Parere

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   VERBALE DELLA COMITATO TECNICO PROVINCIALE VIA
            DEL 03/08/2023
L'anno 2023, il giorno 03 del mese di AGOSTO alle ore 16:40 il Comitato Tecnico Provinciale di V.I.A si è riunito nella
sede provinciale, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente argomento: Imballaggi Pegoraro srl - Verifica
di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale per incremento di potenzialità’ per attività’ di messa in riserva e recupero
rifiuti non pericolosi. Localizzazione – comune di Cassola, Via dei Poli nn.25/27

All'appello risultano:

SQUARCINA FILIPPO                 Presidente               Assente


BALDISSERI ANDREA              Responsabile servizio             Presente


CORTESI ANGELO                  Commissario               Presente


DE MARCHI ROBERTO                Commissario               Assente


FERRARI CARLO                  Commissario             Presente on line


MONTANARI RICCARDO                Commissario               Assente


MURARO TERESA                  Commissario               Presente


ROSSI STEFANO                  Commissario             Presente on line


SALVIATI STEFANO                 Commissario             Presente on line


SERRAIOTTO MARIO                 Commissario             Presente on line


SVEGLIADO GIULIA                 Commissario               Presente


VALVASSORI RIMSKY                Commissario               Presente


VICENTIN ALBERTO                 Commissario               Presente


La Commissione viene presieduta da Andrea Baldisseri che riconosciuta legale l’adunanza in conformità dell’art. 7 del
Regolamento per il funzionamento del Comitato Tecnico Provincia VIA, udita la relazione istruttoria, accertata la com-
pletezza delle informazioni e preso atto della proposta progettuale contenuta nella documentazione tecnica presentata,
esprime congiuntamente al CTP VIA parere unanime, per la pratica in oggetto, nel parere sotto riportato.




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                  Imballaggi Pegoraro S.R.L.
                          PARERE N. 14/2023

Oggetto: Incremento di potenzialità’ per attività’ di messa in riserva e recupero rifiuti non pericolosi.
PROPONENTE:              Imballaggi Pegoraro S.R.L..
SEDE LEGALE:             Via Monte Verena n. 5 – Cassola
SEDE INTERVENTO:           Via dei Poli n.25/27 – Cassola
TIPOLOGIA ATTIVITÀ:          Impianti di recupero di rifiuti non pericolosi
PROCEDIMENTO:             Verifica di assoggettabilità a VIA ai sensi dell'art. 19 del D.Lgs 152/06
MOTIVAZIONE V.I.A:          ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                   infrastrutture - z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
                   pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
                   operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
                   decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
COMUNE INTERESSATO:          \\\
DATA DOMANDA:             08, 15 e 16 febbraio 2023
DATA PUBBLICAZIONE:          20 febbraio 2023
DATA INTEGRAZIONI:          07/08 marzo e 14 giugno 2023

DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
Titolo                            Nome file

Studio Preliminare Ambientale                01_ScreeningVIA_PEGORARO_Cassola_20230130.pdf

Relazione tecnica per la Dichiarazione di esclusione della
                               02_NoVIncA_PEGORARO_Cassola_20230130.pdf
procedura di Valutazione di Incidenza Ambentale (VincA).
Valutazione previsionale di Impatto Acustico         03_PrevisionaleAcustica_PEGORARO.pdf

Layout rifiuti                        04_LayoutRifiuti_PEGORARO_rev.1.pdf


                        PREMESSE ED UBICAZIONE
La ditta Imballaggi Pegoraro S.r.l. svolge, nello stabilimento sito in comune di Cassola in Via dei Poli 25/27,
l’attività di messa in riserva e recupero rifiuti, autorizzata con Autorizzazione Unica Ambientale n. 296/2018
del 19/09/2018 ed oggetto di successiva comunicazione di modifica non sostanziale del 22/01/2021 per il recu-
pero del nylon.
Le attività si svolgono tutte all’interno dello stabilimento senza coinvolgere gli spazi esterni, attraverso le
successive fasi di conferimento dei rifiuti, macinazione meccanica degli scarti, stoccaggio in silos ed insac -
chettamento degli End of Waste
L’impianto è attualmente costituito attualmente da due mulini macinatori aventi potenzialità pari a 15 mc/h
cadauno, in grado di trattare una quantità di rifiuto plastico massima pari a 4,5 ton/giorno, inoltre l’impianto
per la macinazione del nylon ha una capacità massima di 200 Kg/h per circa 2 ore di funzionamento giorna-
liero; l’attività complessiva di recupero risulta attualmente di 4,9 ton/giorno.
Con il presente progetto la ditta, seppur con le medesime attrezzature, propone un incremento dei quantitati-
vi trattati fino a superare la soglia di 10 t/giorno e per conseguire l’aumento di potenzialità sono previsti i se-
guenti modesti adeguamenti dei mulini esistenti:
  • raddoppio del numero di denti sugli steli frantumatori;

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  • eliminazione della griglia/vaglio sotto agli steli frantumatori con conseguente lavorazione più grossolana
del materiale e accelerazione del processo.
Si prevede, inoltre un aumento delle ore di operatività dei mulini che passeranno da 10 a 14.
Con le modifiche previste i due mulini macinatori assumeranno una potenzialità pari a 23,1 ton/giorno, men-
tre l’impianto per la macinazione del nylon manterrà la medesima capacità attuale ed il tempo di impiego;
l’attività complessiva di recupero nella configurazione di progetto ascende pertanto a 23,5 ton/giorno.
Per lo svolgimento delle attività non saranno necessarie modifiche della struttura esistente e non saranno ne-
cessari interventi sulla viabilità.
Lo stabilimento inpiduato dal committente si localizza in comune di Cassola, nella zona ad urbanizzazione
consolidata che si sviluppa tra la linea ferrovia Bassano-Padova ad ovest e via dei Poli ad est.
Lo stabilimento industriale si localizza in PI - Tessuto per insediamenti Industriali/Artigianali/Commerciali
(art. 8) secondo la Disciplina degli usi.




                         Ortofoto del sito

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            QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Cassola;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Cassola;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera;
• Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
• Piano di Gestione dei Rischi Alluvionali;
• Rete Natura 2000.
Il Quadro Programmatico non presenta un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di
pianificazione territoriale che interessano l’area, in quanto non risulta essere stato valutato il Piano Regionale
per la Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali; si ritiene inoltre di chiedere specifici approfondimenti,
considerata la necessità di rapportare analiticamente il progetto con le sotto elencate sensibilità ambientali,
coordinando le stesse, eventualmente, con il Quadro Progettuale e/o le matrici di riferimento del Quadro
Ambientale, anche al fine di inpiduare possibili mitigazioni.
                           Valutazioni
PIANO TERRITORIALE REGIONALE DI COORDINAMENTO (P.T.R.C.)
Tavola 01B – Uso del suolo/Acqua
Area di primaria tutela quantitativa degli acquiferi.
La necessità di integrazioni a riguardo dovrebbe essere valutata all’interno del Quadro Ambientale
“Caratterizzazione dell’ambiente idrico” e “Caratterizzazione del suolo e del sottosuolo”.
Tavola 03 – Energia e Ambiente
Area con probabili livelli eccedenti di radon e con concentrazioni di NO x pari a 30 µg/m 3.
La necessità di integrazioni a riguardo dovrebbe essere valutata all’interno del Quadro Ambientale
“Caratterizzazione dell’impato da agenti fisici”.
PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE
Fig. 2.2 - Vulnerabilità intrinseca della falda freatica
Zona con grado di vulnerabilità Alto (A).
Fig. 2.3 - Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola
Zona di vulnerabilità denominata Alta pianura – zona di ricarica degli acquiferi.
Fig. 3.1 - Zone omogenee di protezione dall’inquinamento
Zona omogenea di protezione Zona della ricarica.
La necessitàdi integrazioni a riguardo dovrebbe essere valutata all’interno del Quadro Ambientale
“Caratterizzazione dell’ambiente idrico” e “Caratterizzazione del suolo e del sottosuolo”.
PAT DEL COMUNE DI CASSOLA
Tavola 2 – Invarianti
Presenza di elementi lineari – sieponi, Ambiti – Aree con valenza ecologico-ambientale, elementi lineari –
corsi d’acqua
Tavola 4b – Trasformabilità: il progetto ambientale
Passaggio di Corridoi ecologici secondari inpiduati nel ramo principale del Canale occidentale di levante.

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La necessità della presentazione, da parte della ditta, di integrazioni a riguardo dovrebbe essere valutata
all’interno del Quadro Ambientale “Caratterizzazione delle risorse naturali ed agronomiche” e “Caratterizzazione
della flora e fauna”.
PAT DEL COMUNE DI CASSOLA
Tavola 1.3 - Progetto
Sieponi esistenti.
La necessità della presentazione, da parte della ditta, di integrazioni a riguardo dovrebbe essere valutata
all’interno del Quadro Ambientale “Caratterizzazione delle risorse naturali ed agronomiche” e “Caratterizzazione
della flora e fauna”.
Si chiede, altresì, di esplicitare se in sede di successivo procedimento di autorizzazione alla gestione rifiuti, si renda
necessario operare la variante urbanistica ai sensi dell’art. 208, comma 6, del D.Lgs. 152/2006 e ss. mm. e ii.. e, in caso
affermativo occorre che vengano specificate le norme incoerenti con il progetto e che il comune di Cassola si esprima
relativamente alla variante succitata.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

              QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
La ditta Imballaggi Pegoraro srlè specializzata nella lavorazione del polistirolo espanso, realizzando prodotti
per molteplici impieghi, dall’isolamento all’edilizia, dall’industria alla vetrinistica e la presente istruttoria
riguarda una modifica sostanziale dell’Autorizzazione Unica Ambientale (A.U.A.) n. 296/2018, prevedendo
una modifica sostanziale dell’impianto che comporta il superamento della soglia di 10 t/giorno di
trattamento di rifiuti.
Lo stabilimento è rappresentato in pianta nelle immagini sottostanti:




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Le attività sono svolte all’interno dello stabilimento senza coinvolgere gli spazi esterni e possono essere così
descritte (i numeri si riferiscono al layout sotto riportato):
• conferimento dei rifiuti (scarti di polistirene espanso e in maniera estremamente minoritaria rifiuti plastici
costituiti da nylon e polietilene) all’interno del capannone nell’area destinata allo stoccaggio degli stessi (1);
• caricamento manuale dei rifiuti nei macinatori (2);
• macinazione meccanica degli scarti (3);
• trasferimento del materiale (EoW) nei silos (4);
• insacchettamento degli EoW (5);
• stoccaggio degli EoW all’interno del capannone nell’area dedicata (6).
Nella seguente immagine è riportata la dislocazione degli impianti all’interno dello stabilimento indicando le
differenti aree con analoga numerazione del precedente elenco. I macinatori sono indicati in colore blu e i
silos in colore rosso. Con la lettera S è indicata la zona dello spogliatoio e dei servizi igienici.




La




documentazione progettuale dichiara che le scelte tecniche effettuate in fase di progetto relative all’
organizzazione dell’impianto e dell’attività in esso svolta permettono di soddisfare le richieste contenute

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nell’Allegato 5 al D.M. 05/02/1998 (Norme tecniche generali per gli impianti di recupero che effettuano l’operazione di
messa in riserva dei rifiuti non pericolosi ) ed in particolare:
• Dotazioni minime – l’impianto in cui si svolge l’attività di messa in riserva e recupero rifiuti non pericolosi
è completamente pavimentato in calcestruzzo e, lungo il perimetro esterno, è presente una recinzione che
delimita l’intera area industriale;
• Organizzazione – i rifiuti raccolti sono riconducibili tutti alla categoria di rifiuti di materia plastiche, in
particolare poliestere espanso (punto 6.1 di cui all’Allegato 1): i materiali da lavorare arrivano all’impianto in
sacchi o alla rinfusa (in caso di blocchi) e sono gestiti su cumuli opportunamente identificati da codice CER
così come previsto dal D.M. 05/02/1998. La raccolta del rifiuto è effettuata mediante automezzo di proprietà
dell ditta o, se consegnato da terzi, il conferimento viene accettato solo previo controllo documentale e visivo
prima dello scarico e subito dopo lo stesso. L’attività sarà organizzata in modo tale da non avere più di 300
mc di rifiuti in giacenza, così che vi sia una continua rotazione dei rifiuti da trattare e anche delle MPS;
• Stoccaggio – la messa in riserva è effettuata su cumuli, identificati per singoli CER, all’interno dell’opificio:
i rifiuti arrivano in sacchi oppure in blocchi e pertanto non sono previste produzioni di reflui e/o polverosità;
• Criteri di gestione – i rifiuti recuperati (EoW), prodotti in plastica nelle forme usualmente commercializzate
e con caratteristiche conformi a quanto previsto dal D.M. 05/02/1998 (punto 6.1.4 dell’Allegato 1), sono
stoccati separatamente dai rifiuti derivanti dalle operazioni di recupero (nell’altra parte dello stabilimento)
così come i rifiuti prodotti dall’attività di recupero e destinati al conferimento a terzi.
                              Valutazione
Con riferimento ai requisiti sopra dichiarati, sulla scorta del sopralluogo istruttorio svolto, si ritiene
necessario che a titolo integrativo venga precisato in dettaglio quanto segue:
   - modalità previste per la recinzione completa ed efficace del perimetro esterno del sito (in sede di
      sopralluogo il sito risultava aperto su più lati verso aree non di pertinenza della ditta, tra cui altre
      attività lavorative, terreni agricoli e fascia ferroviaria);
   - modalità previste per l’identificazione visibile e definita delle perse tipologie di rifiuti (in sede di
      sopralluogo parte della cartellonistica identificativa era coperta o mancante).
Si richiede, inoltre, di fornire un layout delle aree esterne (piazzale circostante l’edificio in esame), che allo
stato attuale risultano promiscue con altre attività e su cui è necessario identificare zone di specifica
pertinenza aziendale, piazzole di sosta per carico/scarico materiali, zone da mantenere sempre sgombre,
zone di stoccaggio attrezzature e ogni altro elemento idoneo ad evitare interferenze con terzi e a gestire
efficacemente e tempestivamente eventuali situazioni di emergenza.
Infine, in relazione alla successiva fase autorizzativa, si chiede di:
- predisposizione di un Sistema di Gestione in conformità a quanto stabilito dalle Linee Guida SNPA;
- descrizione maggiormente dettagliata del ciclo di recupero, dei macchinari in possesso e dei rifiuti prodotti;
- layout aggiornato che tenga conto degli aspetti strutturali del capannone (es. c'è un collegamento tra le due
parti del capannone che ha davanti, o proprio in prossimità del passaggio, stoccaggi di rifiuti ed EoW ed un
portone del muro perimetrale del capannone ostruito dallo stoccaggio di rifiuti con CER 150102);
- dati di capacità dell'impianto oltre a quelli già dichiarati, come ad es. quantità max annua di rifiuti in
ingresso e la quantità di EoW in stoccaggio.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                          VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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              QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Secondo la documentazione di progetto l’incremento di potenzialità per l’attività di messa in riserva e
recupero rifiuti non comporta alcun tipo di emissione in atmosfera convogliata a camino; le uniche situazioni
in cui può formarsi una residua polverosità sono rappresentate dalla movimentazione dei granuli dal
macinatore al silo. L’aria dei silos viene già filtrata e reimmessa nell’ambiente interno (soluzione già
autorizzata dallo SPISAL competente).
                          Valutazione
Si ritiene necessario che venga fornita, a titolo integrativo:
   - una descrizione della situazione autorizzata per le emissioni in atmosfera esistenti (nel caso
     specifico: emissioni diffuse), comprensiva di quanto rappresentato allo SPISAL, del conseguente
     parere di ammissibilità rilasciato dal medesimo Servizio e di eventuali dati su indagini ambientali
     eseguite per determinare la presenza di inquinanti aerodispersi in ambiente di lavoro;
   - una valutazione sul possibile aumento di consistenza qualitativa e quantitativa delle emissioni
     diffuse nel passaggio da 4,9 ton/giorno a 23,5 ton/girono di capacità produttiva.
Le integrazioni fornite hanno parzialmente soddisfatto quanto richiesto; in particolare si rileva come non
risulti allegato il parere dello SPISAL e non risultino presenti analisi sulla presenza e sulla concentrazione di
emissioni diffuse. Si ritiene, pertanto, di prevedere un monitoraggio delle stesse, visto anche l’impegno in tal
senso del proponente, al fine di confermare le previsioni di scarsa significatività delle stesse.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
Secondo la documentazione di progetto l’attività non comporta nessun tipo di scarico idrico o nel sottosuolo.
Si ritiene necessario che venga fornita, a titolo integrativo, una planimetria descrittiva della rete fognaria per
acque nere (servizi igienici) e per acque meteoriche (piazzali e tetti), con indicazione dei recapiti e di
eventuali manufatti di ispezione, trattamento e intercettazione.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Sulla base della documentazione presentata e dell’esame istruttorio non emergono particolari elementi di
criticità né condizioni di aggravio dell’impatto, considerato che la modifica in esame non prevede impatti
aggiuntivi per la presente matrice ambientale.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.




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CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
Secondo il Piano di Classificazione acustica l’attività è inserita parzialmente in classe III e parzialmente in
classe IV mentre i ricettori più prossimi, intesi come civili abitazione, si trovano tutti in classe III; si dà atto
infine come ad ovest sia presente la linea ferroviaria Bassano del Grappa – Cittadella.
Dall’analisi della documentazione presentata le sorgenti sonore sono rappresentate dagli impianti interni (2
mulini) e dai mezzi in ingresso ed uscita dallo stabilimento e dalla simulazione effettuata al ricettore più
critico (abitazione posta a nord a circa 100m) risultano rispettati tutti i limiti sia assoluti che differenziali.
                           Valutazione
A titolo integrativo si chiede di confermare l’entità del traffico indotto e di chiarire se la modifica sugli
impianti comporterà una variazione delle emissioni sonore che sono state valutate solo nello stato di fatto. A
seguito, se necessario, dovrà essere aggiornata la valutazione dell’impatto acustico previsionale.
Le integrazioni soddisfano quanto richiesto. Si dovrà comunque prevedere la verifica del rispetto dei limiti
assoluti e differenziali ai ricettori inpiduati in fase di collaudo, con successivo controllo periodico triennale;
nel caso i risultati dimostrassero la trascurabilità delle emissioni ai ricettori, tale prescrizione potrebbe essere
esclusa nel rilascio dell’autorizzazione all’esercizio.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
Dall’analisi della documentazione manca un approfondimento in merito agli agenti fisici (radiazioni non
ionizzati, radiazioni ionizzanti, inquinamento luminoso,…) e se ne chiede una trattazione, seppur sintetica.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto. In particolare si evidenzia come “si fa notare come
lo stabilimento oggetto di analisi, così come il progetto di incremento di potenzialità, non necessitino di
specifici  accorgimenti” relativamente alla protezione dall’esposizione al gas radon. Nelle more
dell’adozione, prevista dall’art. 10 del D.Lgs. 101/2020, l’impianto in oggetto non è soggetto all’obbligo di
effettuare le misurazioni della concentrazione media annua di attività di radon in aria.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
Sulla base della documentazione presentata e dell’esame istruttorio non emergono particolari elementi di
criticità né condizioni di aggravio dell’impatto, considerato che la modifica in esame non prevede impatti
aggiuntivi per la presente matrice ambientale.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
Lo stabilimento industriale della ditta Pegoraro (rettangolo rosso in figura sotto) si colloca in area industriale
lungo viabilità di scala comunale (Via dei Poli), lontano dalle principali arterie della viabilità statale e
provinciale. Inoltre, ad ovest dello stabilimento si inpidua il passaggio della linea ferroviaria FS Bassano-
Padova:


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L’incremento della potenzialità dell’impianto comporta anche un aumento dei transiti dei mezzi per il
conferimento dei rifiuti e per la successiva movimentazione degli EoW.
Nella Valutazione Previsionale di Impatto Acustico è stato stimato un traffico indotto massimo di 25 camion
al giorno per un totale di 50 transiti (25 in ingresso carichi di rifiuti - 25 in uscita carichi di MPS). Nell’arco di
una giornata lavorativa di 14 ore, lo svolgimento dell’attività comporta quindi, al massimo, un incremento di
traffico nell’ordine dei 1,8 veicoli/ora che viene giudicato dal proponente trascurabile, anche in ragione del
fatto che lo stabilimento si colloca lungo via dei Poli, una strada che non presenta caratteristiche di facile e
rapido transito per i veicoli pesanti quanto piuttosto per le automobili.
Per lo svolgimento delle attività non saranno necessarie modifiche della struttura esistente e non saranno
necessari interventi sulla viabilità. Nell’immagine seguente viene evidenziato il flusso dei veicoli:




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Ogni corsa ha uno sviluppo di 180 m dall’ingresso ai portoni a nord dello stabilimento, passando per lo
spazio fra i due capannoni e viene preferito questo tragitto, sebbene più lungo, in quanto lungo il confine
nord si evidenzia la difficoltà di manovra a causa della ridotta ampiezza del tracciato e della presenza di
veicoli stazionanti.
                           Valutazioni
Si ritiene necessario che venga precisato, a titolo integrativo, il numero complessivo di transiti su strada
pubblica previsto giornalmente nello stato di progetto (se 50 complessivi o 100 complessivi) e che tale stima
sia comparata con la situazione di fatto per valutarne l’aggravio di impatto sulla viabilità circostante, anche
in relazione a quanto dichiarato nella documentazione di progetto in merito alla strada pubblica di accesso
(“strada che non presenta caratteristiche di facile e rapido transito per i veicoli pesanti quanto piuttosto per le
automobili”).
Oltre a quanto sopra esposto la relazione tecnica allegata al progetto non riporta alcuna valutazione in
merito all’interferenza dell’attività con il sistema viabilistico locale e ciò pone la necessità di integrare
l’analisi secondo quanto riportato nelle linee guida della Provincia di Vicenza in merito agli studi di impatto
viabilistico del giugno 2020 – punto 5 “contenuti minimi degli studi di traffico”.
Per cui risulta necessario provvedere a:
• ricostruzione della domanda di traffico: rappresentazione dei flussi di traffico giornaliero e orario
attraverso rilievi eseguiti nelle giornate infrasettimanali tipo quantomeno lungo via Poli;
• rappresentazione dell’offerta infrastrutturale: descrizione dello stato di fatto della rete (inpiduazione
della rete stradale principale, secondaria e di afferenza al sito di progetto. Descrizione delle tratte stradali e
delle intersezioni interessate limitrofe ai punti di accesso e recesso, inpiduando la tipologia di strada o di
intersezione e le caratteristiche principali;
• scenario progettuale: descrizione del progetto con particolare riferimento alla relazioni dell’intervento di
progetto con la viabilità esterna. Rappresentazione delle previsioni progettuali con riferimento alle eventuali
opere viarie previste per il miglioramento dell’accessibilità e/o l’eliminazione delle criticità anche al di fuori
dello specifico ambito del progetto. Eventuali tematiche legate a flussi di mezzi derivanti da insediamenti
industriali/produttivi dovranno essere affrontate specificatamente in relazione al rapporto con la viabilità
esterna al lotto (accessi, uscite, aree di manovra, triangoli di visibilità, parcheggi, zone di carico/scarico, zone
di attesa, …);
• quantificazione dei flussi indotti riferiti allo specifico progetto: inpiduazione dei flussi veicolari
caratteristici del progetto da valutare e quantificare in relazione alla specifica attività prevista e
opportunamente ripartiti sulla rete viaria;
• valutazione scenario di progetto;
• analisi dei livelli di servizio;
• analisi e descrizione delle proposte mitigative previste nel progetto: valutazione qualitativa delle soluzioni
progettuali proposte sulla base dei LOS attesi.
Inoltre, l’analisi di traffico che sarà predisposta dovrà tenere conto dell’intervento viario in fase di
realizzazione da parte di ANAS e verificare la sostenibilità in relazione ai flussi ed ai LOS previsti.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.




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             Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE
Sulla base della documentazione presentata e dell’esame istruttorio non emergono particolari elementi di
criticità né condizioni di aggravio dell’impatto, considerato che la modifica in esame non prevede impatti
aggiuntivi per la presente matrice ambientale.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELLA FLORA E FAUNA
Sulla base della documentazione presentata e dell’esame istruttorio non emergono particolari elementi di
criticità né condizioni di aggravio dell’impatto, considerato che la modifica in esame non prevede impatti
aggiuntivi per la presente matrice ambientale.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE PER LA TUTELA DEI SITI S.I.C./Z.P.S PER LA V.INC.A.
Sulla base della documentazione presentata e dell’esame istruttorio non emergono particolari elementi di
criticità né condizioni di aggravio dell’impatto, considerato che la modifica in esame non prevede impatti
aggiuntivi per la presente matrice ambientale.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Considerata la consistenza della detenzione di materiali combustibili nell’ambito dello stabilimento, che
dalla documentazione di progetto risulta superiore alla soglia indicata per le materie plastiche nell’elenco
delle attività soggette ai controlli dei Vigili del Fuoco ai sensi del D.P.R. 151/11 (ATTIVITÀ 44: Stabilimenti,
impianti, depositi ove si producono, lavorano e/o detengono materie plastiche, con quantitativi in massa
superiori a 5.000 kg).
                           Valutazione
Si ritiene necessario che venga data evidenza, a titolo integrativo, della conformità alla normativa di
prevenzione incendi.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


             VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                          CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.


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Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire.
Non sussistono osservazioni contrarie alla prosecuzione dell’attività.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti/impatti significativi sull'ambiente determinati dall’esercizio
dell’impianto, salva la necessità di verifica della componente acustica, ai fini della tutela del biotopo
confinante ovvero di qualificazione ulteriore naturalistica.
Il progetto non determina, inoltre, alcun impatto aggiuntivo e/o significativo rispetto all’esercizio corrente.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                      Tutto ciò premesso si esprime
                            PARERE
          al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
In sede di presentazione della richiesta di approvazione progetto si dovranno integrare i seguenti
aspetti.
1. Verifica dei criteri dimensionali dell’impianto e quantità massima istantanea di rifiuti ed EoW, con parti -
colare riferimento a:
- quantità massima annua di rifiuti in stoccaggio (in ingresso): XXX tonnellate di cui XXX tonnellate di ri -
fiuti pericolosi,
- quantità massima istantanea di rifiuti in stoccaggio (in ingresso): XXX tonnellate di cui XXX tonnellate
di rifiuti pericolosi,
- quantità massima di rifiuti in stoccaggio (prodotti dall’attività) XXX tonnellate di cui XXX tonnellate di
rifiuti pericolosi,
- quantità massima giornaliera di rifiuti sottoposti a trattamento: XXX tonnellate di cui XXX tonnellate di
rifiuti pericolosi,
- quantità massima annua di rifiuti sottoposti a trattamento: XXX tonnellate di cui XXX tonnellate di rifiu -
ti pericolosi,
- quantità massima istantanea di EoW in stoccaggio, specificando la quantità per ogni tipologia di materiale
recuperato;
2. Presentare un’idonea procedura per il mantenimento dello stato di integrità delle superfici, in modo da
evitare possibili inquinamenti al terreno sottostante.
3. Inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale addetto al ricevimento-selezione-
trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di sicurezza/rischio segnalati (chimico e ru -
more); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione della presentazione del certificato di col -
laudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio .
4. Allegare il parere SPISAL non presente nelle integrazioni fornite nell’ambito del presente procedimento
ed una caratterizzazione delle emissioni diffuse relative allo stato di fatto.
In sede di collaudo si dovrà procedere con i seguenti adempimenti/obblighi .
5. EoW
Presentazione della procedura di gestione in conformità alle Linee Guida SNPA n.23/2020 e n.41/2022.
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6 Emissioni diffuse
Caratterizzazione analitica delle emissioni diffuse a seguito dell’ampliamento richiesto, con valutazione
dell’aggravio rispetto allo stato di fatto.
7. Impatto acustico
La compatibilità acustica mediante indagine di verifica del rispetto dei limiti assoluti e differenziali dovrà es -
sere allegata alla documentazione di collaudo, da ripetersi poi con frequenza triennale,mirata ai ricettori pre -
senti in prossimità dell’impianto:
a) le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei pun -
ti di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunica -
te con congruo preavviso ad Arpav;
b) nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una
specifica progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, sa-
ranno stati comunicati i risultati delle analisi;
c) l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio Previ -
sionale di Impatto Acustico;
d) sulla base dei risultati, inoltre, si potrà valutare l’opportunità di escludere il controllo periodico triennale
dalle prescrizioni proprie dell’autorizzazione all’esercizio.

Vicenza, 03 agosto 2023
  F.to Il Segretario                                      F.to Il Presidente
dott.ssa Silvia Chierchia                                    Andrea Baldisseri




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