino verrà aumentata di 100 tonnellate, arrivando così a 400 tonnellate, che
corrispondono a 400 GM1 complessive, disposte su 3 livelli.
Di seguito si riporta uno schema a blocchi di tutte le attività previste nel nuovo impianto.




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Fasi di lavorazione
     Selezione grossolana – S1
Dal magazzino di input vengono prelevate le Unità di Carico, una alla volta, per essere trasferite nel
reparto di selezione grossolana (S1). In questo reparto c'è un tavolo dove vengono aperti i sacchetti (carta o
nylon) e viene eliminato lo scarto che può essere:
    Rifiuto non tessile (avviato alla PPR nell’impianto esistente);
    Tessile contaminato/bagnato.
Si prevede una capacità di trattamento di 20 t/g, che corrispondono a 20 GM1/gg, con uno scarto di circa 4,6
t/g (23%). Il materiale rimanente (circa 15,4 t/g), mediante un nastro trasportatore, verrà convogliato nel
tunnel igienizzante ad ozono, di cui si riporta uno schema esemplificativo.




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Selezione S2
I capi in uscita dalla selezione grossolana (S1) potenzialmente riutilizzabili vengono caricati a mano, uno ad
uno, sul nastro trasportatore che si collega al tunnel igienizzante (15,4 t/g).
I capi igienizzati in uscita dal tunnel arrivano sul soppalco e cadono per gravità dentro un roll con ruote.
Di seguito si riporta una sezione tipologica del laboratorio di selezione S2.




Lo Scarto FS prodotto dalla selezione S2 è lo scarto tessile che non può essere riutilizzato e verrà quindi
inviato al Fibersort che identifica la tipologia di fibra.
Il materiale riutilizzabile di 1a e 2a scelta viene poi etichettato dagli altri 2 operatori che poi inseriscono il
capo all'interno dei fori 1a e 2a scelta.
Si ha inoltre una possibile presenza di altre due categorie (crema e vintage) più preziose che vengono
posizionate dopo l'etichettatura in apposite ceste e poi inviate nel reparto di selezione spinta.
Il roll viene riempito dal materiale FS e trasferito nel reparto del Fibersort.
La 1a e 2a scelta vengono convogliate nel tavolo di piegatura separatamente tra di loro.
Il reparto di selezione spinta serve per effettuare una differenziazione più spinta delle due categorie crema e
vintage, che sono le categorie più preziose. Questo materiale verrà venduto online oppure inviato a punti
vendita al dettaglio (boutique vintage); sarà anche una vetrina per particolari clienti b2b.
Piegatura S3
Come detto in precedenza, i tavoli di selezione S2 ricevono materiale tessile e lo selezionano in 1a scelta, 2a
scelta e scarto FS per Fibersort. Il roll viene riempito dal materiale FS e trasferito nel reparto del Fibersort.
La 1a e 2a scelta vengono convogliate nel tavolo di piegatura separatamente tra di loro.
I tavoli di selezione S3 si trovano al piano terra esattamente sotto i tavoli di S2 ed effettuano la piegatura dei
capi di 1a e 2a scelta e la selezione degli stessi in sottocategorie (si prevedono 12 categorie per la 1a scelta e 8
categorie per la 2a). Il materiale viene posizionato nei rispettivi carrelli porta sacco per la 1a scelta e nei big
bags per la 2a scelta.
Una volta pieni i sacchetti di 1a scelta vengono inseriti nella Unità Di Carico GM1 e inviati nel magazzino di
1a scelta (magazzino output 1).
Il big bag pieno di 2a scelta viene inviato nel magazzino di 2a scelta (magazzino output 2).
Il magazzino output 1 avrà una capacità di stoccaggio complessiva di 340 GM1 (340 tonnellate), disposte su 3
livelli.
Il magazzino output 2, invece, avrà una capacità di stoccaggio complessiva di 1535 big bags (340 tonnellate),
disposte su 8 livelli




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Selezione per upcycling sartoriale
Sarà inoltre presente una zona sartoria, posta al secondo piano, che ospiterà postazioni da cucito, tavoli da
taglio, scaffalature per materiale, ecc.. La sartoria lavora materia prima che è già bene (e non rifiuto). Infatti
l’autorizzazione attuale già permette di creare MPS secondo il DM 5 febbraio 1998 alle quali saranno aggiunti
gli EoW relativi al EER 150203 degli indumenti protettivi, uno dei quali è proprio l’EoW che permette di
alimentare la sartorial con prodotti tessili derivanti dagli scarti della preparazne per il riutilizzo con la
“produzione di materie prime seconde quali tessuti ed accessori da destinare alla produzione di
abbigliamento, accessori di abbigliamento o altri prodotti per mezzo di attività di upcycling sartoriale.
Selezione S4
Come detto in precedenza, il tavolo di selezione S2 riceve materiale tessile e lo seleziona in 1a scelta, 2a
scelta e scarto FS per Fibersort. La 1a e 2a scelta vengono convogliate nel tavolo di piegatura S3
separatamente tra di loro, mentre il roll viene riempito dal materiale FS e trasferito nel reparto del Fibersort
(9,4 t/g); tale macchinario permette di identificare e separare capi tessili in base alla composizione delle fibre
e dei colori. Attualmente è possibile sudpidere fino a 6 tipi di fibre (lana, cotone, poliestere, viscosa, acrilico
e nylon), ma tramite implementazioni può essere esteso ad altre fibre o combinazioni di esse.
I dati vengono processati nell'unità di elaborazione e il software in dotazione fornisce il risultato sulla
composizione delle fibre e sul colore. Con queste informazioni, l'articolo viene poi automaticamente smistato
nei contenitori corrispondenti. Il fiber sort sarà l’investimento più importante di tutto l’impianto, ma il suo
inserimento nel processo produttivo permetterà sia di aumentare i ricavi del canale del riciclo che diminuire i
costi di smaltimento, permettendo di aumentare le tonnellate recuperate.
Dal Fibersort escono perse categorie (fino a 10 categorie) di tessuto composto da perse percentuali di
fibra; alcune categorie, dopo essere pressate, vengono avviate ad impianti di riciclo (sfilacciatura esterna).
Altre vengono selezionate nel tavolo di selezione S4 "pezzame", lavorate con le taglierine che producono:
- pezzame idoneo per la vendita a industrie metalmeccaniche per la pulizia dei macchinari;
- materiale tessile per la sfilacciatura interna (vedasi End of Waste tramite riciclo di indumenti protettivi
richiesto da Insieme nell’impianto attuale) per mezzo della sfilacciatrice presente nel vano macchine..




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Linea di sfilacciatura
La sfilacciatrice è un macchinario finalizzato al recupero degli sfridi tessili, adatta al riciclo degli scarti di
tutte le lavorazioni, sia di fibra naturale che artificiale. Il materiale sfilacciato viene raccolto automaticamente
in un sacco agganciato al tubo di output o direttamente caricato nel mescolatore.
Il mescolatore, invece, permette la preparazione di miscele di persi tipi di materiale per il riempimento
degli imbottiti, funzionale alla lavorazione dell’output della sfilacciatrice. L’utilizzo del mescolatore permette
di ottenere un prodotto sfilacciato omogeneo. La linea di sfilacciatura segue questi passaggi:
    selezione del materiale da sfilacciare nell’area di selezione del laboratorio;
    rimozione delle componenti non tessili che non possono essere sfilacciate (es. qualsiasi parte in
     metallo o plastica dura tipo zip, bottoni o altri sistemi di chiusura);
    sfilacciatura;
    omogenizzazione dello sfilacciato con macchina mescolatrice;
    riempimento sacchi, in cui il flusso del materiale sfilacciato viene convogliato tramite un aspiratore
     in due sacchi sorretti da due reggisacco;
    eventuale pressatura. Di seguito si riporta uno schema a blocchi dell’attività di selezione “pezzame”
     S4.
Il pezzame idoneo per la vendita a industrie metalmeccaniche per la pulizia dei macchinari (MPS), così come
il materiale in uscita dal fiber sort (MPS e/o rifiuti), verrà stoccato nel magazzino output 3.
Il magazzino output 3 avrà una capacità di stoccaggio complessiva di 60 ton di materiale tessile:
 per il pezzame (MPS): 42 GM1 (40 tonnellate), disposte su 3 livelli;
 per il materiale in uscita dal fiber sort (MPS e/o rifiuti):
o 90 balle (40 tonnellate), disposte su 3 livelli;
o 32 balle disposte su 2 cassoni e materiale sfuso in 1 press-container (tot. 20 tonnellate)




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                          VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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              QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
I contributi in atmosfera, nella fase di cantiere per la realizzazione delle opere in progetto, sono quelli
derivanti dalla risospensione del particolato proveniente dalle attività proprie di gestione del cantiere e dei
movimenti terra ad esso collegato; per la fase di messa a regime delle opere in progetto, invece, gli impatti
sono dovuti alle emissioni prodotte dai motori delle automobili attratte/generate dalla presenza
dell’impianto; tale sorgente, per le caratteristiche che le sono proprie, è di tipo diffuso, areale e "passivo"; sia
per quanto riguarda la quantificazione dello stato attuale, sia per lo scenario post operam.
Per quanto riguarda le emissioni diffuse durante la fase di cantiere esistono una molteplicità di attività
cantieristiche potenzialmente sorgenti significative di polveri: la movimentazione dei materiali, le
demolizioni, gli scavi, le attività di carico/scarico dei materiali edili, ecc..
Sebbene non sia possibile effettuare una stima accurata del rateo di deposizione in funzione della distanza
dal cantiere, possono comunque essere svolti dei calcoli delle emissioni all’interno di tale lunghezza.
Si ipotizza che le emissioni avvengano ad un’altezza variabile tra 0 e 5 m da terra. I livelli di deposizione
delle polveri al suolo sono stimate a partire dalla loro velocità di sedimentazione gravimetrica.
Per le emissioni diffuse da combustione dei motori degli autoveicoli è stato utilizzato l’approccio Tier3,
mentre per la tipologia di mezzi si sono utilizzati i dati del parco veicolare nella Provincia di Vicenza fornito
dall’ACI, aggiornato al 2021.
In accordo con la letteratura presente sull’argomento, si è considerata la rete stradale come una sorgente
emissiva areale/volumetrica, in cui l’emissione totale è pari al fattore emissivo per il numero di veicoli
circolanti e per la lunghezza del tratto stradale considerato.
Complessivamente il contributo del progetto risulta non significativo e tutti i valori registrati presso i
recettori considerati sono inferiori ai valori limite previsti da normativa.


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                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
L’area oggetto di studio si trova nella parte orientale del Comune di Vicenza, nella parte settentrionale della
Pianura Padano-Veneta, a valle della fascia delle risorgive.
Nelle immediate vicinanze dell’area di progetto non risultano essere presenti corpi idrici naturali principali o
secondari e, pertanto, non si ritiene verificabile alcuna interazione diretta con le opere di progetto in esame.
Come inpiduato durante l’analisi programmatica sullo strumento di pianificazione settoriale assoggettante
l’area di intervento, quale il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni dell’Autorità di Bacino Distrettuale delle
Alpi Orientali, l’area in esame si inserisce in un territorio che presenta alcune criticità idrauliche, t uttavia
nello specifico del lotto di interesse, con riferimento allo strumento di cui sopra, l’intera superficie non risulta
assoggettata ad alcun tematismo inerente la pericolosità o il rischio idraulico.
Localmente il sito in esame è servito da scoli di bonifica privati (non demaniali e non consorziali): lungo
ciglio strada esiste uno scolo di guardia di modesta sezione idraulica (tombinatura cls 40 cm davanti l’attuale
sede della cooperativa), mentre, nel margine sud-ovest oltre il campo di calcio, c’è un fossato caratterizzato
da notevole sezione idraulica, afferente, dopo circa 1.0 km, alla Roggia Riello. Il drenaggio e lo scolo dell’area
avviene per gravità, attraverso le baulature agricole, lo scolo intubato sottostante il campetto da calcio, il
grande fossato a sud-ovest e, solo parzialmente, attraverso lo scolo di guardia stradale.
Per quanto riguarda le acque sotterranee, in base alle fonti bibliografiche nonché rilievi su campo, il livello di
falda si attesta ad una profondità media di 2,50 m da p.c. in fase fase di magra e ad una profondità media di
1,50 m da p.c. (in fase di morbida.
L’area oggetto di studio risulta esterna alle fasce di tutela assoluta (200 m) attorno alle opere di presa a scopo
idropotabile. Il pozzo idropotabile più prossimo risulta collogato a 700m dall’area sedime di progetto.
L’area oggetto di studio, a fronte dell’inpiduazione su cartografia di cui al Piano di Tutela delle Acque,
risulta essere classificata come a vulnerabilità intrinseca dell’acquifero elevata.
In fase di cantiere si avrà l’alterazione del regime idraulico delle acque superficiali legato principalmente alla
movimentazione di suolo che metterà a giorno terreni a maggiore permeabilità, tuttavia l’impatto sarà a
breve termine, in quanto legato alla fase di cantiere, e considerabile di bassa entità alla luce del fatto che la
permeabilità dei depositi alluvionali presenti al di sotto del primo strato di terreno vegetale permetteranno
l’infiltrazione delle acque meteoriche nel sottosuolo anche in assenza delle opere di mitigazione per la
sicurezza idraulica di cui il progetto prevede la realizzazione.
Successivamente l’area interessata dalla trasformazione sarà di circa 1,21 ha che allo stato attuale risultano
principalmente ad uso agricolo e quindi permeabili, si prospetta quindi una diminuzione delle aree
permeabili con conseguente aumento del coefficiente di deflusso. L’incremento di superficie coperta e/o
impermeabile, calcolato con i coefficienti di deflusso pesati alle perse tipologie di superficie, come da
Indicazioni di DgrV 2948/2009, ammonta a 7.680 mq.
La progettazione di un sistema di collettamento delle acque meteoriche e delle opere di mitigazione atte a
garantire il principio dell’invarianza idraulica per l’intero ambito di intervento ha portato a determinare un
volume di compensazione, inpiduato dalla Relazione di Compatibilità Idraulica, pari a 787 m3.
L’intero sistema di captazione, gestione e smaltimento delle acque, genera una portata meteorica derivante
dalle coperture e dalle aree esterne, sarà collettata a gravità da una rete principale con andamento
perimetrale ai corpi di fabbrica. Per quanto riguarda le acque meteoriche dei piazzali/viabilità l’area in
esame è stata sudpisa in due comparti:

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- porzione sud-ovest, con convogliamento delle acque meteoriche direttamente nel bacino di laminazione
inpiduato nel margine sud-ovest dell’area, con trattamento delle acque di prima pioggia;
- porzione nord-est, con convogliamento delle acque meteoriche in un bacino di laminazione posto lungo il
lato est, al di sotto della superficie destinata al parcheggio dei visitatori, con trattamento delle acque di prima
pioggia, e rilancio in pressione (portata 5 l/s e prevalenza 2,6) delle acque stoccate nel bacino verso il
collettore dei pluviali lungo il lato est dell’edificio per poi confluire nel bacino di laminazione inpiduato nel
margine sud-ovest dell’area.
Tenendo conto delle superfici afferenti a ciascun impianto di trattamento di prima pioggia e assumendo di
raccogliere i primi 5 mm di pioggia, le vasche di prima pioggia dovranno essere in grado di stoccare i
seguenti quantitativi:
- per il comparto sud-ovest, volume minimo pari a 12,5 m3 (superficie di circa 2.500 m2);
- per il comparto nord-est, volume minimo pari a 22,5 m3 (superficie di circa 4.500 m2).
Il volume di invaso di progetto sarà invece composto dai seguenti elementi:
   -  Bacino di laminazione a cielo aperto di superficie pari a 215 m 2 il quale permette di disporre di un
     volume di invaso di circa 148,5 m3 ;
   -  Bacino di accumulo ed infiltrazione a vespaio interrato, strutturato in plastica riciclata portante,
     localizzato sotto il piazzale lato Est (parcheggi auto e accessi), per una superficie di 770 m 2 e
     comportante un volume di invaso disponibile pari a 500,5 m3;
   -  Volume di invaso offerto dalla quota parte riempibile dei pozzetti e tubazioni principali previsti da
     progetto, per un totale di 138 m3.
Il recapito delle acque meteoriche prevede uno scarico tarato entro lo scolo privato “Fossato” ubicato sul
margine sud-ovest dell’attuale campetto da calcio; detto scolo presenta ampia sezione idraulica e profondità
e sarà interessato da una portata di scarico stimata in 6,05 l/s; il fossato continua per circa 1 km all’interno
della zona agricola fino a congiungersi con la roggia Riello ed è già ora il recapito delle acque meteoriche
provenienti dall’insediamento attuale della cooperativa. Le acque reflue verranno indirizzate alla fognatura
nera pubblica.
La contaminazione delle acque meteoriche può essere dovuta alla presenza di sabbia, terriccio ed oli minerali
leggeri. Le acque di prima pioggia iniziano quindi il trattamento in una vasca di accumulo che funge da
sezione di dissabbiatura o di separazione fanghi, per poi essere successivamente avviate alla sezione di
separazione oli, dove subiscono una flottazione delle sostanze leggere.
Nello specifico, sulla base di quanto appena esposto, considerata l’ampiezza complessiva dei piazzali e della
viabilità previsti nell’area di intervento (superficie complessiva di circa 7000 m 2) in attuazione di quanto
previsto dall’articolo 39 del PTA si prevede il trattamento delle acque provenienti dalle aree a parcheggio al
fine di ridurre il carico inquinante sulla rete esterna, mediante installazione di impianto per la gestione dei
volumi di prima pioggia composto:
- vasca di prima pioggia per il comparto sud-ovest, volume minimo pari a 12,5 m 3 (superficie di circa 2.500
m2);
- vasca di prima pioggia per il comparto nord-est, volume minimo pari a 22,5 m 3 (superficie di circa 4.500
m2).
                           Valutazione
In considerazione del fatto che il progetto non prevede il recupero delle acque meteoriche per l’irrigazione
delle superfici verdi, inpiduando le acque potabili di acquedotto come fonte di attingimento, mentre
l’utilizzo dell’acqua piovana per scopi non potabili riduce la necessità di estrarre acqua dalle falde acquifere,
si prescrive che nell’ambito della presentazione della successiva istanza ai sensi dell’art.208 del D.Lgs
n.152/2006, venga previsto un sistema di stoccaggio delle acque pluviali compatibile con le idroesigenze del
totale delle superfici a verde (tetto a verde, giardino pensile, ecc).

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                           VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento; si ritiene, tuttavia di prescrivere un approfondimento per la successiva fase di autorizzazione ai sensi
dell’art.208 del D.Lgs n.152/2006.

CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Il territorio presenta a sud una zona di rilievi collinari appartenenti alle propaggini più settentrionali dei
Monti Berici e una zona di pianura che appartiene al dominio delle alluvioni recenti e antiche del sistema
Bacchiglione-Tesina-Astichello, depositate dai fiumi a seguito del trasporto dei sedimenti lungo la piana
corrispondente alla media Pianura Veneta.
Dal punto di vista geologico, infatti, l’area è caratterizzata dalla presenza dei sedimenti di origine fluviale e
fluvioglaciale (di età quaternaria, olocenica e pleistocenica) tipici della media Pianura Veneta.
Il sottosuolo nel territorio comunale è quindi caratterizzato da una serie sedimentaria alluvionale, costituita
da una potente successione di limi ed argille prevalenti, all’interno della quale si intercalano in profondità
orizzonti e lenti più grossolane sabbioso-ghiaiose. La serie è riferibile ad ambienti di sedimentazione fluviali
di bassa energia, con frequenti condizioni palustri o marine, e con temporanei e localizzati episodi fluviali o
torrentizi d’energia maggiore. Il margine sud l’area è interessata da formazioni rocciose del substrato
roccioso prequaternario; infatti affiorano le propaggini dei Monti Berici, costituite da calcari, calcareniti,
arenarie e marne oligoceniche eoceniche, con inclusioni vulcanitiche basaltiche appartenenti al sistema
eruttivo oligocenico –paleocenico degli Euganei – Berici – Lessini.
Il sito di interesse risulta essere posizionato nell’area di pianura alluvionale compresa tra l’alveo del Fiume
Bacchiglione e del Fiume Tesina.
Dall’osservazione della Carta Geomorfologica di cui al PAT di Vicenza, il lotto oggetto di studio risulta
essere posizionato su di un dosso fluviale.
Sull’area sono assenti problematiche di scolo/drenaggio delle acque meteoriche e fenomeni di allagamento
derivanti da alluvioni e/o tracimazioni da parte dei fiumi maggiori e/o dalla rete di scolo e di bonifica.
L’area di studio non ha subito allagamenti neppure durante le alluvioni di novembre 1966 e di inizio
novembre 2010. La Falda superficiale, misurata a metà ottobre 2022 (periodo abbastanza asciutto), è stata
riscontrata a profondità variabile tra un minimo di 1.20 m e un massimo di 2.10 m da p.c. attuale, ovverosia
variabile tra 1.80 e 2.90 m dallo 0.00 relativo di rilievo: tali disomogeneità sono attribuibili a ristagno locale
(scarso drenaggio) nella fascia nord (capezzagna) e all'azione di drenaggio dello scolo (intubato) che passa
sotto il campetto e poi viene a giorno (fossato) a sud-ovest. In considerazione delle caratteristiche
idrogeologiche e di permeabilità dei terreni sub-superficiali, tenuto conto degli assi di drenaggio e scolo
superficiali (scolo di guardia lungo strada, scolo agrario intubato sotto la parte sud del campo da calcio,
quindi fossato di scolo di notevole ampiezza e profondità, si ritiene che la falda di magra sia da assumere a
profondità media di 2.50 m da p.c. (- 3.00 da 0.00), mentre la falda di morbida (periodi piovosi) si innalzi di
circa 1.00 m, portandosi mediamente a 1.50 m da p.c. (- 2.00 da 0.00).
Dall’analisi della Carta delle Fragilità del PAT vigente (Compatibilità Geologica ai fini urbanistici/edificatori)
risulta che si si trova in Area idonea senza particolari Dissesti Idrogeologici.
I terreni sono stratificati e abbastanza omogenei, con caratteristiche geotecniche sufficienti, falda scarsamente
interferente con opere sub-superficiali, assenti problematiche di scolo / drenaggio e da allagamento.
In fase di esercizio l’alterazione del regime idraulico delle acque superficiali è determinata dalla
trasformazione del territorio che comporterà un aumento delle superfici impermeabili a scapito delle
superfici a agricole.
Al fine di verificare le caratteristiche geologiche e geomorfologiche dei terreni sedime di progetto, sono state
svolte, in data 17.10.2022, indagini geognostiche e rilievi preliminari sui terreni presenti nel sito di intervento;

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il tutto risulta essere contenuto all’interno della relazione geologica di progetto a firma del Dott. Geol. Dal
Molin e Dott. Ing. Bertoldo.
Di seguito le principali considerazioni:
- Il sito è geologicamente e morfologicamente stabile;
- Secondo la Carta Litologica del PAT ci si trova in zona di transizione tra terreni granulari fluvialisabbiosi-
limosi e ghiaiosi (a nord) e terreni prevalentemente coesivi, quali i limi e le argille) (a sud); in realtà, nel
dettaglio, grazie alle numerose indagini penetrometriche e sondaggi (recenti e del 2002), la situazione locale è
persa: a nord (CPTU1 e CPTU2), in superficie, sono maggiormente presenti limi e argille frammisti a livelli
di sabbie limose (poi sabbie prevalenti), mentre nella zona centrale e sud (CPTU3 e CPTU4) c’è netta
prevalenza di sabbie, sabbie limose e anche ghiaie sabbiose (come rilevato con il Sondaggio di ottobre 2002).
- Le caratteristiche geotecniche (portanza / consolidazione) dei terreni sub-superficiali sono da mediocri a
discreti, comunque sufficienti per fondazioni dirette di strutture edilizie tradizionali.
- Dall’analisi della Carta delle Fragilità del PAT vigente (Compatibilità Geologica ai fini urbanistici
/edificatori) risulta che si si trova in Area idonea senza particolari Dissesti Idrogeologici: ai sensi delle NTA
di PAT (Art. 14), stante la situazione di idoneità, espletate le opportune indagini e verifiche strumentali, sia
di tipo geognostico geotecnico (prove penetrometriche con piezocono in ottobre 2022 e sondaggio di archivio
ottobre 2002), sia di tipo idrogeologico (misure di falda) e di classificazione sismica (indagini sismiche
passive e attive da archivio com nale), si dichiara che il sito è idoneo a ricevere il progetto e la trasformazione
urbanistica, sia sotto il profilo geologico, geomorfologico e idrogeologico, nonché geotecnico. I terreni, infatti,
sono stratificati e abbastanza omogenei, con caratteristiche geotecniche sufficienti, falda scarsamente
interferente con opere sub-superficiali, assenti problematiche di scolo / drenaggio e da allagamento.
- Dal punto di vista della classificazione sismica, con riferimento al Par. 3.2.2 delle NTC D.M. 17.01.2018, la
zona di studio insiste su Categoria di Sottosuolo tipo C. La Categoria Topografica è T1 (terreno
pianeggiante). Il Rischio e Potenziale di Liquefazione è Basso.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
L’area di progetto si trova in Comune di Vicenza , su via Basilio Dalla Scola.
L’area si presenta pianeggiante, senza rilievi che possano influenzare la normale propagazione delle onde
sonore. Allo stato attuale, i lotti di progetto risultano incolti.
Il contesto è di tipo misto, con una zona residenziale ed attività commerciali a sud, il complesso della casa
circondariale di Vicenza ad est, campi coltivati ad ovest e abitazioni immediatamente a nord del sito.
A 130m in direzione nord rispetto al sito, si trova la strada di Bertesina classificata dal DPR 142/04 come
strada urbana di scorrimento interquartiere; a est, ad una distanza di circa 250m, passa via Aldo Moro
inquadrata come strada extraurbana secondaria.
L’area interessata dal progetto ricade all’interno della classe acustica III – aree di tipo misto.
Il presente studio intende valutare l’impatto acustico indotto dalla realizzazione di un nuovo corpo di
fabbrica negli spazi immediatamente a Nord rispetto all’attuale sede operativa del proponente Cooperativa
Insieme al fine di ampliare la capacità di lavorazione e recupero di materiali tessili conferiti in forma di
rifiuto.
Le lavorazioni si svolgeranno esclusivamente in periodo diurno pertanto non si prevede alcuna variazione
del clima acustico notturno né si è ritenuto di dover eseguire approfondimenti per l’intervallo dalle ore 22:00
alle ore 06:00.


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L’intervento si compone di nuove strutture di conferimento, impianti di trattamento e cernita di rifiuti tessili,
magazzino di stoccaggio materie prime e lavorati, laboratori e postazioni per lavoro manuale, uffici, servizi.
Sono previste opere di urbanizzazione necessarie alla viabilità in ingresso e uscita alla nuova sede della
Cooperativa sociale “Insieme s.r.l.”.
Il clima acustico dello stato attuale è stato analizzato e rappresentato tramite il modello di calcolo SoundPlan.
I dati di input al modello sono stati determinati a partire dai rilievi fonometrici e dallo studio del territorio.
La rumorosità presente nell’area di studio si origina principalmente dal traffico veicolare ciò è riconducibile
al transito nelle immediate vicinanze dei ricettori di Via Aldo Moro, della strada di Bertesina e di via B. Dalla
Scola. Lo studio di impatto viabilistico dell’opera di progetto ha calcolato che non si verificheranno aumenti
significativi del traffico veicolare relativi al progetto in analisi (si rimanda allo studio dedicato per i dettagli).
La campagna di misure fonometriche presso l’area oggetto dell’intervento è stata effettuata in periodo diurno
e notturno nei giorni 21 e 22 Giugno 2023 al fine di determinare il clima acustico presente nella zona di
progetto e presso i ricettori più prossimi.
Le posizioni utilizzate per la valutazione dello stato attuale sono illustrate nell’immagine seguente.
Come sorgenti sonore sono state considerati: baie di carico / scarico e traffico nella pertinenza interna;
sfilacciatrice e miscelatore, nastri trasportatori all’interni del capannone e una UTA in copertura.
Dopo opportuna taratura si sono effettuati i calcoli da cui è risultato un potenziale superamento del limite
differenziale al ricettore nord. Si è reso necessario dunque definire un intervento di schermatura sul lato
Nord del lotto. In particolare si prevede di realizzare una barriera fono isolante di altezza pari a metri 3 e
lunghezza pari a circa 50m in corrispondenza con l’area di pesa e carico scarico merci. La barriera sarà di
tipo opaco, con lato interno (verso il capannone) fonoassorbente in modo tale da evitare fenomeni di
riflessione multipla.
Il dimensionamento della barriera è afferente a successivi stadi di avanzamento del progetto. In ogni caso
dovranno essere garantiti almeno i livelli target calcolati nel presente studio presso il ricettore denominato
R3..




                          Valutazione
In considerazione della potenzialità criticità al recettore R3, nell’ambito della successiva istanza ai sensi
dell’art.208 del D.Lgs n.152/2006 dovrà essere effettuato un idoneo studio per il corretto dimensionamento
della barriera e, a seguito di realizzazione dell’intervento, dovranno essere effettuate le misure di verifica dei
limiti ai ricettori maggiormente critici.

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                           VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento; si ritiene, tuttavia di prescrivere un approfondimento per la successiva fase di autorizzazione ai sensi
dell’art.208 del D.Lgs n.152/2006.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI ED EFFICIENZA ENERGETICA
Il progetto non comporta la presenza alcuna radiazione ultavioletta né alcuna radiazione ionizzante.
Il SIA approfondisce quanto connesso al progetto in merito alla produzione di radiazioni non ionizzanti
(campi elettromagnetici) ed alla potenziale formazione di inquinamento luminoso.
Per quanto riguarda le radiazioni non ionizzanti, l’area non si pone in un contesto denso di impianti di
telecomunicazione e non risulta essere sovrapposta alle relative fasce di rispetto.
Cabinati Elettrici e Cavidotti a servizio dell’impianto fotovoltaico
Come descritto nel quadro progettuale, in copertura al fabbricato di nuova realizzazione sarà installato un
impianto fotovoltaico di potenza non inferiore a quanto richiesto dal DL 199/ 2021 All. III per le nuove
costruzioni, e realizzato con moduli fotovoltaici al silicio monocristallino posati inclinati su zavorre
direttamente in copertura.
Ciascun modulo fotovoltaico non indurrà un campo rilevante in ragione del valore modesto di corrente e
tensione. I moduli saranno cablati in stringhe e ciascuna stringa sarà dotata di un inverter e a sua volta
interconnessa a sistemi di trasporto a bassa tensione interrati fino alle stazioni di trasformazione per la
generazione della corrente alternata di media tensione.
Per quanto riguarda il campo magnetico emesso dai conduttori di media e bassa tensione, nonché dai
cabinati contenenti trasformatori BT/MT e quadri elettrici, allo stato attuale di avanzamento progettuale non
si conoscono tutti i dettagli relativi agli edifici ed impianti che ospiteranno tali componenti e, di conseguenza,
le presenti valutazioni sono da considerarsi preventive e comunque oggetto di eventuale successivo
approfondimento.
Dagli elaborati progettuali è possibile notare come vi sia la possibilità di interporre una sufficiente distanza
tra la quota di scavo/posa dei cavidotti e tra la superficie del piano campagna (il quale, si ricorda, sar à
ricoperto da pavimentazioni asfaltate) tale da scongiurare che le linee di media o di bassa tensione possano
in qualche modo determinare valori di induzione magnetica negli spazi occupati da persone o comunità
superiori al livello di qualità previsto dalla vigente normativa.
Il trasporto dell’energia avverrà quindi tramite cavi interrati posti a profondità superiore rispetto alla curva
di isolivello pari al limite di qualità per l’induzione magnetica.
Le cabine MT/BT, invece, non generano, nella maggioranza dei casi, campi magnetici rilevanti negli ambienti
esterni ad esse circostanti. Tuttavia, considerata anche la situazione legislativa italiana molto cautelativa in
merito alla protezione della popolazione dai campi elettromagnetici e, in particolare, dai campi magnetici a
bassa frequenza, l’ente gestore dell’elettrodotto fornisce i valori di DPA anche per tali locali.
Dalle linee guida ENEL, si riporta di seguito un estratto del documento prodotto per gli elettrodotti e cabine
di trasformazione valido fino a circa 900A e diametro dei cavi di circa 2cm.
Considerando la normativa vigente in materia di campi elettromagnetici (ex art. 4, DPCM 8 luglio 2003) e
l’attuale disposizione della struttura, si rende necessario prevedere che tutti i locali in cui la permanenza del
personale superi le 4 ore rimangano al di fuori della DPA delle cabine di trasformazione. In questo modo è
possibile garantire, per l’esposizione del personale e dei clienti della struttura, il valore di qualità di 3μT.
Il progetto non prevede la realizzazione delle cabine in aderenza ad aree destinate alla permanenza duratura
di persone e comunità pertanto, ferme restando le prescrizioni di sicurezza quali l’adeguata protezione e
segnalazione dell’involucro edilizio, si conferma la disposizione progettuale e organizzativa inpiduata.



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In conclusione, ferma restando la necessità di dotare le cabine e i cavidotti di adeguati sistemi di schermatura
e sicurezza come da norme tecniche di riferimento, il SIA non ravvisa criticità sul piano dell’inquinamento
ambientale per questa matrice.
Non sono previste emissioni di radiazioni ionizzanti poiché l’area di interesse si trova al di fuori di zone a
rischio Radon di cui all’allegato alla Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 79 del 18/01/2002..
Per quanto riguarda l’inquinamento luminoso il progetto proposto andrà ad adeguarsi a quanto prescritto
dalla normativa tecnica di riferimento in fatto di impianti di illuminazione. Ciò sarà comprovato da relazioni
di calcolo illuminotecnico mostranti come l’illuminazione pensata per l’ambito andrà a soddisfare i bisogni
operativi di tali infrastrutture, senza provocare impatti luminosi di rilievo e senza andare a promuovere
irradiazione di luce artificiale al di fuori delle aree in cui è strettamente necessaria. Inoltre gli interventi
vanno ad inserirsi come ampliamento di un’attività esistente inserita in un contesto antropizzato. Permane
comunque come l’illuminazione disposta per l’ambito dovrà andare a soddisfare i bisogni operativi delle
opere infrastrutture e della viabilità pubblica, senza provocare impatti luminosi di rilievo e senza andare a
promuovere irradiazione di luce artificiale al di fuori delle aree in cui è strettamente necessaria.
Il progetto non prevede la realizzazione delle cabine in aderenza ad aree destinate alla permanenza duratura
di persone e comunità pertanto, ferme restando le prescrizioni di sicurezza quali l’adeguata protezione e
segnalazione dell’involucro edilizio, si conferma la disposizione progettuale e organizzativa inpiduata.
Per quanto riguarda i campi elettromagnetici generati dagli elettrodotti Terna, l’area di progetto si trova al di
fuori delle distanze di rispetto (DPI) e pertanto non influenzabile in maniera significativa dai suddetti. Noto
come non vi sia alcuna sovrapposizione tra le fasce di rispetto dell’elettrodotto e zone a permanenze umana;
non vengono ravvisati pertanto impatti sul piano dell’inquinamento ambientale

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
L’area in esame è ubicata in ambito alluvionale pianeggiante, depositato dall’Astico/Tesina con apporti
superficiali discontinui olocenici limosi - argillosi misti sabbiosi da parte dei canali e scoli secondari; a
profondità maggiori terreni depositati dal Brenta in epoca tardo pleistocenica.
La sudpisione del territorio ha portato all’inpiduazione delle seguenti unità di perse dimensioni.
UdP 1 caratteri di natura agricola
L’Unità 1 è costituita dai codici 211, 221, 231, 242 dell’uso del suolo ed è presente prevalentemente a nord,
nord-est ed ovest dell’area di progetto; la percezione di tale unità di paesaggio risulta variare durante l’anno
in funzione dello stato di crescita delle coltivazioni agricole, soprattutto per quanto riguarda le piantagioni a
seminativo che rappresentano quasi la totalità delle zone agricole. La gran parte dell’area di progetto rientra
in tale unità di paesaggio.
UdP 2 caratteri insediativi
Tale unità risulta rappresentata dai codici 112, 113, 121, 122 e 142 dell’uso del suolo, rappresentanti le zone
urbanizzate di tipo residenziale e le zone verdi artificiali non agricole, quali aree verdi urbane ed aree
ricreative e sportive.
La tessitura urbanistica e paesaggistica limitrofa all’area di studio, come precedentemente detto, si pide in
maniera marcata tra ambiti agricoli con frammentata presenza residenziale, di cui fa parte l’area di progetto,
e tra una zona industriale-produttiva ad Est della città di Vicenza.
L’intervento comporterà un abbassamento della qualità paesaggistica per l’area in esame in quanto ci sarà la
trasformazione di parte dei sistemi agricoli/ecotopi naturali degradati o dotati di media resilienza – a cui
appartiene l’area in aree edificate.

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Nel complesso, dunque, l’impatto sulla Qualità paesaggistica, tenendo in considerazione il contesto locale e
le proposte misure mitigative e/o compensative, risulta essere comunque valutato come Poco Significativo.
Come emerge dall’analisi del contesto paesaggistico, l’attuale ambito a destinazione agricola non presenta
particolari aspetti paesaggistici di pregio e le modifiche apportate non risultano essere peggiorative della
percezione visiva del contesto locale in quando si trova già nell’immediata prossimità della zona industriale
ad est della cittadina di Vicenza nonché nei pressi di una imponente struttura militare.
La realizzazione dell’intervento in oggetto andrà ad uniformarsi alla realtà produttiva limitrofa, fornendo
inoltre vari benefici annessi alle opere di verde pubblico ed arredo urbano. Come mostrato dai rendering e
meglio descritto al capitolo 4 “Descrizione del Progetto”, il fabbricato presenta delle tecniche costruttive e
caratteristiche architettoniche innovative a basso impatto ambientale e paesaggistico.
Pertanto tali interventi sono ritenuti, dal punto di vista paesaggistico, poco significativi rispetto allo stato
attuale.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
L’area di intervento si trova nella parte Est del territorio comunale di Vicenza, si pone al limitare di una zona
industriale e residenziale, il cui sviluppo prosegue in direzione Sud, e risulta affacciarsi in direzione
Nord/Nord-Ovest su un contesto agricolo perimetrato allo stato attuale da viabilità e abitazioni/infrastutture
industriali e commerciali sparse.
Sulla base dei dati di traffico derivanti dal monitoraggio effettuato, è possibile ricostruire lo stato attuale
della rete viaria in esame, in termini di funzionalità, come appresso spiegato.
Dovendo tuttavia analizzare un intervento che genererà/attrarrà nuovi flussi, si è reso necessario
preliminarmente stimare quale sarà il traffico indotto in seguito all’attuazione dell’intervento progettuale.
Secondo dati forniti dalla Committenza, il traffico giornaliero massimo stimato è pari a 3 camion e 5 furgoni
al giorno in entrata ed altrettanti in uscita, relativi all’area di carico coperta, mentre si stimano 5 camion e 5
furgoni al giorno in ingresso ed egresso per l’area di carico.
Con questi dati, il traffico giornaliero complessivo ammonta a:
    10 furgoni in entrata e 10 in uscita;
    8 camion in entrata ed altrettanti in uscita.
Al fine di stimare un volume di traffico orario con cui caricare la rete viabilistica nella situazione post
intervento (il dato attuale sulla rete è stato oggetto di monitoraggio), si è ipotizzato in maniera cautelativa
che il 25 % del traffico giornaliero sia concentrato all’interno dell’ora di punta risultando in 4furgoni in
entrata e 4 in uscita e, rispettivamente, 3 camion in ingresso ed altrettanti in ingresso.
Tali valori sono stati ulteriormente approssimati, in eccesso, in 5 furgoni e 5 camion ripartiti sia in ingresso
che in uscita, a cui si aggiungono i movimenti legati ai dipendenti, stimati in numero pari a 6 nell’ora di
punta del mattino, per un totale di 26 movimenti complessivi.
La ripartizione delle direzioni di spostamento è stata effettuata secondo le stime che trovano sintesi in matrici
Origine/Destinazione successivamente riportate.
L’indagine dell’impatto dell’intervento progettuale sulla viabilità è stata eseguita con le condizioni attuali
della rete viaria e a seguito della realizzazione dell’impianto di trattamento e riuso rifiuti tessili.
Per ciascuno scenario analizzato si è costruito il grafo della rete e sono state determinate le matrici O/D del
traffico veicolare (leggero e pesante) per l’orario di punta, inpiduato tra le ore 07:30 e le 08:30 del giorno
feriale.


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All’inpiduazione di tale fascia si è pervenuti comparando i volumi veicolari di ogni ora, per intervalli di 30
minuti successivi a partire dalle 07.30 del mattino.
Sono state inoltre, definite 5 Zone di Origine/Destinazione di spostamenti nello scenario attuale, a cui si è
aggiunta un’ulteriore zona nello stato di progetto. Le zone sono le seguenti:
1. Via G. Battista Quadri Nord;
2. Via G. Battista Quadri Sud;
3. Via Basilio Dalla Scola;
4. Via Aldo Moro;
5. Str. di Bertesina Est;
6. Ambito di intervento.
Sono state quindi costruite le matrici Origine – Destinazione degli spostamenti per traffico leggero e pesante.
Considerati i risultati delle simulazioni si può dunque dedurre che l’intervento di progetto determini un
indotto ritenuto accettabile per le condizioni di circolazione della rete prossima all’ambito di intervento.
Una sintesi dei dati complessivi riguardanti, rispettivamente, la velocità media, il ritardo complessivo, la
densità media e il tempo di viaggio negli scenari analizzati, è rappresentata nella tabella di seguito riportata.




Dalla tabella si evince una variazione trascurabile delle condizioni di deflusso nella rete nello scenario di
progetto SDP. Infatti:
• il ritardo globale aumenta di solamente 8,0 secondi e ciò si deve al maggior numero di veicoli circolanti in
rete (la variazione è del 3,97% per il valore totale);
• la densità veicolare varia in maniera irrilevante (-1,67%), così come la velocità media nella rete (- 1,07%),
evidenziando l’assenza di criticità nelle condizioni di circolazione della rete nella situazione post intervento;
• il tempo di viaggio totale nella rete aumenta solamente di 14 secondi (la variazione è dell’1,88% per il
valore totale), anche in questo caso, per la presenza degli ulteriori mezzi immessi in rete nello scenario
progettuale.
In conclusione le analisi condotte evidenziano che attualmente i volumi veicolari presentano importanti
criticità nei vicini rami di Via Aldo Moro e Via G. Battista Quadri (direzione nord), presso le intersezioni a
rotatoria con Strada di Bertesina, dove i livelli di servizio sono pari a LdS E, i peggiori riscontrati nella rete.
Nei restanti rami delle intersezioni analizzate che presentano accodamenti, le condizioni di circolazioni sono
accettabili, trattandosi di una verifica dell’ora di punta del giorno feriale, come evidenziato dai Livelli di
Servizio che non sono mai peggiori di LdS C. Il lieve incremento di flussi circolanti pesanti e leggeri che si
avrà nella situazione post intervento si sostanzia in un aumento del tempo di ritardo mediamente inferiore a
2 secondi e nel mantenimento dei Livelli di Servizio attuali, in quasi tutti i rami delle intersezioni analizzate.
L’unica eccezione è rappresentata da Via Basilio dalla Scola, asse della viabilità secondaria che assorbe il
traffico indotto dall’intervento, e dove basta un piccolo incremento del tempo di ritardo (+2,6 secondi) per far
variare il Livello di Servizio da B a C, quest’ultimo ritenuto comunque ampiamente accettabile ai fini del
mantenimento della funzionalità della rete. Gli indicatori globali di deflusso variano in maniera trascurabile
nella situazione post intervento, testimoniando l’assenza di ulteriori criticità in seguito al caricamento della
rete con il traffico indotto dall’intervento progettuale.
Il livello di servizio della viabilità afferente appare comunque congruo rispetto il carico aggiuntivo previsto.




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                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE
L’impianto in esame è localizzato a ridosso di aree fortemente compromesse, prossime ad una fitta rete
infrastrutturale. In tale ambiente antropizzato le valenze ecologico naturalistiche sono assai limitate e non
presentano alcuna connessione con gli ambienti agricoli che in passato colonizzavano queste aree. La
presenza di terreni agricoli in area industriale infatti è solitamente rappresentativa di qualche “isola” relitta
che non ha subito il processo di industrializzazione.
L’ecosistema rilevato nell’area di progetto e nei suoi immediati dintorni è infatti fortemente condizionato
dall’azione umana, il cui scopo primario è la produzione e l’insediamento di attività produttive.
Di fatto, dai risultati delle analisi svolte, il progetto in esame non andrà a ledere o compromettere in maniera
significativa sistemi complessi o, comunque, interconnessi ad altri sistemi attraverso la rete di vie naturali di
contatto tra ecosistemi persi.
Il progetto prevede la realizzazione di un tetto verde e di altre superfici con funzione di verde sia privato che
ad uso pubblico.
                              Valutazioni
L’ambito di intervento non presenta più gli originali connotati di naturalità viste le forti pressioni antropiche
presenti nell’area analizzata e nelle zone limitrofe e per quanto riguarda il progetto delle porzioni esterne, la
proposta presentata è adeguata vista la fase progettuale.
Si prescrive che nell’ambito della presentazione della successiva istanza ai sensi dell’art.208 del D.Lgs
n.152/2006 dovrà essere presentato un apposito progetto del verde contestualizzato all’area di intervento, nel
rispetto di quanto previsto dal Prontuario del Verde del Comune di Vicenza.
Il progetto dovrà essere supportato da relazione descrittiva a firma di un tecnico abilitato con indicazioni
delle specie impiegate (arboree ed arbustive), i relativi sesti di impianto; il computo metrico estimativo
risultante dovrà considerare, oltre alla utilizzazione di adeguato materiale vegetale, anche i costi della
manutenzione/gestione per almeno i primi tre anni.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELLA FLORA E FAUNA E V.INC.A.
La vegetazione presente nell’intorno dell’area in esame, risulta caratterizzata, da un Basso indice di
naturalità.
La fauna reperibile, sia stanziale sia di passo, è quella comunemente gravitante negli ambienti della pianura
veneta. Nel comprensorio comunale, come già evidenziato per la flora, gli studi faunistici compiuti
evidenziano una fauna fortemente condizionata dall’elevato livello di antropizzazione degli ambienti.
Il progetto non interessa habitat di specie d'interesse conservazionistico nè, in base alle considerazioni sullo
stato attuale, prevede possibili disturbi alle specie tutelate dalla normativa comunitaria. Il grado di
conservazione di specie, habitat e habitat di specie non subirà alcuna variazione.
Non verranno direttamente o indirettamente coinvolti habitat di cui alla Direttiva 92/43/CEE.
In base alle considerazioni riportate nel SIA, il progetto è congruente a quanto riportato nell'All. A alla DFR
1400/2017, e ricade nella casistica dei "piani, progetti e interventi per i quali non risultano possibili effetti
significativi negativi sui siti della rete Natura 2000.


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                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Il SIA non riporta possibili rischi per la salute dei lavoratori e delle persone.
Non risultano osservazioni o segnalazioni in merito da parte dell’Ulss competente per territorio.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


              VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                          CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire.
Non sussistono osservazioni contrarie alla prosecuzione dell’attività.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti/impatti significativi sull'ambiente determinati dall’esercizio
dell’impianto, salva la necessità di verifica/monitoraggio degli effetti dell’intervento.
Il progetto non determina, inoltre, alcun impatto aggiuntivo e/o significativo rispetto all’esercizio corrente.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                      Tutto ciò premesso si esprime
                            PARERE
          al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
In sede di presentazione dell’istanza di autorizzazione ex art. 208 del D.Lgs. n. 152/2006 dovrà essere tra -
smesso:
1. Una progettazione per un sistema di stoccaggio delle acque pluviali compatibile con le idroesigenze del to -
tale delle superfici a verde (tetto a verde, giardino pensile, ecc), al fine di ridurre l’approvvigionamento idrico
da altre fonti.
2. Uno studio per il corretto dimensionamento della barriera da realizzare per la mitigazione dell’impatto
acustico presso i recettori sensibili.
3. Un progetto del verde, contestualizzato all’area di intervento e nel rispetto di quanto previsto dal Pron -
tuario del Verde del Comune di Vicenza. Il progetto dovrà essere supportato da relazione descrittiva a firma
di un tecnico abilitato con indicazioni delle specie impiegate (arboree ed arbustive), i relativi sesti di impian -
to; il computo metrico estimativo risultante dovrà considerare, oltre alla utilizzazione di adeguato materiale
vegetale, anche i costi della manutenzione/gestione per almeno i primi tre anni.


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4. La relazione di compatibilità idraulica secondo le indicazioni del Consorzio di Bonifica Alta Pianura Ve -
neta.
5. La definizione puntuale dei contenuti necessari ad operare le varianti urbanistiche connesse alla realizza -
zione del progetto.
6. Inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale addetto al ricevimento-selezione-
trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di sicurezza/rischio segnalati.
In sede di collaudo si dovrà procedere con i seguenti adempimenti/obblighi.
7. Impatto acustico
La compatibilità acustica mediante indagine di verifica del rispetto del limite ai ricettori critici da effettuarsi
in periodo diurno con massima attività in essere e nelle condizioni peggiorative relativamente a portoni e fi -
nestre, da ripetersi poi con frequenza triennale:
a) le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei pun -
ti di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunica -
te con congruo preavviso ad Arpav;
b) nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una
specifica progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, sa-
ranno stati comunicati i risultati delle analisi;
c) l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio Previ -
sionale di Impatto Acustico.

Vicenza, 14 marzo 2024


  F.to Il Segretario                                      F.to Il Presidente
dott.ssa Silvia Chierchia                                    Andrea Baldisseri




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